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Autore: Ailis_    27/06/2009    3 recensioni
Una raccolta di quattro flashfic che hanno come elemento principale un colore. Il colore che cambierà la vita della quattro protagoniste. Presenza di angst anche se non troppo marcato. Ho inserito l'OCC tra gli avvertimenti per sicurezza.
Genere: Triste, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Temari, Ino Yamanaka, Sakura Haruno
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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The Last Color

 

**Partecipante al "Color's Contest" indetto d Only Me**

Complimenti anche a tutti le altre partecipanti e alla vincitrice!

 


The Last Colore-

L'ultimo colore




Rouge Fleur


Rosso.
Rosso denso e scintillante, a chiazze che sembrano quasi piccole rose.
Il sangue macchia la gonna, la maglietta, le scorre tra i lunghi capelli biondi, scende dalle labbra ancora più rosse.
Nonostante tutto, Ino sorride, con dolcezza, con amara rassegnazione.
Ino vede intorno a se solo rosso: rosso come il sangue, rosso come l'Amore.
Quell' Amore per cui ha sacrificato tutto, anche la sua vita.
Ino guarda in alto. Il cielo è grigio. Sta per piovere.
Tossisce e piccole macchie di sangue si posano sull'erba.
Rosso, rosso, solo rosso... Ino non riesce a vedere altro: anche chiudendo gli occhi quel colore continua a balenarle davanti, superando anche la difesa dell'oscurità.
Ino è stanca e il rosso del sangue le danza davanti agli occhi, raggiungendola sotto le palpebre chiuse, con una danza ipnotica, sensuale e tentatrice che le chiede di abbandonarsi a lui.
E Ino si arrende, lentamente, e il respiro si fa sempre più irregolare, fino a quando si ferma mentre il sangue continua a scorrere a fiotti dalle ferite sparse sul suo corpo.
Si rende a malapena conto della voce di Shikamaru che la chiama mentre si abbandona al vorticare della sua testa. E, piano piano, anche quel rumore svanisce e il rosso viene sostituito dal nero, scuro e opprimente, oblio.

[203 parole]




 

Black Oblivion


Il mio mondo...
diventa sempre più oscuro, sempre più nero.
Sto sprofondando, sto cadendo...
Perchè non c'è nessuno a stringermi la mano?


L'ennesimo drink scivola giù per la sua gola.
L'ennesimo bicchiere di un ennesima serata sempre uguale alla precedente. Sakura sedeva, le gambe incrociate e lo sguardo assente, sul divano.
Un'altra serata passata così, tra un bicchiere di tequila e pensieri scomodi a tormentarla.
A volte, Sakura non riusciva a non pensare che tutto stesse andando a rotoli.
E si chiedeva, perchè, per quale motivo lui continuasse a non vederla.
Sakura lo amava da sempre, eppure sembrava non bastare; perchè quello che faceva non era mai abbastanza.
Ed ogni giorno, queste domande e queste consapevolezze, le stritolavano il cuore e facevano incredibilmente male.
Sakura stava cadendo, lo sapeva. Stava scivolando in un' oscurità nera e fitta, di cui non vedeva la fine.
La sentiva intorno sé e, infondo, era quasi confortante.
Quelle tenebre, erano l'assenza di tutto.
Emozioni, sensazioni, soprattutto dolore...ogni cosa scompariva in quel nero quasi piacevole.
E Sakura si lasciava andare, accoglieva le tenebre a braccia aperte, cadendo in un mondo oscuro, scivolando, chiedendosi solo perchè lui non era lì a impedirle di perdersi.

[199 parole]

 

 

The Liberty

Dall'alto della torre si vedeva solo una mare di sabbia giallo ocra estendersi per chilometri e chilometri, sovrastato dal cielo celeste.
Temari odiava la sabbia e odiava quel deserto così vuoto. Ma non era sempre stato così. Ogni cosa le dava fastidio, da quando lui se ne era andato via.
Solo il vento che soffiava riusciva a darle un minimo di pace dal dolore insistente che le martellava in petto. Il vento con la sua melodia silenziosa, con il suo colore invisibile.
Semplicemente il vento nella sua multiforme bellezza era l'unica cosa che riuscisse ancora a darle un minimo di emozione.
Lui, con la sua voce forte eppure delicata, con la sua carezza limpida e fragile.
Temari sapeva che era stupido, ma fin da piccola aveva sempre pensato che egli, il vento, potesse avere un colore tutto suo.
A volte era giallo ocra, come la sabbia che portava via. A volte era blu oltremare come l'acqua che muoveva in luoghi lontani.
A volte, invece, era verde smeraldo, vivido e brillante, come il colore dell'erba che danzava sotto il suo tocco, quell'erba di cui poi rubava l'essenza per portarla lontano.
Temari amava a tal punto il vento che avrebbe voluto saper volare, magari essere come l'aquila e potersi librare in alto, tra le nuvole più chiare.
Allungo una mano oltre la finestra della torre, avvertendo subito la carezza calda del vento che scivolava sulla sua pelle colore del miele. Quel giorno, il vento aveva il sapore del mare e il suo colore brillante.
Si protese ancora di più oltre la balaustra, sentendo il dolore che le bruciava in petto farsi sempre più fievole mano a mano che si avvicinava al cielo limpido.
Volare, volare...si, volare avrebbe voluto dire non sentire più quel male che le stava, lentamente, distruggendo la vita.
E così Temari si librò in volo, accarezzando l'aria in una caduta rapida e piacevole. Finalmente stava volando e, ora, Temari era davvero felice. Sorrise, l'ultima volta, sentendo l'odore del mare e vedendone la sfumatura bluastra tra le parole sussurrate dal vento.


Quando trovarono il corpo di Temari,
stava sorridendo.
Perchè?
Perchè finalmente aveva imparato a volare.

[355 parole]

 


 

Fragile Doll

Hinata era sempre stata paragonata ad una bambola. Ed, infondo, anche lei sapeva di esserlo.
Era la sua pelle, incredibilmente diafana e perfetta, a far nascere spontaneo il paragone con una delicata bambolina di porcellana.
Perfetta, bellissima, ma fragile. Incredibilmente fragile.
Si, Hinata era proprio così. Tutti potevano ammirarla, ma nessuno doveva osare toccarla. Ogni suo movimento sembrava gridare al mondo “non mi toccare, sono fragile”.
Eppure Hinata, non era poi così delicata.
Lei era forte, era più coraggiosa di quanto chiunque avrebbe anche solo potuto pensare. Non aveva bisogno di essere protetta, aveva solo bisogno di sentirsi amata.
Non era poi così difficile, eppure nessuno sembrava capire questo suo bisogno.
Tutti vedevano solo una pelle d'avorio, come quelle delle bambole di porcellana. Non vedevano altro, dietro quella pelle candida. Di lei, vedevano solo quello e il suo candore. La sua purezza incontaminata. Non vedevano altro perchè, semplicemente, erano cechi.
E un giorno Hinata decise di mostrare loro che non era poi così perfetta, non poi così fragile.
E, quello stesso giorno, l'avorio delicato della sua pelle si macchiò di rose rosso sangue che ne incrinarono la perfezione.
L'avorio si era intaccato, e niente avrebbe più potuto renderlo perfetto come prima.
Dopotutto, Hinata non era poi così delicata.




Fine

 


 

Ecco il giudizio della giudice:

§ - 2^ classificata a pari merito: The Last Color - L’ultimo Colore, di Princess Hina;
GIUDIZIO:
- Originalità: 9/10 --> due punticini di penalità per un personaggio e una “motivazione” [ok, è incomprensibile, provo a spiegartelo decentemente -.-“]; allora, il personaggio è Hinata: come tu stessa hai scritto nelle tue note è diventato normale, ormai, associare la ragazza alla purezza, alla fragilità, alla porcellana, e qui ti ho tolto un punto; la “motivazione”, invece, riguarda la seconda Flash: Sakura depressa per colpa di Sasuke: anche questo visto e rivisto, perciò anche qui un punto in meno;
- Attinenza al tema: 10/10 --> perfetta, hai dato a ogni colore un significato, una “sfumatura di pensiero” [non so in che altro modo chiamarla ^^”] che mi è piaciuta molto; e, cavolo, ne hai usati proprio tanti , di colori ^^;
- Grammatica e forma: 7.5/10 --> qualche errore di punteggiatura e alcuni di grammatica o battitura;
- Lessico e descrizioni: 10/10 --> lettura scorrevole e lessico abbastanza semplice; le descrizioni ci sono tutte, sia psicologiche che fisiche;
- Caratterizzazione dei personaggi: 10/10 --> hai vinto il premio caratterizzazione! Direi che sei entrata bene nelle teste della protagoniste, immedesimandoti in momenti davvero tragici e difficili da trattare senza cadere nel banale;
- Gradimento personale: 4/5 --> mi è piaciuta, ma non eccessivamente… non prenderla come un critica, per carità, ma… non so, mi mancava qualcosa; spero non ti offenda per quel punticino ^^”
Totale 50/55 punti.
Vincitrice del premio Caratterizzazione!

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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