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Autore: Malinne    27/06/2009    5 recensioni
Due deviati mentali hanno deciso di scrivere una storia incentrata sul mondo di Final Fantasy. Cosa potrà mai saltarci fuori? Vi promettiamo tanto divertimento e un sorriso da paralisi facciale! "Eve e Mad: due anime legate da un incredibile destino? No, due completi imbecilli incontrati per caso. FF VII: una trama epica e coinvolgente? No, una serie di idiozie una peggiore dell’altra. Quindi leggendola potrei perdere la mia sanità mentale? Sì, nel modo più assoluto". Curiosi? No, eh?
Genere: Demenziale, Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8
Il pinguino


Mad PoV by Rob
Camera G8, trentesimo piano della Shin-Ra, reparto SOLDIERs Second Class
La mia camera nuova era decisamente una figata.
Me ne stavo sdraiato per terra, col naso stampato sul mio bellissimo pavimento lustro, a contemplare il lusso intrinseco che scaturiva.
Quando Enix mi aveva sorpreso a fare l’angelo sul lastricato, anche se di neve effettivamente non ce n’era, aveva scagliato tutto ciò che aveva in mano addosso a me. Era nientemeno che biancheria sporca. Per essere precisi, la biancheria sporca di un gay. Non avevo mai visto tanti fiocchi e pizzi su un paio di mutande. Ma comunque, credo che in mezzo a quella roba dovessero per forza esserci gli indumenti che il finocchio aveva indossato sul campo di battaglia perché qualche schizzo di sangue imbrattò il muro e il mio fantastico poster che ritraeva un Behemoth Reale selvatico, regalo del direttore Lazard. Decisi che quegli schizzi, in fin dei conti, donavano e davano un’aria pittoresca alla mia camera, quindi decisi di non pulirli. Dopotutto, si trattava del sangue di un SOLDIER sì gay ma alla fine valoroso.
La mia camera nuova era decisamente una figata ed era pure insanguinata. Amavo lo splatter e quella sembrava davvero una scena di un film horror. Cosa si poteva volere di più?
Toc toc toc.
Qualcuno bussò alla mia porta.
«Non voglio niente!» gridai automaticamente.
«Ma cosa sei, scemo?» rispose chicchessia fuori dalla stanza.
«Senti, se mi vuoi vendere un tappeto o un aspirapolvere sappi che sono allergica alla polvere e ho traumi infantili con quegl’altri aggeggi! Quindi smamma!»
«Square, sono Eve! Sei cretino? Esci di lì e piantala di scherzare!»
«Non conosco nessun Eve! Non mi inganni con i tuoi giochetti, venditore ambulante!»
«Perché non la pianti ed esci? Cosa stai facendo? Ricordati che Iddio ci guarda sempre!»
«Non capisco cosa stai dicendo!»
«Se vuoi ho dei fazzoletti!»
«Vendi fazzoletti? Hanno almeno la garanzia?»
Seguì un attimo di silenzio. Poi, di nuovo le urla: «Garanzia su dei fazzoletti? Tu mi stai chiedendo se vendo fazzoletti in garanzia?!»
«Compro solo prodotti sicuri! Per chi mi hai preso? Per uno sprovveduto?» chiesi, trionfante. «Si dà il caso che comunque non abbia bisogno di fazzoletti, né di un aspirapolvere folletto e tantomeno di braccialetti portafortuna!»
«Che cazzo, Square! Se non vuoi che sfondi la porta a testate, e ti giuro che ne sono capace anche senza elmetto!, vedi di portare quel tuo culo peloso fuori di lì… oh! Ciaaaaao Zaaaaaack!»

Eve PoV By Rick
- Che cazzo, Square! Se non vuoi che sfondi la porta a testate, e ti giuro che ne sono capace anche senza elmetto!, vedi di portare quel tuo culo peloso fuori di lì o…

- Ehi!

Shock. Il tempo rallentò bruscamente, tutto ciò che era intorno a Eve lentamente scomparve e si dissolse in un turbinìo di puntini luminosi e scie colorate, mentre la sua testa si girava a vedere se quella voce fosse proprio la sua, se fosse proprio quella che ricordava.

Sì, non si era sbagliata. Non sbaglia mai in queste cose. Ed infatti eccolo, esattamente a centimetri 15 dal suo braccio, Zack, con la sua solita espressione divertita e il suo sorriso solare, e i suoi capelli neri come l’ebano, e i suoi occhi così azzurri che ti ci vorresti tuffare dentro e perderti e…

- Hm?

Eve si rese conto che lui le aveva parlato, l’aveva notata, l’aveva salutata, la desiderava, la amava!! …o forse era solo incuriosito dal fatto che un SOLDIER lo stesse osservando come un moscerino osserva una lampada alogena da 900 W. Se ne rese conto, e fece appello a tutte le sue forze di volontà per calmarsi e salutarlo in modo marziale e distaccato, come si addice ad un vero SOLDIER.

- Ciaaaaao Zaaaaaack!

Ok, forse avrebbe dovuto dire “come si addice ad un’adolescente dodicenne davanti al suo cantante preferito”, ma questi sono solo dettagli.

Mad PoV By Rob
Il venditore ambulante improvvisamente interruppe la sua recita burlesca per qualche motivo noto come “Ciao Zack”.
«Perché siete ancora qui? Mad non ha ancora finito di prepararsi? È proprio una donna, c’è poco da dire…»
Donna? Chi, io? Ruttai sonoramente e andai ad aprire la porta a malincuore, lasciando il mio bel pavimento. Spalancai la porta, tirai su col naso, grattandomi la natica destra.
«Chi sarebbe la donna?» dissi, soffiando le tracce rimanenti del mio flato sulla faccia di quello che avevo identificato come Zack Fair.
«Mio Dio, mi fai veramente schifo» fece una voce disgustata parecchi centimetri più in basso di me.
Eve Enix. Eve. Enix. Enix! Eve! Ma sì, Eve! Ecco dove avevo già sentito quel nome! Si trattava del mio compagno di squadra, compare di mille sventure, gay fino al midollo, nonché vicino di stanza, la T4. Lo avevo sempre chiamato “rachitico”, “frocio”, “finocchio”, “checca”, “nano”, ma mai Eve. Almeno credo. Forse. Boh.
Gli puntai un dito contro. «Ehi, quello che fa schifo sei tu… non hai ancora detto a Zack che sei g…»
Non feci in tempo a finire la frase. Enix spiccò quello che mi parve un balzo felino e per un attimo credetti che l’osso del mio naso schizzasse dritto fino a conficcarsi nel mio cervello. Ma non accadde. Comunque, fu la testata più forte che ricevetti in tutta la mia vita.
«Che sono grandiosa nell’aiutare gli amici. Mad, avevi una zanzara sul naso» concluse il piccoletto.
Zack Fair arricciò il naso. «Grandiosa?»
«Grandioso!»
Mi feci forza e decisi di rischiare un’altra testata. Ma la verità non poteva essere occultata! Intervenni perché dopotutto ero solidale e Fair non sapeva chi aveva di fianco. O forse, come mi dissi più tardi, ero forse solo molto stupido. «E anche ga…»
Questa volta un calcio poderoso mi arrivò direttamente su uno zigomo e fu certo che per colazione, insieme alle uova strapazzate e il bacon, avrei ingoiato schegge delle mie stesse ossa.
«Galante!» esclamò Enix, tendendomi la mano. «Vieni, Maddy, ti aiuto ad alzarti! Piaciuta la dimostrazione, Zack?»
«Siete proprio una bella squadra voi due! Davvero affiatati… si vede che alla base c’è una grande amicizia!»
Afferrai la mano del mio compagno di squadra perché ero ancora intontito e non vedevo altre mani pronte ad aiutarmi. Così, sentii le mie ossa sgretolarsi sotto la forza dell’amicizia di quella stretta. Però, forse, non era amicizia. Non sapevo perché, ma il mio intuito o qualcosa di animale e molto viscerale mi diceva che Enix nutriva ben poco affetto nei miei confronti. Di amicizia ce n’era tanta quanto un campo di violette profumate sotto un quintale di merda.
Il paragone reggeva perfettamente. Logico, solido e grezzo: da vero uomo.
In ogni caso, non dissi più niente perché il sorriso congelato sulla faccia del mio compagno prometteva sofferenza e morte, quasi l’avesse scritto sui denti.
Fair interruppe bruscamente i miei pensieri, riportandomi alla realtà: «Enix, Square! Allora, siamo pronti per il vostro primo pranzo da SOLDIERs di seconda classe?!» si esaltò, con quel suo ghigno da ragazzino strafottente. Non che mi stesse antipatico, però…
«Certamente, Zack!» cinguettò quel maledetto frocio, saltellando sui miei piedi.
Io non risposi. Beh, non mi sentivo più tanto pronto.

Ore 12.46, Salone da pranzo per feste occasionali della Shin-Ra
La situazione in cui mi trovavo era di estremo disagio: ero nervoso per quella festa alla quale tutti i SOLDIERs second class erano presenti, non mi sentivo conseguentemente all’altezza della situazione, Enix sedeva di fronte a me e non perdeva occasione per deridermi, il naso e lo zigomo dolevano terribilmente e avevo scordato di mettermi le mutande.
Avevo avuto una crisi respiratoria non appena avevo messo piede nell’ampio salone. Lo avevo visto brillare davanti ai miei occhi. Mi ero sentito malissimo.
Poi, il pranzo era iniziato male ed ero certo che sarebbe finito peggio. Era cominciato con due clamorose figuracce; sapevo che la colpa era interamente del mio cervello, ma non potevo di certo litigarci. Poi mi ero reso conto di sentirmi ancora peggio quando realizzai di essermi seduto esattamente di fronte a Enix. Non riuscivo a smettere di fissare il viso troppo femminile di quel finocchio davanti a me. Perché era davanti a me? Perché, santa Shiva, perché? Sapevo che mi avrebbe portato solamente guai.
E così era successo. Fine del resoconto.
Io mi limitavo a spiccicare parola di tanto in tanto e ascoltare quello che avevano da dire i miei compagni. Non trovavo stimolante nessuno dei loro argomenti, anche perché ormai era un quarto d’ora che si sentivano frasi come…

«Sephiroth non mangia mai, non sarebbe sexy. Si nutre a flebo.»
«Io ho sentito dire che non dorme mai. Veglia.»
«E non riposa nemmeno. Aspetta.»
«Mi hanno detto che il generale Sephiroth non vince le battaglie, sono le battaglie che si arrendono appena lo vedono.»
«Lo sapevate che non evacua? Evapora, è più elegante.»
Decisi di fermare quello scempio, era abbastanza. Alzai quattro dita. «Questa è la quinta boiata più grande che avrei mai sentito dire!» esclamai.
Enix mi lanciò un tocco di bouillabaisse in fronte, servendosi della forchetta come catapulta. «Abbia, idiota. E ti conviene alzare il quinto dito. Oltre ad ignorare la tua lingua madre, non conosci anche la matematica?»
Un fragore di risate invase la sala.
Io lo stavo iniziando ad odiare visceralmente, quel gay.
«Ammetto di non essere mai stato una cima in matematica… il professore mi accusava d’avere uno sguardo da trota morta… ma non era questo il punto!» mi riscossi. «Non crederete mica a tutte queste sciocchezze?!»
Enix arricciò le labbra. «Solo perché tu non sarai mai leggenda, non hai il diritto di infangare le eroiche gesta altrui!»
«Eroiche gesta dicesti? Non ebbi saputo nemmeno se quello che si narrasse in giro sarà effettivamente la verità!» esclamai.
Un coro di risa ancora più forti scoppiò alla mia affermazione. Sentii le mie guance avvampare e tacqui. Non c’era altra spiegazione: i
soma, i dendriti, gli assoni e in generale i neuroni avevano inequivocabilmente dichiarato lo sciopero generale del mio cervello. Che cosa stavo dicendo?!
Enix appoggiò con fare sensuale, o almeno credo, il viso su una mano. «Mad, perché non continui ad aprire e chiudere quella tua adorabile boccuccia? Sono tutti così interessati…» mi disse con una voce che si avvicinava alla perfidia più pura. Molti SOLDIERs si scambiarono occhiate e gomitate. «Allietaci con le tue perle di saggezza! Elencaci ad alta voce le quattro restanti sciocchezze di cui parlavi prima! Ti ascoltiamo!»
Non mi persi d’animo e mi schiarii la voce, pronto a rifarmi davanti a tutti. «Beh, in primo luogo, mio caro Enix, ti sei mai chiesto perché Dio non ci ha creato come le Turritopsis nutricula se effettivamente voleva creare un essere perfetto?! Questa sì che è una cazzata! Certo, non mi piacerebbe tramutarmi in una larva e stare attaccato al fondo del mare per giorni e giorni, ma ne varrebbe la pena! No? E perché ci diamo tanto da fare per salvare questo pianeta se sappiamo perfettamente che il sole tra 5 miliardi di anni si spegnerà? E perché Hitler è riuscito ad andare al potere iniziando la sua carriera come imbianchino?!»
Calò un silenzio di tomba. Tutti mi guardavano con gli occhi fuori dalle orbite. Che cos’avevo fatto di male ancora?
Enix si mosse e automaticamente mi riparai il volto con le mani. «Non uccidermi! Pietà!»
Ma lui invece portò il pezzo di pane che aveva in mano alla bocca, continuando a fissarmi. «Ma allora c’è qualcosa nella tua testa rossa, Square, e non un criceto su una ruota. Mi hai sorpreso.»
Sentii l’orgoglio crescere in me, come se avessi ingurgitato 3 chili di lievito di birra.
Mi riavviai i capelli con fare da galletto e dissi: «Sì, sono un tipo che sa sorprendere» feci, sorridendo sensualmente. «Ma non ti ho detto l’ultima.»
«Allora illuminaci e addosseremo il titolo di imbecille a qualcun altro.»
Ero pronto a colpire. Avevo un asso nella manica e non potevo assolutamente fallire. Feci un bel respiro e cominciai: «Non so se hai visto quella puntata dei Griffin dove Peter è stato fermo 5 minuti nella stessa posizione a gemere come un dannato perché era caduto. Quella è stata la seconda boiata più grande che ho visto.»
Mi aspettai un applauso e magari i complimenti di tutti, ma non accadde niente del genere. Tutti quanti, Kunsel compreso, iniziarono a gettarmi caschi, posate e cibo addosso.
Mi meritavo tutto ciò?
…sì, perché il mio cervello aveva nuovamente sbrodolato, senza un filtro, senza contenersi. La situazione era alquanto tragica. Hitler? Griffin? Come mi erano venuti in mente?! L’autrice mi aveva posseduto?! No, da escludere.
Cosa doveva succedere ancora? Stando alle leggi della sfiga, la porta avrebbe dovuto aprirsi facendo entrare magari due o tre SOLDIERs di prima classe, magari proprio Angeal e Genesis. La cosa sarebbe stata decisamente umiliante, l’imbarazzo mi avrebbe dilaniato e la vergogna mi avrebbe sicuramente assestato il colpo di grazia. Sarebbe successo un completo disastro. E posso anche evitare di usare il condizionale perché effettivamente, successe proprio così.
L’unica magra consolazione era l’assenza di Sephiroth. Sospirai di sollievo. Poi quando dopo due secondi entrò al loro seguito credetti d’avere un infarto.
Certo, ci fu chi ebbe una reazione peggiore alla mia: Enix svenne, cadendo dalla sedia e finendo a terra come un sacco di patate. A quanto pareva, il gay apprezzava troppo quella triplice visione: i suoi nervi non avevano retto all’apparizione dei first class.. Per fortuna, Fair lo trascinò a sedere con la forza. Forse, aveva scambiato la sua estrema gayezza con somma contentezza da adolescente.
Calò un silenzio assoluto tra i rimanenti seduti al tavolo.
Quanto a me, ero ricoperto di cibo smangiucchiato, sputi e sangue al cospetto dei tre SOLDIERs celeberrimi et potentissimis della Shin-Ra che probabilmente erano lì per congratularsi con i due nuovi Second Class cioè un gay svenuto e un coglione – io – coperto di schifo e vergogna.
Mi chiesi se quella situazione avesse intenzione di durare a lungo. Non sapevo cosa fare, sentivo le guance bruciare e l’ansia salire. Così, mi venne in mente solo una cosa: la disconnessione totale della mente. I miei pensieri erano popolati solo da un simpatico pinguino di nome Alfred che beveva piña colada da una noce di cocco al Polo Nord. Che frescura.


Il patio degli autori!
Rob: la nicchia non mi faceva più. Lo so, il titolo non c'entra niente, ma è questo il suo bello.
Io ringrazio velocemente tutti quelli che leggono. Mi stupisco sempre più di vedere "362 visite e 3 recensioni" xD Giuro, le recensioni non fanno venire l cancro alle unghie e non ci fanno neanche schifo, ma fa lo stesso!! xD (Sappiamo tuuutti cosa succede!)
Ohmmioddio, ho messo due ics-dì in trenta parole, la faccenda si fa grave.
So che questo capitolo è altamente idiota e so anche che di quasi meno idioti non ce ne sono ancora stati, ma mi scuso.
Passo la parola al mio collega...

Rick @ Wicked Soul
Una fiction su FF senza Sephiroth è come un cono senza gelato... ed infatti proprio da questo capitolo  il capellone entrerà prepotentemente nella storia dei due dementi! (NdRob: sai che schifo tenere il gelato in mano?)

Rick @ KuRoNeKoChAn

Ci tengo a far presente che i voti assegnati ai personaggi seguono paro paro i gusti della mia collega... quindi per eventuali discussioni, rivolgetevi a lei! Io personalmente avrei votato Tifa, Cissnei e gente del genere, ma per ora la storia non mi ha permesso di farlo XD
Rick @ LadySnape
Grazie!! Facciamo il possibile per rimanere IC, così il tutto è più credibile! Quanto a Cloud, si riprenderà nei prossimi capitoli per combattere contro il malvagio Sephiroth!!... *si gira verso Rob che lo guarda malissimo*  ....o forse no, vedremo XD

 

  
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