Remus Lupin
 

 
Il vento soffiava forte quella mattina di novembre. Faceva molto freddo, Remus Lupin lo sentiva sia fuori che dentro.
Quelli che erano i suoi migliori amici, nel giro di pochi giorni non lo erano più. Chi era morto, chi aveva tradito.
Ma non c’era rabbia nel suo cuore, non c’era delusione, c’era solo il freddo, il gelo.
Camminava velocemente e il suo mantello frusciava appena tra le foglie e ogni persona che lo osservava vedeva il volto di un uomo vuoto, un uomo perso.
James, il suo vecchio amico, era morto e con lui anche la moglie, la dolce Lily, la sua amica.
Traditi dal loro migliore amico che, non contento, aveva ucciso anche l’ultimo del loro quartetto, Peter.
E adesso Remus si chiedeva chi gli sarebbe stato accanto? Chi lo avrebbe consolato per questa serie di eventi?
Raggiunse il limitare di un bosco e dopo aver percorso una buona parte del sentiero giunse finalmente alla sua destinazione.
TOC TOC
La porta si spalancò leggermente, poi del tutto e una donna dai capelli scuri e lunghi apparve sulla soglia.
Aveva lo sguardo vuoto, quasi come quello di Remus e nessuno dei due sembrava riuscire a proferire parola.
La donna gli fece cenno di entrare e seguirla lungo un corridoio che collegava ad un bellissimo salotto stile babbano, dove i due si sederono nel divano.
“Ad Azkban, è li che lo hanno portato…” disse ad un tratto.
Remus annuì soltanto, non riusciva davvero a dire nulla.
“Sembrava così insospettabile, vero? Eppure conoscendo la sua, la nostra famiglia, ora non mi stupisco affatto. Sirius è un Black” continuò poi lei.
“Andromeda…” riuscì appena a dire Remus, gli occhi ora si stavano riempiendo di lacrime, lacrime amare.
Lei si avvicinò e lo strinse in un abbraccio materno, un abbraccio che diceva ‘ci sono qui io’.
E fu allora che il giovane Remus Lupin si lasciò andare a quelle lacrime, a quel dolore che lo uccideva da giorni, lasciò che il pianto scorresse senza timore, senza sosta.
Lily e James Potter avevano lasciato nel cuore di molti il dolore, pochi erano quelli che nonostante tutto riuscivano a festeggiare il bambino sopravvissuto.
E Remus non se l’era sentito di festeggiare, lui non avrebbe gioito del giorno della morte dei suoi amici.
Che importava se il Signore Oscuro se n’era andato, quando si era portato dietro due dei suoi più grandi amici? Come poteva festeggiare quando a tradire tutti era stato proprio uno di loro, uno dei famosi malandrini?
E Andromeda Black, la pensava esattamente allo stesso modo: come poteva festeggiare quando il suo cugino preferito aveva venduto i suoi due giovani amici al Signore Oscuro? Come poteva consolarsi?
“E’ buffo sai Andromeda. Quello che avrebbero detto Lily e James in una situazione come questa” disse Remus con le lacrime ancora sul volto.
Lei lo guardò incuriosita e in attesa e alla fine lui concluse: “ James avrebbe detto che per lui sarebbe stato più vergognoso non fidarsi dei suoi amici che esserne ingannati”
 
 
 
Note dell’autrice:
Ciao a tutti!
So bene di avere in corso una FF ma, nel frattempo, ho deciso di iniziarne anche un’altra perché quando l’ispirazione chiama, io rispondo.
Mi sono chiesta chi avrebbe consolato le tante persone vicine a James e Lily dopo la loro morte e da qui è nata questa raccolta.
Ogni capitolo avrà il titolo della persona che verrà consolata e in ognuno ci sarà una citazione di qualcuno di famoso.
Per esempio in questo capitolo la frase finale è di François de La Rochefoucauld.
Per quanto riguarda questo capitolo naturalmente siamo pochi giorni dopo la morte di Lily e James e Remus è completamente solo, non ha più i suoi amici.
E, cosa fondamentale, è convinto come tutti che sia stato Sirius a tradirli.
Dall’altra parte troviamo Andromeda, la cugina di Sirius che è anche lei sconvolta per ovvi motivi.
Spero questa raccolta vi piacerà, un abbraccio!
Lilyluna