La musica delle
autoscontri era alzata al massimo, Georg e Gustav facevano di deficienti contro
Tom e David, Alech era appoggiata alla colonna e fissava un punto non preciso
davanti a lei, ritornò alla realtà quando Bill le parlò -Mi dispiace-
Lei lo guardò con freddezza -Non me ne faccio
niente del tuo fottuto dispiacere, sono stata presa per il culo...Sono stata umiliata!- i suoi occhi si ridussero a fessure
-Mi fate schifo-
Il corvino sospirò -Ascoltami ti prego, all'inizio
era così, ma Alech...Tom si è veramente innamorato di
te-
Lei rise amara, fredda, fece venire i brividi al
ragazzo -Quante belle stronzate che sentono le mie orecchie- in quel momento
arrivò il rasta, lei lo squadrò per poi andarsene in riva al lago.
Bill scosse il fratello -Vai no? Che fai qui
impalato?-
Tom esitò qualche secondo, ma poi le sue gambe
decisero di muoversi, Alech giocava con i sassi della riva, il ragazzo arrivò
all'inizio della discesa che conduceva al lago.
-ALECH!- urlò, in quel momento il cielo tuonò e cominciò a
piovere, “fantastico” pensò.
La ragazza prese in mano una pietra bella grande
con l'intento di lanciargliela contro.
-ALECH ASCOLTAMI!!-
-NO- sbottò lei mentre la pioggia continuava a
cadere impetuosa -MI FAI SCHIFO!- alzò le braccia con in
mano la pietra.
-Cazzo Alech... Ich...-
fece un respiro profondo, abbassò lo sguardo per poi rialzarlo di scatto -ICH
LIEBE DICH!!-
Un tuono spaccò il cielo, lei rimase con le
braccia in alto, lasciò andare la pietra che le cadde sul piede, cominciò a
saltellare tenendosi il piede.
Tom la guardava con un sopracciglio alzato, non
capendo se saltava per la contentezza o altro.
Scese anche lui in riva al lago piazzandosi
davanti a lei, si guardarono senza dire nulla, lui le prese il viso dolcemente
e la baciò.
Lei lo strinse di più a se, le sue lacrime si
mischiarono con la pioggia, si staccò non smettendo di guardarlo -Ripetilo- li sussurrò a fior di labbra.
-Ich liebe dich-
-Anch’'io-
I due tornarono di corsa alle
autoscontri, erano bagnati fradici, Bill e Vaiolet li guardarono con le
sopracciglia alzate -Tutto bene?-
-Si adesso si- sorrise il rasta.
-Anche perché mi ha appena detto Ti amo-
Il corvino spalancò occhi e bocca, prese il
cellulare mettendolo davanti alla bocca del gemello -Ripetilo-
Lui sbatté le palpebre -Che?-
-Ripeti quello che hai detto a lei, di a Alech che la ami-
-Alech... Ich liebe dich-
Bill si mise in ginocchio alzando le braccia
-SIIII HO LE PROVE!!!-
Gustav,Georg e David
arrivarono guardando straniti il cantante -Che succede?- domandò il menager.
-Sentite- Bill fece sentire la
registrazione.
-No!!- esclamò ridendo il
batterista -Non ci credo... Inviamela-
Tutti e tre tirarono fuori il proprio cellulare e
il corvino inviò.
-Ma quanto siete spiritosi- ghignò ironico il
chitarrista mettendo un braccio intorno al collo della corvina che starnutì.
Lui rise -David ci accompagni a casa?-
L'uomo annuì andando alla macchina -Ragazzi ci vediamo domani mattina- e i due se ne andarono, David li
lasciò a casa per poi tornare dagli altri.
I due ragazzi decisero di fare un bel bagno caldo,
visto che la pioggia li aveva infreddoliti.
La schiuma le solleticava il viso, Tom era a bordo
vasca, le braccia semi aperte lungo i bordi, Alech li arrivò davanti mettendosi
a cavalcioni sopra di lui che rise cingendole la vita.
-Sei stupendo senza cappellino- li sussurrò.
-Ma piccola io sono sempre stupendo-
-Ma come siamo modesti. Lo baciò mordicchiandoli
il labbro inferiore.
-Dico solo la verità- le baciò il collo -Ti
amo-
-Continui a ripeterlo come se fosse una parola che
hai appena imparato-
-Infatti...- la guardò
dolcemente -Me l'hai insegnata tu-
La corvina rise, prese un po' di schiuma facendoli
dei baffi, scoppiò a ridere -Che carino che sei!-
-Ah ah molto spiritosa-
Uscirono dal bagno per poi andare in camera, si
sdraiarono sul letto dandosi dei teneri baci.
Quella notte fu magica.
Sicuramente non l'avrebbero mai dimenticata,
perché quella sera l'amore era definitivamente venuto ad abitare nei loro
cuori.
La mattina dopo il risveglio non fu dei migliori,
David alle undici e mezza piombò nella camera di Tom che sobbalzò dallo
spavento, c'è un piccolo dettaglio da dire, sia il rasta che Alech erano nudi.
La ragazza si mise a sedere non capendo cosa
stesse succedendo, non appena mise a fuoco David si coprì con le lenzuola fino
al naso diventando rossa come un pomodoro.
-DAVID NON SAI BUSSARE?!?-
sbraitarono in coro i due ragazzi, il manager si coprì con una mano gli occhi e
l'altra la mise davanti ai due ragazzi.
-Oh cazzo scusate ma...-
-Che cosa vuoi Dav? Svegliati!- ululò la corvina.
-Beh Alech c'è qui tuo padre-
Silenzio
Gelo
Paura
Dolore
Angoscia
Il cuore di Alech smise di battere, il sangue le
si gelò e il viso divenne pallido al pari di un cadavere.
-è giù ti sta aspettando- e così dicendo uscì.
Tom la guardò -Alech...-
-Io...Non voglio vederlo-
si strinse diventando piccola e indifesa.
-Alech devi vincere questa tua paura, è arrivato
il momento di affrontarlo-
Lei scosse il capo -Non voglio vederlo-
-Si invece, ci sono io con te... Andrà tutto bene-
la strinse a se accarezzandole i capelli per tranquillizzarla.
Si vestirono e mano nella mano scesero le scale,
sul divano c'era un uomo di mezza età, assomigliava molto ad Alech, la ragazza
strinse forte la mano del chitarrista, l'uomo si alzò -Tesoro-
Si avvicinò per abbracciarla, ma lei si scansò
-Non toccarmi-
-Non sei felice di vedermi?-
-No- rispose fredda e impassibile.
-Tu devi essere Tom Kaulitz, praticamente siete su
tutti i giornali-
Il rasta lo guardò con indifferenza, Alech era
come vuota, lo sguardo era inespressivo, guardava il pavimento senza in realtà
vederlo.
-Alessia, vieni in cucina ti devo parlare-
Lei tremò lievemente stringendo ancora di più la
mano del ragazzo, scosse il capo tenendo sempre lo sguardo basso.
-Alessia...-
Tom sciolse il contatto abbassandosi al suo
orecchio -Io non ti abbandono... Se ti serve aiuto urla che io sono qui fuori-
le sussurrò.
I due entrarono in cucina, il padre chiuse la
porta a chiave e questo non piacque per niente al rasta che si sedette sulla
poltrona accendendosi una sigaretta.
Alech era seduta sul piano della cucina e suo
padre era seduto al bancone -Ti vedo in forma, come va con il canto?-
-Bene- sibilò senza guardarlo in
faccia.
-Quel Tom è il tuo ragazzo?-
Lei annuì lievemente, suo padre si alzò
avvicinandosi a lei che sentì la paura crescere.
Le prese il mento fra le dita -Non sembri contenta
di rivedere il tuo dolce paparino-
-Tu non sei mio padre... Tu sei un mostro- sibilò sputandogli in
un occhio.
L'uomo si pulì per poi darle uno schiaffo, lei
cadde dal ripiano trascinandosi dietro i piatti che si frantumarono sul
pavimento.
Tom si alzò di scatto dalla poltrona e i ragazzi
si piombarono in salotto -Che succede?- domandò allarmato Gustav.
Il chitarrista si fiondò sulla porta -ALECH!-
cercò di aprirla inutilmente.
Bill e Georg andarono alla porta sul retro, ma
anche quella era chiusa a chiave, videro Alech per terra con sopra il padre, la
ragazza non faceva che dimenarsi, aveva un taglio alla testa per colpa di un
piatto rotto.
Il cantante andò a chiamare Saki che arrivò di
volata buttando giù la porta sul retro, mentre Tom con l'aiuto di Gustav e
David buttò giù la porta della cucina.
La guardia del corpo sollevò di peso l'uomo
togliendolo via dalla ragazza, che con l'aiuto di Bill e Gustav si alzò, Tom
l'abbracciò -Tranquilla piccola è finita- lasciò la ragazza nelle mani di Vaiolet,
il rasta andò davanti all'uomo che non riusciva a muoversi grazie alla presa di
Saki, lo guardò con odio, e caricò un gancio destro che li fece partire qualche
dente.
Viola stringeva l'amica -Mi dispiace- cominciò a
piangere insieme a lei.
Saki legò le mani dell'uomo -Lo porto alla
polizia- e uscì dalla cucina con a ruota David.
Alech senza guardare in faccia nessuno uscì dalla
cucina rinchiudendosi in sala registrazione, doveva sfogarsi con tutta se
stessa.
Prese i microfono dando
libero sfogo alla sua rabbia e al suo dolore.
S'inginocchiò lasciando il microfono cadere a
terra, Tom che era li davanti a lei l'abbracciò, delle
lacrime rigarono il suo viso.
-Ora marcirà in prigione, scusami Alech, scusami
se non ho capito-
La ragazza lo strinse ancora di più piangendo
anche lei con lui.
Ragazze mi dispiace avvisarvi che questo è il
penultimo capitolo...
Al più presto posterò l'ultimo..
Ma non perdetevi d'animo perchè
nel prossimo capitolo alla fine avrò una sorpresa per voi...
Baci
Niki