Film > Le 5 Leggende
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Autore: Roiben    21/01/2018    2 recensioni
Di nuovo guai in vista per i Guardiani. Questa volta, tuttavia, non sono unicamente i bambini a fare da bersaglio.
Manny ha un’idea, ma non tutti ne sono entusiasti, in particolare l’Uomo Nero, reduce dalla recente e ancora molto sentita disfatta.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Cinque Guardiani, Nightmares, Nuovo personaggio, Pitch
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Diciassette


«Come procedono i preparativi?».


Una smorfia infastidita deturpa per un breve momento il viso altrimenti immoto di Ba’al. «Come previsto, fratello» strascica, mettendoci una buona dose di aperto sarcasmo nell’ultima parola. «Le fate dei ghiacci sono state allertate e sono pronte a fare la loro parte non appena lo riterremo opportuno. Ho provveduto a inviare un messo anche ai draghi d’argento; sono pochi ma serviranno comunque allo scopo. Alcor e Mizar sono posizionati ai due poli come hai suggerito, e da lì si mantengono in contatto mentale; procederanno a un nostro segnale» lo aggiorna, con lo sguardo fisso sul fondo dell’oceano.


«Notizie rassicuranti» commenta solo Mot, voltando le spalle.


«Fratello» mormora Ba’al, senza distogliere l’attenzione dalla sua osservazione.


«Dimmi».


«Per quale motivo Phanês dovrebbe palesarsi? Non lo ha mai fatto in circostanze simili» obbietta, incuriosito piuttosto che in pensiero per il loro piano.


«Probabilmente non lo farà. È solo un semplice diversivo» ammette Mot, attendendo in silenzio di conoscere le impressioni del fratello.


«Per stanare e prendere lui» comprende finalmente Ba’al, distogliendo lo sguardo dagli abissi per riportarlo sulla schiena di Mot.


«O lei» aggiunge Mot.


Ba’al socchiude le labbra e sgrana impercettibilmente gli occhi. «Questo, sì, lo costringerà a uscire allo scoperto» sibila, incerto fra rabbia ed euforia.


Mot al contrario si limita ad annuire per poi scomparire inghiottito dalle tenebre.


*


«A cosa pensi?».


La voce di Pitch è appena un mormorio che quasi si perde nello scoppiettio del camino. Nyx distoglie comunque l’attenzione dalle fiamme danzanti e la sposta sullo spirito alle sue spalle.


«Penso a ciò che hai detto alla fata, al motivo per il quale i due fratelli dovrebbero collaborare».


«E?» incalza Pitch, la fronte aggrottata.


Scuote la testa, confusa. «Non riesco a trovarne. Quei due si detestano dall’alba dei tempi. Che ragione potrebbe mai esserci per…».


«Qualcosa o qualcuno che entrambi odiano più di quanto non facciano già fra di loro, per esempio» offre di buon grado l’Uomo Nero.


Nyx solleva di scatto la testa e lo fissa negli occhi. «Qualcuno» rimugina nervosamente. «Forse c’è qualcuno che rispecchia questa descrizione».


Pitch assottiglia le palpebre e si fa più attento, allungandosi impercettibilmente e senza avvedersene verso di lei. «Chi?» chiede, fremendo per l’impazienza.


Lei sospira e torna a fissare le fiamme. «Mio padre» soffia.


*


Il silenzio si allunga, pesante, tanto da rendere nervoso l’incubo che non scalpita per la sala solo perché il padrone è ancora appoggiato al suo fianco. Quel posto non gli piace, ma ancora meno gli va a genio il discorso nel quale sono invischiati l’Uomo Nero e la dea della notte. Quanto meglio sarebbe poter essere là fuori a sgranchirsi le zampe, illuminati solo dalle stelle amiche e sollevati in alto dal vento gelido. Ovviamente ciò non è ancora possibile; non fintanto che non sapranno come sistemare quel recente pasticcio. Sbuffa tristemente, chiedendosi quanto a lungo dovrà ancora pazientare.


«Quale dei due?» si informa Pitch in tono sarcastico.


Nyx arriccia il naso, infastidita. «Idiota» sbotta, senza tuttavia particolare astio. «Quello che porta con sé la Luce» aggiunge più pacata.


«Phanês» prova Pitch, ricevendo un cenno di conferma dalla donna. «Per quale motivo ce l’avrebbero con lui?» indaga.


«Una serie di ragioni, a dire il vero». Avvicina una mano alle fiamme; ne avverte il calore, ma non è propriamente una sensazione fisica, quanto più una consapevolezza interiore. Se lo desiderasse potrebbe toccarlo senza incorrere in alcun danno; potrebbe perfino accarezzarlo, come se fosse una bestiola un po’ ruffiana, giocarci come Frost fa con i fiocchi di neve. Chiude gli occhi e continua a vedere quelle fiamme attorcigliarsi proprio davanti a lei. «Posso solo ipotizzare. Una delle principali è un annoso problema: a chi spetta, realmente, la supremazia su un dato dominio, o su un intero mondo? Sospetto che nessuno abbia una vera risposta, forse neppure mio padre. Alcuni di noi sono nati in periodi molto simili ma da luoghi differenti. Chi stabilisce il diritto di usare un determinato potere? È follia, se vuoi il mio parere. Io stessa non sono certo l’unica a poter detenere il controllo sulla notte. Mi sono mai lamentata per questo? No di certo; perché mai dovrei farlo?».


*


«Toothiana, ho bisogno di parlare con te» si fa avanti Nicholas in un momento imprecisato di quella lunga giornata.


Jack solleva un momento gli occhi dal suo esame approfondito delle condizioni del suo bastone e nota Sandy mordicchiarsi nervosamente un pollice, mentre osserva pensieroso Toothiana e North che si stanno già allontanando. Aggrotta le sopracciglia e si rimette in piedi.


«No».


Sanderson smette di torturarsi le dita e guarda confuso lo spirito dell’inverno, seguito a ruota dagli altri guardiani.


«Come?» indaga Nicholas, incerto.


«Ho detto, no. Abbiamo un obbiettivo, giusto? Siamo tutti dalla stessa parte, qui, no? Hai insistito tu stesso per fare di me un guardiano, o mi sbaglio? Beh, adesso non te ne puoi andare a nasconderti dietro qualche stupida porta a confabulare con Toothiana e mollarci qui. Con che diritto pensi di poter escludere noi altri da questa faccenda? Non ci siamo forse tutti dentro?» espone convinto, allargando le braccia a includere tutti i presenti. «In un modo o nell’altro?».


«Che ti dicevo?» mormora Nyx all’orecchio di Pitch facendogli storcere il naso, infastidito.


«Jack ha ragione: tutti noi siamo ormai coinvolti in questa faccenda» conferma Aster, sorprendendo un po’ il guardiano del divertimento.


Toothiana, dal canto suo, ridacchia discretamente, godendosi l’evolversi di quell’interessante discussione e pensando che, per una volta tanto, Nicholas non avrà vita facile nelle sue decisioni.


Nicholas sospira pesantemente, osservando attentamente ogni presente. «Tu cosa pensi, Sandy?» chiede infine, rivolto all’Omino dei Sogni.


Omino dei Sogni che distende le labbra in un enorme sorriso soddisfatto, prima di estendere il suo potere inglobando tutti i presenti in una grossa cupola dorata.


«Ehi!» protesta Pitch, adocchiando con un pizzico di preoccupazione Epiales che gli si è accucciato alle spalle strabuzzando gli occhi terrorizzato.


Sanderson si volta repentinamente e offre un silenzioso gesto di scuse al piccolo gruppetto in nero ancora vicino al camino, poi torna a fissare North e annuisce con la massima serietà, confermando così le precedenti parole di Aster e Jack.


Nicholas si passa stancamente una mano sulla nuca e annuisce a sua volta. «Va bene, ho capito. Avete ragione voi: dobbiamo collaborare, questa volta; non è più tempo di decisioni solitarie, immagino» ammette titubante, nonostante tutto restio a coinvolgere tutti loro in una situazione che potrebbe facilmente rivelarsi rischiosa. Piano, sposta l’attenzione su Nyx e Pitch. «Quanto tempo pensate che potremmo avere a disposizione per prepararci?».


Pitch sgrana impercettibilmente gli occhi, preso alla sprovvista da quella domanda diretta, ma rimane in silenzio e invece rivolge la propria attenzione alla donna in sua compagnia, la quale sbuffa, visibilmente scocciata per la sgradevole piega degli ultimi eventi.


«Posso solo ipotizzare, non sono certo una veggente. Secondo i miei calcoli sospetto stiano già predisponendo il loro piano. Non penso avremo più di un paio di settimane prima che decidano di attuarlo».


«Due settimane?» geme Aster. «Nemmeno sappiamo che intenzioni abbiano. Come faremo a essere pronti in tempo?».


«Non lo saremmo comunque, pooka» si premura gentilmente di contraddirlo l’Uomo Nero. «Tuttavia si può cercare di radunare le forze a nostra disposizione e tenerci pronti per ogni evenienza. È piuttosto probabile che, se già non l’hanno fatto, chiedano il supporto di altre creature magiche, chiaramente dotare di capacità potenzialmente distruttive: spiriti del fuoco e dei ghiacci, per esempio».


Nyx annuisce concorde. «Eccellente analisi. Dovremmo quindi trovare il modo per difenderci da questa probabilità».


«Potrei essere d’aiuto» propone l’appena giunta Eresseie, la quale si è presa del tempo per studiare la situazione e ascoltare i pareri degli spiriti presenti.


«Come?» chiede Nicholas, interessato a quel punto a qualunque genere di supporto e idea.


«Conosco diverse creature magiche, e lo stesso vale per la mia gente. Posso inviare messaggi al mio popolo, allertare tutti e chiedere loro di contattare ogni spirito e creatura che possa essere utile per contrastare quei due fratelli e i loro alleati» spiega.


Un mezzo ghigno soddisfatto spunta sulle labbra di Nyx, la quale si affretta ad appoggiare la proposta della pixie e, eventualmente, a offrire il proprio contributo nella ricerca di alleati.

  
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