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Autore: Shan94    28/06/2009    0 recensioni
Io annuii lentamente e tu allungasti di nuovo il braccio verso di me piegandoti in avanti verso di me porgendomi di nuovo la tua mano per aiutarmi, una volta in piedi tu avevi iniziato a camminare mentre io ti seguivo stanca e accaldata, avevo fatto la mia scelta, ti avevo seguito, mi ero sentita accettata dopo tanto tempo trascorso sola, senza nessuno, avevo fiducia di te, mi avevi aiutata, quello era stato il nostro primo incontro, forse non lo ricordi più Gin?
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gin Ichimaru, Rangiku Matsumoto
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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1° Cap: La mia sofferenza è più grande della tua soddisfazione

Il vento sembra essersi fermato improvvisamente, come tutto quello che accade intorno a noi, ogni respiro mi sembra lungo un eternità, mi rendo benissimo conto che la mia mente che rende tutto così dannatamente lento, le mie mani tremano, ma restano comunque avvinghiate all'impugnatura della mia zampakuto, era da molto che non stavamo così vicini, non ti pare? Sul tuo viso c'è ancora quel dannato sorrisetto impertinente che non ti sei mai tolto dalla faccia, anche adesso sorridi così, perchè lo fai? Vuoi forse farmi soffrire di più? Non hai aperto gli occhi neppure ora mentre ti sono così vicina, il mio cuore sente dolore, non è la prima volta che soffro a causa tua, e quel gigno soddisfatto mi fa male ancora di più, era forse questo quello che volevi sin dall'inizio?
Ti sei lasciato colpire da Haineko senza muovere un dito, quasi lo avessi fatto di proposito, il mio respiro si è fermato quando la brillante lama della mia zampakuto ti è entrata nella carne, sembra quasi che sia stata io quella ad essere stata colpita, non tu che al contrario di me sembri soddisfatto
Sto boccheggiando, mentre penso a queste cose, forse tu non lo sai, ma io ho sempre sofferto a causa tua, tutte le sere in cui mi ubriacavo, tutte le lacrime versate per come mi hai trattata, e anche ora che stai morendo per mano mia sto soffrendo, lo hai sempre saputo che io provavo qualcosa per te, ne sono sicura. Non capisco più quello che succede intorno a me riesco solo a distinguere la tua figura di fronte a me, nient'altro, non riesco più a vedere il mio capitano ne tantomeno gli altri, solo te, e la tua soddisfazione, quanto vorrei dirti che la mia sofferenza è più grande della tua soddisfazione, ma non riesco ad emettere alcun suono nonostante mi stia sforzando
Shinsou ti cade dalla mano destra, e atterra al suolo con un fastidioso rumore che sembra rimbombarmi nelle orecchie, fai un altro passo verso di me e mi osservi, tutto questo sembra avvenire così lentamente, apri un po' i tuoi occhi che poche volte ho notato schiusi sul tuo volto magro, sono rossi come il sangue, ma a me sembrano freddi come il ghiaccio e vuoti privi di ogni sentimento gradevole. Guardando i tuoi occhi mi ritorna in mente quel giorno, quello in cui tu mi trovasti, chiudo gli occhi per smettere di osservare i tuoi ma i ricordi continuano a farsi largo nella mia mente e così rivivo tutto

Flashback
Ero sola, stanca e affamata, erano giorni ormai che camminavo, quasi non mi rendevo conto del posto in cui mi trovavo, ad un certo punto non riuscendo più a muovere un singolo muscolo, mi lasciai cadere nel terreno polveroso, stavo morendo di fame e il sole continuava a colpirmi con i suoi raggi in maniera violenta facendomi male alla pelle. Respiravo a fatica e i miei occhi spenti fissavano un punto indefinito del terreno; avvertì dei passi, ormai ero rassegnata al mio destino, sapevo che la persona che passava da quelle parti  mi avrebbe ignorata e lasciata morire in quelle strade deserte e secche, non provai neppure ad alzare lo sguardo o ad attirare l'attenzione di quel qualcuno che stava camminando. Ma con mia sorpresa i passi terminarono e un ombra iniziò a ripararmi dai raggi del sole, rimasi stranita ma comunque non mossi un muscolo, ero troppo stanca e affamata per muovermi; all'improvviso sentì qualcosa toccarmi le labbra, sembrava un frutto, anzi era un frutto, un frutto secco per l'esattezza, rimasi a contemplarlo con lo sguardo un po' schiudendo un po' la bocca
- Mangia- disse una voce cortese e gentile
Già, quel tuo tono così garbato, mi era piaciuto molto all'inizio, credendo che i tuoi modi fossero pacati per via della mia salute; con il tempo però ho imparato a non apprezzare più il tuo modo di atteggiarti con gli altri, e soprattutto con me
Solo allora alzai lo sguardo dopo aver dato un morso al frutto che la persona che mi stava aiutando teneva in mano, eri tu, a quel tempo eri un bambino, avevi la pelle chiara come adesso, lo stesso sorrisetto fastidioso e gli occhi perennemente soscchiusi, praticamente ridotti a due fessure, avevi gli stessi identici capelli chiari, mi sorridesti. Forse è stato uno dei pochi sorrisi abbastanza sinceri che tu mi abbia mai fatto
- Se hai fame vuol dire che possiedi un energia spirituale, vero?- dicevi mentre avevi ancora un braccio teso verso di me
- Anche tu?- ti chiesi con un filo di voce mentre tenevo lo sguardo su di te
- Si anch'io. Sono Ichimaru Gin, piacere- mi avevi risposto così presentandoti
- Gin, che strano nome- constatai mentre tu ridacchiasti un po' prima di porgermi un altro frutto secco un po' più piccolo di quello che avevi prima, ma che serviva comunque a placare la mia fame
In quel momento ti ero grata, mi avevi salvato la vita e mi avresti tenuto compagnia, ero rimasta per molti anni da sola ignorata dal resto delle persone e io avevo dovuto stare lontana dalla gente, non avevo possibilità di socializzazione con gli altri che mi evitavano e per questo ero rimasta troppo tempo da sola, ricordavo malapena il mio nome che tu mi chiedesti
- Tu invece, come ti chiami?- domandavi senza neppure aprire gli occhi
Vedere i tuoi occhi socchiusi a quel tempo mi faceva stare quasi allegra, ero ancora una bambina, ora quei tuoi occhi per me non sono fonte di allegria, ma di inquietudine e inadeguatezza; e so con certezza che tu lo devi aver capito da molto tempo perchè sembra quasi che tu lo faccia apposta.
Dopo aver mandato giù un piccolo boccone di cibo ti avevo fissato e poi dopo aver pensato al mio nome ti rispondevo con la poca voce che avevo
- Mi chiamo Rangiku, Rangiku Matsumoto- dicevo questo mentre tu continuavi a sorridere
Avevi sollevato il tuo corpo che era piegato verso di me, e poi ti eri seduto affianco a me continuando a fissarmi, mentre il sole ricominciava a colpirmi con i suoi raggi caldi, ridacchiasti un po'
- E' un bel nome Rangiku- dissi porgendomi la tua mano per aiutarmi a mettermi seduta
Guardavo la tua mano, mi volevi aiutare, e di questo te ne sono sempre stata grata, ma a volte penso che forse la mia vita senza averti incontrato non sarebbe stata così piena di dolore per me, alzavo il mio braccio che in quel momento mi sembrava pesante come un macigno, tu ti avvicinasti un po' prendendo la mia mano destra e senza sforzo mi tirasti su
- Grazie- ti dissi con voce roca
Ero stanca e avevo bisogno di riposo, avrei voluto lavarmi per togliermi di dosso la polvere che mi aveva sporcato i capelli biondo-rossicci, mi guardavi allegro, eri felice di avermi incontrata, anche io lo ero, ma adesso non ne sono più tanto sicura; avevi allungato di nuovo un braccio verso di me per porgermi un altro frutto, lo presi tra le mani e iniziai a mangiare
Erano passati un paio di minuti e dopo aver mangiato in silenzio tu ti eri alzato e mi avevi osservato di nuovo prima di parlarmi
- Vuoi venire con me?- mi avevi chiesto con calma aspettando una mia risposta
Io annuii lentamente e tu allungasti di nuovo il braccio verso di me piegandoti in avanti verso di me porgendomi di nuovo la tua mano per aiutarmi, una volta in piedi tu avevi iniziato a camminare mentre io ti seguivo stanca e accaldata, avevo fatto la mia scelta, ti avevo seguito, mi ero sentita accettata dopo tanto tempo trascorso sola, senza nessuno, avevo fiducia di te, mi avevi aiutata, quello era stato il nostro primo incontro, forse non lo ricordi più Gin?

Riapro gli occhi mentre ti vedo sorridere ancora soddisfatto, anche se so perfettamente che la tua soddisfazione non potra mai essere grande quanto la sofferenza che tu mi stai facendo provare ancora una volta

Continua...
  
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