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Autore: _Delilah_    25/01/2018    2 recensioni
Tratto dal prologo
Ogni anno che passava il loro rapporto si faceva più intenso e quando Stan tornava a South Park cominciavano a scambiarsi lunghe e-mail fino all’anno successivo.
Quella loro familiare routine poteva migliorare in un solo modo, ovvero con l’avvicinamento di uno dei due all’altro.
Ma mai e poi mai Grace avrebbe preso in considerazione l’idea che sarebbe stata lei a raggiungere il cugino nella desolata South Park.
-Stan e Wendy- -Craig e Tweek- -Kyle e Heidi- -Kenny e Grace (nuovo personaggio)-
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Eric Cartman, Kenny McCormick, Kyle Broflovski, Stan Marsh
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Capitolo II . È pur sempre un inizio
 
Stan era al settimo cielo. Se qualcuno avesse dovuto rappresentarlo, lo avrebbe dovuto munire di due alucce ai piedi, tanto sentiva di levitare da terra ed il perché, beh, quello era chiaro: la sua relazione con Wendy stava prendendo una piega piacevole e matura, dato che la ragazza si era finalmente decisa a portarla allo step successivo, regalando a Stan l’onore di una prima volta da manuale, cosa che gli fece momentaneamente accantonare il suo account di pornhub. Inoltre Grace, la persona che tanto avrebbe voluto al suo fianco al posto di quella stronza di Shelly si era trasferita a South Park e con lei vicino era sicuro che ogni problema si sarebbe dissipato ed insieme avrebbero trasformato ogni evento in un’avventura unica.
Aveva presentato la cugina al gruppo ed in men che non si dica lei e Wendy erano diventate inseparabili, cosa che non poteva che rallegrare Stan ancor più; certo non che il suo arrivo non avesse portato scompiglio: le ragazze si mossero subito per tastare il terreno e capire se la nuova arrivata potesse risultare d’intralcio alle loro relazioni; Bebe durante un’uscita pomeridiana aveva ribadito più volte che Clyde fosse solo e soltanto suo e che non avrebbe permesso a chicchessia di intromettersi nella loro idilliaca storia, non che a Grace potesse mai piacere un tipo così, ma questo se lo tenne per sé. Così Nichole tentò di capire i gusti della californiana, cosa le piacesse e cosa detestasse in un ragazzo, dunque si premurò di mettere in risalto ipotetici difetti di Token per far desistere Grace dall’approcciarsi a lui. Ma l’allegria e la spensieratezza di Grace riuscirono quasi subito a dissipare il muro di diffidenza che il gruppo delle ragazze aveva iniziato ad issare, coadiuvata da Wendy che proprio fece di tutto per farla inserire senza problemi.
Quindi il primo giorno di scuola arrivò con una rapidità disarmante, tante erano le novità che l’arrivo di Grace aveva portato con sé; mentre Stan camminava in direzione dell’unico istituto di South Park incitava Grace a seguirlo ed a metà strada i due furono raggiunti da Kyle, realmente eccitato per l’inizio del nuovo anno scolastico
-Sei un vero secchione, non è vero Kyle?- gli chiese Grace arricciando il naso adornato dal septum. Nel cogliere quel gesto Kyle sgranò appena gli occhi
-Hai intenzione di tenerti il piercing a scuola? Ti faranno subito dei problemi, sicuro! Già lo sento il professor Garrison che si incazza- concluse sinceramente preoccupato lui. Grace liberò una risata cristallina e poi si posizionò davanti al ragazzo
-Sta un po’ a vedere- gli disse, così rigirò nelle narici il piercing e subito le due palline scomparvero in quel nasino all’insù –Che te ne pare?-
-Geniale- boccheggiò Kyle, seppur di certo non avrebbe mai preso in considerazione l’idea di farsi anche un solo buco, certo tra l’altro che la madre sarebbe poi stata pronta a cacciarlo di casa. Di contro Stan sembrava davvero tanto influenzato dalla cugina e con quella presero a discutere su quale fosse il prossimo piercing che si sarebbero fatti insieme, a quel punto. Fra le risate arrivarono davanti alla scuola in netto anticipo rispetto al suono della campanella ed i tre individuarono, in un angolo nascosto dalle siepi, il loro gruppo d’amici al quale subito si avvicinarono. Dei presenti Grace aveva fatto la conoscenza di molti e li salutò con l’entusiasmo a cui i ragazzi non erano abituati: seduti su un gradino c’erano Token e Craig, che alzarono gli occhi verso la ragazza con stupore e risposero a quell’esulto con lieve imbarazzo, invece poggiato al muro Eric rizzò subito la schiena, ma rispose alla ragazza con quello che aveva l’aria di essere più un grugnito che un ciao.
-Ti è andata di traverso la colazione?- lo incalzò divertita Grace ponendosi proprio davanti al ragazzo tanto più grosso di lei, di stazza e d’altezza. Tutta quella spensierata confidenza aveva fatto arrossire Eric che, incapace di sostenere lo sguardo di lei spostò l’attenzione su Stan, il quale era impegnato a ricercare Wendy con gli occhi
-È sempre così fastidiosa questa qui?-
Ancora una volta Eric non era riuscito ad essere sufficientemente stronzo in presenza della californiana, cosa che non passò inosservata agli occhi degli altri, che presero a sghignazzare tra di loro e a commentare l’atipico comportamento di Cartman. Ma Grace si era già distratta ed i grandi occhi blu si soffermarono sui due ragazzi poco distanti da Eric.
Kenny non stava ignorando Grace, perché avrebbe dovuto? Ma quando se la vide presentare sotto il naso proprio non era riuscito a dire nulla e ringraziò silenziosamente Tweek, al suo fianco, che si toccava con frenesia i capelli sconvolti e riversava sull’amico tutte le ansie che il primo giorno di scuola erano salite ad impossessarsi di lui, ma che l’avevano così giustificato dal non salutare la ragazza; per questo quando Grace allungò una mano piena di anellini verso Tweek, Kenny si irrigidì sul posto, messo a quel punto alle strette
-Ciao! Io sono Grace, non ci siamo ancora conosciuti credo!- e nell’attesa di una stretta di mano tornò a guardare Kenny, dalle cui labbra pendeva una sigaretta, mostrandogli un grande sorriso –Ciao Kenneth-
Gli altri scoppiarono a ridere mentre Tweek strinse faticosamente la mano della ragazza e balbettò una presentazione, seguita da uno stropiccio degli occhi che Grace non notò, presa com’era dalle risate sguaiate
-Che c’è?- chiese ingenuamente ritirando la mano e salvando così Tweek da un’imminente crisi isterica che stava rischiando per la pressione di una nuova conoscenza.
-Tzk, Kenneth! Nessuno chiama Kenny in quella maniera!- commentò Eric, complimentandosi con se stesso per essere riuscito a rispondere a Grace senza mostrarsi come una fighetta.
-Ma è così che si chiama…- borbottò stupita Grace, che era tornata a fissare dal basso Kenny, il quale lanciò lontano quel che rimaneva della sigaretta per poi sbrigarsi ad immergere le mani nelle tasche dei jeans consumati
-Preferisco Kenny- si limitò a dire, poi con un colpo di reni si scostò dal muro e superò la ragazza ed il resto degli amici –Ci vediamo in classe- aggiunse prima di allontanarsi. Grace incominciava a sentirsi a disagio, possibile mai che quelli fossero gli amici di Stan? Un gruppo di disadattati in grado solo di canzonarsi a vicenda. Decise comunque di non lasciarsi abbattere e quando vide avvicinarsi Wendy con Stan che si era premurato di andare a cercarla, tirò un sospiro di sollievo e con loro  si avvicinò all’ingresso dell’istituto, lasciandosi alle spalle i ragazzi.
L’intera classe fissava la nuova arrivata con tanto d’occhi. Quando la professoressa di scienze fece il suo ingresso, subito zittì il chiacchiericcio che si era formato attorno alla ragazza, rimasta in piedi accanto alla cattedra.
-Fate silenzio ora!- li intimò la grassa professoressa Gonaghall, già provata da quel primo giorno di lezioni –Date il benvenuto a Grace McKenzie e non fatemi rimpiangere di insegnare in questa classe. McKenzie siediti pure in quel banco libero accanto a Tweak, andiamo senza timore!-
Grace non se lo fece ripetere due volte: si trascinò verso Tweek che non sembrava affatto contento del fatto che il posto vicino al suo venisse occupato da qualcuno. Grace avrebbe preferito di gran lunga sedersi accanto a Stan, che si trovava nella sua stessa classe, ma il cugino era immancabilmente al fianco di Kyle, per cui dovette accontentarsi di sedersi di fianco a quel ragazzo che iniziò subito ad agitarsi sul posto appena lei gli sedette accanto.
Gli sorrise. Lui la guardò di sottecchi e deglutì. Lei estrasse un quaderno immacolato e tornò ad osservare il compagno di banco sorridendo ancor più. L’occhio destro di Tweek cominciò ad aprirsi e chiudersi tanto rapidamente da trasformare il sorriso di Grace in un’espressione inebetita.
Alla fine la ragazza desistette dal cercare di instaurare un muto dialogo con il ragazzo e, ancora decisamente interdetta, si voltò per sistemare il suo eastpak sulla spalliera della sedia; i suoi occhi si scontrarono con quelli chiari di Kenny seduto proprio dietro di lei e del quale lei non si era accorta fino a quel momento. Frettolosamente Kenny interruppe il contatto visivo per sussurrare qualcosa ad Eric seduto vicino a lui. Grace cominciò a chiedersi se avesse fatto qualcosa di sbagliato: perché si comportavano tutti in quella maniera così strana? Immaginava che South Park non fosse proprio un posto per gente con tutte le rotelle al proprio posto, ma quello le sembrava davvero troppo. Sospirò e si spalmò sul banco, nella speranza che la ricreazione arrivasse a salvarla il prima possibile.
Dopo tre lunghe ore di lezione Grace aveva le idee un po’ più chiare: Wendy e Kyle erano senza ombra di dubbio i secchioni della classe e sembravano già stare avanti con il programma del nuovo anno; Tweek soffriva di tic nervosi probabilmente dovuti a forte stress e ansia, tant’è che ad un certo punto aveva preso a tremare così tanto che la ragazza gli offrì senza pensarci dell’acqua, ma quello di tutta risposta sobbalzò sul banco e chiese quasi implorando di poter uscire; Eric confermava l’idea che si era fatta di lui durante quella ventina di giorni, ovvero che fosse un vero e proprio stronzo, difatti non si capacitava di come quella graziosa ragazza di nome Heidi che aveva avuto modo di conoscere qualche giorno prima potesse aver intrapreso una relazione con lui, tempo addietro. Un altro ragazzo di nome Leopold, ma che tutti chiamavano Butters, aveva attirato la sua attenzione per lo strambo modo in cui parlava. Di Kenny che poteva pensare? Se ne stava seduto a farsi gli affari propri ed ogni tanto lo sentiva ridere alle proprie spalle; quando si era girata per recuperare il diario nello zaino giurò di averlo visto con la faccia china a sfogliare una rivista pornografica.
Suonata finalmente la campanella della ricreazione, Grace scattò in piedi e corse al banco di Stan prima ancora che lui potesse alzarsi
-Ti prego, offrimi una sigaretta, sto diventando matta oggi!-
-Di già?- ridacchiò lui alzandosi assieme a Kyle –Non è passato nemmeno un giorno e già sei ridotta così male? Comunque non ho le sigarette, ma possiamo scroccarle ad Eric, sono sicuro che se sarai te a chiedergliele non dirà di no-
-Non se ne parla proprio! Io con quello non voglio averci niente a che fare! Mi guarda come fossi il demonio, Stan. Giuro che sta fuori di testa secondo me!-
-Stai tranquilla Grace, sicuro fa così perché gli piaci, il grassone- si intromise Kyle precedendoli verso l’uscita dalla classe
-Probabile- soppesò Stan con apparente noncuranza mentre seguiva Kyle.
-Che?!- Chiese sgomenta lei, prima di roteare la testa per spiare Eric che, assieme a Kenny, stava raggiungendoli. Si soffermò a pensare che i ragazzi di San Diego che si erano interessati a lei avevano sempre avuto un atteggiamento davvero diverso da quello di Eric e quando i due le furono sufficientemente vicini, Grace si sbrigò ad allungare il passo per raggiungere il cugino.
 
Tweek cercò di dileguarsi il più lontano possibile dalla modesta folla che si riversava in cortile per il tempo della ricreazione. Stava iperventilando, le mani avevano preso a sudare ed il tic all’occhio non accennava a placarsi; ci impiegò un bel po’ di tempo prima di trovare un angolo sicuro in cui poter passare quel quarto d’ora a riprendere il controllo di sé. Quando finalmente il respirò sembrò regolarizzarsi un minimo una voce alla sua destra lo fece sobbalzare
-Ehi calmati, sono io-
La vista del ragazzo lo fece sospirare
-Oh c-c-cielo Craig, mi hai fatto spaventare!-
Craig si poggiò al muro di fianco a lui ed estrasse dalla tasca un pacchetto di gomme, che con cautela allungò a Tweek
-Ti spaventi per qualsiasi cosa, non è che mi stupisca più di tanto. Allora il primo giorno di lezione ti sta mandando fuori di testa?-
Tweek prese a masticare nervosamente la gomma
-La cugina di Stan, l’hanno messa vicino a me! Mi guarda con qu-quegli occhi spiritati che mi fanno stare male!-
Craig accennò una risata senza però eccedere, tutto avrebbe voluto tranne far sentire Tweek ancora peggio di come non stesse in quel momento
-Non è che questa sia una tua percezione? Devi darti una calmata amico, non ti fa bene agitarti sempre così-
-Non lo so Craig, già è tutto così…così difficile, ci mancava solo questa- poi prese un grande respiro e gli occhi caddero a guardarsi le scarpe –Avrei preferito essere in classe con te- disse con spontaneità prima di ricominciare a stropicciarsi la faccia tentando di placare il fastidiosissimo tic. Craig non disse nulla, ma un sorriso accennato illuminò la sua faccia strafottente.
 
Ok, nemmeno la ricreazione era esattamente quello che si era aspettata, infatti non appena si ritrovarono in quel cortile, tutti i ragazzi accoppiati si incollarono fra di loro: Stan e Wendy non passarono un solo istante a riprendere fiato, presi com’erano l’uno dalla bocca dell’altra, così come Clyde e Bebe, che forse volevano stabilire un qualche record di apnea. Grace guardò speranzosa Kyle auspicando di poter scambiare qualche parola almeno con lui, ma il ragazzo appena vide spuntare Heidi cominciò a tossire e asserì di dover andare a fare una cosa; beh quella cosa altro non era che girare intorno ad Heidi, la quale ci teneva a stare ben lontana dal raggio di azione di Eric che, seppur avrebbe negato con tutto se stesso, non faceva altro che guardare in cagnesco la sua ex e quell’idiota di Kyle chiacchierare dall’altro lato del cortile. Del suo compagno di banco psicopatico nemmeno l’ombra per cui, amareggiata, Grace si avvicinò alla siepe di quella mattina e si accasciò su uno dei gradini, memorizzando di doversi comprare le sigarette, quantomeno avrebbe saputo cosa fare quando l’avessero lasciata nuovamente sola. Concentrò tutta la sua attenzione su una brutta macchiolina che si era formata sulla punta delle sneakers nere, già troppo leggere per quella città di merda.
-Ehi, non mi eri sembrata tanto asociale da startene qui da sola-
I grandi occhi blu risalirono dalle scarpe per percorrere la figura del ragazzo davanti a lei ed infine si scontrarono con quelle iridi verdi tanto intense.
-Ah, ciao Kenny- sottolineò amareggiata. D’improvviso una risata uscì dalla bocca del ragazzo, così spiegò la mano che tratteneva due sigarette di cui una la portò alla bocca, mentre l’altra la porse a Grace
-Sei suscettibile, te la prendi per così poco? Farai fatica ad abituarti a South Park, allora-
Grace bofonchiò un po’ prima di accettare la sigaretta offerta dal ragazzo, che senza chiederle nulla le sedette accanto e dopo avere accesso la propria sigaretta allungò la fiamma così che la ragazza potesse accendere la sua.
-Non sono suscettibile, semplicemente mi sembrate tutti fuori di testa qui. Ogni cosa che dico scatena almeno una risata- espirò una boccata di fumo –E poi chi cazzo è quello che mi sono ritrovata come vicino di banco?! Ho provato a scambiarci un paio di parole ma sembrava che gli stessi sgozzando una persona davanti!-
Kenny singhiozzò per il tanto ridere, così portò ancora la sigaretta alla bocca –Tweek! Cazzo Tweek…lui è uno a posto sai? Però ha un disturbo dell’attenzione o una roba così, oltre a forti problemi d’ansia-
-Beh che qualcosa non andasse in lui l’avevo capito, appena gli ho sorriso ha cominciato a fare così- Grace iniziò ad imitare Tweek in pieno attacco da tic, facendo ridere Kenny ancora di più; dopo essersi asciugato le lacrime i due tornarono a fumare e fra loro calò di nuovo il silenzio, fin quando non fu lui a spezzarlo
-Comunque chiamami come ti pare, solo che…boh, mi chiamano tutti Kenny, anche i miei mi chiamano così, ma in realtà non mi frega un cazzo-
Grace tornò a guardare il ragazzo seduto al suo fianco –Beh, invece a me è parso che ti dia fastidio e lungi da me crearmi dei nemici, ho appena messo piede in questa città e vorrei davvero evitare di essere odiata-
-Quante paranoie che ti fai! Sociopatica e paranoica, eppure mi eri sembrata tanto allegra e socievole fino ad ora-
Il fumo le andò di traverso così che Grace iniziò a tossire, poi si rivolse a Kenny con occhi sgranati
-Non sono né sociopatica né paranoica! Vengo dalla California, io! Patria del sole e delle feste ti vorrei ricordare, altro che questo buco dimenticato da Dio-
Un’altra risata scosse il ragazzo; Grace sorrise più serena di prima, tutto sommato Kenny si stava rivelando più alla mano di quanto avesse percepito fino a quel momento. Al suono della campanella i due si alzarono, lanciarono lontane le sigarette e si avviarono assieme verso l’ingresso per tornare in classe.
 
-Quella è la cugina di Stan?- le sopracciglia si aggrottarono mentre gli occhi seguivano la nuova arrivata e Kenny camminare a fianco mentre rientravano dalla pausa concessa dalla ricreazione. Nichole roteò lo sguardo verso i due, così si rivolse all’amica
-Si, Grace. Pensavamo di uscire insieme uno di questi pomeriggi, potremmo fare un giro al centro commerciale e…- ma Nichole si arrestò nel cogliere l’espressione arcigna dell’amica
-Tutto bene Red?-
La ragazza dai capelli rossi umettò le labbra e appena Kenny e Grace scomparvero dalla sua vista spostò l’attenzione sull’amica al suo fianco
-E nessuno l’ha detto a questa Grace, che a Kenny non si deve avvicinare?-
Nichole strabuzzò gli occhi
-Allora ci sei andata sotto? Pensavo vi foste solo divertiti un po’ alla festa!-
Red non rispose e con passi felpati rientrò di corsa, lasciandosi l’amica alle spalle.
 
 
 
Ciao a tutti! Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che si inizi a fare un po’ di chiarezza su quello che avverrà prossimamente. Vi assicuro che gelosia, passione, rabbia, violenza, ma anche risate e un po’ di dolcezza non mancheranno (o almeno farò di tutto per non  farvi annoiare!)
Che ne pensate? Aspetto i vostri commenti e consigli con trepidazione, fatemi sapere.
Spero a presto.
-Laila-
   
 
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