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Autore: Khailea    25/01/2018    1 recensioni
[][Star vs. the Forces of Evil]In guerra nessuno è completamente vincitore. Ciascuno deve sopportare numerose perdite per arrivare ad ottenere i propri obbiettivi, c'è però anche la timida voce di qualcuno che chiede la pace, anche se per arrivare a questa prima si dovrà dare prova della propria fiducia.
Il pensiero che un mostro alloggi nel palazzo della famiglia Butterfly sembra impossibile, ma attraverso i suoi occhi si potrebbe svelare quali siano le ombre e le luci al suo interno.
(Quarta ed ultima parte della storia riguardante un mio OC, questa sarà divisa in più capitoli, la parte precedente è Everything for you)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Per il resto della giornata sono rimasta nella mia stanza, so bene quanto sia stata una giornata sprecata ma non riesco a togliermi di dosso una spiacevole sensazione...
Mi rendo conto però che non posso continuare così, ho passato l'intera nottata sveglia ad osservare la porta e mi sono mossa solamente quando ho iniziato a sentire il castello riprendere vita.
Aprendo la porta inizio a muovermi con molta calma ispezionando alcune zone, non ho la certezza di dove mi trovo ma faccio di tutto per evitare le guardie.
A quanto pare all'interno del castello ci sono vari uffici, alcuni incredibilmente sciocchi mentre altri decisamente interessanti, come ad esempio quello della responsabile dell'etichettamento dei mostri.
La porta era leggermente aperta e da ciò che ho visto la responsabile è una bassa donna dai lunghi capelli castani, sembra molto giovane ed a tratti priva d'esperienza, forse per questo persone senza caratteristiche tipiche da mewmans vengono comunque visti come tali. Buona parte del suo viso è nascosta da degli spessissimi occhiali, se li colpissi con una lancia certamente non riuscirei a trapassarli facilmente.
Continuando a muovermi noto tra i corridoi una porta aperta, incuriosita dal rumore di un fuoco scoppiettante m'avvicino leggermente notando che si tratta di una specie di studio, le pareti sono coperte da altre librerie piene di tomi antichi, al centro c'è una scrivania con numerosi fogli sopra e dietro a questa si trova un caminetto, proprio davanti a questo vedo Etheria intenta a bruciare qualcosa...sembrano lettere.
Improvvisamente la donna si ferma e dopo una manciata di secondi si gira, ovviamente io mi sposto prima per evitare che mi veda, conosco le persone come lei, non ci si deve fidare per nessun motivo nonostante il loro aspetto.
Senza aspettare oltre mi muovo tentando di passare in un nuovo corridoio, alcuni di questi ormai li conosco già e non mi è difficile orientarmi, durante i miei spostamenti però una voce giunge alle mie spalle.
-Syrh, lieta di vederti.-
A parlare è stata la regina, voltandomi vedo che è vestita in modo decisamente elegante, indossa un abito verde acqua la cui gonna è coperta da numerose balze che la rendono ancora più grande.
-Buon  giorno.-
Rispondo io brevemente, sembra decisamente allegra.
-Stavo proprio per venire da te. Vorrei chiederti di partecipare al pranzo di oggi tra la famiglia Butterfly e la famiglia Johansen.-
Se non sbaglio è la famiglia di quel ragazzo che ho visto ieri.
-Certo.-
-Ti ringrazio ne sono veramente felice, ti farò portare un abito nella tua stanza così potrai cambiarti. Ora scusami ma devo andare ad incontrare alcuni della famiglia Johansen, a presto.-
Continuando a sorridere la donna s'allontana prendendo un nuovo corridoio, non sono certo entusiasta al pensiero di dovermi mettere nuovamente uno dei loro abiti ma a quanto pare non c'è scelta.
Mi rendo perfettamente conto che almeno per il momento non potrò rifiutarmi alle richieste della regina, per questo motivo ritorno alla mia camera aspettando di ricevere quell'abito.
Non appena arrivo però vedo che questo mi è già stato consegnato, è formato da una gonna blu e da una camicia azzurra con le maniche a sbuffo, queste ultime mi fanno sentire alquanto ridicola ma non posso rimuoverle.
Rassegnandomi osservo un biglietto consegnato assieme all'abito che mi indica il luogo nel quale si terrà il pranzo, non manca molto quindi sono costretta a muovermi subito.
Effettivamente è un po' lontano il luogo in cui devo andare, decisamente oltre le mura del castello, hanno sistemato un lungo tavolo viola già apparecchiato lungo il prato, sopra di questo c'era poi un cigno dalle ali azzurre che reggeva un pesante candelabro, la tavola sembra divisa in due parti. Da una parte ci sono i Butterfly, caratterizzati per gli abiti eleganti dai toni azzurri e verdi, tra cui è naturalmente presente Etheria, mentre dall'altra ci sono i Johansen, che definirli barbari è poco...sono tutti vestiti con pellicce pesanti, l'unico elegante è River, forse costretto a vestire come la famiglia reale.
Non appena mi avvicino tutti si voltano verso di me guardandomi storto, tutti tranne la regina, Luna invece deve  a quanto pare mantenere un atteggiamento serio mentre River è solamente impacciato.
Non appena sono abbastanza vicina tutti i presenti mi lanciano occhiate di ribrezzo e disgusto, guardando meglio noto che c'è perfino il  conte Mildrew, è seduto accanto a Luna e sembra abbia quasi l'intenzione di difenderla da me con il suo stesso corpo, a quel gesto lei però solleva gli occhi rivolgendomi un cenno della mano.
-Ben arrivata Syrh, prego siediti qui.-
Mi dice Cometa indicandomi la sedia accanto a sé, tenendo la testa alta mi avvicino osservando ad uno ad uno ogni piatto, sembrano così elaborati ed allo stesso tempo così invitanti.
Non vedo molti sguardi sereni per il fatto che sono seduta vicino alla regina però.
-Sono lieta tu ti sia unita al nostro pranzo, il vestito ti sta molto bene.-
-Grazie.-
-Hai avuto qualche problema ad arrivare?-
-No nessuno.-
-Sarà stata attirata dall'odore del cibo.-
Alla battuta di Etheria quasi tutti ridono, ma io non vi faccio caso, accanto a me c'è anche Luna che evita una qualsiasi espressione, ma noto una punta di fastidio nei confronti della parente, River invece sembra quasi esser costretto a sorridere dalla famiglia.
-Luna, tra non molto sarà il tuo compleanno, devi essere emozionata.-
Dice il ragazzo tentando di cambiare discorso.
-Oh è vero, il quattordicesimo compleanno della principessa, sarà certamente un evento meraviglioso.-
Aggiunge uno della famiglia reale, un tipo magro con grosse occhiaie sotto agli occhi.
Non conoscendo le tradizioni della loro famiglia però non so dire se sia realmente così importante.
-Sì sarà un giorno molto speciale, desidero che tutti possano assistervi.-
-Tutti mia regina?-
Uno della famiglia Johansen mi guarda storto, alludendo ovviamente alla mia presenza.
-Ma certo.-
Risponde Cometa candidamente, nel frattempo molti hanno iniziato a mangiare e devo dire che son sorpresa reputino me incivile, i Johansen trangugiano il cibo quasi senza masticarlo, facendolo a brandelli con denti e mani e spargendolo ovunque, i membri della famiglia reale invece sembra quasi non sappiano fare nulla da soli, si fanno imboccare dalle guardie ed emettono rumori fastidiosi soprattutto mentre bevono.
Sembra però che io non sia l'unica a trovare irritante questo dettaglio.
-La volete finire di fare tutti questi rumori?!-
-Magari voi potreste imparare un po' di buone maniere.-
-Almeno noi le mani le sappiamo usare!-
Iniziano a volare molte accuse sul comportamento, non posso evitare di mostrarmi sorpresa da questa scena, spostando lo sguardo vedo che Luna è decisamente in imbarazzo, il conte Mildrew tenta di farsi spavaldo gonfiando il petto ed alzando la voce ma sembra solo un pulcino. Cometa intanto sta cercando di sedare i litigi ma con poco successo, persino le guardie s'accaniscono contro i Johansen.
Un anziano signore della famiglia Johansen sembra riuscire in questa impresa, sembra avere quasi cent'anni, il suo  corpo è coperto da spesse rughe ed ha bisogno di reggersi in piedi con un bastone.
-Signori, non c'è bisogno di fare così. Siamo tutti alti membri della società ed occorre comportarsi di conseguenza. Sono certo che potremmo trovare una soluzione alle nostre controversie...magari...con un gioco?-
Tutti borbottano a riguardo della sua idea ma nessuno ribatte esplicitamente.
-Magari potremmo sfruttare la collina alle nostre spalle, chi vi pianterà sulla cima magari, un bastone o una bandiera, sarà il vincitore, e potrebbe  decidere di far fare determinate cose ai perdenti. Niente di eccessivo ovviamente, qualcosa magari d'imbarazzante.-
Sui visi di tutti i presenti compaiono degli strani sorrisi, presto tutti acclamano la sua idea volendo parteciparvi.
Senza nemmeno finire il pranzo tutti si alzano cercando di costruire delle bandiere ed una volta fatto decidono come organizzarsi.
-Luna, perché non partecipi anche tu?-
-Ne siete sicura madre?-
-Ma certo, potrebbe essere divertente, potresti fare anche una squadra magari con i tuoi amici.-
La ragazza non ne sembra entusiasta ma si limita ad annuire, senza sorpresa il conte le si avvicina subito facendo un inchino fin troppo riverente.
-Mia principessa sarà un onore per me accompagnarvi alla vittoria.-
-Conte Mildrew non è necessario...-
-Per voi farei di tutto principessa Luna.-
Prima che possa alzare lo sguardo la ragazza si è già spostata verso River, devo assolutamente trattenermi dal ridere ma è quasi impossibile, mi è già chiaro le intenzioni del conte nei confronti della principessa ma dubito lei sia interessata.
-River ti andrebbe di gareggiare con me?-
-Ne siete sicura principessa?-
-Certamente, sei un buon amico e sei anche abile nel muoverti. E, come ti ho già detto, puoi chiamarmi Luna.-
-V-va bene.-
Sorridendo con fare impacciato River accetta la sua proposta, io sono ancora impegnata a mangiare nel frattempo, ora che sono tutti andati ho preso una coscia del gigantesco pollo e del grano, questa è la prima cosa che sto mangiando.
E' veramente incredibile il suo sapore, se solo imparassimo anche noi mostri a coltivarlo...
-Syrh...-
La voce di Luna interrompe il mio pasto, è ferma davanti a me, non sembra intimorita ma noto comunque della titubanza.
-Ti andrebbe di gareggiare insieme a me ed a River?-
Sono sorpresa dalla sua richiesta, anche se non vedo perché avrebbe dovuto farmela.
-Ne sei sicura?Non dimenticarti che la tua famiglia probabilmente mi detesta.-
-Non mi importa, saresti in squadra con me, non con loro.-
-Non hai paura possa ferirti?-
-Io...non penso lo faresti.-
Sul serio pensa questo?
Mi chiedo se sia un bene, forse è fin troppo ingenua.
-Non posso rifiutarmi.-
Rispondo alzandomi, vedo un sorriso sul viso della ragazza che però viene presto rovinata dall'arrivo del conte.
-Principessa non penso sia una saggia decisione, è pur sempre un mostro.-
Forse è la prima volta che vedo chiaramente la rabbia sul viso di lei.
-E' una nostra ospite, non ha fatto nulla di male fino a questo momento e merita d'esser trattata con rispetto.-
Vorrei quasi farle un applauso solo per esser riuscito a farlo diventare completamente rosso, anche River come me pare gongolare tra sé.
Come gli altri alla fine anche noi andiamo ad organizzarci, abbiamo deciso di usare un bastone ed il mantello del conte come bandiera, la sfida è semplice, non appena verrà segnato l'inizio dovremo raggiungere la cima di una gigantesca collina, il tempo su questa è decisamente impazzito.
Superata la foresta si entra in una zona di pioggia, sopra cui c'è un grosso vulcano con una conca piena di lava, al versante opposta la montagna è ricoperta dalla neve, solo la cima sembra sicura, visto che la base è costituita solo da rocce affilate e poco stabili.
Ci disponiamo subito in fila e non appena sentiamo il segnale d'inizio iniziamo a correre, ovviamente non manca chi cerca di colpirmi con le bandiere.
-Attenta Syrh.-
Mi dice Luna preoccupata, ma non ce n'è motivo, dopotutto io ho partecipato a varie battaglie.
Certe volte però mi perdo ad osservare come anche tra i membri delle stesse famiglie si colpiscano pur d'arrivare primi, soprattutto Etheria che tramite i suoi soldati fa colpire i Johansen.
-Quella donna è tremenda...-
-Già...-
Anche River è irritato dal suo comportamento, ma al momento possiamo solamente correre.
-Direi di superare tutti e metterci in testa.-
Propone il conte sorridendo.
-Ottimo modo per farci buttare giù.-
-Come hai detto?-
Mi chiese ironicamente alla mia risposta.
-Stanno tutti lottando per rallentarsi, se rimaniamo indietro eviteremo molti colpi e dimezzeremo i rivali.-
-Ha-ha, certo, ascolta lascia le strategie a qualcuno che ha più capacità.-
-Io credo abbia ragione.-
Ribatte severamente Luna, quasi provo soddisfazione nel vedere rimproverato quel tipo, senza mostrarlo troppo rallentiamo portandoci in fondo alla gara, già da lontano però riusciamo a vedere quanti siano impegnati nel lottare e quanto sia semplice superarli in queste condizioni.
-Potremmo perfino vincere se nessuno ci nota!-
Dice River improvvisamente entusiasta, ormai siamo arrivati ai piedi della "collina" e come primo ostacolo dobbiamo superare queste rocce cedevoli, per me non è affatto difficile arrampicarmi su queste ma non penso di poter dire lo stesso degli altri.
River vista la sua famiglia è certamente allenato, Luna invece sembra faticare nella scalata.
-Lasciate che vi aiuti principessa.-
La voce del conte è lontana rispetto a noi, lui non è riuscito nemmeno a scavalcare la prima roccia e vorrebbe aiutarla?
Alzando gli occhi al cielo mi fermo guardandomi intorno, se non ci muoviamo potremmo rischiare di venir raggiunti dai combattenti rimasti indietro, e non ho molta voglia di venir immischiata in una lotta con loro, potrebbero incolparmi anche solo di un capello fuori posto.
Avvicinandomi al bordo sotto cui si trova Luna lascio ciondolare la coda vicino a lei, piegandomi in modo la raggiunga.
-Vieni.-
-Ne sei sicura?-
-E' solo per evitare ci raggiungano, non dovrai sopportare a lungo il contatto.-
E' scontato che le possa dar fastidio toccare la mia pelle, come d'altronde da fastidio a me, lei però scuote il capo afferrandomi l'estremità della coda con delicatezza.
-Non voglio farti male.-
Faccio per ignorare il suo commento ma non è semplice, forse mi scordo troppo spesso di quanto alcuni bambini possano essere innocenti.
In silenzio riusciamo ad arrivare oltre la metà di questo primo percorso, arginando tutti gli ostacoli più complicati per loro, abbiamo lasciato indietro il conte ma anche lui ha recuperato terreno.
-Uff, forse sarebbe stato meglio restare tutti a tavola.-
Ormai quel damerino si è avvicinato abbastanza da poterlo sentire, ma non è l'unico vicino.
-Conte Mildrew lasciate che vi aiuti.-
Una donna dai corti capelli viola, accompagnata dal figlio che le tiene la mano, offre l'altra all'uomo sorridendogli gentilmente.
-Oh la ringrazio...-
Non appena le afferra la mano questa scivola via dall'abito, rivelando sotto la manica un cavaliere che cade addosso al conte, facendolo rotolare così fino a valle. Sono abbastanza interdetta per questa scena, sia per la capacità della donna di nascondere un soldato nell'abito, sia per la semplicità con cui l'altro è caduto nel tranello.
-Emh...dovremmo andare a recuperarlo?-
Chiede River guardandoci, è solo Luna però a rispondere.
-Se la caverà.-
Senza aggiungere altro riprendiamo a correre lungo un terreno più normale, anche se ci stiamo avvicinando sempre di più alla zona coperta da una nuvola di pioggia, non appena facciamo il primo passo in essa quasi tutto il nostro campo visivo scompare, la pioggia è talmente fitta da sembrare quasi un muro ed il terreno fangoso rischia di far scivolare i piedi più del dovuto. Grazie al mio udito però riesco a sentire qualcosa avvicinarsi.
-Saltate!-
Un uomo sta rotolando verso di noi, sembra un membro della famiglia di River ed a giudicare dalle sue urla è appena stato spinto.
-Per un pelo.-
Dice Luna sospirando sollevata, non c'è però molto tempo per rilassarsi, ormai siamo in mezzo alle loro famiglie, noto anche Etheria più avanti, lei la spingerei volentieri giù.
Sta correndo molto velocemente a giudicare dal suo peso e di tanto in tanto lancia dei semi a terra, non mi è ben chiaro a cosa servano fino a quando non vedo qualcuno calpestarli.
Sono due uomini, uno è un soldato mentre l'altro è un Johansen, si apre come una voragine sotto i loro piedi e delle radici coperte di spine li afferrano trascinandoli nel terreno, non appena i loro corpi scompaiono il terreno si riforma e compaiono due fiori.
Questa situazione inizia veramente a farsi pericolosa...
- Syrh!-
L'urlo di River mi porta a voltarmi, non molto distante da noi c'è un membro della sua famiglia che ridendo agita la propria bandiera in aria, è vestito con solo degli stivali di pelle d'orso, delle mutande azzurre ed una pelliccia composta dal corpo di un orso, a quanto pare vivo visto che si vede il muso aprirsi e ringhiare.
Con la sua tecnica riesca ad attrarre numerosi fulmini che entrano nell'asta di ferro, i lunghi capelli dell'uomo subendo l'elettricità si drizzano all'istante e dopo poco lui conficca la bandiera nel terreno.
Un'esplosione spacca varie parti del terreno e dei massi iniziano a volare in aria, nemmeno lui però è riuscito ad evitare il peso del proprio colpo ed in qualche modo, forse proprio a causa dell'esplosione, tutti i capelli gli sono caduti.
L'unica cosa di cui mi importa però ora è schivare i massi, ben conscia che la principessa e River avrebbero difficoltà afferro uno con la coda mentre l'altra la trascino con la mano, cercando di far leva con le mie gambe, nonostante il peso dei due, riesco a fare un salto abbastanza alto da arrampicarmi su uno dei massi, correrci sopra e superarlo, tornando a terra con una scivolata evito un secondo mentre per il terzo devo solamente rimaner ferma, i miei calcoli sono corretti e questo colpendo il terreno davanti a me rimbalza riprendendo la sua discesa senza colpirci.
Siamo tutti ricoperti di fango e Luna con gli occhi sgranati inizia a fare dei respiri profondi.
-Ma sono diventati tutti matti?!-
-Sta diventando una guerra.-
Dice River altrettanto scioccato, in un gesto di tenerezza prende un fazzoletto dalla tasca e lo porge alla ragazza, anche se dubito le possa servire.
-Volete scendere?-
Chiedo guardandoli, purtroppo molte persone sono state travolte e così se dovessimo tornare indietro difficilmente non ci attaccherebbero.
-Ormai siamo in gara, le nostre famiglie non approverebbero se ci ritirassimo...-
Risponde River serio, a quanto pare per i suoi parenti queste situazioni sono molto importanti.
Per il momento continuiamo a camminare, uscendo dal nuvolone della pioggia ora dobbiamo camminare tra la neve, la temperatura non pare esser cambiata ma la presenza della neve certamente non aiuta chi si è appena inzuppato, queste gonne inoltre diventano sempre più pesanti ed ingombranti.
Non ho però il tempo di pensarci che qualcuno esce all'improvviso dalla neve, è un membro della famiglia Butterfly, un uomo alto e dall'aspetto gracile, mi ha però colta di sorpresa con la sua strategia, tenendo la bandiera cerca di colpirmi alla testa ma mi basta un semplice braccio per parare.
-Zio che state facendo!-
-Oh ciao principessa Luna!Anche tu partecipi?-
Chiede l'uomo continuando a colpirmi con un sorriso sul volto, non so se sia perché per lui è solo un gioco divertente o perché appunto sono un mostro.
-Fermatevi non dovete continuare a colpirla!-
-Ma certo che devo, è un mostro, è abituata a queste cose.-
Vedo il viso della ragazza contorcersi in un smorfia, resta ferma giusto per qualche secondo prima di correre contro al parente e spingerlo via, in questo modo l'uomo inizia a rotolare nella neve andando sempre più a valle.
-Mi...mi dispiace che ti abbia attaccata.-
Sembra sinceramente dispiaciuta, è evidente quanto non conosca le orribili cose che fanno fuori dal suo castello.
-L'hai sentito, sono abituata. Andiamo.-
-Ma non è giusto, non dovrebbero andare così le cose.-
-Sei ancora troppo giovane per capirlo, ma è così che funziona.-
-Dovrebbe cambiare tutto allora.-
Sembra esserci una rabbia sincera per la situazione creatasi, ma non aggiunge altro.
Ormai siamo alla fine del nostro percorso e le lotte tra entrambe le famiglie stanno raggiungendo livelli di rischio sempre più elevati.
-Ormai siamo al vulcano, dovremmo fare attenzione.-
Dice River scavalcando delle rocce, effettivamente ora la temperatura è decisamente elevata, tutti e tre arriviamo al bordo di questo piccolo vulcano, non c'è modo d'aggirare il percorso perciò siamo costretti a saltare da una roccia all'altra fino a raggiungere l'altra sponda.
-Wow...-
River guardandosi intorno sembra molto sorpreso dalla scena, io più che altro sono sorpresa che siano riusciti quasi tutti ad arrivare fin qua, molti sono alle nostre spalle ma altrettanti hanno quasi raggiunto la cima.
-Volete continuare?-
-Non c'è scelta.-
Risponde Luna facendo il primo salto, nel momento in cui si è mossa ho visto il ragazzo accanto a me impallidire per poi tirare un sospiro di sollievo vedendola al sicuro.
La corsa continua tra un salto e l'altro ma presto arrivano anche altre persone, tutti si spingono, tentano addirittura di buttarsi nella lava, per puro miracolo riusciamo ad allontanarci dagli individui più pericolosi.
Ormai il grosso l'abbiamo superato, ci resta solamente un ultimo salto da fare, il più lungo, per prima vado io, a seguire arriva River e per ultima Luna, a causa però dell'abito appesantito da pioggia e neve il suo salto e leggermente più corto del nostro e rischia di cadere.
-Luna!-
Preoccupato River allunga subito una mano stringendo il braccio della ragazza per tirarlo a sé, i due cadono a terra insieme restando fermi per qualche attimo mentre io immobile controllo non arrivi nessuno ad attaccarci. Non c'era bisogno intervenissi, ma sinceramente non ne avrei comunque avuto molta voglia.
-Tutto bene Luna?-
-Si...si grazie River.-
Dopo ciò osserviamo la cima della collina, ormai è vicinissima ma ci sono molte persone attorno ad essa, tutte intenzionate a lottare per vincere, quasi lottano perfino tra  i membri della stessa famiglia, Luna osserva con fare inquieto la scena senza poter dire nulla.
La lotta principale è fra Etheria, che sta utilizzando la propria bandiera rivelando che in realtà si tratta di una spada, ed il membro della famiglia Johansen che avevamo incontrato prima, l'uomo con un orso attorno a collo, tirando le braccia di questo gli fa alzare il capo e tra i due inizia una lotta senza esclusione di colpi.
-Cosa ha fatto questo gioco...-
-Ormai non è più un gioco Luna, possiamo vincere però.-
River al contrario della ragazza sembra trovarsi meno a disagio, probabilmente appartenendo ad una dinastia di guerrieri è anche abituato a queste cose.
-Continuiamo a correre, uno di noi deve arrivare alla cima.-
Risponde Luna con serietà, effettivamente l'idea di sconfiggere la famiglia reale in un gioco non è così male, dimostrerei ancora una volta la superiorità dei mostri, con questi pensieri si forma un leggero sorriso sul mio viso che però subito nascondo.
-Non lasciate che quel mostro raggiunga la cima!-
L'urlo di Etheria mi riporta alla realtà del pericolo in cui mi trovo, subito entrambe le famiglie mi sono addosso, certamente se mi accadesse qualcosa darebbero la colpa ad un fattore esterno o si giustificherebbero dicendo che si tratta di un gioco, proprio per questo motivo corro con tutto il fiato che ho in corpo, allontanandomi da River e da Luna.
Qualcosa però mi afferra la coda trascinandomi indietro, si tratta di Etheria.
-Non ti lascerò infangare il nostro castello con la tua presenza!-
-Lasciami subito!-
Mi provoca ribrezzo il suo tocco quanto a lei fa ribrezzo la mia presenza, con un movimento secco della coda riesco a farle lasciare la presa ma ormai è tardi per scappare, altri uomini arrivano e saltandomi addosso mi bloccano a terra.
Ero così vicina ad arrivare in cima, adesso su questa c'è la principessa che osserva ciò che sta accadendo, ancora una volta un mostro è stato superato da un mewmans solo attraverso degli sporchi trucchi.
Se non mi avessero attaccato in massa avrei vinto...se...
-Ghaa!-
Non lo accetterò, meritano questo smacco, so che è rischioso ma decido di usare la mia magia, spingendomi con tutte le mie forze riesco a sollevare alcune persone ed allo stesso tempo creo un'esplosione di energia che fa allontanare tutti, conto sul fatto che credano sia frutto solo della mia forza di mostro. Alcuni ne sono in grado infondo.
Ringhiando ignoro qualsiasi altra cosa e corro verso Luna, ancora non ha piantato la bandiera, una volta arrivata mi fissa negli occhi quasi fosse la prima volta che mi vede.
Io rimango seria ed impassibile ma solo questo le fa capire le mie intenzioni, cedendomi la bandiera mi permette di conficcarla nel terreno, e così il gioco si conclude.
   
 
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