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Autore: Tefnuth    01/02/2018    1 recensioni
Dopo la sconfitta di Profondo Blu, le Mew Mew sono tornate a condurre una vita pressoché normale e il pianeta natale di Pai, Kisshu e Tart è stato salvato grazie alla miracolosa acqua cristallo che li aveva riportati in vita. Ma un nuovo pericolo incombe, quando gli antichi seguaci di Profondo Blu, i Cavalieri Oscuri, si risvegliano e decidono di vendicarsi per il torto subito.
Per poter evitare il disastro, Mew Mew e alieni dovranno allearsi e combattere con tutte le loro forze.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quello che era successo aveva dell’incredibile e tutti, compresa Rumiko, dovettero prendersi qualche istante per riaversi dall’evento.

“Credi di avermi sconfitto, solo perché non ho più la mia arma? – Domandò l’aliena, reprimendo la paura che aveva iniziato a provare dopo lo shock. – Ti sbagli di grosso” caricò l’intero suo corpo di energia, per poi emanare delle potentissime onde sonore.

Le pareti e il pavimento tremarono, crepandosi ancora di più e facendo cadere la polvere del cemento con cui erano fatti. All’inizio era solo un terribile fragore di cicale, poi la donna rilasciò l’energia vera e propria.

“Siamo spacciati! -  Esclamò Minto. – Non c’è modo per respingere una forza simile” erano tutti d’accordo con lei.

Nessuno lo vide, poiché avevano già chiuso gli occhi in attesa di venir spazzati via dalla potenza della nemica, ma il sorridente Zeruo eresse una rilucente barriera che respinse l’assalto senza incrinarsi: l’energia al suo interno stava vibrando, proteggendo il minerale dalle onde della donna.

“Povera Rumiko. – Fece Zeruo, imitando le precedenti parole di Rumiko. – Se non fossi stata così presa da te, ti saresti accorta che avevo ideato un modo per eludere i tuoi attacchi”.

“Grazie Zeruo, ti siamo debitori” ringraziò il Cavaliere Blu, ma il Cavaliere Silente non rispose.

“TRADITORE! E pensare che Arkei farebbe di tutto, pur di riaverti con sè” sibilò la donna, i cui capelli stavano volteggiando in aria.

“Voi volete distruggere la Terra, e io questo non posso accettarlo. Né ora, né mai” asserì Zeruo, scoccando una freccia nei cuori dei presenti.

“Tu e il tuo amore per questo insulso pianeta! – Gracchiò la nemica, prendendola molto sul personale. – Sono STUFA!” si buttò in picchiata contro il Cavaliere silente, che si limitò a bloccarla con le sole mani.

“Combatti vigliacco” lo incitò lei, divincolando le proprie mani per graffiargli il volto.

“Sta di nuovo perdendo il controllo” commentò Lory.

“Speriamo non faccia come l’altra volta” aggiunse Tart.

“Non credo che ne avrà il tempo” suppose Pai, che negli occhi dorati del Cavaliere aveva visto il barlume di un attacco imminente.

“COMBATTI!” strillò Rumiko, la quale fu poi investita dalla pura energia (non cristallizzata) di Zeruo. Una forza tale da farle sfondare la parete del Caffè, e scaraventarla in giardino. Sull’abito, e sul corpo, la finissima polvere di cristallo era la testimonianza della sua sconfitta.

Dentro al locale, invece, gli altri erano rimasti immobili: guardavano Zeruo che, a sua volta, aveva rivolto la propria attenzione a Mark.

“ASPETTA! – Esclamò Ichigo, timorosa di uno scontro tra i due. – Lui non…” ma Zeruo la anticipò.

“So che lui è la parte buona di Profondo Blu, quella che ho conosciuto io tempo fa. – Sorrise. – Se tutto fosse rimasto com’era allora, prima che la sua mente si annebbiasse, non saremmo arrivati a questo punto” si diede un’occhiata intorno, e dispiacendosi per lo stato in cui riversava il locale, usò i suoi poteri per riparare tutto. Quando ogni segno dello scontro fu cancellato, svanì lasciando di nuovo il posto a Kisshu.

“Sta…state tutti bene?” domandò subito il ragazzo, confuso nel vedere che tutto era a posto come se non fosse successo niente.

“Mettiamola così: i nostri dubbi su Zeruo erano infondati” affermò Pai, mentre aiutava il fratellastro ad alzarsi. Kisshu ne fu subito sollevato.

Mentre tutti festeggiavano la vittoria, Mark uscì dal Caffè per affrontare Rumiko che a stento stava sedendosi sull’erba. Era messa male, ma la sconfitta le bruciava più nell’animo che nel corpo.

“Chi sono veramente i Cavalieri, e cos’è successo tra loro? – Chiese deciso, tenendo salda la spada. – Rispondi sinceramente: ce lo devi”.

L’aliena esitò un istante, poi si arrese.

“Credo di non avere scelta. – Si accomodò meglio. – Noi siamo nati eoni fa, quando l’acqua cristallo ancora aleggiava nell’universo in forma di nebulosa. Noi siamo il risultato dell’unione di alcune sue gocce con l’energia del cosmo. Non so come, o quando di preciso, ma è così che è scritto nella mia mente ed è verità. Il primo di noi è stato Profondo Blu, che si è stabilito sulla Terra quando ancora era un giovane pianeta. Poi è venuto Temeku, ed infine io. Per anni abbiamo vissuto, da soli, venerati dai primi terrestri vostri antenati. Questo fino a che, in un giorno di pioggia, io e Temeku abbiamo incontrato due bambini. Uno di loro aveva i capelli neri; mentre l’altro una meravigliosa pelle argentata e gli occhi di puro oro”.

Si fermò qualche istante, giusto per riprendere fiato e non farsi sormontare dai ricordi, poi continuò.

“Abbiamo subito capito che erano dei nuovi Cavalieri, ed è stata una benedizione perché nessuno aveva mai provato la gioia di essere un bambino. E’ stato come ricominciare da capo. Li abbiamo visti crescere, diventare più forti, e sembravamo una famiglia normale. E’ stato un meraviglioso periodo di pace, che è sfumato quando Profondo Blu ci ha rivelato i suoi piani: distruggere la razza dei mortali, per crearne una simile a noi. Zeruo ha fatto di tutto pur di fermarci, persino sacrificare se stesso”.

L’aliena rivolse il proprio sguardo a Kisshu.

“Probabilmente non lo ricorderai, ma nella nostra vita passata io ti amavo; e ancora provo quello stesso sentimento, nonostante tu ora viva sotto questa forma. Amavo tutto di te: il tuo sorrido, la tua gentilezza, e il modo in cui riuscivi a farti amare da tutti. Però nel tuo cuore c’era posto solo per la Terra, e per i suoi abitanti, e non mi hai mai guardata con lo stesso amore”.

“N…non lo ricordo, mi dispiace” rispose Kisshu, guardando con compassione la donna.

“Non te ne faccio una colpa. Vorrei solo chiederti di esaudire un mio sciocco desiderio, prima di sparire per sempre”.

“Quale sarebbe?”.

“Un bacio, nient’altro” confessò lei, arrossendo come una ragazzina timida.

Anche Kisshu arrossì, perché nessuno gli aveva mai chiesto un bacio, ma non vedendovi nessuna minaccia si inginocchiò di fronte a Rumiko ed esaudì il suo desiderio con un dolce bacio. Pochi secondi che riempirono di gioia il cuore della donna.

“Grazie” disse riconoscente, mentre il suo corpo si dissolveva accompagnato da una bella melodia. Di lei rimase solo una sfera di energia che si innalzò nel cielo.

  
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