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Autore: MarEsposito89    27/01/2018    0 recensioni
Jasmine, bellissima ed impetuosa, sta cercando di rimarginare dentro di sè le ferite di un passato da dimenticare.
Dimitri invece, ribelle ed affascinante, tenta con tutte le sue forze di sfuggire dal peso del cognome che porta e dall'ombra di una famiglia fin troppo ingombrante.
Due vite tanto diverse, che inevitabilmente finiranno per intrecciarsi in un travagliato amore.
Sarà un incontro casuale a cambiare radicalmente le loro esistenze.
Un incontro col destino.
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Dopo tutte le relazioni disastrose che era riuscita a collezionare nella sua vita, Jasmine si era inevitabilmente chiusa a riccio, troppo impegnata a leccarsi le ferite piuttosto che a metter in atto - come tutti le avevano consigliato - il famoso detto "chiodo scaccia chiodo".
Il solo pensare che qualcuno che non fosse Kellan potesse sfiorarla, o anche stringerle la mano come in quel momento stava facendo Dimitri, qualche settimana prima l'avrebbe fatta ridere di gusto.
Non era mai stata brava a superare il distacco da chi amava e Kellan l'aveva amato più di chiunque al mondo.
Eppure non la infastidiva quel contatto ma anzi, lo trovava alquanto gradevole. 
Fin troppo.
Forse tutto ciò era dovuto alla situazione in sé o magari a quella voglia inspiegabile che aveva di lasciarsi andare. Forse era per il clima di festa che li circondava, per la musica assordante... per quel drink che era fin troppo buono e che iniziava a fare effetto, per il sorriso di Dimitri che la guardava con quegli occhioni verdi che avrebbero mandato fuori di testa qualsiasi ragazza che avesse la possibilità di incrociarli.
Fatto sta che stava avvertendo delle sensazioni tutte nuove, totalmente inattese, e con esse era arrivata la certezza che se solo gliel'avesse permesso, sarebbe stato proprio lui il punto di svolta.

Certo, poteva sembrare sciocco tutto ciò.
Si erano appena conosciuti. 
A stento sapevano l'uno il nome dell'altra, ma qualcosa dentro diceva ad entrambi che quell'incontro gli avrebbe cambiato la vita.

Conoscere Jasmine, per Dimitri, era stata la cosa più bella ed inaspettata di quella sera. 
Quando aveva deciso di dare quella festa, si sarebbe aspettato tutto tranne che incrociare quegli occhi bellissimi, tranne sentire così forte il desiderio di perdersi in quelle labbra perfette.
Era stata come un sogno divenuto realtà.
Ed il fatto che le stesse proponendo di lasciare il casino di casa per appartarsi, poteva sembrare una mossa affrettata ed anche un po' da maniaco in effetti, ma.. aveva davvero voglia di conoscerla meglio.
Aveva voglia di passare più tempo possibile con lei.
Così le afferrò la mano ed intrecciando le dita alle sue, la trascinò con sé facendosi largo tra la folla, uscendo in quello che Jasmine scoprì essere un piccolo giardino sul retro.
L'aria fresca della notte li travolse inaspettatamente, come un'onda in pieno oceano, pizzicandogli il viso leggermente arrossato.

« Sarei impazzito se fossi rimasto ancora un secondo li dentro. C'è parecchio caldo o sbaglio? E qualcuno non si lava sicuramente da anni!» 
Dimitri, cercando di rompere quel silenzio imbarazzante creatosi, disse ironicamente quelle parole, ridacchiando.

Jasmine respirò a pieni polmoni la frizzante aria settembrina, scoppiando in una risata imbarazzata quando voltandosi, vide Dimitri accanto a sé che la osservava divertito.
Si portò così una mano dinnanzi alle labbra scuotendo il capo e guardandolo con estrema attenzione, si passò una mano tra i capelli corvini, sistemandone una ciocca dietro un orecchio.

«Oh beh, ammetto che è molto meglio qui fuori. Faceva davvero caldo e.. dio mio, una puzza incredibile.. soprattutto qualcuno. Il tipo alle mie spalle probabilmente deve esser caduto in qualche cassonetto. Hai salvato i miei poveri polmoni dal collasso, mio cavaliere! »

Continuò a ridacchiare, mordendosi il labbro inferiore pieno e carnoso, cosa che non sfuggì allo sguardo attento di Dimitri che deglutì.
Quanto avrebbe voluto essere abbastanza coraggioso da annullare le distanze tra loro due. Quanto avrebbe voluto baciarla.
Lei però gli strinse nuovamente la mano, mano che lui non aveva mai lasciato, e facendogli cenno che era pronta ad andare, lo seguì attraverso l'enorme giardino.
La luna, disegnando una virgola nel cielo, con il suo fioco bagliore illuminava appena il piccolo vialetto di ciottoli bianco latte che, dal giardino, portava a quello che sembrava un grosso capanno degli attrezzi ma che in realtà era una vera e propria dépendance.
Quando Dimitri aprì la porta per farla entrare, Jasmine si guardò intorno stupita, come una bambina in un negozio di caramelle. 
Lui intanto, che non l'aveva mai persa di vista, si richiuse la porta alle spalle sorridendo.

« WOW! » 

C'era qualsivoglia tipo di comfort racchiuso lì dentro. 
Una enorme tv a schermo piatto prendeva quasi l'intera parete sinistra mentre il lungo bancone di un bar, decisamente ben fornito, occupava la parte opposta della stanza. 
Le pareti erano tappezzate di scaffali pieni di trofei, poster e foto di celebrità sportive.
C'era anche un grosso letto a due piazze al suo centro esatto che – al tatto – Jasmine capì essere ad acqua. 
E poi console varie, una spropositata collezione di libri e dvd di ogni genere. 
Quel posto era il paradiso.
E la conferma la ebbe dalle parole di lui che, poggiato contro lo stipite della porta, le rivolse l'ennesimo sorriso spiegandole perchè quello era il regno suo e dei suoi fratelli.
Erano sei figli, tutti uomini, e Dimitri era il più piccolo.

« Di solito c'è sempre qualcuno dei miei fratelli qui, siamo fortunati. In famiglia siamo così tanti che, si insomma, ci serviva un posto in cui poterci rilassare senza sentire nostra madre urlare in qualsiasi lingua conosciuta e non. 
E anche se non ci vengo poi così spesso, credo che.. non so spiegarmi ma.. soltanto il sapere che esiste un posto in cui estraniarmi dal mondo e fare quello che più mi piace è un.. toccasana per la mente. Ma ti sto annoiando, scusami, parlo troppo. » 

« Non parli troppo, assolutamente! Mi piace ascoltarti. » disse lei, abbassando subito lo sguardo nel momento in cui si rese conto di aver palesato interesse per lui e per la sua storia.

Jasmine non aveva mai avuto peli sulla lingua. Era ribelle e sfacciata e tutto ciò la portava ad essere estremamente sincera, dote rara e soprattutto poco apprezzata. 
Con il tempo aveva cercato di smorzare questa sua virtù, ma quando non si soffermava a pensare alle cose che diceva, le parole le uscivano fuori in modo tanto spontaneo che avrebbe preferito mordersi la lingua piuttosto.

« Non c'è poi molto da dire su di me, in realtà. Mio padre è un neurochirurgo e tutti i miei fratelli hanno intrapreso la stessa strada. Il maggiore, Damien, ha scelto cardiochirurgia. Poi c'è Jake che invece ha optato per  chirurgia plastica. Adam ha preferito chirurgia generale, Sebastian traumatologia, Mark chirurgia d'emergenza. » Dimitri disse quelle parole sorridendo.. ma il suo era un sorriso amaro.

« E tu? » L'attenzione di Jasmine era ormai completamente rivolta a lui. Riusciva quasi a provare lo stesso senso di insoddisfazione che riusciva a percepire nello sguardo di Dimitri.

« Mio padre ha deciso che anche io devo diventare un medico. Avrei preferito far altro, però.. vista l'imposizione del grande capo credo che opterò per Chirurgia pediatrica. Adoro i bambini... ma questo non dovevo dirlo. Non è molto sexy. » Si schiarì la voce storcendo le labbra in un sorriso sbieco. « Tu invece? Cosa frequenti, mh? »

« Una famiglia di dottori. Spero davvero non siano carini come te, i tuoi fratelli. Anche se, si spiegherebbe il sovraffollamento degli ospedali in zona!» 
L'ennesima risata divertita fuoriuscì dalle labbra di Jasmine che, arricciando il naso, piegò poi il capo continuando a sorridergli. « Medicina anche io. »

« Quindi ci vedremo spesso. » e fece qualche passo verso Jasmine, poggiandole una mano in vita prima di incrociare il suo sguardo con fare fin troppo ammaliante.  

 « A quanto pare si... Io.. ehm.. cioè... si ma i tuoi.. i tuoi fratelli non si arrabbieranno se scoprono che hai portato una.. una.. una donna nel vostro mondo di macho men? »   

« Non lo so in realtà. Come ti ho detto, sei la prima ragazza che porto qui.. sarà il nostro segreto, vero?»

Jasmine che dal momento esatto in cui lui le aveva poggiato una mano sul fianco aveva completamente perso il contatto con la terra, balbettò qualche parola sconnessa, alternando lo sguardo tra gli occhi del ragazzo e le sue labbra.
Erano rosa, piene.. gridavano baciami.
E lei sicuramente diventata più rossa di un pomodoro, ma non riusciva proprio a controllare i battiti del cuore che con prepotenza pareva volerle saltare via dal petto.

« Non vorrei metterti nei casini. »

Ed abbozzò un sorriso, in attesa di una risposta che però non arrivò. 
Non seppe nemmeno dire come successe ma, in una frazione di secondo la presa di lui intorno ai fianchi si fece più salda e le labbra, lente e delicate, iniziarono a scorrere lungo il collo candido di Jasmine senza però mai baciarlo.
Poteva avvertire il suo respiro perdersi contro la pelle. 
Il petto muscoloso premere contro la schiena scoperta.
Piccoli brividi si propagarono in tutto il corpo di lei che, solo in quel preciso istante, si rese conto di quanto pericoloso fosse per lei quel ragazzo.
Così socchiuse gli occhi, schiudendo appena le labbra mentre lui le sussurrò piano contro la pelle.

« Te l'ho già detto che sei la cosa più bella che io abbia mai visto in vita mia? »

Jasmine sorrise, piegando appena il capo per permettergli di proseguire con quella lenta e piacevolissima tortura, portando entrambe le mani su quelle di lui ancor strette in vita e sussurrandogli.

«Me lo hai appena detto, no? Sono talmente brilla da poterti quasi credere.. »

Voltò poi il viso lentamente, ritrovandosi col naso che sfiorava appena quello di lui. 
Occhi negli occhi.
Era troppo bello per essere reale.
Troppo coinvolgente per non essere un sogno. 
Doveva essere un sogno.
E mentre il respiro si perse in quello di lui, Jasmine decise di osare. 
Non le importava delle conseguenze, di quel che sarebbe successo l'indomani. 
Non le importava se l'avrebbe rivisto, se poi se ne sarebbe pentita.
Sfiorò semplicemente le labbra di Dimitri e sussurrò.


« .. e sono abbastanza lucida da volerti baciare. » 

   
 
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