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Autore: janerizzoli    17/01/2018    2 recensioni
Questa è sarà una raccolta Swan Queen dove sarà presente o meno la magia, non sempre le storie saranno ambientate a Storybrooke e non sempre ci sarà Henry ecc...si svilupperanno in base a ciò che mi succede, spero che vi piacciano.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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~~LA MIA FORZA INARRESTABILE

Regina e Henry erano seduti al solito tavolino, ogni domenica facevano colazione nel solito bar, al solito posto, sempre con due brioche calde alla crema, un cappuccino tiepido e un succo alla pesca, era il loro rito da sempre, era uno stacco dalla settimana appena trascorsa e un buon augurio per quella che doveva arrivare.
Di solito mentre Henry divorava la sua brioche Regina leggeva tranquillamente il giornale, ma non quella mattina, Henry era entrato nella fase del “ perché”, del “voglio sapere tutto”, il bambino di cinque anni era molto sveglio e ogni cosa che incontrava o vedeva lo rendeva curioso del suo funzionamento o utilizzo, così faceva a Regina ogni tipo di domanda possibile che gli veniva in mente, su qualsiasi argomento esistente al mondo, da cose  tipo perché gli uccelli volano a cose molto complesse tipo come fa a funzionare un motore a reazione di un F16, e fu proprio una di queste domande a far scattare la serie di eventi che nessuno degli interessati avrebbe mai pensato potesse succedere.
Per quanto Regina fosse una donna molto colta e informata su tutto, non sempre riusciva a dare delle risposte che al figlio andassero bene,infatti la domanda che il bambino gli fece a brucia pelo mentre addentava la sua brioche la spiazzò al quanto.

“ Mamma, cosa succede se una forza inarrestabile incontra un oggetto inamovibile?”

A quella domanda Regina rimase interdetta, come faceva Henry a soli cinque  anni a porre una domanda così difficile?
E dove le aveva sentite?
Chiudendo il giornale si voltò verso il figlio.

“ Henry, caro, dove hai sentito una cosa del genere?”

“ Ieri sera alla Tv, in un film, volevo sapere cosa succedeva ma era l'ora di andare a letto e mi hai fatto spegnere la Tv”

In quel momento Regina quasi si maledisse per non avergli fatto vedere la tv fino a tardi.
Prese un bel respiro e disse.

“ Non lo so Henry cosa succede, probabilmente sbattono insieme”

“ Si, ma cosa succede dopo?”

Regina non sapeva cosa aggiungere, non immaginava che al tavolo accanto al loro, una bionda curiosa gli ascoltava da quando si erano seduti, sorridendo a ogni domanda che il bambino faceva alla madre e rimanendo piacevolmente sorpresa dalle risposte che essa gli dava, ma visto che a quella domanda non riusciva a dare una risposta decise di intervenire.

“ Non succede niente!”

I due al tavolo si voltarono verso la direzione da cui arrivava la voce, trovandosi davanti ad una ragazza che li guardava sorridendo.

“ Ah si? Quindi lei sa cosa succede se si incontrano queste due forze?”

La ragazza sorrise ancora e si voltò meglio verso i due.

“ Si, vedi caro, non può succedere niente in quanto non possono esistere nello stesso universo, per quanto ogni cosa abbia il suo opposto che la attrae; se in un universo esistesse una forza che non può mai essere fermata, non potrebbe esistere anche qualcosa che non può essere mosso, capito?”

Il piccolo ci pensò un attimo.

“ Capito!”

“ A si?”

Domandò la madre.

“ Si, la signorina è stata molto brava”

“ Grazie ragazzino, comunque io sono Emma piacere”

Porse la mano al piccolo che la strinse.

“ Io sono Henry piacere mio”

“ Oh ma che ometto ben educato”

“ Grazie”

“ Dai Henry dobbiamo andare”

“ Mamma la signorina può venire con noi ho tante altre domande”

“ Non credo che la signorina abbia tempo “

“ Oh, io ho tutto il tempo del mondo, non  ho niente da fare oggi”

La mora la fulminò con lo sguardo, cosa che alla bionda non parve importare.
La ragazza non sapeva bene cosa stesse facendo sapeva solo che in quel momento non voleva far andare via quei due.

“ Emma?”

“ Si?”

“ Come si fa il verde?”

“ Il colore verde dici?”

“ Si, all'asilo una maestra ha detto che i colori sono solo tre”

“ In effetti ci sono tre colori detti “primari”, sono il blu, il rosso e il giallo, da essi si possono fare tutti gli altri, il verde si fa unendo il giallo con il blu”

“ E il nero ?”

“ Il nero, come il bianco si può dire che non  sono colori”

“ Perché?”

“ Per via della luce, il bianco è la luce cioè l'unione di tutti i colori, il nero al contrario è il buoi cioè la totale assenza di tutti i colori”

“ Quindi il nero è brutto? No perché è il colore preferito di mamma.”

“ Il nero non è brutto, c'è chi crede che il colore nero serva a proteggersi dal male perché lo assorbe e non lo fa arrivare fino a noi”

La mora che camminava pochi passi indietro rispetto ai due ascoltava attentamente ognuna delle loro parole.
Il bambino ad un tratto si fermò.

“ Io sono arrivato, questa è casa mia”

Emma alzò lo sguardo e davanti a lei si ergeva un'enorme villa bianca.

“ Dai Henry saluta la signorina “

“ Ciao Emma mi è piaciuto tanto parlare con te”

“ Anche a me, ragazzino”

“ Arrivederci miss...Emma”

Regina le porse la mano.

“ Arrivederci....non so il suo nome”

“Mi scusi, sono stata davvero maleducata il mio nome è Regina, Regina Mills”

“ Allora piacere di conoscerla Regina Mills”

Madre e figlio si avviarono lungo il vialetto di casa e la bionda rimase per un attimo a guardarli erano davvero bellissimi qualcosa in loro le piaceva, le piaceva davvero molto.

****************************************************************************************

Passarono alcuni giorni e i due erano al supermercato a fare un po di spesa.

“ Henry cosa c'è?”

Il bambino era immobile a fissare il pavimento.

“ Mamma di cosa è fatta l'ombra?”

“ L'ombra, tesoro, sei tu che ti frapponi tra la luce e il suolo”

“ Ho capito”

“ Ciao ragazzino, ancora a porre domande a tua madre?”

Henry alzò la testa.

“ EMMA!”

Disse correndogli incontro.

“ Come stai curiosone?”

“ Bene grazie, sono a fare un po di spesa con la mamma”

Nel frattempo Regina si era avvicinata a loro.

“ Buona sera miss Emma”

“ Buona sera a lei signora Mills”

“ Anche lei a fare provviste?”

“ In un certo senso, mi sono resa conto che non avevo nulla per cena ma come una sciocca, per fare presto, sono uscita con pochi soldi, sto decidendo se prendere un trancio di pizza o un panino”

“ Vieni a cena da noi, ho ancora tante domande”

“ Ragazzino non credo che tua madre voglia estranei in casa”

“  Ma noi siamo soli e anche tu, così ci facciamo compagnia”

“ Henry come fai a sapere che sono sola?”

“ Perché se avessi qualcuno che ti aspetta a casa non prenderesti solo un panino”

Emma rimase per un attimo incerta.

“ Henry non essere maleducato”

“ No, no, ha ragione, sono sola ma sono rimasta stupita dal ragionamento logico che ha fatto, sei davvero intelligente ragazzino”

Il bambino arrossì al complimento.

“ Signora Mills Henry ha del potenziale il ragazzo”

“ Lo so, è davvero un bambino speciale”

“ Mamma allora Emma può venire a mangiare da noi?”

La mora ci pensò un attimo.
Poi sospirò.

“ Miss Emma vuole venire a cena da noi?”

Ad Emma si illuminò un sorriso sul volto.

“ Davvero?”

“ Se vuole si, anche perché sono giorni che Henry parla di lei, così risponderà a qualche domanda al mio posto”

“ Allora accetto”

“ Evviva!”

I tre pagarono e uscirono dal supermercato lungo la strada Henry tartassò Emma con centinaia di domande, tutte le quali ebbero una risposta.

“ Emma cos'è l'arcobaleno?”

“ L'arcobaleno si basa su due fenomeni, uno si chiama rifrazione e l'altro riflessione, cioè un raggio del sole, batte contro una goccia d'acqua sospesa nell'aria, e si divide,  nei colori che noi vediamo, ti ricordi quando ti ho detto del bianco? La luce è bianca ma fatta di tutti i colori”

“ Accidenti forte”

“ Si la natura è molto forte”

“ E allora perché il cielo è tutto azzurro?”

“Il cielo che vediamo azzurro, in realtà dovrebbe essere viola, ma il nostro occhio lo percepisce come azzurro, colpa del sole e dell'atmosfera”

“ Il sole è bello ma perché è giallo?”

“ Il sole non è giallo ma bianco, come dicevo prima la luce  passa attraverso l'atmosfera che trasforma il bianco in giallo”

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Le domande si susseguirono per tutta la cena, Emma adorava rispondere al bambino e giocare con lui, la serata passò veloce e arrivò l'ora di andare a letto.

“ Mamma mi può mettere a letto Emma?”

“ Henry...”

“ Lo faccio volentieri”

Emma si sedette accanto a lui sul letto e gli rimboccò le coperte.

“ Ora dormi ragazzino che domani ci sono tante domande a cui dare una risposta”

“ Emma domani ci sarai?”

“ Non credo”

“ E quando allora?”

“ Non te lo so dire vedremo va bene?”

Il bambino annuì.

“ Buona notte”

“ Buona notte Emma”

“ Buona notte Henry”

“ Buona notte mamma”

La donna uscì dalla stanza, Regina chiuse la porta alle sue spalle.

“ Giornata pesante?”

Domandò la mora.

“ Insomma ho studiato tutto il giorno in biblioteca, poi Henry e ora un'ora e mezza per tornare a casa, perché dubito che ci sia un autobus a quest'ora”

“ Perché? Dove abita?”

“ Dall'altra parte della città”

“ Ma me lo poteva dire l'avrei riaccompagnata a casa”

“ Non importa, Henry era così contento che non ho avuto il coraggio di fermarlo”

“ Le chiamerò un taxi non voglio che vada in giro da sola a quest'ora”

“ Non ho i soldi per pagarlo, non si preoccupi so badare a me stessa da...da sempre direi, farò due passi”

Dette queste parole un tuono squarciò il silenzio, le due si affacciarono alla finestra, fuori imperversava un vero e proprio temporale.

“ Lei non va da nessuna parte con questo tempo”

“ Ma...”

“ Lei dormirà qui, le preparo la stanza degli ospiti”

“ Non vorrei disturbare”

“ Non si preoccupi,e poi mi ha fatto piacere parlare con un adulto, era tanto che non succedeva, mi devo sdebitare con lei”

“In effetti anche se Henry è davvero sveglio e intelligente è pur sempre un bambino ”

“ Lei le piace davvero tanto, è da quando è venuto a mancare suo padre un anno fa che non si avvicinava così ad un adulto, loro due passavano ore a parlare dei perché del mondo, questa sera, per un attimo ho rivisto l' Henry di un anno fa”

“ Mi spiace per la sua perdita signora Mills, non immaginavo, deve essere stato un duro colpo per lei e il bambino”

“ Si lo è stato, Daniel e Henry erano molto legati è stato difficile per lui, quel giorno, prima di uscire mio marito gli promise che sarebbero andati al Luna Park insieme ma lui non tornò mai, un' ubriaco al volante investì la sua auto, morì sul colpo, da quel  giorno Henry non  c'è più voluto andare al Luna Park, diceva che ci sarebbe andato solo con il suo papà”

Le lacrime scorrevano sul volto della donna, Emma istintivamente la strinse fra le braccia, gesto fin troppo intimo ma nessuna delle due parve farci caso, Regina dette fondo a tutte le lacrime che aveva trattenuto per un anno intero.

“ Mi scusi, non so cosa mi è preso non ho mai parlato di lui dopo l'incidente”

“ Non si preoccupi, pianga , pianga e si liberi di quel dolore, non dobbiamo vergognarci di sembrare deboli, perché sa, ci vuole tanta forza per piangere”

“ E' molto gentile i suoi genitori devono essere molto fieri di lei”

“ Non credo visto che mi hanno abbandonata sul ciglio della strada appena nata”

“ Oh, mi dispiace non volevo”

“ Lasci stare l'ho superato da tempo, si vede che non sono nata per avere una famiglia”

“ Perché dice cosi?”

“ Tutte le famiglie che mi hanno preso con loro mi hanno poi rispedita indietro per un motivo o per un' altro si vede che non gli piacevo”

“ Vuol dire che non capivano nulla, come si fa a non volerle bene?”

La bionda a quell'affermazione rimase un attimo incerta anche perché le due erano ancora abbracciate, si staccarono imbarazzate.

“ Cioè volevo dire sembra davvero una brava persona”

“ Grazie”

Le due si sorrisero.

“Forse è l'ora di andare a letto.”

“ Credo di si”

La notte passò tranquilla, anche se le due dormirono poco, al mattino si ritrovarono tutti in cucina.

“ Emma allora ci sei!”

“ Si ragazzino, ieri sera pioveva e la mamma mi ha fatto dormire qui”

“ Che bello! Senti, pensavo, ti va di andare al Luna Park insieme?”

Regina quasi si strozzo con il caffè e Emma rimase a bocca aperta, fissando prima Henry e poi Regina.

“ Io, te e la mamma ti va?”

“ Io...no so...la mamma che dice?”

“ Henry davvero vuoi andare al Luna Park?”

“ Si”

“ Va bene allora se la signorina Emma vuole ci andremo domenica”

“ Emma verrai?”

“ Va bene ragazzino, andremo al Luna Park”

Emma dopo colazione si avviò verso la porta.

“ Non so come ringraziarla per la colazione e per avermi ospitata troverò un modo per sdebitarmi”

“ Lo ha già fatto rendendo felice Henry”

La bionda la osservò.

“ Senta...non so se...ma...tenga questo è il mio numero di telefono per qualsiasi cosa mi chiami pure”

Regina prese il foglietto.

“ Ok grazie”

Le due si divisero ma in entrambe iniziò a scatenarsi un senso di vuoto non appena la porta le separò.
La sera Emma se ne stava sul letto a ripassare letteratura quando il telefono suonò.

“ Pronto?”

“ Sono Regina”

“ Regina cosa c'è? Henry sta bene?”

“ Si, si, sta bene volevo solo...ecco non so se ha tempo ma pensavo se...insomma se avesse voglia di parlare un po...con me”

La bionda rimase stupita ma al contempo felice.

“ Certo che ho voglia”

Le due donne parlarono del più e del meno fino a notte tarda, era come se si conoscessero da sempre.

La domenica successiva andarono al Luna Park passarono una giornata intera ridendo e scherzando, cosa che da tempo non succedeva a nessuno dei tre.

UN ANNO DOPO

Regina e Henry erano seduti al solito tavolino, come ogni domenica facevano colazione nel solito bar, al solito posto, sempre con due brioche calde alla crema, un cappuccino tiepido e un succo alla pesca, il loro rito da sempre, lo stacco dalla settimana appena trascorsa e un buon augurio per quella che doveva arrivare ma da qualche mese si era unita a loro una bionda curiosa.

“ Mamma passiamo al parco dopo voglio vedere se ci sono i miei amici”

“ Certo Henry”

“ Emma mi spingerai sull' altalena?”

“ Con piacere ragazzino arriverai fino al cielo tanto ti spingerò forte”

Mentre si avviavano verso i giardini Regina prese la mano di Emma.

“ Lo sai, esattamente un' anno fa una forza inarrestabile ha salvato un' oggetto inamovibile”

“ Ti ricordi ancora quella domanda?”

“ Non la scorderò mai più”

Le due si sorrisero.

“ Emma tu quale delle due forze pensi che esista?”

“ E' facile quella inarrestabile”

“ E come fai ad esserne così certa?”

“ Perché quella forza inarrestabile è l' amore per te”

   
 
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