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Autore: Dimea    31/01/2018    5 recensioni
"Chat si accomoda su una sedia, mentre cerco la teiera in ghisa di mia madre. Guai ad avere un bollitore in casa mia, finirei diseredata anche solo per averlo pensato.
-Sai, nella mia classe si sta parlando di un viaggio a Londra. Ho sempre voluto vederla, quindi temo che ti toccherà sopportare qualche serata senza la mia compagnia-
Improvvisamente mi cinge la vita con le sue braccia, appoggiando il viso sulla mia spalla. Sento il suo respiro sul collo - Ma Chère , ammettilo che sentirai la mia mancanza- sussurra al mio orecchio, dopo avermi spostato i capelli con la punta del naso. Chat Noir ha la capacità di farmi irrigidire e sbottare senza difficoltà: possiede questa innata sfacciataggine e quel carisma tale, che non mi stupisco come possa avere un fan club, prettamente al femminile e con gli ormoni impazziti.
-Gattaccio! Non farmi prendere lo spruzzino come la volta scorsa!- lo vedo scoppiare a ridere mentre il mio indice tremante ed inquisitore sta ancora sospeso a mezz'aria. Ma la strigliata ottiene l'effetto sperato ed il gatto torna al suo posto senza troppe cerimonie. Eppure senza smettere di ridere."
quinto capitolo Aggiunto !!
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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III
So Where Do I begin?


Marinette PoV

10 ore, ventitré minuti e quarantacinque secondi.
Meno di mezza giornata e sarò su quell'Eurostar, diretta verso Londra, insieme ad Adrien... Ancora non riesco a crederci! Certo, certo, ci saranno anche Alya, Nino, Milène, Max... insomma, tutti. Compresa quella strega di Chloè, ma non ho intenzione di farmi rovinare tutto da lei!
Saltello avanti ed indietro per tutta la stanza, senza meta, inciampando continuamente. Di questo passo domani sarò coperta di lividi.
Al mio passaggio lascio vestiti e scarpe disseminate, bofonchiando tra me e me.
-Calma Marinette, devi stare calma e preparare la valigia. Altrimenti rischi di lasciarla mezza vuota- ridacchia la voce cristallina della tua Kwami -Speriamo che tutte quelle ripetizioni ti siano servite. Insomma, ultimamente ti sei preparata molto con Adrien!-
Effettivamente, ora che Tikki me lo fa notare, nelle ultime due settimane, io ed Adrien ci siamo visti più spesso. Complici le lezioni private, a dir poco intensive, di inglese per la gita, siamo andati spesso a passeggiare a Champ de Mars dove cercava di farmi parlare con i turisti... con scarsissimi risultati! Il mio inglese, accanto a lui, è inefficace e tendo ad arrossire quasi subito. Figuriamoci quella volta in cui si avvicinò un ragazzo italiano chiedendomi se il mio accompagnatore fosse il mio ragazzo. Il mio cervello partorì una serie di grugniti e mugugni mentre Adrien si parò davanti a me, con un sorriso al limite dell'inquietante, rispondendo al ragazzo nella sua lingua. A dir la verità non ho ancora capito una sola parola di ciò che potrebbe avergli detto ( il mio italiano si ferma a Pizza, Pasta e Sei bellissima...), ma ricordo la faccia stranita del ragazzo e la sua fuga.
Alya continua a dire che queste nostre uscite sono dei tentativi di Adrien di invitarmi per un appuntamento, eppure non riesco a vederlo sotto quest'ottica. Non che la cosa non mi faccia piacere anzi, se così fosse, andrei in estasi... semplicemente, dopo tutto questo tempo, temo non mi veda come vorrei.
Eppure continuo a sperare.
Sospiro, osservando il marasma della mia stanza, nella vana speranza di riorganizzare le idee. Il tempo stringe ed io non posso procrastinare all'infinito.
-Io metterei quello rosso- una voce molto familiare mi coglie alle spalle. Il sangue si gela nelle vene e cerco di mascherare la mia sorpresa mentre mi volto lentamente.
-Quindi sei ancora vivo, Chaton.- incrocio le braccia, battendo il piede sul parquet - Sono due settimane che non ti fai vedere- deglutisco quasi a fatica, ma non ho intenzione di dargliela vinta.
Lui se ne sta lì, la gamba destra leggermente in avanti, come se volesse avvicinarsi a me.
-A quanto pare...- fa spallucce, avanzando verso di me in maniera incerta e titubante. -
Ma douce princesse, ti ricordo che sono pur sempre un supereroe, prima di essere il tuo cavaliere- lo vedo allungare una mano verso la cassettiera accanto a lui.
-Un cavaliere? Sei sparito dopo quella sera!- sorrido, lanciandogli uno sguardo di sfida -Non sarai mica geloso, Chaton?-
Il solito sorriso sghembo dipinto sul volto, ma il suo sguardo interessato e curioso è rivolto a ciò che sta facendo roteare al suo indice destro. Non riconosco l'oggetto in questione, finché non noto il ghigno soddisfatto del mio compagno. 
-LASCIALE! LASCIALE IMMEDIATAMENTE DOVE LE HAI TROVATE!- ringhio a denti stretti.
Istintivamente, balzo su di lui rivendicando la proprietà del giochino incriminato, finendo a carponi sul mio compagno.
Ansimando gli strappo dalla mano un paio di mutandine in pizzo viola e, con un rapido movimento, le lancio sul letto, lontano dal suo sguardo. Ma qualcosa mi ferma dal districarmi da quella posizione. Sono le sue mani sui miei fianchi.
Prima ancora che possa fiatare, Chat ribalta la posizione, finendo su di me. Ha le pupille dilatate e lo stesso sorriso che meriterebbe un pugno in pieno volto.
-Sai decisamente come far impazzire un uomo- sorride sornione. La sua voce è calda e dannatamente profonda.
Lo vedo deglutire a fatica, mentre continua a guardarmi.
Scende vicino al collo e non posso che sussultare mentre il suo respiro mi solletica la pelle. Sento il sangue martellarmi le tempie, mentre cerco di mantenere una parvenza di tranquillità.
Calmati Marinette, o qui succede un disastro...
-Tu non capisci- quasi ansima, mente mi sussurra all'orecchio - quanto sia difficile...-  per poi tornare a fissarmi negli occhi, poco prima di rialzarsi.
Ancora intontita, lo osservo alzando il sopracciglio destro. No. Non posso farcela così.
-Certo che sei completamente fuori di testa! QUELLO cosa stava a significare?!? -
sbotto improvvisamente
-Assolutamente nulla, Ma Chèrie, solo che tra le tue mutandine- fa un rapido cenno al letto, con il capo - e la tua furia animalesca, beh... non aiuti un povero gatto solitario. Hai rischiato di farmi fare le fusa-
Dannazione, Chat Noir!
Mi confonde come solo Adrien sa fare, o forse anche peggio! Per un attimo ho sperato, ancora una volta, in qualcosa di più...
Mi aiuta ad alzarmi, porgendomi la mancina e continuando a sorridermi -Dunque, sbaglio o qualcuno deve preparare ancora il bagaglio-
-Lascia perdere, sono in alto mare...- mi passo una mano tra i capelli, cercando di scacciare l'immagine di poco prima per riprendere un minimo di lucidità.
-Beh, se ti va, posso aiutarti- scrolla le spalle lui, ammiccando
-No. NO NO NO! Posso farcela da sola, gentilissimo.- agito le mani davanti al suo volto, nervosamente, gesto che gli provoca una risata incontrollabile.

Dopo la nottata in bianco con Chat Noir, passata a raccattare i vestiti che lui toglieva dalla valigia decretando fossero troppo estivi per Londra, stamattina mi sento uno straccio ed il chiocciare della gente che popola la stazione di Gare du Nord non aiuta. Sono pur sempre le sei del mattino.
Cerco di scorgere tra la folla almeno un viso noto, ma tutto ciò che riesco a trovare è il mio tremendo bisogno di caffè.
-Ehi bella addormentata, sei in anticipo anche tu- mi volto di scatto, riconoscendo la voce di Alya -Che brutta cera! Qualcuno non ha chiuso occhio? Beh, tranquilla... c'è qualcuno peggio di te-
Allungo il collo oltre la sua spalla, sbirciando gli altri malcapitati arrivati in anticipo di più di trenta minuti sull'orario del ritrovo. Sono tutti seduti ad un tavolino del cafè all'ingresso. Nino, con il cappuccio in cui cerca di sprofondare ed un cappuccino in cui annega mezza faccia. Milène che dorme appoggiata alla spalla di Ivan, mentre quest'ultimo chiacchiera con Kim. Riesco a distinguere, a malapena, una figura nell'angolo... Adrien?!?
Cosa diavolo ci fa a quest'ora qui?!?
Indossa gli occhiali da sole, nonostante sia al chiuso, ed una felpa verde bottiglia. Sembra mezzo addormentato, ma appena incrocia il mio sguardo (o almeno credo, date le lenti), si alza e mi saluta con un cenno della mano ed un sorriso.
-Sai, è arrivato con Nino ed ha chiesto subito di te- sorride Alya mentre cerco di trattenere una risata nervosa -Sono serissima, Marinette-
Saluto tutti, cercando di trattenere il riso isterico ma i miei compagni di sventura sono talmente distrutti da non farci caso.
-Buondì, vedo che anche tu sei fresca e riposata- ridacchia, con la bocca impastata di caffè e crema di latte, Nino -Tutti da buttare, vero Adrien?-
Il biondo si alza, mugugnando in segno di assenso -Infatti temo di aver bisogno di un altro caffè- ridacchia aggiustandosi i capelli -Marinette ti va?-
Cosa mi andrebbe, di grazia? Darti la mia anima? Passare il resto della mia vita con te? -Certo, penso di averne assolutamente bisogno-
Sembra davvero distrutto e me ne rendo conto nel momento in cui sfila gli occhiali e lascia che possa vedere le sue occhiaie. Eppure, nonostante l'aria stanca, non posso fare a meno di pensare quanto sia bello.
-Lasciami indovinare- punta i suoi occhi nei miei - Americano con latte?- mi sorride. Dio, se anche avesse sbagliato avrei detto sì. No, fermi.
-Giusto...- Solo Alya si ricorda come prendo il caffè.
-Zucchero di canna?- agita una bustina
-Ehm, una. grazie...-
Continua a sorridere, porgendomi il bicchiere di carta. -Emozionata? Per Londra, intendo... Guarda che ho intenzione di sentirti conversare con i britannici- 
-Ehm... sì, abbastanza.- arrossisco. Perché arrossisco tanto?!? -Vedrò di mettercela tutta!-
Alya ci interrompe, informandoci che il resto del gruppo è arrivato e siamo pronti per imbarcarci.
-Dio mio, Marinette, non potevi coprirti quelle cose?- Chloè mi passa accanto con aria schifata. Come diavolo fa ad essere perfettamente truccata a quest'ora? E soprattutto ad essere così odiosa anche appena sveglia -Adrikins!!! Forza, o non riuscirai a sederti accanto a me in treno!-
-In realtà, Chloè, l'ho già promesso a Nino.- L'espressione allegra di quell'acida, muta velocemente, sentendo le parole di Adrien - Mi spiace-
Trattengo una risata, vedendo quella strega cambiare colore, puntare i piedi e salire in carrozza, stizzita.
Nino si avvicina, appena la coda bionda sembra sparita dalla vista -Ehm, fratello, per te è un problema se scambio il mio posto per sedermi accanto alla mia ragazza?- Lancio un'occhiata torva ad Alya, chiedendomi cosa abbiano architettato quei due, ma lei scrolla il capo facendomi capire di non saperne nulla.
-Certo, non preoccuparti. Sempre che per Marinette non sia un problema- Adrien si volta verso di me. Mi sta guardando. No, peggio. Sta aspettando una risposta... panico. Scuoto il capo, accennando un sorriso. Dio mio, Marinette, puoi fare di meglio!
Lascio scivolare, furtivamente, un biscotto dalla tasca allo zaino, per zittire i risolini di Tikki.
Il treno è fin troppo luminoso, ed essendo la prima corsa, sembrerebbe molto pulito.
Adrien, passa avanti ai posti della nostra coppia di amici, accomodandosi vicino al finestrino e mi fa segno di sedermi accanto a lui.
-Coraggio, poco meno di tre ore e saremo alla stazione di Saint Pancras!- Nonostante la stanchezza, è radioso e decisamente eccitato per il viaggio. Non posso fare a meno di sorridere.
Mai, nemmeno nei miei sogni più reconditi, avrei immaginato di poter viaggiare accanto a lui. Certo, non riuscirò a spiccicare parola, Ma sono qui, con lui...
Improvvisamente, Adrien, inizia a trafficare con un cavetto bianco, con aria concentrata. -Visto che sembriamo entrambi esausti- mi porge un auricolare -Ti andrebbe un po' di musica?- lo accetto di buon grado e non posso fare a meno di notare lo sguardo divertito che il mio compagno mi dona per un istante.
-Perfetto! Ragazzi, coraggio, un secondo di attenzione- intona la professoressa Bustier - Vi ho già contato e ci siamo tutti, quindi saltiamo i convenevoli. Tra tre ore, minuto più o minuto meno, arriveremo a Londra. Fortunatamente il nostro Hotel non dista moltissimo dalla stazione, dunque ci fermeremo per una breve colazione e poi andremo a fare il check in.- prende un respiro profondo, passandoci in rassegna tutti - Per oggi abbiamo in serbo qualcosa di tranquillo, avevamo già immaginato di vedervi esausti, quindi ci avvieremo verso lo Zoo e stasera, faremo una passeggiata nella zona di Westminster... tutti pronti?-
-Non male come programma- afferma Alya spuntando sopra di noi, dai posti dietro -Speravamo di infilarci in un Pub, ma oggi dubito... potremmo crollare tutti sui tavoli.-
-Già, non è la serata ideale per uscire- risponde Adrien, portandosi una mano al mento -In ogni caso se ci spostiamo verso Westminster, saliremo sicuramente sul London Eye, la ruota panoramica più alta d'Europa!- Gli occhi della mia migliore amica si illuminano improvvisamente.
-Hai sentito Nino? SI VEDRA' SICURAMENTE TUTTA LONDRA DA Lì! Dobbiamo assolutamente andarci, devo fare un sacco di foto! Ah, a tal proposito...- Alya sparisce per qualche secondo dalla nostra vista, ricomparendo poco dopo con una macchina fotografica tra le mani - Ho fatto un azzardo, ho comprato questa meraviglia ed una stampante istantanea, in modo da avere sia la pellicola al momento che il formato digitale. Ed ora sorridete!- Non ho il tempo di protestare, che Adrien mi passa un braccio sulle spalle, stringendomi e sorridendo. Le mie guance avvampano e cerco di tirare le labbra in una sorta di sorriso o qualcosa di vagamente simile, urlando internamente. La situazione fa scappare un risolino alla mia amica, ma non la ferma dal premere il bottone.
- Perfetto! Ed ora vi lascio soli- mi strizza l'occhio sinistro, prima di tornare al suo posto.
Il mio compagno sta ancora trattenendo una risata, ma torna a porgermi l'auricolare -Dove eravamo rimasti?- Sembra quasi ammiccare...
Cosa diavolo sta accadendo qui? Nelle ultime due settimane si è avvicinato ed ora questo? Oh mio dio, qualcosa non mi torna. Possibile possa essere uno scherzo?
Le prime note arrivano dall'auricolare e mi è impossibile non riconoscerle - Ma... ma... Bon Jovi...- blatero a bassa voce, mentre lui annuisce -Always?-
-Già... una delle mie preferite.- E mentre risponde, perdo anni di vita.


To be Continued...

Mi piace pensare che Adrien sia diventato molto più furbo di ciò che dava a vedere a quattordici anni e che abbia sfruttato questa sua vicinanza con Marinette, nei panni di Chat, per capirla... o per capire quanto abbiano gusti affini.
Così come mi piace pensare che spesso, quando si sente protetto dalla maschera, si lasci dominare dagli istinti.
In ogni caso, abbiamo appena iniziato. Considerate questo come il primo vero capitolo.
Vorrei ringraziare chi sta seguendo la storia e chi trova un secondo per commentarla.
Grazie di cuore






   
 
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