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Autore: hertz    19/01/2018    1 recensioni
Sara è una tennista professionista, eterna promessa incompiuta. Riuscirà a superare i suoi limiti sportivi e, sopratutto, personali, per poter finalmente vivere la sua vita?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Roberto aveva fatto tutto di corsa, non vedeva l'ora di incontrare Sara e raccontarle le ultime novità. Aveva evitato di disturbarla nell'ultimo periodo perché voleva fosse concentrata per il torneo, però sapeva che dopo una vittoria necessitava sempre di occupare la mente con altri pensieri diversi dal tennis.
E lui in quei casi era la soluzione adatta. O forse l'unica soluzione per Sara.

Appena arrivò all'albergo, puntualissimo come sempre, si presentò alla reception chiedendo in quale stanza si trovasse Sara Carli e dallo sguardo del ragazzo dietro il bancone comprese che Sara l'aveva avvertito del suo arrivo.

“La signorina Carli è nella stanza 19, al primo piano, credo la stia aspettando. Lei è il signor Fortini, vero?” - disse il giovane osservando intensamente Roberto.

“Sì” - rispose solamente con un sorriso - “La ringrazio”

E appena si voltò per salire le scale continuò a sentire lo sguardo del giovane receptionist addosso, scosse la stessa e un po' gli dispiaceva non essere lì per altro e magari approfondire la conoscenza con quel biondino.

“Sono il tuo angelo custode” - disse bussando alla porta.

E quando Sara aprì la porta gli saltò praticamente addosso, non lo vedeva da quasi un mese e gli era mancato davvero tanto.

“Grazie Robi. Non sai quanto abbia bisogno di te stasera” - gli disse poi trascinandolo all'interno - “Il ragazzetto ti ha fatto qualche domanda? Quando gli ho detto di far salire un certo Roberto Fortini, mi ha fatto un sorriso ambiguo. Sicuramente penserà sia il mio nuovo fidanzato.”

“Nessuna domanda, tranquilla. Qualche sguardo di troppo, però ho fatto da bravo.” - rispose togliendosi la giacca e osservando la stanza.

“Sei il solito cretino” - rise Sara andandogli nuovamente incontro - “Ti prego abbracciami, mi sento...” - non riuscì a terminare la frase e iniziò a piangere incessantemente.

Roberto l'abbracciò forte ma non disse nulla, vederla in quello stato lo logorava, sapere di poter fare nulla per alleviare quelle sensazioni all'amica lo facevano sentire impotente. Dai messaggi che le aveva mandato pensava stesse bene ma sicuramente in quelle poche ore era successo qualcosa per renderla così vulnerabile.

“Piccola ci son io ora.” - disse infine asciugandole le lacrime - “Vieni, sediamoci e raccontami cosa è successo.”

Sara deglutì e si asciugò le lacrime, in realtà non sapeva nemmeno lei a cosa fosse dovuta quella crisi di pianto. La vittoria le aveva fatto bene ma forse si aspettava qualcosa di diverso.

“Aspettavo il suo messaggio come una cretina.” - disse infine guardandolo con mezzo sorriso.

“Merda Sara” - replicò solamente Roberto.

“Lo so, lo so. È una stronzata. Non ci sentiamo da mesi, dal giorno del mio infortunio. E so benissimo che non abbiamo avuto un incontro sereno quella volta. No, direi di no. Ma sapeva che sarei tornata a giocare oggi, lo sapeva perché ci ha fatto un cazzo di articolo per quel giornale di merda dove scrive! Poteva benissimo mandarmi un messaggio di auguri, no? Solo un cazzo di messaggio, non chiedevo molto.” - si ritrovò quasi a urlare quelle parole ma non riuscì a fermarsi - “Perché ci penso ancora Robi? Perché? Ti prego dimmelo”

Roberto le accarezzò la guancia e poi le prese le mani tra le sue. Detestava vederla in quelle condizioni, era consapevole che Sara non avesse superato la rottura con Destefani ma non aveva pensato che il solo pensiero le facesse ancora così male.

“Sai meglio di me che se ti avesse scritto non avresti reagito bene. Quando avete rotto eri uno straccio, eri irriconoscibile. Ma era una storia sana? No, Sara, non lo era. Vivere nascosta perché non puoi dire a nessuno, nemmeno a tuo padre, chi ami, ti stava logorando. Devi accettare che sia finita e sopratutto pensare alla tua carriera e valutare cosa vuoi dal futuro.” - disse il giovane cercando di essere il più delicato possibile.

“Perché l'amo ancora?” - rispose solamente Sara.

“Perché sei una cretina.” - replicò Roberto facendola però sorridere - “Ora comunque son qua e lo superiamo insieme, ok?”

Sara annuì e si allontanò per cercare una bottiglia d'acqua, con quelle semplici parole però Roberto era riuscito a tranquillizzarla, era sorprendente l'effetto sedativo che aveva.

“Raccontami di Cristian, mi hai detto che hai novità” - gli domandò.

“Tantissime novità. Più o meno belle. Ma prima voglio un tuo commento sulla tua sfidante. Ma quanto è bella?” - rispose Roberto sistemandosi meglio sul letto.

“Ha diciassette anni Robi!”

“Non ti sei mai fatta troppi problemi in passato, o sbaglio?” - replicò il ragazzo malizioso.

“Cretino” - sibilò Sara raggiungendolo - “Mi ha fatto i complimenti per il gioco e mi ha detto che è una mia fan. Carina, no? Però nessun secondo fine. Ha diciassette anni!” - continuò scoppiando a ridere.

Roberto scosse la testa e l'abbracciò per l'ennesima volta, vederla ridere era il suo unico scopo e prima o poi sarebbe riuscito a darle quella serenità che Sara meritava.
  
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