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Autore: Lovy91    24/01/2018    1 recensioni
(Sequel di "Ladro Kid 1412")
Due anni dopo aver detto addio alla vita di ladro, per Kaito Kuroba la vita non potrebbe andare meglio di così: la carriera come mago procede molto bene, i voti all'università sono eccellenti e la relazione con Aoko non potrebbe andare meglio.
Tutto si spezza quando una vecchia conoscenza, Red Fox alias Miho Okamoto, gli comunica che un serial killer sta uccidendo brutalmente i più grandi ladri al mondo e anche loro sono nel mirino.
Kaito sarò costretto a riprendere le vesti del ladro fantasma e la relazione con Aoko inizia a scricchiolare a causa della presenza di Miho. Inoltre i sospetti si concentrano su una persona cara...
Chi è il serial killer e perchè uccide i ladri?
I segreti ritornano ad avvelenare la vita di Kaito e stavolta servivà ben più della magia per farcela...
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akako Koizumi, Aoko Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Nuovo personaggio, Saguru Hakuba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8


Inviti (in)desiderati



Ladro Kid correva per il corridoio e si fermò nel mezzo. Schioccò le dita e uno dei lampadari di cristallo sembrò scoppiare e questo spaventò i poliziotti che si fermarono coprendosi il volto con le braccia in un vano tentativo di proteggersi. L'ispettrice Kawano sbraitava, arrabbiata, alla ricetrasmittente e quando la luminosità tornò normale si accorsero che il lampadario era integro.
Aveva attaccato delle strisce incendiarie dello stesso colore alla carta di parati e attivato delle minuscole bombe grandi quanto un bottone, era bastato un tizzone per accenderle. Poi dei cristalli erano stati nascosti nel lampadario e l'aveva agitato con una corda invisibile, dando l'impressione che stesse cadendo rovinosamente. L'ispettrice corse sul posto insieme a Nakamori e ormai il ladro era lontano. Quasi ruppe la ricetrasmettente tra le dita.
Kid in verità era nello sgabuzzino del museo e si stava cambiando per infiltrarsi tra i poliziotti e uscire indisturbato. Si era tolto giusto il cappello quando vide qualcosa per terra, un angolo bianco sporgeva da sotto una cassa in legno. Era vuota e la sollevò facilmente, rivelando un biglietto senza scritte. Lo rigirò e lo illuminò con l'orologio da polso ma niente.
Poi ci passò sopra le dita e sentì qualcosa in rilievo come un bozzo. Mise in fretta il biglietto nella tasca, si cambiò e dopo trenta minuti era in macchina, nessuno aveva sospettato niente. Frugò in cerca di una matita o qualcosa che potesse scrivere sopra il pezzo di cartoncino.
Grattò il bozzo con la matita.


16.22.Null.Null.1.


Red Fox, alias Miho Okamoto, stava camminando in perfetto equilibrio sulla balaustra di una villa adibita a piccolo museo per attuare il furto di una gemma chiamata Rose, di un tenue color rosa confetto e le sfaccettature ricordavano, appunto, la trama di una rosa.
Il rumore dei tacchi rossi si perdeva nel silenzio notturno e la ladra era a suo agio a quell'altezza. La ragazza sentì un sibilo e scese dalla balaustra con uno scatto felino, poggiando la mano sul terreno. Si guardò attorno e non c'era nessuno tranne un cartoncino bianco in mezzo al tetto. Ticchettò per raccoglierlo e non c'era nessuna scritta, lo sfiorò delicatamente e sentì delle lettere in rilievo. Tirò fuori una penna dalla piccola sporta che portava al fianco e la passò sopra.


16.22.Null.Null.1.


Red Fox sorrise compiaciuta. << Qualcosa mi dice che sto per divertirmi molto >>.


Aoko si era rigirata nel letto fino al ritorno di Kaito e l'aveva abbracciato stretto. Quando le mostrò il biglietto, lei non riuscì ad aiutarlo e rimasero mezza nottata a cercare di decifrarlo. La paura di entrambi era chiunque fosse potesse aver scoperto la vera identità di Kaito ed essere, quindi, ancora più in pericolo.
In facoltà la mattina dopo, il mago si sentì tirare per un braccio e un cartoncino bianco gli fu piazzato sotto il naso. Il ragazzo lo agguantò, molto sorpreso.
<< Dove l'hai preso? >>.
Miho alzò un sopracciglio al tono. << Buongiorno anche a te >>.
Kaito l'agitò. << Ne ho trovato uno anch'io sul luogo del mio ultimo furto >>.
La ragazza lo riprese. << 16.22.Null.Null.1. >>.
<< Cosa vuol dire? >>.
Scosse la testa. << Non ne ho idea. Ci ho ragionato tutta la notte, infatti non ho dormito >>.
Aoko raggiunse il fidanzato e vide il biglietto di Miho. << Ne hai uno anche tu? >>.
Annuì. << Pare che qualcuno abbia una preferenza per... >>, si guardò attorno e abbassò il tono. << I ladri belli e affascinanti >>.
<< Potrebbe essere solo un... fan molto sfegatato >>, tentò Aoko.
Miho ripose il cartoncino dentro la borsa. << Non lo possiamo sapere. Dopo le lezioni vediamoci a casa mia >>.


La coppia si recò nell'appartamento di Miho intorno alle quattro. Quel giorno nevicava piuttosto pesantemente e non era consigliato uscire. La ragazza aveva preparato un tè caldo e dei biscotti fatti in casa.
I due biglietti identici furono messi sul tavolino basso e fissati a lungo. Miho abbracciava un cuscino marrone, appoggiando il mento sul bordo.
<< Forse ha ragione Aoko. È uno scherzo >>, disse, dopo un po', la ragazza.
<< Null.Null >>, mormorò Kaito. << Sono due parole identiche >>.
<< Aspetta >>, Miho prese il suo. << Null in tedesco vuol dire zero >>.
<< Zero zero >>, disse Aoko. << La mezzanotte >>.
<< Peccato che non esista il sedicesimo mese >>, fece notare, sconfortato, il ragazzo.
Aoko prese un foglio di carta e due penne, una rossa e una blu. Scrisse le due cifre con due colori diversi e poi disegnò delle frecce.
<< 12.26 >>.
<< Il ventisei dicembre a mezzanotte. Amore sei un genio! >>, si complimentò, dandole un bacio tra i capelli e facendole un bel sorriso.
Miho guardò quella piccola scena e abbassò lo sguardo. Aoko è fortunata.
<< Ma dove? >>, si disse la ragazza.
<< E l'uno? >>, lesse Miho.
<< Forse sono coordinate: 16.22.00.001 >>.
Miho prese il tablet e cercò sulla mappa. Alla cifra indicata da Kaito le dava errore, ma eliminando uno zero risultò un quartiere residenziale.
<< Potrebbe essere qualunque palazzo >>, disse la ladra, mordicchiandosi il pollice, frustrata.
<< C'è un punto grammaticale in più >>, notò Aoko. << Forse intende un palazzo di cinque piani >>.
La giovane navigò in qualche pagina web finché non trovò quello che le serviva. << C'è ne uno che verrà demolito il ventisette >>.
<< Perfetto per eliminare qualsiasi indizio >>, disse Kaito.
<< Ma chi ve l'ha mandato? Chi l'ha lasciato? >>. Aoko era preoccupata, stringeva la penna rossa.
<< Un ladro >>, disse Miho. << Solo un collega avrebbe potuto lasciare un biglietto senza essere visto >>.
<< Dobbiamo andarci vestiti dai nostri alter ego >>, concluse Kaito.
<< È troppo pericoloso! >>, esclamò Aoko. << Non potete andare alla cieca! >>.
<< Sappiamo cavarcela >>, replicò Miho. << Io voglio andarci >>.
Aoko guardò il fidanzato e nei suoi occhi chiari lesse la stessa risposta. Abbassò il capo, sapeva che quella decisione non le spettava e che Kaito avrebbe fatto di testa sua. Le pizzicarono gli occhi e frenò le lacrime, la sensazione amarognola e pesante alla bocca dello stomaco.


Kaito intrecciava delle stelle gialle in un filo e Aoko saltellava qua e là per sistemare gli ultimi dettagli. Un grosso albero stava nell'angolo, tanti pacchi colorati e avvolti in carta lucente sotto di esso. Le luci blu e rosse adornavano la balaustra della scala e i cespugli in giardino. La porta d'ingresso era decorata da un Babbo Natale in stoffa.
<< Amore, io adoro il tuo spirito festoso, credimi >>, disse, infilando un'altra stella di carta nel filo. << Ma mi spieghi perché ogni anno devi sottopormi alla tortura di rifare le decorazioni natalizie? Soffro da quando avevo sette anni >>.
Aoko stava togliendo la polvere dalla credenza e sbuffò, mani sui fianchi. << Quanto sei antipatico! Io adoro il natale! >>.
La fidanzata andò a tirare fuori una grande torta bianca con la panna con scritto “Merry Christmas” in rosso e la pose sul tavolo dove c'erano bibite e vari stuzzichini. Aoko indossava un vestito bordeaux e teneva i lunghi capelli scuri sciolti, mise un cerchietto con delle corna di renna in testa al ragazzo.
<< Buon natale! >>.
Il suono del campanello annunciò l'arrivo della combricola di amici. Miho mostrò una bottiglia.
<< Vino italiano! >>.
<< Come te la sei procurato? In Giappone non abbiamo ancora l'età per bere >>, disse Akako.
<< In Europa sì >>, ribatté lei.
<< Mio padre non sarà molto felice >>.
<< La offrirò anche a lui, che problemi ci sono? >>.
In sottofondo c'erano musiche natalizie. Il giorno dopo era il venticinque dicembre e il ventiquattro avevano deciso di passarlo con gli amici, approfittando della casa dei Nakamori libera. Per le ventuno del giorno dopo era programmato lo spettacolo di Kaito e avevano dato la vigilia e la mattinata del giorno dopo libera ai loro collaboratori. Dare uno spettacolo la notte di natale era una tradizione iniziata da Toichi e il figlio voleva portarla avanti.
Kaito fece apparire un piccolo striscione dalle maniche e lo appese tra le risate degli amici. Aoko assaggiò un sorso del vino portato dall'amica e concluse che l'alcool non faceva assolutamente per lei.
Akako se ne stava un po' in disparte, sembrava molto pensierosa. Aveva inviato un altro messaggio a Saguru, augurandogli buone feste. Lei da piccola non aveva mai festeggiato il natale ed era una festività abbastanza indifferente, aveva cominciato a conoscerne tradizioni e ad apprezzarla grazie ai suoi amici. Aoko le si avvicinò, vedendola triste.
<< Akako, va tutto bene? >>.
La strega annuì. << È una bella festa >>, tentò di dissimulare.
<< Hai scritto a Saguru >>, affermò Aoko e il mutismo della ragazza glielo confermò. << Hai mai provato a chiamarlo? >>.
Akako si morse un labbro. << Non ho il suo numero >>.
L'amica sbatté le palpebre, un po' scioccata. << Non senti la voce di Saguru da più di due anni?! >>.
<< Non gli ho mai chiesto il numero e lui non me l'ha mai dato >>.
<< Perché, se lo desideravi, non l'hai domandato? >>.
<< Forse temevo un rifiuto >>, disse la giovane strega, stupendo se stessa per una risposta tanto sincera e che aveva avuto il coraggio di ammettere.
<< Non credo che Saguru avrebbe rifiutato. Hai chiamato il campus dell'università che frequenta? >>.
<< Sinceramente no. Non voglio che si faccia strane idee! >>, sbottò Akako, riprendendo il controllo delle sue emozioni.
La reazione fece ridere Aoko. << Certo certo. Hai ragione >>.


Miho si versò un altro bicchiere di vino. Aoko era con la ragazza dai capelli scuri e sembravano conversare piacevolmente. La ladra non aveva mai stretto molte amicizie a causa dei continui trasferimenti e si stava rendendo conto che le mancavano troppe cose nella sua vita.
Kaito le aveva raccontato che Akako era abituata ad avere tutti gli uomini hai suoi piedi e si era intestardita ai tempi del liceo con lui, quando aveva visto il suo totale rifiuto. Questo perché il suo cuore era già occupato da Aoko.
Quella ragazza solitaria, schiva e diffidente le ricordava qualcuno.

Forse io e Akako ci somigliamo molto più di quanto non creda.


Il giorno dello spettacolo di natale c'era un gran fermento. La coppia si stava cambiando nei camerini ed era molto in ansia. Essendo una tradizione del padre, Kaito ci teneva moltissimo a fare bella figura e tenere alto il cognome Kuroba nel mondo della magia. Il ragazzo aveva finito di cambiarsi e bussarono alla porta del suo camerino, era Norie.
<< Scusi, c'è una signora. Dice che ha ricevuto un invito direttamente da lei >>.
<< L'ispettrice Kawano >>, disse Kaito. << La faccia entrare >>.
Natsumi entrò tenendo per mano le sue bambine e sembravano molto emozionate, si guardavano attorno come se fossero entrate nella tana delle meraviglie invece che in un piccolo camerino.
<< Sono felice che sia venuta >>, disse il ragazzo.
<< Le mie figlie non me l'avrebbero mai perdonato >>, rise lei e il mago si rese conto che era la prima volta che non vedeva il volto contrito dalla rabbia o dalla frustrazione. Kaito si abbassò all'altezza delle due bambine e gli porse un mazzo, chiedendogli di scegliere una carta. Le bambine guardarono la madre che annuì e presero due carte, rimettendole nel mazzo dopo averle guardate. Il ragazzo fece roteare il mazzo e riapparvero le due carte nelle tasche delle giacche che indossavano le piccole.
Lo stupore aumentò a dismisura quando le carte divennero nuvole di fumo e apparvero due rose bianche.
<< Mamma guarda! >>, esclamò la più piccola.
<< Due rose per due belle signorine >>, disse Kaito, affettuoso.
<< Aya, Miya come si dice? >>.
<< Grazie signor mago! >>, dissero in coro, obbedienti.
Aoko aveva assistito alla scena appoggiata allo stipite della porta e salutò la donna con le bambine mentre lasciavano la stanza. L'ispettrice sembrava una madre affettuosa e voleva bene alle figlie, anche se trascorreva i week end in ufficio.
<< Sei bravo con i bambini >>.
Kaito alzò le spalle. << Tra bimbi ci intendiamo >>.
La fidanzata rise. << Hai ragione. Sei ancora un bambino >>.
Il ragazzo le diede un bacio e sentirono un raschio di gola provenire dalla soglia della porta.
<< Scusate se vi ho disturbato >>, disse Miho, togliendosi la giacca per il gran caldo nel teatro.
<< Figurati >>, disse Aoko, un po' imbarazzata.
<< Sono venuta per chiedervi se dopo vi va di uscire con gli altri. È la notte di natale e pensavamo di andare al parco sotto la neve! >>.
<< Non pensavi adorassi così tanto la neve >>, disse Kaito, mettendosi la giacca.
<< Anche a me piacciono delle cose sai? Non sono solo un concentrato di sarcasmo! >>.
<< Va bene >>, intervenne Aoko. << Dateci il tempo di cambiarci e sbrigare alcune faccende. Vi raggiungeremo dopo >>.
<< Perfetto. Allora vado dagli altri! >>.
<< Vengo con te. Norie deve farmi vedere un dettaglio della scaletta >>.
<< D'accordo >>, disse la fidanzata.
Il duo lasciò la stanza e Aoko si guardò allo specchio per controllare che fosse tutto apposto, dal trucco ai capelli. Dal riflesso notò la giacca di Miho posata sulla sedia, l'aveva dimenticata.
<< Miho! >>, la chiamò ma era già lontana. Aoko decise che gliela avrebbe ridata dopo lo spettacolo e la rimise dov'era, solo che dalla tasca cadde il cellulare della ragazza. Sbuffò e come lo prese in mano si illuminò lo schermo, un messaggino era arrivato proprio in quell'attimo.
Non volendo, Aoko si ritrovò a leggere l'anteprima.

Ho paura che tu abbia ragione, dammi altri cinque giorni. Non dire niente a...”.
Il messaggio continuava ma se l'avesse aperto, Miho avrebbe scoperto che aveva letto i suoi SMS. La ragazza corrugò la fronte, fissando quelle parole.
Anche la ladra aveva dei segreti? Possibile che sembrava che chiunque conoscesse ne tenesse? Miho stava attuando un doppio gioco?
Sentì dei passi e rimise in fretta il cellulare nella tasca.
<< Ecco dov'era finita! >>, la giovane la riprese.
<< Ti ho chiamata ma ormai non mi sentivi più >>, si giustificò Aoko, cercando di apparire il più naturale possibile.
<< Grazie lo stesso. Ah, Kaito ti sta aspettando. Dai del tuo meglio! >>, le fece un occhiolino e la ragazza allargò le labbra in un sorriso. Miho sparì oltre la porta.
Aoko tirò un sospiro di sollievo, quei sessanta secondi l'avevano messa a dura prova. Non riusciva a tenere bene la tensione quando si trattava di mentire.
<< Devo parlarne con Kaito? >>, si chiese. << Devo tenerlo per me? >>. Gli occhi notarono l'orario all'orologio appeso alla parete.
<< Accidenti è tardissimo! >>.


Il palco era stato decorato con neve finta, luccicante come diamanti. Le luci erano state scelte fredde e lo scenario era quello di una foresta magica e cristallina. La neve artificiale produceva lo stesso rumore di una vera e in sottofondo si udivano tintinnii soavi. Gli spettatori erano trepidanti.
Quando il sipario si alzò, i due ragazzi erano al centro del palco.
<< Buon natale mio adorato pubblico! >>. Furono accolti da un grande applauso.
L'ispettrice Kawano era seduta sugli spalti con le figlie e il marito e osservava il ragazzo. Aveva letto tutti i fascicoli sul caso di Cecelia Hakuba, le testimonianze e visto un paio di video sul processo. I Kuroba erano saltati fuori durante la confessione in diretta del boss criminale e la donna doveva ammettere che quel giovane pieno di talento la incuriosiva.
Lo spettacolo durò un'ora e le iridi degli spettatori si riempirono di meraviglia quando Kaito fece nevicare dalle sue mani e congelò un'intera teca d'acqua con il solo tocco delle dita. Per quell'anno gli spettacoli erano finiti e furono salutati da un applauso lungo un minuto.
Dietro gli spalti ricevettero i complimenti degli amici e dei familiari. Con la promessa di raggiungerli al parco li salutarono e andarono a cambiarsi. Aoko lo fece per prima e raggiunse Kaito nel suo camerino.
<< Sei pronto? >>.
<< Prendo il cappotto e andiamo >>.
Aoko era turbata, non voleva che pensasse che Miho era una cattiva persona. Quel messaggio poteva significare qualsiasi cosa.
<< Kaito >>.
Il ragazzo si girò. << Uhm? >>.
<< Ecco... >>, la ragazza guardava altrove, non sapeva come comportarsi.
<< Devi dirmi qualcosa? >>, le chiese preoccupato.
Aoko l'abbracciò di scatto. << Solo che ti amo >>.
La fidanzata era una persona affettuosa ma il ragazzo ebbe l'impressione che c'era qualcosa che non andasse.
<< Anch'io >>.
Gli appuntò l'ultimo bottone della giacca. << Andiamo a divertirci! >>.


Miho aveva ragione.
Stava nevicando e c'era uno spettacolo surreale. Le luci rendevano la neve cristallo e sembrava di stare all'interno di una palla di vetro. Sul lago ghiacciato era pieno di gente che pattinava e c'era qualche bancarella natalizia.
Le ragazze presero delle mele caramellate e le mangiarono camminando. Poi Aoko propose quello che Kaito odiava di più: il pattinaggio.
<< Non sai pattinare?! >>, esclamò Miho.
<< Non sa stare nemmeno in piedi! >>, rise la fidanzata.
<< Io so pattinare benissimo >>, ribatté il mago.
La ladra prese i pattini che il commesso gentile stava porgendo a lei e li mise in mano al ragazzo.
<< Allora sarai il primo a scendere in pista >>.
Kaito deglutì ma li prese, orgoglioso. << Vedrete! >>.
Il gruppo lo guardò mettersi i pattini ed entrare nella pista di pattinaggio. Dapprima si appoggiò ai bordi e poi si lanciò, cadendo rovinosamente con la faccia sul ghiaccio. Gli amici risero fino alle lacrime e poi Aoko scese in pista e l'aiutò ad alzarsi.
<< Non imparerai mai, Kid >>, gli sussurrò con un sorriso. << Ma lei non sapeva fare tutto? >>.
Il ladro si alzò, tenendola per mano. << Sarò lieto di imparare signorina >>.
Aoko lo prese per un braccio e fecero qualche metro insieme. Keiko era ancora più brava dell'amica poiché era una passione che aveva da piccola e anche il fidanzato non era male. Miho se la cavava egregiamente essendo un'acrobata e aiutò anche Akako che imparò in fretta, lasciandosi un po' andare.
Il mago sciolse la presa dalla mano di Aoko e riuscì a fare un paio di metri senza cadere, per la prima volta.
<< Bravis... Attento! >>, lo intimò la giovane.
Non fece in tempo a frenare e finì addosso a Miho e poi ad Akako.
<< Che male! >>, si lamentò Kaito.
<< Impiastro! >>, si arrabbiò la strega. << Guarda dove vai! >>.
La ragazza si massaggiò il fondo schiena dolorante. << Tu sei un pericolo! >>.
Quel natale trascorse in gioia ed allegria, fino a notte fonda.


Nel camerino di Kaito le luci erano spente. La porta era stata chiusa a chiave dallo staff e ripulito alla fine dello spettacolo.
La porta cigolò e la luce di una torcia illuminò la stanza. Una figura in ombra camminò fino allo specchio, la luce riflessa sulle foto attaccate con lo scotch e messe negli angoli. Una mano inguantata ne prese una, un ghigno malefico mentre la guardava. C'era anche Aoko in quella foto e lui la mise in tasca, sembrava soddisfatto.
<< Buon natale... Kid >>.



Angolo autrice!

Ecco il capitolo!
Vi chiedo scusa per tutto questo ritardo! Sono tornata all'estero dall'Italia due settimane fa e ho avuto qualche problema personale dopo l'altro e non ho avuto tempo nemmeno di accendere il PC >.<
Questo è un capitolo di passaggio per quello che avverrà perché dal prossimo ce ne saranno delle belle: dall'incontro con gli altri e lo scontro tra un detective a noi molto famoso :D
Ran e shinici amore: ti ringrazio per le tue recensioni, sono sempre molte belle e le adoro!
Alla prossima! ;)


PS= Chiedo scusa per il font diverso tra un paragrafo e l'altro ma il Kompozer mi fa questi errori ogni tanto >.<
   
 
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