--- COMINCIA UFFICIALMENTE L’EPOPEA DA
PROFUGA DELLA MARTO. A TRINO VERCELLESE, LA ‘ZATTERA GALLEGGIANTE IN
MEZZO ALLE RISAIE’. SE TRA VOI C’è UN TRINESE… O Giù DI Lì… MORANO… ‘STI
PAESELLI PIEMONTESI… VI SONO VICINA SPIRITUALMENTE.
XI.
Insomma, cosa ci rimaneva, alla fine?
Giulio aveva preso miracolosamente a tacere.
E, forse, avrei dovuto preoccuparmene.
Non era afflitto dalla sua esulcerante
melanconia?
Vi giuro che a volte non lo sopportavo. A
volte avrei voluto afferrarlo per le sue spalle esili e scrollarlo con
violenza, gridargli di smettere, che non c’era solo male, e buio, ed una
patetica epitome delle orribili pene dell’inferno.
‘Sai, secondo me tu non sei davvero così
insensibile.’
Sapevo che il suoi sovraumani silenzi e la sua profondissima
quiete non sarebbero durati. O meglio, avrei
dovuto aspettarmelo.
Una nuova sensibilità? Probabilmente il mio
carattere stava leggermente modificandosi per la troppa vicinanza con un
bell’essere della forgia del mio coinquilino.
‘Sto dicendo che devi lentamente riscoprire
quel lato occultato del tuo carattere. Andare a fondo.’
‘Andare a fondo?’
‘Scavare.’
‘Faccio un buco…’
‘Idiota.’
Respirò profondamente. ‘Senti… mi parli un
po’ di casa tua? Non mi hai mai detto nulla.’
‘Della Finlandia?’
‘Sì. Del tuo paese… della tua vita prima di
trasferirti da me…’
‘Io vengo da una zona sotto la Lapponia
molto vicina al confine russo di Murmansk. Hai una vaga idea di dove si trovi
Kemi?’
‘Più o meno.’
‘Ho un ricordo molto vivido della casa di
mia nonna, che era tipicissima, dal tetto basso, in legno, tutta in legno, come
voi nemmeno ve la immaginate, e le pareti esterne pitturate in rosso con
pigmenti che preservano dal freddo atroce e pungente dell’inverno artico. Lì le
case sono tutte separate le une dalle altre dal loro giardinetto di erba verde,
e non è lo stesso verde che avete a qui in Italia.’
‘Che verde è?’
‘E’… più verde. Come faccio a spiegarti
com’è un colore?
Vivevo quasi sulla linea del circolo polare
artico.’
‘Oh. Ma d’inverno fa freddo.’
‘Cadono altissimi, impenetrabili cumuli di
neve bianca. Sono paesaggi che lasciano un gran calore, comunque, sono stupendi
e bellissimi.
A qualche chilometro da casa mia si vede
l’aurora boreale.’
‘Non credo che riuscirei a sopportare delle
temperature del genere.’
‘Perché non ci sei abituato.’
‘Ma che clima c’è, d’estate?’
‘E’ un po’ come la vostra primavera. Fa
abbastanza caldo. La Finlandia è piena di boschi e laghetti dove l’acqua, al
tramonto, si tinge di viola. E intendo che d’estate il sole tramonta tardi,
dove tramonta.
Ho una lunghissima serie di immagini
fotografiche nitidamente stampate nella mia testa, davanti agli occhi. Ogni
tanto le riguardo, e mi sembrano meravigliose e pervase di quella
trascendentale perfezione divina.’
‘Uao. Devono essere davvero posti incantevoli.
Mi piacerebbe che tu un giorno mi portassi con te e me li mostrassi.’
‘Cicero pro domo sua.’
‘Sì. Te ne prego.’
‘Ti giuro che faremo quel viaggio insieme,
se ancora lo vorrai. E ti farò visitare tutta la penisola Scandinava, ci
metteremo un mese almeno. Potremmo andare in moto, e fermarci a dormire nei
campeggi, in tenda. Perché ci sono dei campeggi davvero enormi, immersi nel
verde, in tutte quelle zone.’
‘Mi stai prendendo in giro, Henka?’
‘No! Promesso!’
‘Davvero, promesso?’
‘Promesso!’
Lanciò un sassolino lontano, nell’acqua cupa
e torbida del mare poco mosso della notte.
Detti una veloce occhiata all’orologio. ‘Dobbiamo muoverci, Giulio, altrimenti perderemo l’ultimo autobus.’
‘A proposito, posso farti una domanda?’
‘Forse sì e forse no.’
‘Non preferiresti tornare in Finlandia, se è
davvero così bella e vivibile?’
‘Non così profondamente.’
‘E come mai?’
‘Ho i miei motivi… devo finire l’università…
tu… adesso alzati.’
--- Morte in vacanza atto secondo/Marto: in
realtà sembra un capitolo inutile, ma ha un suo senso fondamentale ^_^. Però a
me sembra noioso…
Morte in vacanza atto primo/Vlad: scrivi
‘senso considerevole’ [fitta di Divina Giustizia colpisce Vlad al fianco]
Marto: i tuoi cinque minuti di gloria…
Vlad: O__O [non capisce]
Marto: commento sul mio lavoro? Mm?
Vlad: belloooooooooooooooooooooooo!!! [non me lo sto inventando!!!]
Marto: posso farmi pubblicità?
Vlad: prego.
*** dal testo di Metropolis al jingle del
detersivo tantantantan ***
Filate tutti a leggere l’altra mia
one-shottina che ha un titolo suomi il quale, al momento, mi sfugge… Olenko
valon edes- non mi ricordo come si dice ‘davanti’. Maledetto finlandese con
venti declinazioni T___T.
*** fine reclame pubblicitaria ***
(Vlad il tuo gatto mi sta uccidendo)
Allora, buon 25 aprile a tutti, io lo
trascorrerò da Vladimira (ehi, è già il secondo giorno a casa tua!) a vedere il
Corvo (siccome non l’ho mai visto e mi hanno detto che ricordo molto ‘il
corvo’. Non nel senso che sembro un uomo, eh…).
Lasciate un commentino, se leggete ^_^
E poi ho risposto nella pagina recensioni,
se non aveste notato. Filate a leggere l’altra fic. Siete OBBLIGATI. Schnell! à
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