Storie originali > Horror
Segui la storia  |       
Autore: fly90    20/01/2018    0 recensioni
Una ragazza dall'aspetto singolare, due entità nascoste nel profondo dell'anima che la porteranno a dover affrontare una battaglia dall'esito tutt'altro che scontato.
Genere: Horror, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 21


Joyce e Norman si scambiarono uno sguardo preoccupato mentre lanciavano occhiate fugaci alla figlia.

Se ne stava lì, con lo sguardo perso nel vuoto mentre giocherellava con la lasagna, ormai fredda, che giaceva nel piatto.

Tesoro, non ti senti bene?” azzardò la donna con voce dolce.

Ma Ariell parve non sentirla mentre continuava a infilzare e lasciar ricadere il pezzetto di lasagna nel piatto.

Tesoro?” ritentò la donna sporgendosi in avanti per attrarre l'attenzione della giovane, ma ella non reagì nuovamente.

Norman allora allungò la mano e l'appoggiò sulla spalla della figlia che sobbalzò tornando finalmente al presente.

Ariell cosa c'è che non va?” le chiese preoccupato.

Ariell lo guardò di rimando e si sforzò di fare un mezzo sorriso “Niente papà, sono solo stanca. È stata una giornata impegnativa.” spiegò sperando di risultare convincente.

Il padre annuì e le carezzò la testa.

è un vero peccato che tu non abbia fame, la mamma si è superata, le lasagne sono una bomba!” disse indicando con il mento il piatto ancora intatto di Ariell.

La giovane sembrò rendersi conto solo in quel momento di non aver toccato cibo e si voltò verso Joyce con aria colpevole.

Scusa mamma, hai faticato tanto per prepararle ma io stasera sono così stanca da aver lo stomaco chiuso. Mi perdoni?”

la donna le sorrise calorosamente e portò una mano calda e leggera sulla sua guancia carezzandola dolcemente. “Ma certo tesoro, ora vai a riposarti e se ti viene fame più tardi ne lascerò un po' da parte così che dovrai solo metterle nel forno e scaldarle.”

Ariell annuì e si alzò da tavola baciando entrambi i genitori e augurando loro la buonanotte.

Prima di avviarsi in camera si voltò a guardarli ancora una volta sentendosi il cuore pesante nel petto. Amava i suoi genitori con tutto il cuore e non sopportava di poter fare loro del male, eppure lo stava facendo indirettamente.

Ora sapeva che c'era in lei qualcosa di reale, una malvagità che, a quanto le aveva raccontato Maria, era nata e cresciuta con lei.

Cosa doveva fare?

Fidarsi di Maria non era facile, l'aveva abbandonata perché aveva paura di lei, ma d'altra parte sembrava l'unica in grado di aiutarla.

Non poteva permettere che la bestia dentro di lei uscisse del tutto e facesse del male alle persone che più amava al mondo.

Ma esisteva un modo per imprigionarla o, meglio ancora, liberarsene per sempre?

Si, si disse, doveva affidarsi alle conoscenze di Maria in fatto di sovrannaturale, dopotutto le aveva detto di essere una sensitiva e le aveva creduto senza battere ciglio quando le aveva raccontato tutto.

Respirò profondamente e si lasciò cadere sul letto.

Il cellulare segnalò l'arrivo di un messaggio.

Ciao...come stai?”

Ariell si bloccò di colpo e rilesse più volte il mittente: Tomas.

Da quando l'aveva beccato con Lara non si erano più parlati se non in rarissime occasioni.

Nonostante questo il ragazzo la guardava in continuazione e sembrava parecchio giù di morale, aveva persino perso l'allegria che lo contraddistingueva dalla massa.

L'aveva ferita, umiliata e distrutta...eppure le mancava come non mai, ripensava spesso ai momenti passati insieme, ai progetti che avevano per il futuro ormai lontani.

La rabbia nei suoi confronti era ancora viva ma meno accecante e forte rispetto a prima.

Ma Tomas era una lama a doppio taglio, ogni volta il suo pensiero finiva irrevocabilmente a quel che aveva fatto a Lara.

Le era giunta voce che fosse ricoverata in ospedale e che aveva perso quasi completamente l'uso della parola. Si chiese quando sarebbe tornata a casa e un brivido le corse lungo la schiena.

La ragazza avrebbe potuto raccontare quel che le era successo da un momento all'altro e il rischio era altissimo.

Se qualcuno le avesse creduto?

In preda a questi terribili pensieri si mise le cuffiette e fece partire la play list che solitamente aveva il potere di calmarla...ma questa volta non ebbe lo stesso effetto.


Maria sospirò rumorosamente e digitò il numero sulla tastiera, premette la cornetta e attese.

Uno squillo, due, tre finché una voce profonda non rispose all'altro capo del telefono.

Reverendo Michael? Buonasera, sono Maria.”

Buonasera mia cara, in cosa posso esserle utile?” chiese con gentilezza l'uomo.

I...io avrei una questione molto delicata di cui parlarle.” farfugliò in preda all'agitazione. Le mani le tremavano così tanto che dovette respirare a fondo per cercare di calmarsi.

Sembra una cosa grave dal suo tono di voce? È successo qualcosa?” chiese il reverendo preoccupato.

Non riguarda me, riguarda mia...” la voce le tremò prima che riuscisse a dominarla “ Riguarda mia figlia.” riuscì finalmente a concludere.

Il reverendo Michael era al corrente dell'esistenza di Ariell e del fatto che Maria l'avesse data in adozione, conosceva la donna da molto tempo e conosceva anche le sua abilità sovrannaturali.

Di lui si poteva fidare, le aveva sempre dato sostegno e protezione, come un padre.

Sua figlia? L'ha incontrata?” le chiese dubbioso l'uomo.

In realtà è un po' complicata la situazione. Ho avuto una premonizione che mi ha portata da lei e...credo sia in pericolo.” confessò con voce roca mentre una lacrima le scivolava lungo la guancia.

Capisco...non è opportuno parlarne al telefono mia cara. Venga domani pomeriggio in chiesa e ne parleremo in sicurezza.” la consolò il reverendo.

Grazie, grazie davvero.” riuscì solo a sussurrare Maria prima di concludere la chiamata.

ANGOLINO DELL'AUTRICE:

Ciao lettori, ci ho messo un po' ma sono tornata.

Ammetto che non è stato facile riprendere in mano questa storia dopo mesi e mesi di inattività, quindi se trovate delle incongruenze, vi prego di non farci caso e di perdonarmi.

Spero che non l'abbiate abbandonata perché ho tutte le intenzioni di portarla finalmente a termine.

Abbiate pazienza lettori ma ho avuto il così detto “blocco dello scrittore”, spero possiate perdonarmi.

Un bacione e ci vediamo al prossimo capitolo.


  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: fly90