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Autore: lynsy    29/01/2018    2 recensioni
L’unica cosa che stonava secondo Stiles era la mancanza di un membro del branco, che a causa della sua stupida testardaggine si era rifiutato di andare con loro condannando anche la sorella a un noiosissimo pomeriggio in sua compagnia. Ebbene si, Derek gli mancava quando non era presente, ma non per quale grandissima amicizia che li legava, ma perché per quanto scorbutico era un membro del branco, e il branco al completo era sempre meglio di un branco a metà.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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~~“bene ragazzi la riunione è finita, se scoprite altro scrivete sul gruppo ma evitate di chiamarmi.”
Derek decretò in questo modo la fine dell’incontro, indicando con tutta tranquillità l’uscita del loft, con lo sguardo stanco che vagava su tutti i membri del branco, soffermandosi su uno in particolare.
Nessuno osò contraddirlo, tutti uscirono con un cenno di saluto, non osando chiedere nulla, o almeno quasi.
“Derek…” Stiles alzò lo sguardo verso il soffitto, come per riordinare le parole e evitare di guardarlo. “cerca almeno di dormire un po’ ok? Ci servi vivo.”
“Vattene. Non mi servono consigli da uno stupido ragazzino che non è neanche riuscito a trovare niente di utile.”
Il ragazzo accusò il colpo per l’ennesima volta, abbandonando la stanza per dirigersi verso la sua jeep. Sarebbero stati in due a piangere quel pomeriggio.

 


“hei… che ci fate qui?”
Era tornato subito a casa con l’intenzione di farsi una doccia calda e rinchiudersi in camera sua per giocare alla play, dimenticandosi del resto del mondo, ma come al solito nulla stava andando secondo i suoi piani.
“hei fratello… io e Isaac passavamo di qui quindi…”
“avete sentito le parole di Derek.”
“bhe si…” ammise Isaac scrollando piano le spalle “eravamo appena usciti, non l’abbiamo fatto apposta. Non lo pensa nessuno Stiles.”
“Lo so. E’ solo lui che non mi vuole tra i piedi lo capisco. Solo che vorrei solo sapere dove ho sbagliato tutto.”
“fratello io devo andare da Deaton a esporgli le nuove piste, sta sera serata videogiochi?”
Stiles annuì con un sorriso, facendo cenno a Scott di stare tranquillo, alla fine non era nulla che non si aspettasse. “ci vediamo questa sera scott”
“se vuoi stare da solo me ne vado anche io…” Isaac si guardò intorno imbarazzato, mentre i ricordi della sera precedente riaffioravano nella mente di entrambi.
“puoi restare se ti va, scegli un film che vuoi guardare”
Il ragazzo si alzò e prese senza indugi il primo film degli avengers, lo avevano già visto troppe volte ma sapeva essere il preferito di Stiles.
“Lahey sei il migliore.”
“Sta zitto, l’ho scelto perché piace a me!” gli sorrise, sedendosi accanto a lui sul comodo letto che li aveva accolti solo qualche ora prima e se lo tirò a sé, lasciando che si appoggiasse comodamente al suo petto. “ricorda che puoi dirmi di andarmene quando vuoi, ma sappi che sarei felice di restare”
“Allora sta zitto, mi rovini il film. Ogni parola è importante.”
Stiles sorrise quando sentì il ragazzo stringerlo di più a se ed iniziare ad accarezzargli i capelli.
Sapeva che se avesse chiuso gli occhi in quel momento si sarebbe immaginato i capelli di Isaac un po’ più scuri, gli occhi un po’ più verdi e il sorriso un po’ più simile a un ghigno, quindi si limitò a tenerli aperti, fissi avanti a lui, senza osare pensare ad altro oltre a quello che stava succedendo e a godersi la situazione. Sarebbe sicuramente scoppiato a piangere quella notte, ma non era quello il momento.

-mio fratello è un cretino. So quello che ha fatto. Cora.-
-non ti preoccupare. Non è colpa tua.-
-non lo pensa sul serio. So che non ti fidi di lui ma almeno fidati di me.-
-mi fido di te, ma non puoi negare che non mi vuole in giro. Farò di tutto per stargli alla larga, puoi rassicurarlo-
-non è davvero così, so che lo sai. Ti prego affrontalo al posto di scappare. Non dargliela vinta.-
-mi dispiace Cora, non ci riesco questa volta-
-so che gli è successo qualcosa, ma non parla. Solo tu puoi aiutarmi a scoprirlo-
-chiedi a chiunque altro, non mi guarda neanche in faccia, figurati se parlerebbe con me-
-giurami che almeno ci proverai.-
“vuoi andare da lui non è vero? Non volevo leggere… è stato più forte di me”
“vorrei almeno una spiegazione, ma non so se voglio parlargli davvero”
“sei innamorato di lui non è così?”
“no, iniziavo solo a tenerci. Era un buon amico.”
“cerca almeno di chiarirci. Io avviso Scott che sta sera hai di meglio da fare”
Stiles non poté fare a meno di sentirsi in colpa mentre Isaac lasciava la sua stanza.
-dove sei adesso?-
-da Lydia perché?-
-almeno ora so come lo hai scoperto. Non tornare a casa finchè non te lo chiedo io-
-grazie.-

 

 

“ti prego non cacciarmi. Voglio solo sapere il perché”
“anche a me piacerebbe sapere perché mi sei sempre intorno, ma mi limito a sperare che tu te ne vada.”
Era da più di venti minuti che cercava di farsi dire qualcosa, non avrebbe resistito ancora molto.
“senti Derek, non mi importa se tu non hai più intenzione di parlarmi o di vedermi. Siamo costretti a farlo perché il branco è più importante di qualsiasi cosa ti abbia mai fatto per farmi odiare così. Ma mi devi una fottutissima spiegazione.” Stiles odiava piangere, lo odiava davvero, come tutto ciò che non gli permetteva di parlare bene e senza interruzioni. “me la devi perché Cora si preoccupa per te, e perché mi hai preso in giro. Mi hai preso in giro quando mi hai fatto credere che per te contavo qualcosa e quando rispondevi ad ogni mio messaggio stupido con un ti voglio bene! VAFFANCULO DEREK HALE! Non si illude così una persona prima di sparire così!”
Derek si limitò a guardarlo in silenzio, senza sapere cosa dire. Vederlo piangere era troppo per lui, lo si leggeva nello sguardo ferito che indossava.
“Parlerò con lei. Te lo giuro.”
“e a me non hai niente da dire?”
“mi dispiace non ne sono in grado.” Alla fine era crollato anche lui.
“allora me ne vado. Ti giuro che non mi farò più vedere se non per motivi essenziali. Lo hai scelto tu.”
“non ti lascio guidare in queste condizioni. Tu non ti muovi di qui.”
“non è un problema tuo, sono ufficialmente uscito dalla lista dei tuoi problemi per sempre.”
“era un ordine. Vado da Lydia a prendere mia sorella, se quando torni non ti trovo ti apro la gola con i miei denti.”

  
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