Dolores Umbrige
Ero sempre stata dalla parte della giustizia,
in fondo le persone non sono tutte uguali,
sono pochi i prescelti che meritano di ottenere il potere.
Io sono fra quelli.
I comuni babbani non potevano niente contro di me,
nemmeno la mia schifosa madre che faceva parte di quelli,
abbandonò me e mio padre portandosi dietro il mio fratello magonò.
Durante la guerra finalmente ho ottenuto la mia vendetta,
l'ho uccisa.
Ero a casa mia, nascondendomi dagli auror, il campanello suona,
aprí e trovai Reginald,
mio fratello.
sapevo perché fosse qui ,
era venuto a prendersi ciò che gli spettava,
la mia vita.
Dopo la guerra mi hanno spezzato la bacchetta,
ora siamo solo noi due,
lui senza poteri dalla nascita,
e io privata del mio essere.
Tiró fuori un coltello,
mi spinse di lato e chiuse la porta dietro di sé,
non ci pensó un attimo,
si giró il coltello fra le mani e lo affondó nella mia carne.
Io non ho mai ucciso con le mie mani, almeno non come lo farebbe un babbano.
Sono sopravvissuta a una guerra, nonostante fossi dalla parte dei vinti,
ma non a mio fratello,
sangue del mio sangue, anche se il suo è macchiato più del mio da quella donna.
E così mi sento abbandonare,
lo guardo, sorride, ma i suoiocchi sono tristi, pregni di lacrime
perché l'odio che io ho provocato l'ha portato a uccidermi.
Note autore:
Questa era la mia versione della fine che avrebbe dovuto fare la Umbrige, uccisa da ciò che disprezzava di più, e in un modo banale, per farle capire che non era così potente e superiore come credeva. Perché un mago senza una bacchetta non è altro che una persona come tutti noi, sopratutto se come lei dipende in maniera morbosa dal potere magico, tanto da non sapere come fare una volta che se ne viene privati.
Grazie mille per aver letto. Questa è stata la mia prima pubblicazione, spero sia piaciuta. Ovviamente i commenti sono ben accetti per migliorare.
grazie mille,
Fred.