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Autore: lagertha95    16/01/2018    4 recensioni
Kylo Ren, alias Ben Solo: retaggio familiare pesante, solo, giovane, rabbioso, deluso, poco paziente, diviso, nerovestito, Lato Oscuro della Forza con sprazzi improvvisi di Luce.
Rey di Kakku, alias la mercante di rottami: retaggio familiare inesistente, sola, dinamica, entusiasta, alla ricerca di una figura a cui far riferimento, giovane, vestita di colori chiari, Lato Chiaro della Forza con sprazzi di Oscurità.
Kylo Ren e Rey di Jakku sono due facce della stessa medaglia, attratti inevitabilmente l'uno dall'altra, complementari: impareranno a vedere o si limiteranno a guardare?
Assolutamente Reylo, da raccolta di OS si è trasformata in una long che, pian piano, sto portando avanti.
"Nella guerra degli sguardi, vince chi riesce ad andare oltre ciò che vede." cristinik, twitter.
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ben Solo/Kylo Ren, Kylo Ren, Rey
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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Salve a tutti/e!

Eccomi qua con un nuovo capitolo di questa serie di deliri.
Come potrete capire dalla lettura di questo, questa serie ripercorrerà quelle scene del film che per me sono state significative.
Come potete capire sono molto affezionata a questa coppia, in particolare a Kylo, e ovviamente non pretendo che le scene che io ho trovato importanti siano anche le vostre.
In ogni caso, le scene saranno ripercorse prima dal punto di vista di Kylo Ren/Ben Solo e poi da quello di Rey, anche se non escludo che possano essere presenti punti di vista di altri personaggi e che questi potranno essere sia relativi alla scena descritta che, magari, pensieri o riflessioni fatte.
Ringrazio tutti quelli che hanno letto, recensito e inserito la storia nelle varie categorie. Ringrazio anche le ragazze di Reylo Italia (su FB) che sono carinissime, che pubblicano un sacco di immagini fantastiche e che danno spazio a questa ship che nell'opinione generale è molto bistrattata.
Detto questo, spero come sempre che il capitolo vi piaccia, che la mia scrittura e il modo in cui imposto le storie sia di vostro gradimento e che mi continuiate a seguire e a recensire :)

A presto,
Baci Lagherta :*


 

Prigioniera

 

Lo sguardo alle volte può farsi carne, unire due persone più di un abbraccio”
Dacia Maraini

 

Rey era sempre stata sola.
Non che la cosa le piacesse, ovviamente, ma non poteva fare altro che aspettare e lo sapeva perfettamente.
Non amava stare da sola, ma si era rassegnata.
Poi era arrivato BB8 e su Jakku anche un droide che ti fosse amico era un miraggio.
Subito dopo Finn, che però, oltre ad averle mentito, non aveva esitato a mollare tutto per fuggire con quei...mercanti diretti all'orlo esterno. Le sarebbe mancato, in ogni caso. Dopotutto era stato il primo essere umano con cui era davvero entrata in contatto e con cui aveva anche sentito un certo...affiatamento.
Han e Chewbecca. Han che le aveva proposto un lavoro sul Falcon, Chewbecca che la apprezzava…
E ora tutto stava per andare in malora.

Rey camminava nel bosco di Takodan, guardandosi ogni tanto alle spalle, sparando agli Stormtrooper che incontrava e intanto pensava.
Aveva paura, moltissima paura. Non le piacevano i boschi. Su Jakku tutto era deserto e questo ti rendeva poco appetibile agli assalti, dal momento che non c'erano posti in cui nascondersi. Ma qui, su questo pianeta così tanto verde, in quel bosco dagli alberi così alti, Rey non si sentiva completamente a suo agio.
Odiava gli scricchiolii delle foglie secche sul suolo, i crepitii del legno: erano suoni che non le erano familiari e che non riusciva a collocare.
Mentre conosceva bene il suono di astronavi che atterravano e sapeva che l'ultima non era un Tie Fighter.

Continuava ad addentrarsi nel bosco e nonostante si guardasse alle spalle a intervalli regolari, il blaster in pugno pronto a sparare, alla fine se lo trovò davanti.
Era enorme e spaventoso, completamente ammantato di nero, la spada laser scarlatta, la prima che avesse mai visto, che sfrigolava nell'aria fredda di Takodan.
Per un attimo si bloccò dinanzi quella figura mastodontica e terrorizzante che emanava potenza e terrore ma anche maestosità. Ma fu solo un attimo. Poi quell'istinto che l'aveva mantenuta in vita su Jakku prese il sopravvento e lei uscì dall'immobilità in cui l'aveva gettata quell'apparizione.
Mirò con il blaster e sparò.
Fu un colpo nemmeno troppo convinto, perché alla fine lo sentiva che lui lo avrebbe parato, ma l'istinto di sopravvivenza l'aveva fatta agire senza pensarci due volte.

Gli sparò un paio di colpi, cercando al tempo stesso di scappare tra gli alberi, finché non si trovarono l'uno di fronte all'altra in uno spiazzo.
Un attimo di esitazione fu sufficiente: lui tese un braccio e lei si trovò bloccata, capace di muovere esclusivamente gli occhi.

Un senso di panico la invase. Non era abituata a non avere il controllo del proprio corpo e oltre a questo non l'aiutava certo il senso di allarme che la pervadeva.
Eppure, in un remoto angolo della sua mente, sentiva della curiosità provenire dall'essere davanti a sé.
Era un po' come quando aveva incontrato la prima volta uno steelpecker¹ su Jakku: quell'uccello era enorme e orrendo e la spaventava, ma lei sentiva che la osservava con quello strano piglio solo perché era curioso. La voleva inquadrare e poi avrebbe deciso se attaccarla o meno.
In quel momento, su un pianeta diversissimo da Jakku, immobilizzata da qualcosa che non poteva vedere, ma che percepiva, per volere di qualcuno che non riusciva a inquadrare, Rey provò le stesse sensazioni.

La ragazza di cui si parla tanto.”

Lo vide avvicinarsi, lo sfrigolio della spada laser che lo seguiva e che improvvisamente le viene puntata alla gola. Calore e pericolo.

Il droide. Dov'è?” La sua voce era profonda, deformata dalla maschera, con un accenno metallico. Le era impossibile capire l'età, la razza, il sesso di chi le stava davanti.

La mappa. Tu l'hai vista” Continuò, la mano avvolta in un guanto di pelle nera davanti agli occhi di Rey.

Digrignò i denti, cercando di resistere all'intrusione di lui nella sua mente.

Poi arrivarono due stormtrooper, dissero che la Resistenza stava arrivando.
Lui rispose che avevano già quello che serviva e ordinò la ritirata.
Poi, tutto d'un tratto, fu il buio.

Una sensazione di calore si accompagnò al buio e anche un odore, nuovo e diverso: era cenere, era fresco, era fuoco, era odore di pulito, era odore di quelle notti gelide di Jakku prive di luna.
Era un buon odore, rassicurante e la accompagnò per tutta la durata del suo sonno forzato.

* * *

Si svegliò diverse ore dopo, in una posizione dannatamente scomoda.
Ci mise un paio di secondi a mettere a fuoco e poi capire dove fosse. Le ci volle molto meno a capire con chi fosse.
Le davano fastidio i polsi e le caviglie bloccate da quei bracciali metallici che trovava troppo stretti.

Lo fissò per un istante, imponente anche da seduto, ammantato nelle sue vesti nere, la maschera dello stesso colore, come se volesse ritrarsi nell'ombra.
Eppure catturava tutta l'attenzione di Rey, come se fosse un buco nero che attira tutto ciò che orbita nelle vicinanze.

Dove sono?” chiese, cercando di darsi un tono e volendo rompere quel silenzio assoluto.

Sei mia ospite” La risposta la sorprese. Si sarebbe detta prigioniera.

«Dove sono gli altri?» chiese ancora.

«Intendi gli assassini, traditori e ladri che chiami amici? Ti solleverà sapere che non ne ho idea.” Rey tirò un impercettibile sospiro di sollievo. Erano al sicuro, almeno per il momento. “ Vuoi ancora uccidermi...» Quella di Kylo Ren era una constatazione di fatto, non una domanda. Come se le avesse letto nel pensiero.

«Capita, quando ti dà la caccia una creatura con la maschera» Le uscì più secco di quanto avesse voluto. Aveva paura, sì ma c'era di più. C'era dell'altro che la spingeva a chiederlo: sentiva curiosità e qualcosa di simile a quello che l'aveva spinta a tenere BB8 con sé, invece di venderlo per 60 porzioni. Non era fiducia, perché non l'aveva mai davvero provata e quindi non sapeva che cosa fosse, ma era qualcosa che la rassicurava.

Silenzio. Poi un suo movimento che lei percepì come a rallentatore.
Le mani salirono lente dietro il collo, uno scatto e poi uno sbuffo, come se fosse stato rilasciato il sottovuoto.
Rey continuava ad osservare cosa stava accadendo come se fosse una moviola e non riusciva a distogliere lo sguardo: era incantata e sentiva un brivido, come quando trovava un AT-AT o una nave spaziale nuova, mai stata esplorata prima.
Kylo Ren si tolse il casco e Rey si trovò davanti qualcosa che non avrebbe mai immaginato.

Un ragazzo. Un ragazzo di al massimo una decina d'anni più vecchio di lei. Un viso giovane, senza barba, dai lineamenti delicati anche se non perfetti. Un naso importante che però non stonava, forse anche grazie alle labbra carnose e luccicanti. Occhi neri e profondi come la notte, dello stesso colore dei capelli che scendevano mossi fino alle spalle. Occhi che la guardavano e in cui lei lesse molte cose, talmente tante e controverse che fu costretta a distogliere lo sguardo.

Parlami del droide” La sua voce, non distorta dalla maschera, era giovane. Non squillante come quella dei bambini, né con gli sbalzi di tono tipici degli adolescenti, eppure neanche profonda come quella degli adulti. Rey la trovò bella, una voce che le sarebbe piaciuto ascoltare negli anni di solitudine su Jakku.

È un'unità BB con drive al selenio e iperscambi a indicator termico” Gli rispose senza esitazione, spinta da quella sensazione di sicurezza che l'aveva colta prima.

Ha una sezione di una carta di navigazione” Continuò lui, avvicinandosi.

E noi abbiamo il resto, recuperato dagli archivi dell'Impero, ma ci serve l'ultimo pezzo e non so come hai convinto il droide a mostrartelo.” La guardò e lei vide nel suo sguardo un accenno di sorpresa, come se non la ritenesse capace. Ma ci era abituata.15 anni nel deserto di Jakku le avevano insegnato che lei era vista come una debole ragazzina che non sarebbe sopravvissuta e nonostante lo avesse smentito (dopotutto, era ancora viva), l'opinione della gente che incontrava all'avamposto di Niima non era cambiata.

Tu. Una mercante di rottami. Sai che posso avere quello che voglio...” Kylo Ren le si avvicinò ancora, con cautela eppure decisione. La guardava come se la “vedesse” davvero, come se riuscisse ad andare oltre alla superficie, ai suoi tre codini, alla polvere che la ricopriva. La mano destra di lui emanava calore.

Sei così sola. Hai paura di partire.” Non voleva guardarlo. Non voleva che leggesse tutto il dolore, le incertezze, l'insicurezza. Aveva già letto la solitudine, poteva bastare.

Di notte non riesci a dormire. Immagini un oceano, lo vedo. E vedo l'isola.” Le si era avvicinato ancora di più, le si era posto al fianco sinistro, chinandosi leggermente per essere alla sua altezza. Le parlava con un tono strano, simile a quello che aveva sentito quando i mercantili attraccavano all'avamposto e gli uomini scendevano e cercavano...sollievo, in qualche donna che vedeva un'opportunità per avere qualche razione in più.

E Han Solo. Lo vedi come il padre che non hai mai avuto. Ti avrebbe molto delusa.” Han Solo. È vero, lo aveva iniziato a vedere come il padre che non c'era mai stato. Ne aveva sempre sentito parlare, lo aveva sempre considerato una leggenda. E poi lo aveva conosciuto e ne era rimasta affascinata, così come era affascinata dal Falcon e divertita da Chewbe.

Sta. Fuori. Dalla mia testa.” Lo disse a denti stretti. Quello che aveva visto era sufficiente. Non lo avrebbe fatto più entrare. Gli avrebbe impedito di vedere altro.

Lo so che hai visto la mappa. È lì dentro.” Si era allontanato dal suo orecchio e la guardava di nuovo in quel modo che le metteva i brividi, con il braccio teso di fronte a se. Il punto, il problema, è che non erano brividi di paura. Erano brividi che non aveva mai provato prima, brividi indotti dal timore che lui potesse leggerla ancora, che potesse leggere il caos di emozioni che le impedivano di pensare razionalmente. “E ora la darai a me.”

Hai paura, sento anche questo.” Era come se la volesse rassicurare.

Io non ti darò niente” Rey lo disse convinta di quel che diceva, guardandolo negli occhi neri.

Vedremo” Un'ondata. Poi un'altra. Era come se con quello sguardo, attraverso quel braccio teso, lui le inviasse energia allo stato puro, che le si abbatteva addosso, distruggendo quella misera difesa che lei aveva costruito per proteggersi.

Poi Rey iniziò a reagire. Non voleva che vedesse altro. Non voleva. E questo la spinse a resistere e a rivolgere quell'energia che le arrivava addosso al mittente. Poi una crepa, uno scricchiolio inquietante, come quelli che sentiva risuonare tra le pareti dell'AT-AT durante le tempeste di sabbia. Ebbe paura, ma non capiva da dove provenisse quel rumore, dalle sue difese o da quelle di lui? Decise di resistere e continuare a rispedirgli addosso quelle onde, finché un altro scricchiolio creò una crepa nelle difese di Kylo Ren e lei vide.

Tu. Tu hai paura.” Il giovane uomo di fronte a lei esitò e con lui anche il suo attacco mentale si indebolì. ”Di non diventare mai forte come Darth Vader!”

Si distaccò da lei, nonostante non avessero condiviso nulla di fisico, come se qualcosa lo avesse bruciato. Si allontanò, guardandola. Uscì dalla cella senza guardarsi indietro, mentre Rey lo seguiva con lo sguardo. L'ultima cosa che percepì di lui fu rabbia. E dolore.

 



Note ¹: http://star-wars-canon.wikia.com/wiki/Steelpecker

   
 
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