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Autore: Daistiny    21/01/2018    0 recensioni
Si racconta fin dai secoli bui del re dinasta Raithwall, il prescelto degli dei, grazie alla spada dei Re e alla magilite donatagli dagli dei unificò sotto un unico regno, i popoli di Ivalice...
Nessuno sapeva che una parte della sua storia era stata nascosta e dimentica... alle genti d'Ivalice.
La storia racconta dell'ultimo compito che gli dei affidarono al re dinasta e a tutti i sui discendenti... di proteggere il Bagliore Bianco, nei secoli avvenire.. fino alla sua nascita.
Note: I GENERI che verranno trattati SONO- Avventura, Azione, Drammatico,Generale, Malinconico, Romantico, Guerra, Sentimentale, Lemon/(Lime a seconda del caso), Erotico.
Genere: Avventura, Azione, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Ashe, Basch, Gabranth, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Oltre il vento e la sabbia..'
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*Passato- 4 anni prima della caduta di Dalmasca * 



Rabanastre 700 Alto Valendiano, 

Rabanastre quattro anni prima della caduta del regno e la morte di Raminas, durante un giorno della stagione delle piogge, più precisamente un pomeriggio di un giorno come tanti la principessa Ondine se ne stava su una terrazza delle torri più alte del palazzo.
Più precisamente una delle aree del palazzo che erano ancora in fase di ristrutturazione. Il luogo era abbastanza tranquillo, da qualche tempo i lavori di restauro si erano interrotti  causa della stagione piovosa.
Ondine trovava quel posto molto adatto a lei, perchè era lontano dalla corte e dai continui pettegolezzi che continuamente circolavano su di lei e la famiglia reale.

La giovane principessa stava riflettendo tra se su perchè le avessero dato così tanti nomi, e per di più tutti legati alla dea dell'acqua. Suo padre le aveva raccontato che era nata durante uno di quei giorni della stagione piovosa, ed era stata chiamata così in onore a quelle divinità.

Ondine spesso si chiedeva come doveva essere sua madre, aveva spesso chiesto a suo padre o ad altre persone, ma stranamente nessuno sapeva risponderle bene. Gli dissero solo che era la figlia di una cortigiana, ma dal modo in cui molti gli e lo raccontavano, sembrava che suonasse più come una bugia che come la verità.
Qualcuno addirittura aveva detto che non era nemmeno una figlia illegittima di una concubina, ma solo di una povera orfanella adottata da sua maestà visto che l'unico erede che le rimaneva poteva non sopravvive e vista anche l'avanzata età del re, far nascere un altro erede era quasi impossibile.

Il cielo era quasi nero, coperto da grossi nuvoloni neri, che non facevano passare neppure un raggio di sole, molto presto su Rabanastre si sarebbe abbattuto un violento acquazzone.

L'umore della principessa Ondine quel giorno non era dei migliori, anzi rifletteva esattamente le condizioni climatiche di quella giornata.
La giovane amava le giornate calde e solari tipiche del clima desertico di Dalmasca a differenza di quei giorni così cupi e grigi della stagione piovosa.
La principessa buttò un'occhiata all'immensa città di Rabanastre, incurante di tutti i suoi problemi, non le sembrava neppure che la guerra li stava travolgendo.

Nel frattempo per tutto il palazzo, la corte e in particolar modo le guardie sembravano essere in subbuglio, la principessa Ondine era sparita e non sembrava trovarsi da nessuna parte.

Vossler era quasi sul punto di perdere la pazienza, da diverse ore non riusciva a trovare la principessa e sembrava che questa si fosse volatilizzata nel nulla. Il cavaliere aveva i nervi a fior di pelle e reputava quella ragazza una vera incosciente ben poco adatta alla vita di corte.
Mentre Basch, un amico e compagno d'armi di Vosler se ne stava tranquillo e abbastanza stoico in tutta quella situazione così agitata. Il capitano avvicinandosi a Vossler gli mise una mano sulla spalla facendogli sapere che si sarebbe occupato lui di trovare la principessa.

Vossler scosse la testa asserendo a Basch che stava viziando troppo la principessa e che quella non era una cosa buona, visto la sua posizione. Basch rispose che lo sapeva, ma era anche vero  anche il contrario cioè che lui era l'unico a cui la principessa dava veramente ascolto oltre il re e la famiglia reale.

Calmato il capitano Vossler, Basch si diresse a cercare la principessa, molto probabilmente il capitano già sapeva dove si nascondeva la ragazza.


Ondine se ne stava beatamente a contemplare la vista della capitale dalmasca, quando sentì avvicinarsi verso di lei alcuni passi e un rumore tintinnante di una armatura. Sapeva già di chi si trattava.

La ragazza si voltò di scatto verso il capitano Basch sorridendogli dolcemente, per nulla sorpresa della sua presenza, anzi era piuttosto felice di rivederlo.
Per quanto tutti gli altri provassero a cercare la principessa Ondine, questa non si faceva mai trovare stranamente mentre invece succedeva sempre il contrario quando si trattava del bel capitano biondo.

-Vostra Maestà, Lady Ondine non dovreste essere qui, giù tutti vi stanno cercando.- asserì Basch avvicinandosi.

-Per favore chiamatemi Nereide... Ondine mi chiamano già tutti gli altri.- disse la principessa abbassando lo sguardo per un secondo di fronte al cavaliere.

-Già che mi avete trovato... non vi dispiace se vi chiedo di restare un altro po' qui con me...non voglio ancora tornare giù.- disse la principessa arrossendo in volto, fissando negli occhi il bel cavaliere.

La dolcezza di quella richiesta suonava a Basch quasi come una supplica. Il cavaliere si preoccupava molto per quella ragazza, ma soprattutto sapeva sempre che difficilmente gli avrebbe detto di no, se la richiesta non era irragionevole...ed alcune volte lo era, e si era spesso trovato a dirle di no con grande disappunto della stessa.
Disappunto che durava brevemente, per Ondine non riusciva mai ad avercela con Basch, ed era risaputa la "simpatica" della principessa nei confronti del cavaliere.

Ma ancora una volta Basch si trovava costretto a dirle no e a ricordarle quali erano i suoi doveri come principessa.

-My Lady vi ricordo quali sono i vostri doveri.- le disse con una certa autorità il cavaliere cercando di mantenere un tono tranquillo e calmo, facendo attenzione a non urtare la ragazza.

-Come se non nè avessi già abbastanza!- disse Ondine emettendo un lungo e profondo sospiro, riprendendo poi a parlare.

-Ho sempre fatto tutto quello che mi dicevano... la mia educazione non è come quella di Ashe e si sa... lei diventerà un giorno regina ed io...- la ma frase si interruppe Ondine non osava andare oltre.

-Voi, vi ergerete come difensore di Dalmasca, al comando dell'Ordine. Adesso non potete capirlo siete ancora troppo giovane, ma vostro padre, il re vuole il meglio per voi, e visto i doni di cui gli dei vi hanno fatto dono, è meglio che voi impariate a padroneggiarli tutti.- le ricordò Basch.


-I mie poteri...i sacerdoti trovano "la mia magia strana", per loro è qualcosa di nuovo.- aggiunse la principessa guardando negli occhi il soldato.

-Voi siete il "Bagliore Bianco"... è un giorno con la vostra magia diventerete la più grande "maga" che Ivalice abbia potuto vedere. Sarete in grado di compiere grandi opere. - le disse il cavaliere augurando alla ragazza un futuro bello e radioso, ma per qualche strano motivo Ondine non sembrava così convinta.

-Ciò che desidero è la libertà. Non la fama o la gloria.- disse la ragazza buttando un occhiata sulla città dalmasca, ma allo stesso tempo Basch capiva bene il desiderio della ragazza, ma la sua posizione era un'altra.

-Ora però dobbiamo andare! Non volete far innervosire Vossler o qualcun'altro più di quanto non lo siano già. - la esorto Basch porgendole la mano, gesto che Ondine non rifiutò accettando di buon grado.

-Sapere che Vossler  perdesse così la calma, non me lo aspettavo proprio, anche se ammetto che è molto autoritario. Più di voi. Se fosse per lui mobiliterebbe l''intero ordine per cercarmi. Nè sono lusingata...- Scoppio in una risatina la principessa mentre guardava Basch soddisfatta della sua "marachella".

Ondine adorava far arrabbiare Vossler ogni volta che ci riusciva, il capitano perdeva sempre la sua compostezza tipica del soldato e puntualmente la situazione finiva o con l'intervento di Basch o una sonora paternale da parte del capitano Vosler e poi dello stesso re.

Basch ora mai aveva capito per quale motivo la principessa faceva queste cose, quello che più desiderava essere più libera, ma ciò nonostante non poteva lasciar correre, quella era anche una mancanza di rispetto nei confronti di persone come lui e Vossler che stavano semplicemente cercando di fare il suo lavoro.

-Maestà non è una cosa, questa di cui andare fieri. Cercate di mostrare più rispetto! Il vostro comportamento è una mancanza soprattutto di riguardi verso persone come me e Vossler che stanno semplicemente facendo il nostro lavoro. Per noi non è semplice come lo è per voi. -Ribadì l'uomo con una certa durezza che fece passare a Ondine tutta la voglia di scherzare, non le piaceva affatto vedere così il capitano.

-Cercate di comportarvi in maniera più sensata. Non siete una di quelle sciocche dame di corte, da voi mi aspetto che siate migliore e che diate il buon esempio.- Aggiunse l'huma con una certa gravità nel tono di voce, Basch non poteva tollerare un simile comportamento nella sua principessa, poteva aspettarselo dalle altre dame di corte ma non da lei.

Ondine avverti un'ondata di gelo fra lei e il capitano, quella volta doveva veramente aver esagerato. La giovane percepì nell'uomo un certo fastidio per le sue parole e anche del rammarico, lo sentiva deluso e rattristato da un simile comportamento che non si aspettava potesse venire da lei. 
La distanza tra i due sembrava aumentare ad ogni istante, e l'aria spensierata della giovane principessa era di colpo sparita, non c'era più voglia di ridere.

Ad un tratto, poco prima di scendere le scale, Ondine si fermò di improvviso e fisso la figura del capitano qualche scalino più sotto di lei. La principessa gli chiese una domanda alquanto strana.

-Capitano, come riuscite a trovarmi sempre?- domandò la ragazza.

Il capitano Basch la guardo per qualche istante, poi sospirando rispose che ormai la conosceva bene e sapeva come era fatta, quindi certe cose non lo sorprendevano più.

-Vi conosco da quando avevate poco più qualche mese e vi ho vista cresce, certe cose ormai non mi sorprendono più... siete incredibile già di vostro.-

-Vi sorprenderà sapere Capitano che non si può mai sapere come sono fatte infondo le persone. Io nè so qualcosa. Dalmasca è un piccolo regno, ma con una storia di tutto rispetto alle sue spalle... eppure...non è detto che un solido regno come questo possa esistere a lungo. Così come tra nostri alleati posso anche esserci dei traditori... e tutto questo mentre noi siamo ignari di ciò.- 

Basch capiva bene il discorso della principessa ma non sapeva bene a cosa la ragazza si stava riferendosi con la massima espressione di serietà di pinta sul volto. Quell'espressione che aveva imparato a riconoscerla bene...domandandosi tra se il soldato si chiedeva se non fosse un'altra delle profezie "nefaste" della principessa. 
Uno strano potere al quanto temuto da tutti, persino dallo stesso re, per tanto quando ciò accadeva la principessa non sapeva spiegare bene l'origine delle sue parole, rispondeva solamente che le cose stavano così e che così sarebbero state.
Un potere terribile a detta di tutti.

-Maestà voi avete ragione. Più di tutti voi avete il dono di capire chi mente da chi dice la verità.... ma qui siete circondata solo da persone che vi vogliono bene e voglio solo ed esclusivamente per voi il vostro bene.- cercò di rassicurarla il capitano, ma Ondine non ne era convinta.

-Non mentirmi Basch! -Disse la principessa guardando negli occhi il capitano.

-Conoscete quale è il mio potere e quasi sono i miei "doni". Le vedo tutte quelle persone a corte che fanno continui confronti tra me e mia sorella, mentre poi mi riempiono di lusinghe e sorrisini.  Non fanno altro che lodare le mie capacita quando poi alle mie spalle temono "i miei poterei".
Hanno addirittura pensato che io possa essere la figlia di nessuno, come se essere la figlia illegittima di una concubina fosse non fosse abbastanza.-  Disse sfogandosi la principessa di tutta quella situazione.

Basch resto in silenzio, era inutile parlare le sue parole sarebbero risultate inefficaci, e anche volendole dare un abbraccio non poteva la sua posizione gli e lo impediva.
Tutta quella situazione ad Ondine le aveva fatto ricordare un vecchio episodio della sua infanzia quando la giovane aveva all'incirca 9 anni.


Era un giorno qualsiasi e Ondine si trovava nella biblioteca reale, tra antichi scaffali pieni di libri impolverati ed antiche e preziose pergamene, quando tra queste trovo una pergamena sigillata in un antica teca.

L'antico documento raccontava le gesta del suo antenato, il re dinasta Raithwall
e di come gli Dei soddisfatti del suo operato gli donarono il "Bozzolo celeste"
in modo che lo custodisse e lo proteggesse.
Nessuno sapeva cosa contenesse, nemmeno lo stesso re, gli dei accennarono solamente che il bozzolo conteneva un essere dai poteri di un dio.

La storia aveva così tanto colpito la fantasia della principessa Ondine che anche col passare degli anni, non aveva mai dimenticato quella storia interrogandosi cosa il "Bozzolo celeste" contenesse.
La principessa si immaginava che da qualche parte in quell'antico palazzo, si nascondeva la stanza in cui , i suoi antenati avevano celato il bozzolo. Per anni la principessa aveva girato il palazzo reale alla ricerca della stanza del bozzolo, ma non aveva mai trovato nulla. 
Col tempo Ondine iniziò a farci la mano, e questa sua iniziativa di girare per ogni angolo sperduto e da tempo dimenticato del palazzo divenne un'abitudine della ragazza.

Ondine così sopperiva alla sua mancanza di libertà, che una del suo status doveva sopportare. La principessa era convinta che quando avrebbe trovato l'antico tesoro, qualcosa sarebbe cambiata. 

E mentre ancora era assorta da questo ricordo, la principessa si ricordò della presenza del Capitano Basch che per tutto il tempo l'aveva silenziosamente osservata.
Il capitano esortò, ancora una volta, la ragazza a tornare dagli altri, giù a palazzo. Ondine fece un cenno col capo, mentre scese gli ultimi gradini raggiungendo così il capitano infondo alle scale.
Lungo tutto il percorso la ragazza rimase zitta fissando per lungo tempo la schiena del cavaliere, la sue spalle large e i lunghi capelli biondi che qualche ciocca ribelle gli scendeva lungo la fronte.
I capelli del cavaliere si muovevano ad ogni passo di quest ultimo e Ondine amava ammirare la di quel figura muoversi con tanta decisione.

Tante domande e pensieri invadevano la mente della principessa e tutti avevano come unico punto di riferimento il bel capitano. Basch era una figura che catturava volto l'attenzione di Ondine, che trovava da sempre quel l'uomo un esempio ed un modello d'ammirare e seguire.
Non era un caso se Basch era il suo preferito e anche quello di suo padre, tra i cavalieri al suo servizio. Egli incarnava non solo il cavaliere modello dedito ai suoi doveri ma anche un modello d'uomo e di eroe che tutti amavano.
La fama di Basch era così tale che nonostante le sue umili origini tutti lo consideravano un mito. 

Per quanto Ondine conoscesse il capitano Basch, molte cose di lui, le erano precluse. La principessa conosceva del capitano solo gli aspetti che riguardavano il soldato e il capitano dell'Ordine qual era, ma non quelli del uomo che si celava dietro l'armatura.
Del cavaliere Ser Basch Von Ronsemburg Ondine conosceva molte cose, ma come uomo non ne aveva la più pallida idea di come poteva essere. Anche se qualcosina poteva intuirla grazie a vari aspetti che il cavaliere mostra e grazie anche ai suoi poteri la principessa poteva capire il come era fatto il capitano.



E dopo tanti mesi eccoci qua, ad un altro capitolo di Tu inargenti le sabbie del deserto.
In questo capitolo possiamo ammirare una certa Ondine diversa da quella che successivamente diverrà. Abbiamo anche nello stesso capitolo anche lo stesso Basch e sinceramente mi piace vedere come si delineerà il rapporto tra i due.
Per adesso come dire è poco approfondito anche se non manda da parte di Ondine mostrare un certo interesse per il nostro bel capitano, che per adesso non sembra avere altro per la testa che fare il suo dovere...
Vi aspetto al prossimo capitolo.

Daistiny
















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