Flashfic per presentare la mia ultima creazione, a cui già mi sono affezionata!
Spero che Alex piaccia a voi quanto piace a me... e ora un piccolo appunto riguardo il banner, fatto con una foto rubata ad un mio amico. Il paesaggio di sfondo è africano davvero, si tratta del Burundi e ringrazio Alessandro per avermi (inconsciamente) prestato i suoi meravigliosi ricordi di viaggio.
Temperance
L’Africa
è un pensiero, un’emozione,
quasi
una preghiera:
lo
sono i suoi silenzi infiniti, i suoi tramonti;
quel
suo cielo che sembra molto più vicino del nostro,
perché
si vede di più.
-Claudia
Cardinale-
L’Africa
lo guardava, imponente e maestosa sotto di lui.
Da quell’altura
la vedeva nella sua completezza, dal fiume con il suo tortuoso snodarsi
attraverso la valle a quel cielo terso e un po’più vicino di quanto non fosse
in America.
Senza luci
ad oscurarlo.
Lei
era lì, sempre immobile e uguale a se stessa, eppure brulicante di vita come
mai nessun altro luogo al mondo lo sarebbe stato.
Madre di
tutto, lei... Mama Africa, come la chiamavano in tanti.
E lì,
tra il verde petrolio delle acque dal corso turbolento e il giallo bruciato dal
sole della savana, la sua vita futura che lo chiamava a gran voce.
Una vita
diversa, una vita al servizio di altre vite, una vita un po’meno insipida -come
diceva spesso lui- di quella che conduceva negli Stati Uniti.
E che
avrebbe dovuto aspettare ancora un po’, rifletté, sistemandosi i grossi
occhiali sul naso.
Almeno
la sua laurea...e poi un po’di esperienza a casa.
Sì,
era ancora lontano, il giorno in cui sarebbe tornato e sarebbe rimasto, forse
per sempre, di certo per tanto.
Lontano,
ma non irraggiungibile... e intanto avrebbe cercato qualcuno disposto a
condividere il suo sogno e a tornare con lui nell’unico posto al mondo dove
tutto è vivo e dove anche gli elefanti sanno piangere.