Lore.j: Ciao! piacere, mi chiamo Lorenzo.

Emma fissò lo schermo per qualche secondo senza dire niente, mentre Alice sbirciava da dietro le sue spalle.

«Questo profilo non ha nemmeno una foto, secondo me è falso» commentò Emma.

«Che strano...»

Le due ragazze si guardarono, indecise sul da farsi.

«Dovresti rispondere» concluse infine Alice.

Emma si girò a guardarla, gli occhi spalancati.

«Sei pazza? - sbottò - potrebbe essere un maniaco per quanto ne sappiamo.»

Alice alzò le spalle, visibilmente divertita.

«Devi solo rispondere al messaggio, non ti sto dicendo di uscirci. È possibile che conoscendoti meglio ti riveli qualche informazione su di lui.»

Emma sbuffò, indecisa su cosa fare: avrebbe preferito concentrarsi esclusivamente sullo studio almeno fino alla fine della sessione di esami, ma forse l'ossessione di Alice nei confronti della sua scarsa vita sentimentale sarebbe diminuita se avesse risposto. Sospirò.

«D'accordo» si arrese, nonostante il suo tono di voce tradisse una certa insicurezza.

Alice si esibì in quella che le due ragazze chiamavano danza della vittoria - un'imbarazzante serie di saltelli e passi di danza dal dubbio gusto.

Em95: Ciao. Mi chiamo Emma, molto piacere.

Alice si sfregò le mani e un ghigno si fece strada sul suo viso mentre si avvicinava al computer sulla scrivania davanti ad Emma.

«Ali, mi spaventi quando fai così» rise Emma.

Passarono alcuni secondi senza che il ragazzo misterioso rispondesse.

«Ecco, lo sapevo!» sbottò Alice.

Emma la guardò, interrogativa.

«Hai aspettato troppo prima di rispondere, se ne sarà andato» l'euforia di poco prima si era già dissolta.

Emma alzò le spalle con indifferenza. In fondo era meglio così, non poteva permettersi nessuna distrazione in quel momento.

Il suono di una notifica interruppe il filo dei suoi pensieri. Alice squittì, estasiata.

«È lui» annunciò, avvicinando il naso allo schermo del computer.

Emma sorrise al pensiero che la sua amica fosse di gran lunga più emozionata di lei.

Lore.j: Ci hai messo un po' a rispondere... ti sto disturbando?

Alice decise di prendere il controllo della situazione, spingendo via Emma dalla sedia.

«Alice!» la richiamò l'amica, senza ottenere risposta.

La ragazza digitò sulla tastiera per alcuni lunghissimi secondi senza che Emma potesse riuscire a vedere cosa scriveva. Sentendo il suono di un messaggio inviato, quest'ultima iniziò a perdere la pazienza e con un gesto improvviso si avvicinò ad Alice, abbassando lo schermo del laptop con un colpo deciso.
L'amica la guardò interrogativa.

«Che c'è?» chiese Alice inarcando le sopracciglia in un gesto di sorpresa.

Emma sospirò, appoggiando la mano su quella dell'amica.

«Ali, quante volte ti ho detto di non fare così? quel ragazzo pensa di parlare con me. Se proprio vuoi essere tu a rispondere fammi almeno vedere cosa scrivi» si lamentò con tono di voce sempre più acuto.

Alice era la sua migliore amica, ma non sopportava quando si comportava in modo infantile.

«Ok, mi dispiace» si scusò quest'ultima alzando le mani.

Emma non riuscì a trattenere una risata e si abbassò ad abbracciare l'amica, spingendola sul letto mentre entrambe si contorcevano per le risate. Alice fu la prima a rialzarsi e si sporse per recuperare il computer in modo che anche Emma potesse leggere il messaggio che aveva scritto di sua iniziativa.

Em95: Non mi disturbi affatto, ero solo concentrata sullo studio. Perché non mi parli un po' di te?

Emma si girò a guardare Alice.

«Wow, sei brava!» rise.

Alice le lanciò uno sguardo ammiccante ed Emma aprì la bocca per ribattere, ma venne fermata ancora una volta dal suono di una notifica.

Lore.j: Ho 22 anni e faccio lo youtuber. Direi che sono anche abbastanza famoso, ah ah.

Alice alzò le sopracciglia e scoppiò a ridere.

«Non ci credo! Scommetto che adesso ti dirà che è Favij e poi ti chiederà di incontrarlo.»

Emma sospirò.

«Visto? Avevo ragione io, non ci si può fidare di chi si nasconde dietro ai profili sui siti di incontri.»

Alice alzò le spalle.

«Almeno ci abbiamo provato.»

~

Emma indossò il pigiama mentre già sbadigliava e si infilò sotto le coperte, urtando qualcosa con una gamba. Allungando la mano provò a tastare il corpo estraneo che aveva invaso il suo letto per cercare di capire cosa fosse.

Ah, il mio portatile.

Lo aprì un'ultima volta, ridendo al pensiero di quell'estraneo che le aveva scritto sul sito di incontri. Tutta colpa di Alice e delle sue idee strambe!
Notò che sullo schermo campeggiava il simbolo di un nuovo messaggio e decise di aprirlo, spinta dalla curiosità.

Non devo per forza rispondere, voglio solo vedere cos'ha da dire.

Lore.j: Ti assicuro che non è uno scherzo, posso provarlo! non posso utilizzare le mie foto o le mie informazioni personali su siti come questo perché verrei inondato dai messaggi. Che ne diresti se ti inviassi una mia foto in privato?

Emma alzò un sopracciglio e fissò un punto indefinito davanti a lei, pensierosa: non si sarebbe mai fidata di una persona che non aveva mai visto prima, ma l'insistenza del ragazzo la incuriosiva. Avvicinò le dita alla tastiera, ma le ritirò subito.

Forse non dovrei...

Lanciò un altro sguardo al messaggio sullo schermo e, dopo un respiro profondo, si decise.

Em95: Potresti benissimo prenderne una da internet.

Lore.j: Allora un video.

Emma ci pensò per un momento. Cosa spingeva questo ragazzo misterioso a provarle a tutti i costi la sua identità?

Em95: Perché ci tieni così tanto a dimostrarmi di essere chi dici di essere?

Questa volta la risposta tardò di qualche minuto.

Lore.j: Perché vorrei proporti un patto: se riuscirò a dimostrarti chi sono dovrai uscire con me.

Emma era più che sicura che la persona dall'altra parte dello schermo avrebbe provato ad ingannarla: si sarebbe ritrovata in qualche vicolo buio in compagnia di un maniaco. Rabbrividì.

Lore.j: Avanti! Se ancora non mi crederai ti basterà ignorarmi e non presentarti quando ti chiederò di uscire.

La ragazza sospirò.

Em95: Va bene. Hai a disposizione un tentativo per dimostrarmi di non essere un serial killer di mezza età che si diverte a conquistare giovani ragazze sul web.

Lore.j: Ci sto.