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Autore: DearMagicalCat    21/01/2018    1 recensioni
"Cosa ne è del soldato quando cade la corona?
Cosa ne è dell'amante quando perde l'amato?"
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Tooru Oikawa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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~Crollano i regni/ Cadono i troni/ Dell'amor perduto i pegni/ Stai ad aspettar che tuoni/ Cade leggera/ La pioggia estiva/ Dichiarazion sincera/ Che di forza ti priva/ Ora il re caduto/ Guarda il suo soldato/ Che guarda l'amor perduto/ Viso di pioggia bagnato/ E crolla il soldato/ Ma l'amor perduto/ Di rosso è macchiato:/ Il suo re caduto.~ Scivola, splendido, e come il protagonista di un'opera teatrale ruba tutta la luce della scena. Brilla, lucido, e scivola e scivola, gocciola, zampilla, tinge la bianca rosa di rosso come in Alice nel paese delle meraviglie. E che meraviglia! Che delizia per gli occhi! Si ferma, indugia, avanza un poco e si arresta. Pare una nuvola. Oh eccolo, l'orrore: il protagonista dell'opera era l'antagonista della medesima. C'era un altro nemico, ma è stato gettato lontano, forse...eccolo, tinto del nuovo antagonista, ma ancora più brillante, luce di luna nel mattino. C'è qualcosa di tanto meraviglioso, in questo quadro, che i suoi occhi vi indugiano prima di irrompere sul palco, strappando la maschera e rivelando il vero volto dei personaggi. C'è sangue ovunque: sulle sue vesti, sul terreno, sulla spada a pochi metri da lui e sulle sue labbra che ora sono aperte in un sorriso bianco e rosso. Oh, le rose. Il soldato si inginocchia, gli sembra di rivivere una macraba parodia del giorno in cui gli aveva giurato fedeltà assoluta, in cui gli aveva promesso di proteggerlo a costo della vita. La mano del giovane steso si solleva e, candida come una piuma che volteggia nell'aria, si posa sulla sua guancia: è freddo. Non fa a meno di constatarlo mentre leggere dita gli accarezzano il viso, come a volerne rubare le linee per portarle via, chissà dove. È così freddo, il suo re, forse dovrebbe aiutarlo a scaldarsi e così posa una mano sulla sua e l'altra sotto il viso, sul collo, dove si sente un battito debolissimo, come il flebile volo di una farfalla giunta al termine della sua vita. Sta morendo, il suo re, e non c'è niente che lui possa fare adesso. Finalmente piange e le lacrime cadono sul terreno pregno di sangue, del suo sangue. Fa male, ed è strano perché non è lui ad esser stato ferito mortalmente bensì Oikawa Tooru: re ed amante del soldato. Se si fosse accontentato del primo appellativo forse non si sentirebbe così male nel vedere quel giovane steso sul proprio sangue. Crede di star morendo anche lui a causa di una ferita non visibile chiamata amore. -Ha...jime.- abbassa lo sguardo. Lo sta guardando, il suo re, e sorride, il suo amante, amante nel senso più dolce del termine. Resta in silenzio, poi apre la bocca e parla, nonostante si senta la gola secca come il letto di un torrente in un'estate particolarmente torrida: -Perdonami.- E quante altre frasi nascoste in quella sola parola, un "perdonami" traboccante di rabbia, odio, ribrezzo nei propri confronti e di amore, supplica e strazio nei suoi. Ma a cosa serve il perdono, pensa, se il primo a non concedermelo sono proprio io? -Hajime ti amo.- E sa che quello è un sì, ma a cosa serve? A cosa serve? E vorrebbe dirgli di non lasciarlo da solo, di restare con lui per tutti i giorni a seguire della sua misera vita che aveva donato proprio a quello splendido ragazzo che presto si sarebbe trasformato in uno splendido angelo. -E anche io ti amo, ti amo più della mia stessa vita perciò non te ne andare se non hai intenzione di portarmi con te.- Il re ride, poi gorgoglia e del sangue gli scivola dalla bocca. Ti guarda e non sorride più: -Resterei, se potessi, ma pare che il mio momento sia arrivato e, sai, egocentrico come sono voglio essere il protagonista indiscusso di questa farsa.- Vorrebbe scuoterlo, adesso, e tirargli un calcio, ma non fa altro che singhiozzare: -Stupido idiota, smettila di dire che mi ami se l'unico tuo scopo è farmi morire di dolore.- Le luci nei suoi occhi lampeggiano un poco, sospira. -Ma io t'amo, Iwaizumi Hajime, mio fedele soldato e splendido amante. Vorrei evitarti tutto questo dolore, ma non posso.- Ora piange anche lui e le lacrime lavano via lo sporco sul suo bellissimo volto. -Non posso e mi dispiace. Mi dispiace così tanto, amore mio, credimi se ti dico che vorrei restare con te per altri mille giorni e posare le mie labbra sulle sue altrettante volte.- tossisce, respira a fatica -Ma concedimi un ultimo bacio ed entrambi saremo perdonati, per tutto.- E così il soldato lo fa: si china sul corpo esanime del suo primo ed unico amore, lo guarda negli occhi che tanto ama e lo bacia. Un bacio che dura un attimo, ma dolce e puro come solo le labbra di un angelo possono esserlo. È un solo secondo: lui c'è e poi non c'è più e nonostante Iwaizumi avesse chiuso gli occhi se ne accorge, lo sente perché è come se gli avessero strappato una parte vitale del corpo. Oikawa Tooru è morto. E cosa ne è del soldato quando cade la corona? Cosa ne è dell'amante quando perde l'amato? Alza lo sguardo e cerca la risposta, la cerca per anni, guarda così tanto tempo in cielo che un giorno scorge un bagliore che pare arrivare dritto da lui e crede che sia un messaggio dal suo re, ma è solo un'impressione. Ancora oggi un giovane soldato cerca frammenti del suo amore perduto, polvere di stelle o ali di angelo, per donare lui un ultimo, eterno bacio.
   
 
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