Ringrazio
anche solo chi legge.
Scritta
sentendo Night Nurse dei Cascada Nightcore:
https://www.youtube.com/watch?v=KZaeBBOE2Eo.
★Autore:
Kamy
★Fandom:
Naruto.
★
Iniziativa: Questa storia partecipa al Flu&Fluff a cura
di Fanwriter.it!
★ Numero
Parole: 395.
★ Prompt
parole: 2. Quando A ha detto a B
di essersi beccato l’influenza e di avere bisogno di una
“croce rossina” non
immaginava che B si sarebbe presentato vestito da infermiera.
Infermiera
notturna
Il
vento che faceva sbattere le persine contro la finestra
si stava placando. Fuori dall’edificio stava diminuendo anche
il fruscio delle
fronde, mentre un sole candido iniziava a fare capolino dalle nuvole
grigiastre.
Alcuni raggi filtravano dentro la stanza dell’edificio,
illuminando la camera
da letto in penombra.
Itachi
si posò un braccio sugli occhi arrossati,
boccheggiando, sentiva la testa pulsargli e allungò
l’altra mano, strusciandola
sopra le coperte candide, tutti i muscoli gli dolevano e il suo corpo
era
abbandonato sul letto. Indossava un pigiama color nero ebano che gli
ricadevano
morbidamente sul corpo slanciato, il suo petto si alzava e abbassava in
modo
irregolare.
“Non
avrei mai dovuto dire a Gaara che mi sono preso l’influenza
e che avevo bisogno di una ‘crocerossina’.
Conoscendolo sarà andata fino all’ospedale
più vicino per implorare qualche poveraccia a farmi una
visita a domicilio…
probabilmente la sua amica Ino” biascicò.
Starnutì rumorosamente. “…
Dannatissima influenza. Non mi era mai successo di prendermela
così prima”
borbottò con voce rauca.
La
porta si aprì con un cigolio che gli rimbombò
nella
testa dolente e gemette, spostò il braccio e un rivolo di
sudore gli colò lungo
la guancia scavata.
“Dimmi,
ti prego, che è frutto di un’allucinazione
dovuta alla febbre” gemette.
Gaara
unì le mani coperte da dei guanti rosa al petto,
indossava una divisa da infermiera del medesimo colore che,
però, finiva con
una minigonna. Il cappellino intonato risaltava sui suoi capelli rossi.
“Pensavo
ti potesse servire una ‘night nurse”
sussurrò. Si piegò in avanti e gli
schioccò un bacio, le sue gote erano
arrossate.
Itachi
si sporse in avanti, lo afferrò per il polso e
lo trasse a sé, facendolo cadere sul letto.
“Non
dovresti fare follie simili, timido come sei”
sussurrò. Tossì un paio di volte e Gaara gli
accarezzò le guance, posandogli un
bacio sulla fronte.
“Questo
e altro per potermi occupare di te” disse.
Dimenò i piedi, lasciando intravedere delle giarrettiere
color carne. Si sfilò
un fazzoletto rosso sangue dalla tasca e lo aiutò a
soffiarsi il naso.
“Solo
una cosa… non buttare quel costume appena sono
guarito. Ho tutta l’intenzione di usarlo
altrimenti”. Il tono di classe dell’Uchiha
era rovinato dalla sua voce gutturale e dalle parole lascive.
Gaara
nascose il viso tra le mani.
“Hentai”
borbottò.
“Ringrazia
che sto troppo male per approfittarne
adesso” rispose Itachi, piegando le labbra sottili in un
ghigno.