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Autore: Epic JP    29/01/2018    2 recensioni
Naruto si sveglia con una bellissima ragazza che dorme accanto a lui. E sono entrambi nudi! La cosa peggiore è che non riesce a ricordare come si è messo in questa situazione! Chi è questa splendida sconosciuta e perchè ha lasciato che un ragazzo come lui dormisse con lei? [Modern AU]
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Auguro una buona lettura con l'invito a lasciare una recensione. Se qualcuno notasse pecche nella trama, errori grammaticali, volesse solo farmi sapere che è piaciuto o addirittura consigliarmi su qualcosa... Le mie orecchie saranno aperte ad ogni consiglio e critica...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Qualcosa come mezzo minuto dopo aver suonato il campanello, la porta si aprì davanti al biondo mostrando ai suoi occhi la sorridente figlia dell'attuale proprietario del maniero. Tale visione lo fece sorridere a sua volta. “C-ciao... Hinata.”

 

“N-Naruto, benvenuto.” la ragazza aprì del tutto la posta mettendosi di lato così che l'altro potesse entrare, nello stesso tempo anche gli altri membri della famiglia di lei si avvicinarono per accogliere il nuovo arrivato. L'avvocato era appena entrato in casa che il padre della ragazza protese una mano verso di lui con fare amichevole. “Così tu sei Naruto, mia figlia ci ha molto parlato di te. Io sono Hiashi Hyuuga, suo padre.” l'altro la strinse con convinzione. “È un onore conoscerla, signore.” il più anziano indicò con lo sguardo il terzo componente. “E questo è mio nipote Neji.” avendo la mano ancora occupata, Naruto rivolse all'altro un sorriso educato e un cenno del capo. “Piacere di conoscerti.” Neji sollevò le labbra in quello che poteva parere un sorriso abbozzato. “Il piacere è mio, sono curioso di sapere se è come mia cugina lo descrive.” a quest'affermazione Naruto avrebbe chiesto ulteriori informazioni ma gli allarmi interni della ragazza, che intanto aveva chiuso la porta, scattarono prima della sua lingua. “H-hey, non rimaniamo accalcati qui, dopotutto è ora d-di pranzo, giusto?” Il padre annuì rilasciando la mano dell'ospite. “Vero, vogliamo accomodarci, Naruto?”

 

Un attendente si avvicinò per prendere la sua giacca arancione e poi tutti e 4 si sedettero a tavola: Hiashi capotavola, Neji e Naruto seduti alla sua sinistra e Hinata prese posto al suo fianco destro. Sul tavolo erano già presenti dei piattini contenenti antipasti e piccoli contorni ma furono due bottiglie scure che misero all'erta Naruto: sicuramente meno aveva a che fare con loro e meglio sarebbe stato per lui e per Hinata. Ovviamente sapeva in maniera intrinseca che non avrebbe potuto evitarle del tutto ma si sarebbe sforzato al massimo per interagirci il meno possibile.

 

“Allora...” la voce del capofamiglia lo fece voltare. “Mia figlia dice che sei un avvocato.” l'altro annuì convinto. “Certo, e se mi permette...” si infilò una mano in tasca per prendere una piccola tessera plastificata per poi porgerla al suo interlocutore. “...ho qui il mio biglietto da visita.” l'altro lo prese e gli diede un'attenta occhiata per poi posare lo sguardo sul nuovo arrivato. “Mantengo ogni promessa che faccio?”

 

“È il mio slogan.” lo sguardo del genitore non ebbe variazioni. “Capisco. Per ora lo hai dimostrato presentandoti qui come accordato.” il biondo emise una nervosa risatina. Lo stava forse mettendo alla prova in maniera subdola? Hinata aveva parlato quasi con terrore del cugino, ma ora quest'ultimo stava osservando il suo biglietto, era il padre quello che lo stava fronteggiando al momento.

 

Hinata non aveva avuto la forza o il coraggio di aprire bocca, seduta al suo posto era riuscita solo a spostare il proprio sguardo sui vari interlocutori quando questi ultimi aprivano bocca. Niente di più e niente di meno. La sua mente stava cercando di capire cosa stesse pensando suo padre ma nessun risultato era in vista al momento. E poi il pranzo iniziò.

 

- - -

 

A dispetto delle sue più grandi paure, le cose stavano andando bene. Durante il pasto erano stati toccati diversi argomenti ma il biondo era stato quasi sempre in grado di dare una risposta adeguata, forse non sempre serissima, ma comunque in grado di soddisfare i suoi parenti. Suo padre sembrava andasse d'accordo con lui, in qualche occasione aveva perfino sorriso ad una sottospecie di battuta del giovane avvocato mentre Neji... lui aveva seguito il flusso ma mantenendo sempre lo sguardo vigile, ogni tanto aveva scagliato qualche occhiata subdolamente funesta anche a lei chiedendo una sua opinione ma in linea di massima tutto stava andando bene. Per il momento. Fino a quel punto.

 

- - -

 

Erano ormai seduti a tavola solo perché non si erano alzati, i domestici si erano occupati di sparecchiare il tutto ed ora sul tavolo c'erano solo dei bicchierini e una bottiglietta di vino rosso. Ad un certo punto era stato proposto un brindisi e Naruto si era educatamente unito agli altri, senza però vuotare del tutto il bicchiere. Aveva scambiato un'occhiata d'intesa con lei comunicandole che la situazione era sotto controllo. Fino a quel momento tutto era filato più o meno liscio, ma ora non c'era più nulla che si frapponesse fra lui e il liquido alcolico.

 

- - -

 

Un po' lo stava sentendo addosso, non che si fosse scolato chissà quanti bicchieri, ma non era mai stato un ottimo incassatore sotto questo punto di vista. Naruto percepiva il leggero rossore che aveva sviluppato la sua faccia, ogni tanto le palpebre sbattevano da sole e qualche volta gli era capitato di non capire del tutto quale fosse l'argomento del discorso. -Okay, sono ancora sobrio, finché riesco a formulare pensieri coerenti vuol dire che non sono sbronzo. E se NON sono sbronzo, allora va tutto bene...- i suoi occhi inquadrarono gli altri commensali, sebbene avessero bevuto quanto e più di lui non sembrava che avessero metabolizzato una singola goccia d'alcool.

 

Gli sarebbe piaciuto chiedere quale fosse il loro segreto e se avessero mai fatto delle sfide per vedere chi cedeva per primo ma ebbe il buonsenso di tenere la bocca chiusa. Invece, per dare supporto alla sua mente e non solo, rivolse il suo sguardo ad Hinata: la ragazza sembrava ancora nervosa ma forse la tensione che aveva addosso all'inizio si era affievolita a quel punto, lui non lo sapeva questo e non aveva modo di confutarlo.

 

Dovette ammettere a sé stesso, però, che la ragazza aveva sempre quel suo dolce e caloroso fascino in ogni situazione. Un ticchettio sulla spalla lo risvegliò dalla sua trance momentanea e nel suo campo visivo tornò il nipote del padrone di casa. “Allora, ci hai parlato del tuo lavoro e, in misura minore, anche della tua famiglia...” lo aveva effettivamente fatto, era stato Hiashi a chiedere se lui fosse il figlio del famoso architetto che era suo padre. Era venuto fuori che il genitore avesse svolto un paio di lavori anche per la loro compagnia ma lui non aveva spifferato troppi dettagli sul perché non avesse seguito le orme paterne. L'altro terminò la frase. “...perché ora non ci dici come vi siete conosciuti tu e mia cugina?” gli occhi della ragazza si spalancarono per la sorpresa e anche Naruto rimase per un momento sbigottito. L'altro aveva parlato con tono naturale e per niente aggressivo, eppure lui aveva percepito la minaccia nascosta. Gli vennero in mente in un nanosecondo tutti gli avvertimenti che Hinata gli aveva fatto sul cugino e sul loro primo, fatale incontro.

 

Si schiarì la gola per guadagnare altri stralci di tempo e anche per assicurarsi di non parlare in modo gutturale. “Beh... era sera e stavo rientrando a casa quando ho sentito delle voci. Mi ero infilato in un vicolo privo di illuminazione, una scorciatoia, e i suoni erano la mia unica guida in quella zona scura... Quando poi sono tornato sulla zona illuminata ho visto Hinata...” la indicò con un dito. “...infastidita da un paio di balordi, gli ho detto di lasciarla andare e non mi hanno dato retta.” Si fermò per riprendere fiato e sospirare socchiudendo gli occhi. “Così ho steso il capo della banda e gli altri hanno battuto in ritirata.” fece un'altra pausa più lunga.

 

Neji riprese la parola. “E... dopo? In base a quello che hai detto finora voi due non vi sareste nemmeno scambiati una parola.” Naruto annuì tranquillo. “Vero, ma non ho ancora finito. Posso continuare?” l'altro acconsentì con un cenno del capo. Suo zio stava osservando i due ascoltando ogni singola parola mentre Hinata percepiva il cuore rallentare il suo ritmo a mano a mano che il biondo procedeva col racconto. “Mi sono assicurato che stesse bene e, data l'ora tarda, mi sono offerto di ospitarla per la notte. Lei ha accettato.” ebbe un piccolo sussulto interno, questo era il momento della verità. Sperava di non tradirsi da solo e di non farsi tradire nemmeno dall'altro perché se fosse successo...

 

“E, se non invado troppo la privacy, come vi siete sistemati?” la domanda scatenò una reazione improvvisa ma non troppo esplosiva della cugina, che parlando si sollevò anche dalla sedia. “Neji nii-san, questa che razza di domanda è?” al suono della sua voce gli sguardi dei tre si focalizzarono su di lei: indifferenza quasi totale da parte del padre, leggera sorpresa da parte di Naruto e piccolo fastidio per l'interruzione da suo cugino, che però rispose con tono educato e tranquillo. “Voglio solo sapere come ha trattato la sua ospite, che c'è di male?”

 

“In effetti...” l'attenzione tornò sul biondo che aveva chinato un pochino la testa in avanti riprendendo la parola. “Forse non sono stato il più galante gentiluomo del mondo.” a questa affermazione gli occhi della mora si spalancarono dal terrore mentre quelli del cugino si restrinsero percependo qualcosa di anomalo nella scelta del tono e delle parole dell'avvocato.

 

“In che senso?” il biondo rialzò la testa. “Le ho preparato il divano per dormire.” ora gli occhi dell'intera famiglia erano spalancati, uno per la sorpresa e due per l'incredulità. Capendo di dover aggiungere altro, Naruto continuò. “Avrei potuto farla dormire nel mio letto, ma sembrava ancora mezza sconvolta per l'esperienza appena vissuta e così, per evitarle l'imbarazzo di dormire dove aveva dormito un uomo, le ho preparato il divano.” fece una pausa e poi mise la ciliegina sulla sua torta verbale. “Il mattino dopo mi sono alzato abbastanza tardi perché non avevo messo la sveglia e, quando mi sono guardato intorno, di lei non c'era traccia. Invece ho trovato un biglietto di ringraziamento sul tavolo della cucina dove c'era anche un piatto fumante ad attendermi. Infine ho scoperto come si chiamasse e dove lavorasse perché aveva dimenticato la sua blusa e su di essa c'era il suo cartellino.”

 

Fece un'altra breve pausa e poi si rivolse alla ragazza in questione con un sorriso abbozzato. “Non è così, Hinata?” ancora una volta gli altri due si voltarono verso di lei ma le servirono un paio di secondi per elaborare questo. Non era esattamente la storia che avevano elaborato insieme ma poteva sicuramente reggere se lei gli avesse tenuto il gioco. Accorgendosi di essere osservata uscì dall'interno della sua mente e diede una risposta col tono più convinto che potesse usare. “Sì, è tutto vero. È così che sono andate le cose.” Neji, però, non era ancora del tutto convinto mentre si rifocalizzava sull'ospite. “E... non c'è stato nessun contatto fisico fra di voi?” Hinata non riusciva a capire perché il cugino si ostinasse tanto a trovare una qualche mancanza da parte dell'avvocato, comprendeva che avesse a cuore il buon nome della loro famiglia, ma stava per fare la figura del paranoico.

 

In totale contrasto con i due, Naruto stava guardando con un certo interesse il bicchierino con dentro un residuo di vino nella sua mano. “Contatto fisico, mh?” senza voltarsi vuotò il bicchiere nella sua bocca tutto d'un colpo facendo accelerare di nuovo il cuore della ragazza. Lui sogghignò mentre faceva ruotare l'indice sul bordo del bicchiere. “Se devo essere sincero... fra noi due un contatto c'è stato eccome...” la tensione raggiunse un punto che Hinata non poté gestire più, ancora una volta si sollevò dalla sedia. “I-in realtà... non è successo nulla fra di noi! O-o-ora... N-Naruto sta scherzando...” fece una piccola e nervosa risata rivolgendosi verso il biondo. “V-vero Naruto?” lui la guardò con sguardo serio. “No Hinata, non è una cosa da tenere nascosta. Essendo un avvocato, sono abituato a tirare fuori la verità.” lei ricadde sulla sedia pronta per essere divorata dagli occhi e dalle bocche dei suoi parenti più anziani mentre il cugino ignorò del tutto il suo breve, e infruttuoso, intervento.

 

“Dunque, di che genere di contatto si è trattato?” se avesse detto quello che si aspettava avrebbe stroncato la sua carriera e poi avrebbe, metaforicamente, chiuso la cugina in una stanza a chiave. Naruto non mutò espressione. “Fisico, è stato fisico.” solo ora Hiashi aprì bocca con tono serio. “Spiegati meglio.”

 

Sorridendo dentro di sé per aver creato la perfetta atmosfera per un colpo di scena, Naruto scrollò le spalle con noncuranza. “È successo in piscina...” al suono della sua voce, una pallida luce riapparve nella mente di Hinata. -Che abbia intenzione di parlare del salvataggio?-

 

“...ho avuto un incidente e, quando mi sono ripreso, Hinata mi ha abbracciato.” seguirono a queste parole diversi minuti privi di suono. Alla fine Neji lo ruppe. “E... nient'altro? Un abbraccio e basta?” il biondo lo guardò con aria divertita, quasi come a prendere in giro la sua sbigottita reazione. “Certo. Cosa pensavi, che ci fossimo sbaciucchiati in apnea per scambiarci l'aria?” la faccia dell'ereditiera virò verso il rosso, se quella doveva essere una battuta, come diavolo gli era venuta in mente?!?

 

E poi sia lei, che suo cugino, che Naruto furono sorpresi nel sentire il più anziano dei 4 ridere di gusto. Lo stava facendo in modo controllato, certo, ma era chiaro che fosse divertito. “Sei una persona divertente, Naruto Uzumaki.” Naruto inchinò il capo rispettosamente. “La ringrazio per il complimento.” l'altro si alzò in piedi senza troppa fretta facendo un cenno al giovane per farlo avvicinare. “Vieni, voglio farti vedere una cosa.”

 

- - -

 

I due si diressero verso lo studio del genitore e, quando quest'ultimo e l'ospite furono fuori vista, la faccia di Hinata cadde sul tavolo. Suo cugino invece rimase impietrito mantenendo la medesima espressione sorpresa di pochi attimi prima. Poi, la voce dell'ereditiera risuonò debolmente nella stanza. “N-Neji nii-san... ha-hai m-mai visto mio... pa-padre ridere in quel... mo-modo?” l'altro registrò la domanda ma l'unica cosa a muoversi fu la sua bocca e lo fece in modo automatico, senza mostrare emozioni o sentimenti. “No, questa è la prima volta...” lei sospirò. “Vorrei solo sapere cosa staranno facendo adesso nello studio di mio padre...”

 

“Non chiederlo a me, non ne ho la benché minima idea...”

 

- - -

 

Lo studio era sorprendentemente grande per essere uno studio, solo la scrivania sorprendeva per le dimensioni e anche il resto del suppellettile era da invidiare, in un angolo c'era addirittura un'armatura sicuramente da samurai. Naruto rimase sorpreso solo per una manciata di secondi: tutto in quella villa lasciava impallidire il suo appartamento. Non solo c'era molto più spazio, ma quest'ultimo era anche sfruttato al meglio per soddisfare e sorprendere un occhio estraneo. Il biondo si concentrò di nuovo sul padre della ragazza.

 

Hiashi si era fermato in mezzo alla stanza dando le spalle all'avvocato e rimanendo in uno stoico silenzio. Magari voleva dare il tempo all'altro di ammirare il nuovo ambiente o forse stava pensando a qualcosa di importante. In ogni caso, si voltò verso l'altro dopo un minuto con sguardo serio ma non arrabbiato, solo leggermente intimidatorio. “Allora, cosa ne pensi della casa? Ti ha lasciato senza parole, vero?” non percependo minacce, Naruto rispose con garbata naturalezza. “Beh, il mio appartamento non regge il confronto con casa sua, Mr. Hyuuga, credo che chiunque venga qui per la prima volta rimanga sorpreso.”

 

L'altro annuì socchiudendo gli occhi. “Vero, ma mi crederesti se ti dicessi che la mia famiglia non sì è sempre occupata del business giornalistico?”

 

“Mh? Dice davvero?”

 

“Certo, vieni...” accennando di nuovo con la mano, si mosse verso l'armatura notata prima dal biondo. Arrivatoci davanti gliela indicò voltandosi verso di lui. “Vedi questa? Appartiene alla mia famiglia da almeno 10 generazioni, i nostri antenati erano dei Samurai.” Naruto sollevò le sopracciglia aprendo pienamente gli occhi perché sorpreso dalla rivelazione e per cercare di tenere lontano dalla parte conscia del suo cervello l'alcool ingerito durante il pasto.

 

L'altro parve non notarlo mentre si chinava per prendere, con grande delicatezza, in mano una katana infoderata posizionata alla destra dell'armatura. “E questa...” la sfoderò con la mano destra creando un piccolo sibilo nell'aria intorno a loro e verticalmente di fronte a sé. “...è stata maneggiata fino a tempi relativamente recenti.”

 

La sorpresa del biondo non diminuì di fronte a quel gesto. “Wow, la sua dev'essere una famiglia più importante di quanto non sembri già.” Hiashi gli rivolse uno sguardo pensieroso ed enigmatico. “...sai che è ancora ben affilata?”

 

“Cosa?” nell'istante in cui Naruto terminò la parola si ritrovò la punta della lama a pochi millimetri dal pomo d'Adamo. Come il movimento fulmineo fu registrato tutto il contenuto alcolico della sua testa si azzerò e una goccia apparve sulla sua tempia sinistra mentre gli occhi si spalancarono ancora di più. “Uhm... que-que-questo cosa vuol... di-dire?” Hiashi restrinse le palpebre riducendo gli occhi a due inquietanti fessure orizzontali. “Questo serve solo per poter parlare in modo più chiaro e sincero.”

 

“Chi-chi-chiaro e sincero? N-non capisco a... a cosa si riferisce...” timidamente alzò un braccio ed indicò la spada tenendo il dito a debita distanza. “D-d-devo ricordarle che... che questa è... cioè... sa-sarebbe da considerarsi mi-mi-minaccia a... a mano armata...” le iridi azzurre sembravano danzare dal metallo vicino al collo agli occhi del padrone di casa.-Adesso che ho fatto per farlo arrabbiare?!? Calma Naruto, non ti ucciderà! Non gli hai dato un motivo per ucciderti, vero? Cioè... lui il motivo lo avrebbe pure ma... ma... non sa di averlo e... e comunque qui non siamo nel Far West, non sarà così folle da tagliarti la gola nel suo studio! Dove vuoi che nasconda il tuo cadavere, sotto il letto?!?- l'altro ridacchiò leggermente. “Non temere: essendo un'arma bianca, non puoi denunciarmi finché non ti tocco con essa.”

 

“A...anche que-questo è... è vero m-ma...”

 

“Sarò sincero con te. E voglio che tu lo sia anche con me.” il dubbio si insinuò nella mente allarmata dell'avvocato. “Eh?” dandogli una nuova occhiata vide che l'altro non lo stava più guardando come un giocatore di Baseball guarda il lanciatore, i suoi occhi erano ancora seri ma adesso erano pienamente aperti e non più così minacciosi. “Co-cosa vuole dire?”

 

“Che intenzioni hai con mia figlia?” le ghiandole sudoripare rilasciarono più sudore. “I-in che senso? Co-cosa vuole...”

 

“È la prima volta che invita qualcuno a casa, tu sei il primo che ha questo privilegio. Conosco mia figlia e non ho il minimo dubbio che tu sia più di un semplice conoscente.” Naruto rimase senza parole.

 

- - -

 

Neji si strinse il ponte del naso, pochi minuti erano passati da quando suo zio e l'amico della cugina erano andati nell'altra stanza, ma lui voleva chiarire ogni cosa: era la sua natura, ma in questo caso gli stava costando ammettere di essersi sbagliato. “Riconosco che non è come me lo aspettavo...” Hinata aveva tirato su la testa e gli aveva chiesto cosa ne pensasse di Naruto ora che lo aveva incontrato di persona e ci aveva anche parlato.

 

“Ho fatto un errore di valutazione. Questo è vero e lo sto ammetto. Apertamente.”

 

“E ti senti così male ad aver fatto un errore? Tutti sbagliamo ogni tanto...” lui strizzò gli occhi. “N-non è questo il punto! I-io... ho sempre cercato di fare le cose in modo corretto e disciplinato, non mi faccio distrarre da niente e tengo sempre d'occhio gli obiettivi che mi pongo.” la ragazza poggiò le guance sui palmi delle mani. “Ma...?” lui le diede un'occhiata irritata prima di cedere finalmente con un sospiro socchiudendo quegli occhi che avevano tanto terrorizzato la parente. “Ma non sono perfetto... e... anch'io posso sbagliarmi... ogni tanto.” lei gli sorrise raggiante. “Dovresti ringraziare Naruto per questa piccola lezione.”

 

- - -

 

Stava stringendo così forte i pugni che le dita gli stavano iniziando a fare male, Hiashi aveva allontanato un po' la lama da lui, ma era un'altra la spada che lo stava lacerando dentro. Alla fine rilassò le palpebre tenute pressate fino a quel momento e guardò in faccia l'altro con sguardo serio. Il rossore completamente sparito dal suo volto. “La verità è che in un'occasione non mi sono comportato in modo corretto con sua figlia, l'ho ferita e le ho procurato dolore. Ora l'unica cosa che desidero è di essere perdonato da lei. È vero che siamo usciti insieme un paio di volte ma ancora non ho ottenuto il suo perdono. Non definirei la nostra come una relazione ma più che altro come un mio tentativo di chiedere scusa per qualcosa che le ho fatto.” fece una piccola pausa per riprendere fiato. “Non mi accaparro il diritto di avere intenzioni con sua figlia perché ora l'unico mio pensiero è di avere la sua amicizia.”

 

Seguì un lungo silenzio: il più basso con la coscienza un po' meno sporca ma pronto a subire ogni eventuale decisione dell'uomo di fronte a sé. Il più alto invece stava considerando quello che aveva appena sentito rapportandolo a quello che aveva sentito dalla figlia e a quello che aveva visto in sala da pranzo. Infine la katana tornò nel suo fodero. Hiashi chiuse gli occhi in maniera solenne sempre rivolto verso il biondo. “Allora continua sulla tua strada. Se hai scelto di ottenere il perdono di mia figlia allora sarà mia figlia a decidere se perdonarti o no. Puoi andare, se vuoi.”

 

- - -

 

La porta dello studio si aprì e ne uscì solo Naruto, Neji gli andò incontro mentre Hinata si alzò solo dal tavolo. “Beh, cosa voleva mio zio?” l'altro rispose con un sorriso mezzo serio. “Niente, mi ha solo mostrato la vostra armatura di famiglia.” poi posò lo sguardo su Hinata. “Io... dovrei andare.”

 

- - -

 

La porta era socchiusa dietro di loro, avevano ridato la giacca a Naruto e Hinata si era offerta di accompagnarlo fuori. E adesso erano una di fronte all'altro. “Quindi mio padre non è arrabbiato con te?”

 

“No, non direi... alla fine della storia, ci siamo detti tutto quello che dovevamo dirci.” lei gli diede uno sguardo indagatore. “Oltre all'armatura ti ha mostrato anche la katana, vero?” lui si grattò la nuca ricordando gli avvenimenti appena passati con un sorriso quasi impaurito. “Specialmente la katana.” i due condivisero una risata che però morì presto lasciandoli in imbarazzante silenzio.

 

“Beh... allora...” Naruto fermò la frase e abbassò lo sguardo un momento. “...ci... ci vediamo domattina... al molo?” anche la ragazza abbassò lo sguardo tenendo le mani sul grembo. “S-sì, ci... ci vediamo lì... p-per le 9:00?”

 

“A-alle 9 va bene.” sollevarono lo sguardo nello stesso momento perdendosi negli occhi di chi avevano di fronte. “...”

 

“...”

“...Uhm...” fu lei a rompere lo stallo sforzandosi di sorridere. “I-in ogni caso o-oggi sei... sei stato fa-fantastico e... vo-volevo dirtelo pe-personalmente.” per effetto di qualche forza misteriosa fece un passo avanti e si sollevò sulle punte dando un bacio sulla guancia del maschio prima di ritrarsi e salutarlo con occhi chiusi. “Allora a domani!” lui balbettò qualcosa agitando la mano a sua volta mentre lei ruotava su sé stessa e rientrava in casa chiudendosi la porta alle spalle. Lui poggiò la mano sul punto in cui lei lo aveva baciato e, senza farlo volontariamente, sorrise pensando a cosa lo aspettava il mattino dopo.

 

- - -

 

Seduta sul suo letto, Hinata ripensò di nuovo a quello che aveva fatto: gli aveva dato un bacio sulla guancia! Il gesto era stato puramente istintivo, non calcolato. Pensandoci di nuovo ora, non era sicura su come lo avesse fatto, rifarlo in questo momento le sarebbe risultato impossibile. Eppure, portandosi le mani a coprire le labbra sorridenti, non poté fare a meno di desiderare che il tempo accelerasse così da poter vedere Naruto il più presto possibile. Solo una singola lacrima le uscì dall'occhio disegnando un solco sulla sua guancia. Non era triste e non si sentiva ferita, quindi cosa poteva essere?
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Note d'Autore: OK... è da parecchio che non aggiorno, e questo è vero. Ho tenuto chi ancora mi segue col fiato sospeso per Y mesi, e questo è vero. Chi magari ha aspettato a mangiare per farlo leggendo il capitolo sarà morto di fare, e questo spero che NON sia vero. Fatto sta che sono tornato, ho avuto un'infinità di problemi (e ne ho ancora adesso) e non tenterò nemmeno di giustificarmi perchè tanto ogni cosa che dirò sarà usata contro di me XD. Per "chiedere venia" questo capitolo è forse il più lungo che abbia scritto finora e... posso scrivere che nel prossimo (oltre ad avere un paio di immagini HOT, di cui una fatta dal sottoscritto XD) ci saranno anche un paio di eventi importanti PRIMO fra tutti: la rivelazione dell'identità del ragazzo di Ino! [E scrivendo questo, ho anche dato un'altra piccante informazione XD] aggiungo solo che se non nel prossimo, al massimo fra 2 capitoli chiederò le vostre opinioni (ovviamente questo vale se c'è ancora qualcuno che mi segue...) se qualcuno volesse sbizzarrirsi, provate ad indovinare CHI è il fantomatico fidanzato della biondina col ciuffone davanti alla faccia BD BD BD. Detto questo, vi saluto e ci vediamo al prossimo capitolo! 
 

   
 
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