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Autore: Sel Dolce    27/01/2018    4 recensioni
[ Sterek | Derek!Alpha | Theo!Human | Slash | Abusive relationship ]
Stiles era sicuro di poter dividere la sua vita tra il mondo sovrannaturale e quello normale, aiutare il branco e avere un fidanzato perfettamente umano.
Intrappolato in una relazione con Theo non può dichiarare i sentimenti che prova per Derek.
Dal capitolo ventuno:
[...] Stiles al suo tocco si mosse, corrugando la fronte, ma al contrario di scansarsi si avvicinò ancora di più, finendo con il posare la testa sopra il petto del suo Compagno, circondandogli la vita con un braccio, le dita dai polpastrelli freddi entrarono in contatto con il suo fianco scoperto facendolo quasi rabbrividire.
Sorrise passando il dorso della mano lungo il profilo del fidanzato, non riuscendo a evitarsi di pensare come fosse stato la causa della maggior parte delle sue sofferenze. Se non si fosse impuntato a non voler ammettere i suoi sentimenti, se non lo avesse spinto via, Stiles non sarebbe mai finito tra le grinfie di Theo. [...]
Genere: Angst, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Derek/Stiles, Stiles Stilinski, Theo Raeken, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Save you from bruises serie'
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Capitolo ventidue



Love is like a shot gun




La polvere creava una nebbia innaturale all’interno del loft, creando un’ambientazione che poteva essere possibile solamente sul set di qualche film dal budget molto limitato degli anni ’80. Stiles dovette più volte passarsi la manica della maglia sopra gli occhi per liberarsi dei granelli di polvere che gli rendevano difficile vedere quello che stava accadendo.

C’erano troppi rumori e l’eco non aiutava l’umano a capire dove si trovasse chi, rendendolo solamente nervoso, senza riuscire a scegliere una direzione, con il pensiero di colpire con la sua mazza da baseball un suo alleato.

Girava su stesso sentendo la testa scoppiargli, poi l’abbaiare incessante di Batman – che protettivo rimaneva davanti a lui, pronto a difenderlo da eventuali pericoli – non aiutava in alcun modo. Desiderava tanto trovare un modo per farlo smettere, forse avrebbe dovuto addestrarlo, ma oramai era tardi per piangersi addosso.

Si chinò posando una mano sulla schiena di Batman, rendendosi conto che poteva perfettamente vedere i piedi dei presenti nel loft. Vide le inconfondibili Vans di Scott, e poco più in là le ballerine color oro di Lydia e non poté fare a meno di pensare che non erano certamente le migliori calzature per partecipare ad un combattimento, al contrario delle scarpe dalle punte rinforzate di suo padre e Parrish, quest’ultimo ancora non aveva preso fuoco e Stiles non sapeva se esserne contento o meno.

Finalmente vide delle scarpe eleganti a cui si accostava un bastone bianco con una lama che premeva contro il pavimento. Era Deucalion e lui doveva raggiungerlo, anche se era l’obbiettivo più difficile sapeva che se avessero battuto lui Ennis e gli altri si sarebbero semplicemente dati alla fuga o come minimo arresi. Strinse la mazza nella mano sinistra, cercando di avere una presa salda nonostante la mano sudata che non aiutasse in alcun modo.

Provò a farsi strada cercando di non inciampare su Batman che non voleva saperne di staccarsi dalle sue gambe, il pugno pieno di sorbo dell’uccellatori, pronto a intrappolare Deucalion. Era talmente vicino da poter sentire il suo sbuffare divertito, sicuramente gongolante su come stesse tenendo testa a Derek essendo cieco, ma prima che potesse fare qualsiasi cosa si ritrovò afferrato dal collo della maglietta e venire sollevato in alto, mezzo metro di aria tra i suoi piedi e il terreno. Batman iniziò ad abbaiare contro Ennis, provando anche a mordergli la gamba, ma l’uomo era fatto come d’acciaio e non voleva saperne di lasciarlo andare. Dovette reprimere la voglia di alzare gli occhi al cielo, rendendosi di quanto fossero scarsi, perché gli Alpha erano solamente due mentre loro in maggioranza e ancora non erano riusciti a sconfiggerli. Lui stesso, da solo, era riuscito a farne fuori due limitandoli al piano superiore, nella stanza di Derek.

Adorava tutti i suoi amici, ma se fossero sopravvissuti a tutto quello avrebbe imposto al suo Compagno di allenarli fino allo stremo delle forze ogni singolo giorno, così per la prossima crisi forse sarebbero stati accettabili nel combattimento. Mosse le gambe cercando di calciare ai gioielli di famiglia del bruto Alpha, ma c’era troppa distanza tra di loro. Pensò di lanciare il sorbo e creare una barriera per limitarlo in quello spazio nel soggiorno, ma questo avrebbe voluto dire rimanere tra le sue mani e nessuno dalla super forza sarebbe riuscito ad entrare per staccare la mano di Ennis dalla sua maglietta e non voleva mettere a rischio i componenti umani del Branco.

Guardò intorno a sé, rendendosi conto di quanto tutti fossero disorientati in quanto Isaac stava cercando di buttare a terra Erica e Boyd aveva appena morso la spalla a Scott. Erano un vero disastro, non c’era nient’altro da dire, e una bella cinquina sulla faccia se la sarebbe schiaffata se non fosse stato che, hei, era nei guai. Si guardò nuovamente il pugno colmo di sorbo e poi il pavimento, facendo dei brevi calcoli. Aveva veramente poche frazioni di secondo per fare quello che voleva, doveva essere agile e giocarsi tutto sull’effetto sorpresa.

Si mosse come un pesce fuor d’acqua muovendo la mazza fino a farla cadere a terra, guadagnandosi una risata divertita da parte dell’Alpha, completamente ignaro di quello che stava per succedere. Fece passare un poco di sorbo nella mano libera e chiuse gli occhi respirando lentamente. Non gli piaceva l’idea di quello che stava per fare, vergognandosi di quello che gli altri avrebbero visto una volta sgusciato fuori dalla presa di Ennis, ma doveva farlo se voleva salvare tutti e mettere un punto a quella storia che ormai aveva rovinato più che abbastanza le loro vite.

Si girò facendo attorcigliare la maglietta nella mano dell’uomo e con uno scottò buttò il sorbo sugli occhi del nemico cogliendolo di sorpresa, ma senza fargli mollare la presa, proprio come si era aspettato. Alzò le braccia scivolando via dalla maglietta, rimanendo a torso nudo, mentre l’altro pugno si apriva liberando la barriera che avrebbe delimitato lo spazio di Ennis.

Il ruggito frustrato e furente dell’Alpha fece vibrare le finestre del loft, ancora stretta nel pugno la maglietta del giovane umano che aveva avuto la meglio su di lui. Il ragazzo sorrise strafottente « Il lupo cattivo si è fatto fregare? » domandò divertito, cercando di non pensare al fatto che il suo torso e schiena fosse visibile a tutti nella stanza.

Si vergognava parecchio di tutte le cicatrici che Theo gli aveva lasciato, erano come un promemoria di tutto quello che aveva subito e non sapeva se mai un giorno sarebbe riuscito a guardarsi allo specchio senza provare disgusto verso sé stesso, per essersi lasciato fare tutte quelle cose quando avrebbe potuto benissimo denunciarlo al padre al primo episodio di violenza o chiedere aiuto a qualcuno del Branco. Non erano grandi, ma numerose e questo forse era anche peggio. Quando si immergeva nella vasca da bagno con Derek cercava di tenere solamente il viso sopra il pelo dell’acqua per nascondersi, ma l’Hale lo aveva sempre tirato su lasciando delicati baci sulle cicatrici a cui poteva arrivare in quella posizione. Solamente lui li aveva visti da quando era stato dimesso dall’ospedale, Stiles non si era più cambiato davanti a nessun altro, nascondendosi perfino da suo padre volendo evitare lo sguardo sofferente dell’uomo al pensiero di essere stato un genitore orribile per non essersi accorto di nulla.

Deucalion e Derek erano troppo impegnati a cercare di farsi fuori a vicenda per rendersi conto che intorno a loro tutto si era fermato. L’Alpha di Beacon Hills aveva le mani e la bocca sporca di sangue del suo nemico, essendo riuscito ad arrivare svariate volte all’uomo e provato a recidere la carotide con i denti, ma il più anziano era riuscito ogni volta a spingerlo via e Derek si stava veramente stufando. Voleva vederlo senza vita sotto la sua presa, come una bambola di pezza nel suo palmo, voleva fargli pagare così tanto da scordarsi che si era deciso di portare tutti ad Eichen House. Era lui la causa di tutti i mali che Stiles, il suo Compagno, aveva subito per mesi senza mai avere il coraggio di cercare aiuto. Tutto perché quel pazzo voleva fargliela pagare per aver rifiutato la sua stupida offerta colpendolo dove gli avrebbe fatto più male, prendendo di mira la persona che amava più al mondo dopo sua sorella, ferendo un umano innocente ingaggiando un ragazzino perverso promettendogli quello che doveva essere un Dono, non adatto a tutti.

Voleva guardarlo negli occhi mentre la sua anima abbandonava il suo corpo, vedere la fine di un uomo tanto malvagio che aveva avuto il coraggio di mettersi tra un licantropo ed il suo Compagno. Non era una novità, più volte nella storia era successo di qualcuno che provasse a mettersi in mezzo ad un Legame, ma non era mai finita bene e Derek credeva che Deucalion fosse una persona saggia, una che ragionava valutando attentamente le sue mosse, ma far soffrire Stiles era stata la cosa più stupida che potesse fare. Era furioso, sentiva i suoi occhi rossi come bruciare per l’intensità del loro colore, era come se tutta la sua forza fosse lì, ad ardere per farsi vedere da tutti.

Si buttò in avanti con le mani ben aperte, pronto ad affondare tutte e dieci le dita nel torace dell’altro Alpha, voglioso di tirare fuori il cuore ancora pulsante di quella bestia. Non vi arrivò mai in quanto il bastone di Deucalion lo sbloccò in modo da non poterlo raggiungere. Era semplicemente frustrante come riuscisse a cavarsela senza poter vedere quello che accadeva intorno lui, rendeva Derek particolarmente agitato.

Stiles osservava a bocca aperta quanto stesse succedendo, rendendosi contro che non sarebbe mai riuscito da solo a creare un cerchio di sorbo intorno all’Alpha non vedente, doveva farsi aiutare, ma era difficile organizzare un piano senza che Deucalion l’ascoltasse. Aveva studiato i suoi movimenti notato come le orecchie si muovessero eccessivamente, cercando di captare anche il più piccolo rumore. Ogni loro passo, ogni loro respiro, ogni spostamento d’aria era analizzato da Deucalion in un tempo impressionante, negando così a Derek di avvicinarsi.

Il giovane si guardò intorno e l’occhio gli cadde sulle tubature scoperte del loft che non avevano fatto in tempo a sistemare prima di tutto quel casino. Cercò con lo sguardo Scott e tutti gli altri, senza farsi notare da Ennis che stava ancora cercando di rompere la barriera che lo intrappolava. Doveva trovare un modo per far capire loro quale fosse il suo obbiettivo, cosa dovevano fare senza però dire esattamente cosa. Guardò la mazza che teneva in mano, il materiale che rifletteva la sua immagine in maniera sfuocata. Era un riflesso, il suo, e allora trovò il modo.

Non era sicuro, però dubitava che quei due Alpha conoscessero il film, doveva tentare e sperare solamente che tutti avrebbero colto la sua referenza, prese un respiro e con voce calma disse « Il Basilisco ci viaggia attraverso, colpitele. » ordinò guadagnandosi uno sguardo confuso da Ennis. La prima a capire fu Lydia che non ci pensò due volte a togliersi una scarpa e iniziare a colpire contro la tubatura più vicina a lei, venendo seguita subito da tutti gli altri.

C’era un frastuono infernale e Deucalion non riusciva più a capire cosa stesse succedendo intorno a lui. Non riconosceva gli spostamenti di Derek, era come tornare a molti anni fa, quando aveva appena perso la vista e non sapeva come orientarsi. Inutile dire che si ritrovò in pochi minuti con le spalle al muro, il bastone teso in avanti per allontanare chiunque cercassi di avvicinarsi, ma si rese conto da solo di quanto fosse patetico. Il rumore era insopportabile, non riusciva più a negarsi il sollievo di posarsi le mani sulle orecchie, desideroso di farlo smettere.

Era furioso, quel ragazzino era riuscito a sconfiggere un intero Branco solamente con l’astuzia, aveva battuto lui, Deucalion, l’Alpha degli Alpha. Colui che avrebbe ucciso chiunque si mettesse sul suo cammino, decimando la popolazione di cacciatori, piegando al suo volere ogni stupido umano.

« Hai perso. » disse Derek suonando particolarmente vicino e poi li sentì, gli artigli dell’altro Alpha, affondare nella pelle del petto, proprio all’altezza del cuore. Non poteva credere che sarebbe morto così, per mano di quell’incapace che non era riuscito a proteggere nemmeno il più debole del suo Branco, il suo Compagno. Era uno scherzo del destino e lui si sentiva umiliato.

Stiles corse al fianco del suo fidanzato posando una mano sul suo bicipite « Der. » lo chiamò dolcemente « Ricordi? Non possiamo ucciderlo, Chris lo porterà ad Eichen House. » disse cercando di salvare la vita a quell’essere che aveva causato troppo dolore, ma non poteva permettersi di far sporcare nuovamente di sangue le mani di Derek. Lui non era un assassino, nessuno meritava di morire anche perché era un gesto caritatevole. Stiles voleva vederli marcire fino alla fine dei loro tempi in quella casa di cura, voleva che sentissero ogni giorno il loro potere spegnersi e la loro anima abbandonare il loro corpo allo stremo delle forze. Con calma guidò la mano di Derek lontano dal corpo di Deucalion mentre Noah efficientemente imprigionava l’altro licantropo versando il sorbo intorno a lui.

Il più anziano degli Hale aveva ancora gli occhi illuminati di rosso, il respiro pesante e sembrava non capire cosa stesse succedendo. Stiles sorrise alzando appena gli angoli della bocca, le mani attente a non toccare nessun lembo di pelle in quanto sporche di sorbo, ma non per questo non riuscì a catturare la sua attenzione posando le labbra su quelle del più grande cercando di risvegliarlo dal suo sonno di rabbia e odio. Erano tutti okay, stavano bene e contava solo questo.

Quando si staccò trovò gli occhi verdi di Derek a guardarlo e si sentì soddisfatto per come era riuscito a riportarlo tra loro « Ora staremo bene. » sussurrò sentendo le lacrime salirgli agli occhi perché, finalmente, non avrebbe più avuto paura. Finalmente Theo sarebbe stato rinchiuso in un luogo dove difficilmente sarebbe potuto scappare e così come il Branco di Alpha. Potevano vivere le loro vite in pace e tranquillità e non poteva che esserne felice. Si lasciò sfuggire un singhiozzo buttando le braccia oltre il collo di Derek, ben sapendo che non lo avrebbe mai fatto cadere. Potevano avere il loro lieto fine.

L’Hale sorrise leggermente prima di posare un bacio sulla nuca del fidanzato, sentendo estasiato l’odore del giovane mutare da preoccupato a sereno. Chiuse gli occhi stringendo le mani contro i fianchi di Stiles, come ad assicurarsi che fosse reale, che tutto quell’incubo fosse finito.

Avevano vinto.





About Satan and Hell:

Ragazzi, che dire, è tutto finito. FINALMENTE IL BRANCO HA VINTO!

Ora manca solo il prologo e diremo ciao ciao a Save you from bruises, quasi piango, guys.

Come avevo già detto in precedenza non sono brava a descrivere lotte, quindi questo è quello che è uscito fuori, fate poi voi a giudicare e spero che nulla sia stato troppo scontato.

Pensavo di scrivere una OS rossa sulla prima volta di Derek e Stiles come spin-off di questa storia, ma vi avverto che non so assolutamente niente in campo romantico/fisico/sessuale. Faccio parte della gategoria di ragazze che a vent'anni non hanno mai baciato nessuno, quindi potrebbe uscire una cosa orribile, però se la volete mi impegnerò! Fatemelo sapere, mi raccomando!

Il prologo dovrebbe arrivare tra una settimana o giù di lì, sfortunatamente devo preparare un esame per l'università ed è una materia bella tosta, quindi mi sta portando via un sacco di tempo.

Non perdo l'occasione per ricordarvi del gruppo Facebook (spingete qui) iscrivetevi così da poter parlare della storia o fare richieste. Cercherò di esaudire qualsiasi vostro desiderio fellas!

Vi amo,

Sel


   
 
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