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Autore: Lils394    30/01/2018    0 recensioni
"E ancora la mattina dopo ti eri messa a ballare, e io ero rimasto a contemplarti per tutto il tempo, senza neanche battere ciglio per paura di perdermi anche un solo millesimo di secondo di quello spettacolo bellissimo. Perché sì, tu sei e sarai sempre lo spettacolo più bello per me."
Lily/Sev
Questa è la prima Fanfiction che pubblico, quindi non siate troppo brutali please ahahah
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton, Un po' tutti | Coppie: Lily/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Disclaimer: Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di J.K.Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcun fine di lucro, né intende infrangere alcuna legge su diritti di pubblicazione e copyright. Tutti i personaggi di questa storia sono immaginari e non hanno alcun legame con la realtà. Qualsiasi nome e riferimento a fatti o persone reali è da ritenersi assolutamente casuale.
 
CAPITOLO 1 - LA MUSICA NON C'È

Volevo dirti tante cose, ma non so da dove iniziare,
Ti vorrei viziare,
Farti scivolare addosso questo mondo infame
Mettermi fra te e cento lame mentre cerco il mare
Penso non avrebbe senso fare un tuffo immenso se non ci sei tu a nuotare.
E tu che sai colmare
E tu che sai calmare
4 gennaio 1980
Cara Lily,
oddio, non so neanche perché io ti stia scrivendo questa lettera. Forse per lo stesso motivo di tutte le altre. Dirti tutte le parole che non ti ho mai detto. E come tutte le altre non ti spedirò neanche questa, perché tu di sicuro non la leggeresti neanche dopo aver visto il mio nome, probabilmente la butteresti subito nel camino della tua bellissima casa a Godric’s Hollow. Ho bisogno comunque di mettere nero su bianco i miei pensieri. Ho talmente tante cose da dirti, o meglio, scriverti, che non so neanche da dove iniziare. Lily, prima di tutto, fammi dire che non vorrei neanche scrivertele queste lettere. Vorrei che non fosse necessario. Vorrei semplicemente essere lì abbracciato a te in questo momento, sdraiati davanti al fuoco, a bere una cioccolata e a cullare il nostro bellissimo bambino. Vorrei viziarti, portare te ed Harry ovunque tu voglia, farti vedere il tramonto sulla spiaggia, amarti come meriti di essere amata, esaudire ogni tuo desiderio. Sai che lo farei, Lily. C’è stato un tempo in cui avrei potuto farlo, ma non è stato così. Eri mia. Ti viziavo, ti avrei protetta contro tutto e tutti, mi sarei sacrificato al posto tuo se tu fossi stata in pericolo di vita. Giuro Lily, lo farei anche adesso, lo sto facendo anche adesso senza che tu lo sappia. Vorrei che tu ed Harry abbiate il futuro che meritate, anche se tu non lo sai, anche se tu non me lo permetteresti, anche se mi odi, e credimi, Lily, hai tutte le ragioni del mondo per farlo, io ve lo garantirò. La mia vita non ha più senso da quando me ne sono andato. Tutti i miei gesti, le mie decisioni, sono influenzate da te e te sola, tutto perché ti amo, Lily Evans, e tu questo non puoi impedirmelo. Puoi impedirmi di vedere te, Harry, di avvicinarmi a casa tua, di parlarti, ma io non smetterò mai di amarti, perché tu hai riempito di felicità la mia misera vita, sei il mio raggio di luce in tutta questa oscurità, e per questo ti amo, ti ho sempre amata e sempre ti amerò.
 
C'è troppa luce dentro la stanza
Questo caldo che avanza e io non dormirò.
E scusa se non parlo abbastanza ma ho una scuola di danza nello stomaco
E balla senza musica con te
Sei bella che la musica non c'è.

 
Mi ricordo quando eravamo piccoli, la nostra prima estate insieme. Mi avevi invitato a dormire da te e io, pur di non passare una giornata nella mia piccola casa con mio padre, avevo accettato. Già allora ero innamorato di te. Quello è stato probabilmente il giorno più bello della mia vita. Ci penso sempre prima di evocare un Patronus. Quella notte non avevo dormito neanche un secondo. Condividevamo lo stesso letto, perché tua sorella Petunia, sebbene fosse al campo estivo, mi aveva categoricamente proibito di usare il suo, o se ne sarebbe accorta e le conseguenze sarebbero state catastrofiche. Io ero comunque contento di dormire con te. Avevi parlato per tutta notte, o almeno, solo fino alla una, perché poi eri crollata nel sonno più profondo. Io ti avevo soltanto ascoltata, per tutto il tempo. Dalla mia bocca non era fuoriuscita una singola parola, perché ero perso nei tuoi occhi e nei tuoi capelli bellissimi. Dire che avevo le farfalle nello stomaco è riduttivo, io avevo un’intera scuola di danza lì dentro. Anche dopo esserti addormentata io ero rimasto sveglio fino al mattino successivo solo per contemplare la tua bellezza anche durante il sonno. Se prima avevo qualche dubbio sui miei sentimenti per te, in quel momento ne ero certo: avrei dato il mondo per stare con te, per passare un’altra notte come quella. Non era successo niente, e come poteva mai succedere qualcosa, avevamo solo undici anni! Avevo semplicemente messo un mio braccio attorno alla tua spalla, nonostante il caldo soffocante di agosto. Ero rimasto abbracciato così a te per tutta la notte, sentivo di poterti proteggere da qualsiasi cosa in quel momento. Nessuno ti avrebbe mai fatto niente tra le mie braccia. La mattina, dopo aver visto i tuoi occhi aprirsi, avevo iniziato ad addormentarmi, ma una volta risvegliata, niente poteva dormire in tua presenza. Avevi aperto subito la finestra e tirato le tende facendo entrare una gran luce in quella piccola stanza. E da lì ho capito che saresti stata sempre la mia luce. Avevi iniziato a ballare, anche senza musica, solo per risvegliarmi, perché secondo te ero “troppo silenzioso” e avevo bisogno di una “scossa di vita”. Ti guardavo ballare controluce, la luce che tu, anche senza saperlo, mi avevi fatto entrare nel cuore, e in quel momento, giuro, eri più bella che mai.
 
Vorrei farti cento cose ma non so da dove iniziare
Ti vorrei iniziare
Bella che non ti va di ballare,
Ma bella che se balli le altre ti guardano male.
Che c'hai sempre qualcosa da insegnare
Mi metti in crisi e in questo testo non ti riesco a disegnare.
Vorrei portarti al mare, anzi portarti il mare.

 
E poi era iniziato Hogwarts e noi due eravamo in Case diverse, ma non eravamo mai stati così uniti prima. Rimpiango ancora tutti i nostri pomeriggi passati davanti al Lago Nero a studiare, la tua testa sulle mie ginocchia, i tuoi bellissimi boccoli ramati attorcigliati tra le mie dita. Non hai idea di quante volte avrei voluto abbassarmi e semplicemente posare le mie labbra sulle tue, poi stringerti forte a me come quella notte di tanto tempo fa, e sentire ancora quella sensazione di poterti proteggere sempre e comunque e poi trasmetterla anche a te, per farti sentire al sicuro tra le mie braccia. Invece quello accadeva solo nella mia testa. Tu mi parlavi sempre di quelle feste del club del professor Lumacorno, quelle a cui mi obbligavi ad andare con te, ma se serviva a passare più tempo con te, lo facevo anche volentieri. Indossavi sempre dei vestiti a quelle feste che, se possibile, ti rendevano ancora più bella. Non volevi mai ballare, nonostante la musica, per paura di metterti in imbarazzo perché credevi di non essere una brava ballerina. Forse non lo eri, è vero, ma non mi importava. Ti convincevo sempre a ballare, una bellezza così non poteva andare sprecata per l’imbarazzo. E quindi tu iniziavi a ballare in mezzo all’aula di Lumacorno, senza rimorsi, senza preoccupazioni, e cercavi di far ballare anche me. Ci osservavano tutti. Un’accoppiata così strana, pensavano. Tu, così aperta, libera, bella insieme ad uno come me, così… così… me. Tutte le ragazze ti guardavano male, per i tuoi goffi tentativi di ballo, ma a te non importava, e neanche a me. In quei momenti mi dimenticavo di tutto, tu mi mandavi in confusione, una bella confusione, non riuscivo neanche a parlare. Ero accecato da te, dai tuoi movimenti, dall’ondeggiare dei tuoi bellissimi capelli, dal luccichio dei tuoi occhi verdi. Non riesco neanche lontanamente descrivere le emozioni che provavo e che provo anche adesso a ricordare quei momenti. Incontrando i tuoi occhi sentivo di poter fare qualsiasi cosa, di poterti dare qualsiasi cosa. Mi ricordo che il tuo sogno era trasferirti insieme a me al mare, per guardare sempre l’alba e il tramonto mozzafiato. Be’, in quei momenti sentivo di poter anche portartelo il mare.
 
E in fondo tutto quello che volevo, lo volevo con te.
E sembra stupido ma ci credevo e ci credevi anche te.
E non è facile trovarsi mai
Oh mai, oh mai
E tu mi dici "meglio se ora vai, ormai è tardi".

 
E poi tutto andava bene. Io ero più felice che mai insieme a te, ad Hogwarts, quello che io consideravo la mia vera casa. Ma in realtà casa era ovunque, con te. La fine del quinto anno è stata la più difficile. Ho fatto un errore enorme, e ho rischiato seriamente di perderti. Non volevi più parlarmi o vedermi. Potevo sentire l’oscurità travolgermi, la luce che mi aveva sempre illuminato, la tua luce, stava per spegnersi. Avevo paura anche di me stesso. Mi stavo avvicinando troppo alle Arti Oscure, e questo è il rimpianto più grande della mia vita. Odio me stesso per le mie scelte. Allora non lo capivo. Ero riuscito a trovare qualcuno che mi capisse, che mi facesse sentire importante. Che stupido. Tutto ciò di cui avevo bisogno eri tu. Però mi avevi perdonato e io credevo a quel punto di poter fare tutto. Era ricomparsa la luce, ma il buio mi attraeva come mai prima d’ora. Non mi sono fermato. Ho continuato per la mia strada, quella che poi mi avrebbe allontanato da te. Ma io pensavo di essere nel giusto. Pensavo di farlo per noi due, Lily, solo per noi due. Volevo avere una vita felice, una famiglia, anche dei figli, magari. E tutto questo lo volevo con te. Per un secondo è quasi successo. Ci credevo davvero, e anche tu ci credevi. Anche tu volevi tutto quello. La differenza è che io pensavo che le Arti Oscure, che tu tanto odiavi, mi avrebbero aiutato nel mio intento. Era per assicurarci un futuro insieme. Che razza di idiota, vero Lily? Non te l’avevo neanche detto, sapevo che non lo avresti mai accettato. E così è stato infatti. Mi hai scoperto e mi hai mandato via. Ricordo ancora la nostra conversazione come se fosse stata ieri. “Lily, ti prego, io ti amo.” “Sev, non hai neanche idea di quello che hai rovinato. Meglio se ora vai. Ormai è tardi. Vattene dai tuoi “amici”. Ti staranno aspettando.” Mi ricordo ancora il disprezzo nei tuoi bellissimi occhi verdi quando hanno incontrato i miei. Non me lo sarei mai perdonato. E quello è stato il momento in cui ho deciso di seguire finalmente la tua luce, quella che mi ha sempre guidato, ma alla quale non ho mai dato ascolto. Io te lo giuro, Lily, da quel momento non sono mai rimasto fedele a… a… lui. Te lo giuro, ho cambiato lato, sono una spia per conto vostro, per conto di Silente. Anche se tu adesso stai con James, anche se adesso aspetti un bambino, anche se tu non lo sai e continuerai ad odiarmi, io sono cambiato, perché ti amo, Lily Evans. E adesso niente potrà mai farmi cambiare idea, se questo serve a proteggerti. Non ti chiedo di tornare da me, o di amarmi ancora, proprio come facevamo prima. Dio, quanto è passato? Mi sembra un’eternità dall’ultima volta in cui ti ho presa tra le braccia e ti ho baciata, quanto vorrei tornare indietro per poterlo fare ancora, a quando durante una festa di fine anno di Lumacorno mentre ballavi ti ho detto per la prima volta “Ti amo, Lily”. O la settimana dopo, in estate, mentre giocavamo felicemente nel NOSTRO parco e la sera, abbracciata a me nel tuo letto (che era diventato un po’ piccolo per due adolescenti, ma a me andava bene così, abbracciato a te), dopo aver pianto per aver litigato con tua sorella e io ti avevo consolato, avevi alzato la testa verso di me, ancora con le lacrime agli occhi e sulle guance, e mi avevi sussurrato piano (talmente piano che per un attimo ho pensato di essermelo solo immaginato) “Anche io ti amo, Sev” e poi il nostro primo bacio. Credo che quello sia stato il giorno più bello della mia vita, insieme alla nostra prima notte insieme, quella che ti ho ricordato prima. E ancora la mattina dopo ti eri messa a ballare, e io ero rimasto a contemplarti per tutto il tempo, senza neanche battere ciglio per paura di perdermi anche un solo millesimo di secondo di quello spettacolo bellissimo. Perché sì, tu sei e sarai sempre lo spettacolo più bello per me.
 
Sei bella che la musica non c'è
Sei bella che la musica non c'è
Sei bella che la musica non c'è
Sei bella che la musica non c'è

 
Ti prego, Lily, promettimi che non smetterai mai di ballare, che non perderai mai quella spontaneità e quello spirito che ho sempre amato di te. Perché quando balli davanti a me, sei talmente bella che la musica non c’è.
Ecco tutte le cose che non ti ho mai detto, perché come avrei mai potuto, sempre con una scuola di danza nello stomaco al solo pensarti. Tutte le parole che non sono mai riuscito a pronunciare, tutti quei pensieri che mi sono sempre passati nella testa, ma non sono mai stato abbastanza Grifondoro per confessare. Perché un “ti amo” non riuscirà mai ad esprimere tutto quello che provo per te.
SEMPRE tuo,
Sev

N.d.A. Parto dal dire che questa era stata pensata come One Shot, per questo è una Song-fic ed è scritta sotto forma di lettera. Però vi anticipo già che servirà per i prossimi capitoli. Tutti gli altri capitoli saranno strutturati normalmente, anche se saranno comunque ispirati a canzoni da cui prenderanno il titolo (e all'inizio inserirò un pezzo di quelle canzoni). Non so quanti capitoli verranno fuori o quando riuscirò ad aggiornare, se ce la faccio una volta, anche due a settimana, scuola e vari impegni permettendo. Detto questo, spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto e che continuerete a seguirmi. Se volete lasciate un commento per farmi sapere cosa ne pensate, anche critiche, le accetto per continuare a migliorare. Ringrazio in anticipo tutti quelli che vorranno anche solo leggere.
Ci vediamo la prossima settimana!
 

 
   
 
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