Questa è una poesia sulla depressione che tratta di come mi sento da quando, qualche anno fa, mi è stata diagnosticata. Dato che tante persone ne soffrono ho preferito rivolgermi ad un "tu" generale, sperando anche di essere più coinvolgente.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Depressione, questo è il suo nome.
Una parola lunga, che ti ferisce come
una tagliente lama
affilata.
Quando con veemenza ti colpisce,
ogni tua speranza svanisce.
Puoi implorare,
inginocchiarti e pregare,
ma lei non ti lascerà andare.
È una malattia
che lentamente ti porta via
ogni singola energia.
"Cancro dell'anima", la chiamano,
perché le ruba, piano piano,
il suo soffio vitale.
È come una mano,
pesante e grande,
che schiaccia il tuo cuore
riempiendolo di tristezza
e di un forte dolore,
che butta a terra il tuo umore.
La depressione è sofferenza
e senso di impotenza.
Ma non è sempre così,
perché a volte stai meglio, sì.
E provi una strana emozione
grazie a questa sensazione.
È felicità?
Pare di sì, perché il tuo battito
nella frazione di un attimo,
inizia ad accelerare
e tu lotti e ricominci a sperare
che le cose possano migliorare.
Poi, all'improvviso,
scompare il bel sorriso
che ti illuminava il viso.
Il buio della depressione
torna a riempirti di frustrazione,
mentre una domanda ti fa soffrire:
"Da questo male potrò mai guarire?"
ANGOLO AUTRICE:
come dico sempre, non sono una poetessa e so che sicuramente la metrica di questo scritto non è assolutamente perfetta, ma io desideravo solo esprimere i miei sentimenti. Spero che questo componimento vi sia piaciuto, e se avete consigli da darmi, li ascolterò volentieri.