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Autore: la luna nera    24/01/2018    6 recensioni
In molti si chiedono se siamo soli nell'universo e molti sono quelli che si interrogano sull'origine dei cerchi nel grano. Melissa ed il gruppo dei suoi amici non fanno certo eccezione e quando un cerchio nel grano appare proprio in un terreno alla periferia della città, non possono farsi certo sfuggire l'occasione. A loro si unirà Orion, il nuovo fidanzato di Aurora, ragazzo alquanto strano e taciturno, a tal punto che sembra provenire da un altro mondo.
Chi c'è dietro a quel misterioso pittogramma? Qualcuno sta lanciando messaggi dal cielo?
Genere: Fantasy, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il pomeriggio del giorno seguente Teresa giunse a casa di Melissa per raccontarle della sera avanti: niente che riguardasse gli alieni, quanto piuttosto il fatto di essere rimasta sola con Manuel.
“E’ stato meraviglioso!” Aveva gli occhi pieni di stelle. “Quando quel coso ha ripreso il volo, lui mi ha fissata negli occhi come non aveva fatto mai prima e mi ha sorriso!” Si lasciò cadere all’indietro finendo per scompigliare tutti i cuscini presenti sul letto dell’amica.
Melissa sorrise. “E poi?”
Teresa si voltò. “Poi mi ha chiesto se era tutto vero, se veramente li avevo visti anche io perché stentava ancora a crederci. Io gli ho risposto di sì, che aveva pure scattato una foto a quei due e che era tutto vero e che è stato meravigliosoooooo……” Fluttuava letteralmente in aria. “A quel punto mi ha presa per mano e siamo tornati dagli altri. Guarda: è questa la mano che ha tenuto….” La mostrava come un trofeo. “Non ho avuto il coraggio di lavarla.”
“Eh?! Solo perché l’ha toccata mio fratello?!” Sobbalzò lei con visibile disgusto.
“Tu hai mai fatto una cosa simile per amore? Di’ un po’, ti sei mai innamorata sul serio?”
Melissa non rispose, ma nella sua mente piombò l’immagine di Orion e il cuore incominciò a pulsare più intensamente. “Io? I-innamorata sul serio? Boh, cioè, sì, forse…..”
“Vedi che non puoi capire?” Ribatté continuando a rimirare la sua mano.
In quel momento Manuel irruppe senza tanti complimenti nella camera della sorella. “Ehi, ranocchietta…..Oh, ciao Teresa. Non sapevo fossi qui.”
Lei schizzò in piedi rassettandosi velocemente. “Ehilà….. ciao…. Tutto bene?”
“Non potrebbe andare meglio.” Il suo viso si illuminò. “Dai, venite, raggiungiamo gli altri all’Archer’s….” Consultò per un istante il telefono. No, anzi, andiamo a Villa Celeste.” Teresa era già sulla soglia della porta, Melissa ancora non si era mossa. “Sbrigati!! Hai la reazione di un bradipo!”
“Uffa! Tu non hai mai sonno?!”
“Ce l’ho in altri momenti! E questo non lo è!”
“Vai tu con Teresa, se davvero hai tutta ‘sta fretta. Ho passato la notte in bianco a causa di incubi e non ho riposato affatto.”
“Oh, hai avuto degli incubi, poverina.” La sfotteva apertamente. “E che cosa hai sognato? Il lupo cattivo?”
“Imbecille.” Gli sfoderò una linguaccia da guinness dei primati. “Ho sognato di incontrare un alieno. Contento?”
“E tu lo chiami incubo? Sarebbe un sogno, altroché!” Piegò l’angolo della bocca in un sorriso. “Ed io quel sogno l’ho vissuto davvero e qui c’è la prova.” Si voltò verso Teresa agitando il cellulare, la prese di nuovo per mano per andare via, ma ….” Ehi, ma che hai qui nel palmo? Che schifo! Che roba è?!”
“Eh? Ehm….” Era viola dall’imbarazzo. “Vado subito a lavarmi le mani, evidentemente ho toccato qualcosa sotto il letto di tua sorella….” Scomparve dietro la porta del bagno e riapparve dopo neanche un minuto. “Allora? Andiamo?”
“Certo, il bradipo ci raggiungerà più tardi.” Salutò la sorella e si avviò verso Villa Celeste con Teresa.
Melissa era rimasta sola in camera, osservando il fratello e l’amica allontanarsi lungo il viale alberato, immaginando quella scena come  il preludio della loro felicità. Era piuttosto assonnata poiché aveva riposato pochissimo e malissimo: si era rigirata continuamente nel letto pensando e ripensando a tutto quello che aveva vissuto. Era stato tutto reale? O il suo subconscio era all’origine di ogni cosa? Presso Villa Celeste era veramente atterrato un UFO? E Orion? Era davvero un alieno? No, impossibile. Forse l’UFO era solo frutto di suggestione ed immaginazione, forse aveva ragione Aurora e lì stavano davvero effettuando le riprese di un film senza che in città nessuno lo sapesse. Si mise frettolosamente un paio di shorts ed una maglietta, andò in bagno, raccolse i capelli con una pinza e si sciacquò la faccia con un getto di acqua fresca sperando potesse aiutarla a recuperare lucidità. “Mamma mia.” Disse guardandosi allo specchio. “Faresti spavento non solo all’UFO, pure ai suoi passeggeri!”
Passeggeri uguale alieni: alieno uguale Orion.
“Orion è un alieno….” Sciacquò di nuovo la faccia. “No, non esiste. Questa l’ho sognata stanotte fantasticando su di lui. Punto e basta.” Di nuovo acqua in faccia. “Orion è il ragazzo di Aurora, è figo all’ennesima potenza ma non è un alieno, sembra esserlo perché qua sulla Terra non ne ho mai visti come lui, ma non lo è. Basta.” Si asciugò il viso, mise un velo di trucco ed uscì.

 

Presso il boschetto di Villa Celeste si era radunata una folta schiera di curiosi, assieme ad una troupe televisiva ed alcuni giornalisti di testate locali. I proprietari dell’area interessata stavano parlando con le autorità cittadine in merito a quanto accaduto la sera precedente, ribadendo attimo dopo attimo di non saperne assolutamente nulla e che il raggiungimento della verità fosse auspicato da loro stessi per ritrovare la tranquillità perduta.
Quando Manuel e Teresa giunsero lì, trovarono già Simone, Giulio e Cierre; poco distante stava il presidente del club Alien Hunters, armato di fotocamera e rilevatore di onde elettromagnetiche. “Ehilà gente! Come butta?”
“Roba da urlo, credimi.” Rispose Simone. “Io non avrei mai immaginato di trovare tutta ‘sta folla incuriosita.” Indicò davanti a sé. “Non fanno avvicinare nessuno al boschetto e, se ho visto bene,….” Abbassò il tono della voce. “…da alcune auto giunte da un sentiero secondario, sono scesi degli uomini completamente vestiti di nero.”
Il viso di Manuel si illuminò. “I men in black.” Sorrise. “Quando ci sono loro, ci sono di mezzo anche gli alieni. E’ matematico.” Conteneva a stento la gioia di aver assistito ad un vero sbarco di esseri provenienti da chissà dove, perché lui li aveva visti, due ne aveva visti, fotografandoli pure!
E non li aveva sognati.
“Yu-uh! Eccomi qua!” Aurora annunciò il suo arrivo facendo voltare gran parte dei presenti. “Allora? Che c’è di nuovo?” Raggiunse il gruppo tenendo ben ancorato il braccio di Orion che non poteva far altro che seguirla come un fedele segugio. “Come mai c’è tutta questa gente?”
“Non ricordi nulla di ieri sera, tesoro bello?” Giulio le rispose con ironia.
“Ieri sera?” Sembrò pensarci su. “Ah già! Qua stavano girando il film con l’ufo di Manuel!” E ridacchiò pensando di aver fatto una battuta divertente.
“Ma quando mai?” La prese sottobraccio e iniziò a parlarle a bassa voce cercando di essere più serio possibile. “Ieri sera è veramente atterrato un disco volante. Vedi? Là stanno scienziati, giornalisti e militari dell’esercito per verificare e documentare tutto quanto.”
“Ah sì?”
“Sì! E posso dirti di più.” Si lasciò guardare sfoderando un sorriso. “Ho parlato con uno di loro.”
“E che cosa ti ha detto?”
“Che gli alieni provenivano dal pianeta X, sono alti un metro e cinquanta, la loro pelle è verde e portano abiti di seconda mano. Sono venuti sulla Terra per fare una scampagnata con annesso barbecue, hanno portato salsicce, bistecche e costolette di maiale, più un eccellente vino rosso extra galattico. Hanno alzato il gomito più del dovuto e quando hanno acceso il fuoco nel bosco si è incendiata tutta l’erba e se ne sono dovuti andare via di corsa per non restare abbruciacchiati, rinunciando così al pic-nic.”
“Ma va’!” Si scostò da lui. “E io come sono stata ad ascoltarti!”
“Ci sei caduta, eh?” Rise divertito.
Distratta dalle parole di Giulio, Aurora non si era accorta dell’allontanamento di Orion, il quale aveva raggiunto il limite della zona proibita senza che nessuno lo notasse. Voleva vedere coi suoi occhi cosa effettivamente era accaduto laggiù, doveva assolutamente verificarlo per capire se a bordo di quella navicella spaziale c’era la persona che immaginava. L’area interessata era circoscritta ad una radura piuttosto ampia, attorno vi erano delle piante ad alto fusto piuttosto imponenti e maestose, uniche testimoni silenziose dell’atterraggio. L’aria era calda e relativamente tranquilla, poteva sentire solo il cinguettio degli uccelli. Ma ciò che gli interessava era ben altro: sul suolo era visibile un cerchio piuttosto netto e preciso, formato da erba e piccole sterpaglie bruciacchiate, all’interno del quale erano evidenti tre piccoli punti posti a formare i vertici di un triangolo perfetto. Tutto ciò era oggetto di foto e rilievi da parte degli umani completamente vestiti di nero, i quali non sembravano gradire troppo la presenza di quelli con la divisa mimetica. Orion indietreggiò di qualche passo, le tracce dell’atterraggio di una piccola navetta sganciatasi da una delle astronavi di Hilon erano evidenti, tuttavia non poté avere la conferma dell’identità dei passeggeri. Preferì ricongiungersi con gli amici, era troppo rischioso restare lì con quei figuri, così raggiunse gli altri notando la presenza di Melissa che era arrivata mentre lui stava in perlustrazione. La guardò a lungo senza che lei se ne accorgesse, sentiva forte il desiderio di normalità e, dato che la ragazza era a conoscenza del suo segreto, poteva davvero essere la chiave per lasciarsi il passato alle spalle e guardare avanti, costruendosi una nuova vita come un normale Terrestre.
Perché no?
Tagliare tutti i ponti con Hilon, con quel pianeta che gli aveva chiesto tutto restituendogli niente, era possibile?
Ma soprattutto, ne avrebbe avuto il tempo materiale?








 

 

Ciao, bella gente!
Confesso di non essere particolarmente entusiasta del capitolo, ma ho preferito proporvi qualcosa di relativamente calmo prima di alcune rivelazioni che vi sto preparando. Qualcuno di voi infatti già ha notato una sorta di legame di Orion con il nostro pianeta, però non voglio anticiparvi nulla, dandovi appuntamento al prossimo aggiornamento.
Grazie infinite per il sostegno che mi dimostrate, specialmente VOI recensori.

Un abbraccio

La Luna Nera

  
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