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Autore: ROW99    25/01/2018    1 recensioni
Dopo i fatti di "One of Us", la vita insieme di Minaho e Manabe è messa a repentaglio da innumerevoli problemi. Quando ogni giorno sembra più difficile del precedente, con l'aiuto di vecchi e nuovi amici, riusciranno a combattere ancora per la loro amicizia?
Genere: Commedia, Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Manabe Jinichirou, Minaho Kazuto, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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Di quella pira l’orrendo  foco
Tutte le fibre m’arse, avvampò!

Il sole, sorgendo silenzioso e violando la notte come un amante impaziente, si infiltrava tra le persiane socchiuse della stanza di Minaho.

Il ragazzo era già sveglio da un po’, e pensava tranquillamente mentre Manabe gli dormiva al fianco. Pensava al padre,  pensava al destino, e, ben più banalmente, pensava a quanta poca voglia aveva di andare a scuola!
Sospirò. Era ora di svegliare Manabe… dovevano mandare le email alle redazioni prima di andare a scuola, e ciò significava levataccia mezz’ora prima del solito. Inoltre non si poteva dire che la sera prima, stante l’insonnia del lilla, avessero riposato più di tanto…
L’arancione ridacchió tra sé e sé. Manabe valeva bene un po’ di sonno perduto… Manabe valeva troppo, per dirlo a parole.

Si girò lentamente verso di lui. Il lilla dormiva beato, sorridendo.
-Man… ehi Man! È ora di alzarsi… purtroppo!
Il lilla spalancò gli occhi. Minaho fu colpito da quando erano belli. Profondi e intelligenti, del colore delle viole.
-Sigh… di già? Mi sembra di avere appena chiuso gli occhi…
-E aspetta di assaggiare i miei pancake, Man… solo allora potrai davvero rimpiangere di esserti svegliato così presto!


Ridendo, i due ragazzi fecero i turni per la doccia, quindi scesero al piano terra. Era una mattina molto luminosa… non servì accendere le luci. L’arancione si diresse in cucina, mentre il lilla accendeva il computer. Era un regalo di Shindou… ancora ricordava con piacere la festa a sorpresa che gli avevano organizzato.
-Bene Min… -Manabe alzò la voce per farsi sentire dell’amico nella stanza a fianco. -Io preparo una bozza… prima di spedire però voglio il tuo parere!
L’arancione, intento a spadellare felice, sorrise tra sé e sé.
-Va bene Man… grazie per la fiducia!


Manabe masticava un pancake  (non male, a dire il vero) con discreto impegno, nel momento in cui Minaho finalmente finì di leggere il testo dell’email che Manabe aveva preparato.
-Man… ma è perfetta! Non potranno dire di no, ad una cosa così! Hai detto tutto, ma il tuo tono di mistero di certo li invoglierà a rispondere per saperne di più … ne sono sicuro!
Il lilla ridacchió. -Tono… di mistero? Okkey…
Da lì a premere, emozionati, il tasto “invia a tutti i destinatari” il passo fu breve.
-Bene Man… quel che è fatto è fatto. Ora, se non ti dispiace… avrei bisogno della tua presenza in cucina, amico mio… la mia buonissima, e sottolineo buonissima colazione si sta raffreddando!


Colazione, divisa scolastica, scarpe, vialetto, autobus, banco vicino a Minaho… le mattinate di Manabe oramai erano diventate rilassanti nella loro ripetitività. Del resto, con tutto quello che stava succedendo, era proprio la sicurezza dell’arancione al suo fianco che permetteva al lilla di resistere.
Fatta eccezione per il compito di inglese, la mattinata non fu devastante. Avevano matematica, scienze e ginnastica… Minaho era sempre entusiasta di fare attività fisica… per non parlare poi delle facce dei loro compagni,  quando avevano visto Manabe prendere dieci pure lí! Il calcio dava i suoi risultati… e ai due ragazzi poco importava dei pareri di quegli ipocriti.
Finite le lezioni… allenamenti! Manabe e Minaho fecero appena in tempo a cambiarsi, che i loro compagni già li aspettavano in mezzo al campo. Erano tutti emozionati per la partita imminente… soprattutto Tenma, che saltellava come un coniglio per il campo!


-Passa! Man… cerca di essere più svelto nei movimenti, ok?
Quel giorno la regia di Shindou era particolarmente nervosa. L’emozione per la gara di domenica era forte, e tutti giocavano con il massimo impegno.
-O…ok… perdonami! -Manabe si sentiva confuso. Troppe cose gli ballavano in testa… felicità e rabbia, stress ed energia insieme. Si scosse… doveva dare del suo meglio. Era così stanco… il poco sonno, lo stress, il compito di matematica, gli allenamenti… si sentiva vuoto. Per fortuna che c’era Minaho vicino a lui… Minaho e il suo sorriso, Minaho e la sua voce fresca ma avvolgente, Minaho e i suoi occhi che lo seguivano sempre, brillando quando incrociavano i suoi.
Sospirò rinfrancato, tornando a concentrarsi sul gioco.


Due ore e mezza di allenamento avrebbero annientato chiunque, e Manabe e Minaho non erano da meno. Nello spogliatoio parlavano con i compagni delle tattiche e dei miglioramenti che dovevano fare ancora prima della partita di domenica, cercando nel contempo di riprendere un minimo di fiato. Minaho era entusiasta dei progressi della squadra, e quel giorno si era sentito vicino a creare una nuova supertecnica… -Chissà! -Pensò.
Era davvero emozionato, e non poteva che eccitarsi ancora di più vedendo la gioia dei suoi amici. Solo Manabe sembrava strano. Era incantato su una panca, in mutande e con un calzino in mano, lo sguardo perso nel vuoto.
-Man… ehi, Man! Man, va tutto bene? Mi sembri strano…
Il lilla si riscosse di colpo. -Eh? Cos… oh Min, scusa… ero sovrappensiero. È stata… è stata una bella partita.


Un’ora dopo i ragazzi erano a casa di Shindou per la lezione di Manabe. Giusto il tempo di tornare a casa per farsi una doccia, ed erano già alla meta.
Manabe, in piedi vicino al pianoforte, non sapeva quasi nemmeno dove fosse tanto era stanco e confuso. Come se non bastasse quel giorno era il turno della lirica. Il lilla adorava cantare la musica classica, ma richiedeva molto più sforzo e fiato che la moderna… non sapeva se ce l’avrebbe fatta.
-Allora Man… che ne dici di provare un Verdi? Ad esempio… “Il Trovatore”? Secondo me la tua voce sarebbe perfetta per la famosissima “Di quella pira”… L’aria del protagonista, hai presente? Certo… è difficilotta, però…


Manabe si sentì male. Cosa gli stavano chiedendo di fare? No… non era possibile. Non QUELLA romanza… era troppo! Inoltre si sentiva lo sguardo di Minaho sul collo… L’arancione doveva aver capito che qualcosa non andava in lui quel pomeriggio… impossibile mentire o nascondere qualcosa ad un detective come lui.
Il lilla provó a concentrarsi sulla luce del primo pomeriggio, che entrava dalla grande parete vetrata. Aveva bisogno di rilassarsi… quelle vampe di calore che lo scuotevano dalle piante dei piedi alle punte dei capelli non promettevano niente di buono.

Incurante dei problemi del ragazzo lilla, il pianoforte attaccó con tutta la potenza della grande aria verdiana. Manabe ricordava la scena… il castello, l’assedio,  il rogo della zingara… era un’opera che lo faceva sempre piangere… non lo avrebbe mai ammesso davanti a Minaho, ma gli faceva venire troppa voglia di abbracciare la madre, e quando ricordava che non era possibile… lacrime.
Shindou interpretava benissimo la solennità del momento. Il do maggiore riempiva l’aria con la sua grandiosità, mentre l’attacco del cantante si avvicinava pericolosamente… Manabe sentì gocce di sudore scendergli sulla fronte. Si preparò, stringendo i denti.

Di quella pira
L’orrendo foco…

Caldo, caldo, ronzio nelle orecchie. Cosa stava succedendo?

…tutte le fibre
M’arse, avvampò!

Minaho era preoccupato… perché il suo amico barcollava? Era dalla mattina che gli sembrava strano… qualcosa non andava.

Empi spegnetelo,
o io tra poco…

Perché Manabe sentiva la testa pulsare? Qualcosa non andava… era così stanco…

Col sangue vostro…


La gola si chiuse, strozzando la voce. Manabe vide lucciole davanti agli occhi… e poi fu tutto buio.


Rumori, urla e luce… luce a sprazzi davanti agli occhi.
-Man! Oddio Man!! Rispondimi!!
-Min… stai tranquillo… stai tranquillo! Vedrai che adesso si sveglia… insomma!! Aiutateci!!!
Manabe si sentiva così calmo… qualcuno gli massaggiava dolcemente la mano. Percepí dei passi concitati entrare in sala e delle braccia sollevarlo… percepì contro la guancia la seta di una divisa… un cameriere? Dove si trovava?
-M…Man… ti prego…


Manabe aprì lentamente gli occhi. Era mattina? Perché si trovava nel letto?
Si guardò intorno. Camera sua… eppure non gli sembrava di aver così tanti cuscini... e perché la finestra era dalla parte sbagliata? Stava ancora sognando?
-M…Min? Min… ci sei anche tu?
-Man!! Oddio Man sei sveglio! Sei rimasto svenuto quasi dieci minuti… ho avuto così paura!
Finalmente la mente del lilla si snebbiò. Quella non era camera sua! Era nel letto di Shindou! Era svenuto durante la lezione di canto. Ora però si sentiva molto meglio… era stata colpa dello stress.
-Min… sto bene, giuro. Ora sto bene… non preoccuparti. Scusami… non volevo farvi preoccupare.
L’arancione sorrise debolmente, tenendo la mano dell’amico. -Non preoccuparti… ho… ho solo avuto paura che… che il tuo cuore… il tuo cuore… di…di nuovo…

L’arancione scoppiò a piangere. Manabe rimase per un attimo senza parole… cosa stava succedendo? Di colpo capì.
-Min! Min, mi guardi? Il mio cuore va benissimo! Ricordi cosa ha detto il dottore? Ora va bene… era solo stanchezza… credimi! È stata una giornata dura…
L’arancione singhiozzava con il volto affondato nel braccio. -S… scusa è… è che… io… io non…
Manabe abbracció l’amico. -Lo so. Tranquillo… lo so.


Erano le quattro passate quando Minaho e Manabe misero piede a casa.
Shindou aveva insistito affinché Manabe rimanesse almeno una mezz’oretta steso sul suo letto, a sorseggiare una tisana. Ora il lilla stava bene… la confusione era passata del tutto. Rimaneva altro, però… rimaneva la rabbia. Rabbia per la sua debolezza e per i suoi fallimenti. Aveva perso l’occasione di fare quello che voleva fare… il suo progetto segreto per quel pomeriggio. Voleva sgattaiolare alla ricerca di un lavoro… sapeva che Minaho se lo avesse saputo non glielo avrebbe permesso… l’unica possibilità era uscire con una scusa.
-Min… ascolta… devo assolutamente tornare a scuola. Ho lasciato lì… ecco… i… giusto! I miei fogli di appunti di matematica… senza non posso lavorare! Ci metterò poco…
-Man… ma… sei sicuro? Sei svenuto, poco fa! No… andrò io.
-NO! Ehm… cioè… non è il caso! Ho bisogno di prendere una boccata d’aria…

L’arancione trattenne dentro di sé ciò che realmente pensava. Non voleva dare un dispiacere a Manabe… doveva provare a fidarsi.
-O…ok Man… stai attento, però.


Manabe era in strada.
Aveva corso fin oltre il fiume, verso il quartiere dei ristoranti. Era certo che avrebbe trovato lì ciò che cercava.
Inizió a provarli tutti. .. Aveva poco tempo. Si trovò a supplicare per un lavoro. Si vergognava, ma sapeva di doverlo fare.
Evitando con attenzione i locali che sapeva frequentati da amici dei genitori, finì per trovare un bar – ristorante che faceva cucina tradizionale. Il proprietario era un uomo anziano sulla settantina, che ascoltò con attenzione il fiume di parole del lilla, annuendo seriamente.
-Ecco… in effetti avrei bisogno di un cameriere. Il problema è che tu mi poni tante condizioni… puoi lavorare solo tre giorni su sette per colpa degli allenamenti, per di più solo il pomeriggio! E come se non bastasse mi chiedi una settimana di stipendio in anticipo… io ti credo quando dici che hai disperato bisogno di soldi, però…

-Nonno, a me il ragazzo piace. Penso che dovresti assumerlo.
A parlare era stato un ragazzo alto, dai capelli blu. Sorrideva… assomigliava vagamente a Tenma.
-Oh! Ragazzo… lascia che ti presenti il mio miglior dipendente! In realtà non sono suo nonno… ma è cresciuto praticamente dentro questo ristorante! Si chiama Hayato… Matatagi Hayato.


Manabe era sconvolto ed entusiasta.
Non si capacitava di come le cose si fossero sistemate. Quel ragazzo… Matatagi… lo aveva fatto assumere! Non poteva ancora crederci… avrebbe iniziato il giorno dopo. E come se non bastasse… aveva un bel sacchetto di yen in tasca! Prima settimana di stipendio… sembrava un sogno! Non era nemmeno una miseria, a dire il vero… lo avrebbero pagato discretamente.
Volò a casa sulle ali dell’entusiasmo ed entrò come un fulmine, travolgendo Minaho.
-Man… ma… ma che…
-Oh Min… stai a sentire che novità che ho!!
   
 
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