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Autore: AllisonHermioneEverdeen    14/01/2018    1 recensioni
Fin da piccola, Liv Winchester ha sempre saputo che il buio è qualcosa di cui avere paura.
Non è mai stata davvero bambina, inghiottita dall'oscurità del mondo quando era ancora troppo piccola per capire quello che succedeva intorno a lei.
Non ha mai avuto molte sicurezze nella sua vita, seguendo il padre nella sua folle caccia.
Ma ha sempre avuto un motivo per andare avanti, per rialzarsi dopo la morte del padre, per trovare la forza di ridere e scherzare di nuovo...
Quel motivo ha due nomi: Sam e Dean Winchester. La sua famiglia.
Quando Dean è morto, reclamato dagli inferi, ha creduto di morire.
Ma adesso è tornato, e Liv dovrà tirare fuori tutta la forza e il coraggio che possiede per affrontare l'ennesimo colpo che la vita non si stanca di sferrare contro la sua famiglia...
Perché non puoi chiamarti Winchester e aspettarti di avere una vita tranquilla!
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Movieverse | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quarta stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Third Winchester'
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Capitolo quattordici



- Stai benissimo, padre, - Liv sorrise divertita in direzione di Dean, che si stava sistemando il colletto da prete.
- Io sto benissimo con qualunque cosa! - affermò in tutta risposta il ragazzo.
- E sopratutto sei modesto, - disse Liv, alzando gli occhi al cielo.
- E' la mia più grande virtù, - le sorrise Dean, poi aprì la portiera ed uscì. Erano arrivati alla fattoria Withcshare da pochi minuti, i Campbell non erano ancora comparsi e i due fratelli avevano deciso di iniziare a lavorare al caso.
- Io entro a fare le mie condoglianze, tu dai un'occhiata in giro per vedere se ci sono segni demoniaci, - disse Dean.
- Agli ordini, - rispose Liv, poi picchiettò al finestrino del posto di Castiel. - Devi aprire la portiera per uscire! - gli disse.
- Non occorre -. Una voce dietro di sè la fece sobbalzare: l'angelo era comparso alle sue spalle.
- Ok, smettila di fare così! - esclamò la ragazza.
- Perchè? - la guardò Castiel senza capire.
- Perchè comparire all'improvviso alle spalle delle persone è una cosa inquietante! - affermò Liv. Dato che l'espressione dell'angelo le faceva ben capire che avrebbe avuto più fortuna a parlare con un muro, sbuffò e decise di chiudere il discorso. Intanto, Dean aveva percorso il vialetto ed era entrato in casa. Liv decise di cominciare a dare un'occhiata in giro dal retro della fattoria, che sembrava deserto: setacciò il prato, diede un'occhiata al deposito della legna, poi si avvicinò alla trebbiatrice che aveva ucciso il signor Witchshare. Stava giusto allungando la mano verso la macchina, quando una voce dietro di lei esclamò all'improvviso: - Ma che sorpresa! -. Liv scattò: in un attimo si era voltata e aveva afferrato la maglietta di chi le si era appostato dietro, e quasi nello stesso istante gli aveva dato un pugno. Solo dopo averlo fatto si rese conto che "l'aggressore" era solo Oliver Campbell.
- Oliver! - esclamò con voce acuta.
- Cavolo, - disse lui, mani in alto. - Ricordami di non farti mai arrabbiare! -. Liv lo lasciò andare, ancora imbarazzata.
- Scusa, mi hai colta di sorpresa... - tentò di giustificarsi.
- Tranquilla, - scrollò le spalle lui. - Io una volta ho quasi sparato a mia madre -.
- Tu... cosa?! - esclamò la ragazza.
- Lascia stare... - disse Oliver. - Allora, tu e tuo fratello avete deciso di venire comunque! Lo sapevo che anche a voi piaceva vedere mio padre furioso! - e sorrise con un luccichio malandrino negli occhi.
- Per quanto sia un piacere immenso, temo che ci siamo solo resi conto di cacciare la stessa cosa, - rispose Liv.
- E chi è l'amico che vi siete portati dietro? - chiese ancora Oliver, indicando Castiel. L'angelo li stava guardando impassibile da qualche metro di distanza.
- Oh, lui? - fece Liv, mentre il cervello lavorava frenetico per cercare una bugia convincente. - E' solo... un amico di famiglia, - affermò. - Passava da queste parti e ha deciso di darci una mano -. Per il momento sembrava che Oliver se la fosse bevuta; Liv rischiò di fare un sospiro di sollievo equivoco quando il cacciatore cambiò argomento.
- Allora, trovate prove di presenza demoniaca? - chiese.
- Stavo controllando prima che m'interrompessi, - disse Liv, tornandò alla trebbiatrice. Sulla macchina c'era una polverina bianca... la ragazza ci passò sopra la mano e poi l'annusò.
- Zolfo, - disse, voltandosi verso Oliver. - Ecco la prova -.

Mary stava parlando con il figlio del signor Withcshare, e a lei si era unito Dean. Liv ed Oliver li raggiunsero in tempo per sentire Dean chiedere.
- E come ti sono sembrati i suoi occhi? Magari neri... o rossi? -
- No, - rispose il ragazzo. - Gialli. Erano gialli -.
A Liv sembrò che i suoi polmoni si fossero svuotati tutti in un colpo. Faticava a respirare, faticava a pensare, il cuore le batteva così forte nel petto che credette sarebbe esploso. Paralizzata, non riuscì neanche a girarsi verso Dean: le sembrava di sprofondare sempre più in basso, trascinata in un pozzo vorticoso di oscurità, panico, confusione... rabbia.
- Liv? - una voce familiare tentò di chiamarla, ma la sua mente era troppo annebbiata per capire che significato avessero quelle tre lettere messe una dietro l'altra. Si sentì scuotere, ma era tutto così lontano...
- LIV! -. Questa volta il suono riuscì a farsi spazio nella sua mente. Con uno sforzo immane, la ragazza riuscì a mettere a fuoco suo fratello che le stava di fronte, preoccupato.
- E' lui, - sussurrò Liv. - E' qui -. Dean non rispose: sapevano entrambi che era superfluo.
- Che sta succedendo? - chiese Oliver.
- Ci vediamo a casa vostra, - rispose Dean con voce atona, poi andò alla macchina con Liv e Castiel al seguito. Mary ed Oliver si scambiarono uno sguardo confuso.
- Ho detto qualcosa di sbagliato? - fece il giovane Witchshare.

- Impeditelo, - sibilò Dean tra i denti mentre sfrecciavano verso casa Campbell. - E' questo che intenevate voi angeli, non è vero? -. Era rivolto a Castiel, ma l'angelo non sembrava intenzionato a rispondere.
- Azazel è ancora vivo, - disse Liv. La sua voce era inespressiva. - E' vivo, - ripetè. - E non ha ancora ucciso la mamma, nè papà -
- Dobbiamo ucciderlo, - affermò Dean. Liv era in assolutamente d'accordo con lui: quel demone aveva rovinato loro la vita, adessero l'avrebbero ammazzato.
Mentre facevano una curva, però, un'auto andò improvvisamente contromano e li prese in pieno. Dean accusò il colpo peggio di tutti: era il suo lato quello colpito; lo sportello gli si era accartocciato addosso e lui aveva perso i sensi.
Liv sbattè la testa e la spalla contro contro il finestrino, slogandosi la spalla. Per un attimo il nero invase la sua visuale, mentre la nausea l'assaliva. Quando tornò a vederci, fece appena in tempo a intravedere una figura sfocata tra le lacrime di dolore, che il suo sportello fu aperto malamente e qualcuno la afferrò per i capelli, trascinandola fuori, sull'asfalto. Liv afferrò il polso di chi la teneva e tentò di slogarlo, la spalla ferita non rispondeva ai comandi, mandandole solo fitte di dolore. Il misterioso assalitore le sbattè la testa per terra, poi si alzò sopra di lei. Liv vide una lama scintallare nella sua mano, e una scarica di adrenalina la investì: rotolò da una parte, gridando per il dolore alla spalla. Cercando di schiarirsi la mente, si rialzò, barcollante, asciugandosi gli occhi lucidi: il suo assalitore era un demone.
- Credi di potermi combattere nelle tue condizioni? - quasi le rise in faccia. Purtroppo aveva ragione: Liv barcollava e la testa le pulsava dolorosamente, per non parlare della nausea...
Il demone sorrise, strinse la lama e si scagliò contro di lei... venendo bloccato da Castiel, che lo aveva afferrato per la maglietta. L'angelo gli mise una mano sul volto e il demone gridò... i suoi occhi bruciarono... un attimo dopo era morto.
Liv aprì la bocca per ringraziarlo, ma vomitò, poi il buio la inghiottì. Prima di perdere i sensi sentì solo una voce rassicurante che le diceva: Andrà tutto bene...

ANGOLO MALATA DI MENTE
Eccoci qua!
Ho aggioranto prima che cambiasse secolo... AL MIRACOLO!!!!
Allora, il capitolo vi è piaciuto?
Grazie a tutti i lettori silenziosi, sono felice che continuiate a leggere la mia storia, anche se dall'ombra...
Grazie a chi segue, preferisce e ricorda, e grazie di cuore a Biota:
Sono felice che lo scorso capitolo non sia risultato noioso. Gli angeli sono degli s*****i, questo lo sappiamo tutti... A parte Cass, ovviamente! (Scrivere di lui che osserva Liv tutta la notte mi ha divertita da morire! )

Allora a presto!
AllisonHermioneEverdeen
   
 
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