Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Abby_da_Edoras    01/02/2018    5 recensioni
A Natale si diventa tutti più buoni... io invece sono la solita bastian contrario e divento ancora più cattiva! Così eccomi a immaginare una delle mie parodie sul Trono di Spade e in particolare su Ramsay e Theon (dev'esserci qualcosa di profondamente malato in me, visto che questi personaggi mi ispirano tante storie di umorismo nero! Comunque, essendo una parodia, i personaggi sono OOC, i fatti sono allegramente travisati da me (ma del resto, anche nella serie TV fanno ciò che gli pare! XD), pertanto: Ramsay non sposa Sansa, né Jeyne Poole né chi per loro... instaurerà piuttosto un rapporto particolare col suo prigioniero (che, misericordiosamente, ho deciso di non evirare...); nelle mie storie, che sono appunto prese in giro ironiche e senza troppa cattiveria, non morirà (quasi) nessuno e... diciamo che finirà tutto più o meno bene, a tarallucci e vino.
Dai, in fondo è Natale! XD XD XD
Grazie a chiunque sarà tanto pazzo da leggere le mie follie.
Non scrivo a scopo di lucro e personaggi e situazioni appartengono a autori, registi, produttori e sceneggiatori della serie TV Il Trono di Spade.
Genere: Angst, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ramsay Bolton, Roose Bolton, Theon Greyjoy, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'Un nuovo inizio'
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Capitolo settimo

Qualche settimana dopo Roose Bolton non era ancora tornato, tuttavia a Grande Inverno giunsero i Lord Manderley, Karstark e Umber con i loro eserciti. Lord Umber, in particolare, aveva una buona e una cattiva notizia da dare a Ramsay.

“Mentre lasciavamo Ultimo Focolare per arrivare qui” spiegò il Lord che, a dire il vero, sembrava più uno dei bruti che un vero cavaliere… “abbiamo saputo che Jon Snow ha organizzato il suo esercito di selvaggi e che stanno marciando in questa direzione.”

“E con questo? Se si tratta soltanto di quel bastardo e dei suoi barbari li massacreremo senza nemmeno spettinarci” dichiarò Ramsay con un’arroganza che avrebbe vinto l’oro, l’argento e il bronzo alle Olimpiadi degli spocchiosi.

Theon, presente come sempre al fianco del suo Lord, sembrava molto meno tranquillo all’idea di avere un incontro ravvicinato con Jon Snow entro poco tempo…

Lord Umber, tuttavia, non aveva ancora finito.

“Come dicevo, ho anche una buona notizia da portarti, una specie di regalo per dimostrarti la mia lealtà verso la tua casata” annunciò, poi fece un cenno verso due dei suoi soldati che condussero nella stanza un prigioniero incappucciato.

Una volta davanti a Ramsay, al prigioniero fu tolto il cappuccio e apparve il viso smarrito di un ragazzino dai riccioli castani.

“E che cosa dovrei farmene io di questo, Lord Umber?” domandò Ramsay, che aveva sempre la vaga sensazione che il signore di Ultimo Focolare lo prendesse per i fondelli ogni volta che poteva.

“Questo è l’ultimo erede degli Stark, il giovane Rickon” dichiarò il Lord, molto orgoglioso di sé.

Ignorando il comprensibile sussulto di Theon a quelle parole, Ramsay insistette con il suo ostentato scetticismo. Quel giorno, a quanto pare, gli girava così…

Un altro cenno di Smalljon Umber e un altro soldato portò un sacco, lo rovesciò per terra e tutti poterono vedere la testa mozzata di un meta-lupo cadere sul pavimento. Quella era una prova convincente: i meta-lupi avevano seguito i ragazzi Stark in tutti i loro spostamenti, pertanto non c’era dubbio che il ragazzino fosse Rickon Stark.

“Non so che fine abbia fatto il suo fratello storpio, quello non sono riuscito a trovarlo. Tuttavia con lui c’era una donna dei bruti che ha cercato di difenderlo e… beh, prima di ammazzarla come la cagna che era ce la siamo sbattuta io e tutti i miei soldati” concluse Lord Umber con una gran risata.

Ecco, adesso si cominciava a capire per quale motivo Umber si fosse alleato con i Bolton: la classe e la signorilità erano proprio le stesse!

Rickon, intanto, aveva fissato lo sguardo su Theon. Magari il giovane Greyjoy non l’aveva riconosciuto subito, il bambino si era fatto un ragazzo… ma lui ricordava molto bene il protetto di suo padre e ritrovarlo lì, in mezzo agli usurpatori di Grande Inverno, non era poi una gran sorpresa per lui. In fondo, non era forse vero che era stata proprio colpa di Theon se lui e Bran erano dovuti scappare via con Osha per salvarsi la vita, tanto tempo prima?

Ramsay lanciò un’occhiata prima a Rickon e poi ad un tesissimo Theon.

“Uh, potrei dire cose molto sottili su questo ricongiungimento, ma oggi non ne ho proprio voglia” commentò. La notizia che Jon Snow e il suo esercito si stavano avvicinando rapidamente lo aveva colpito più di quanto volesse dare a intendere e aveva bisogno di tempo, calma e di un’illuminazione dal cielo per farsi venire un’idea al riguardo. “Bene, Rickon Stark sarà un ostaggio di lusso e ne faremo buon uso. Rinchiudetelo da qualche parte e sorvegliatelo bene… magari nella stanza che occupava quando viveva qui, se è abbastanza sicura. Che te ne pare, ragazzino? Sei contento di essere di nuovo a casa?”

Il giovane Bolton non si aspettava una risposta, ovviamente, e non ne ebbe. I soldati di Lord Umber consegnarono Rickon agli uomini di Ramsay che lo portarono via e la cosa, al momento, finì lì.

Quello stesso pomeriggio, però, Ramsay si impegnò molto per scrivere una bella lettera a Jon Snow: a quanto sembrava, scrivere lettere era diventato uno dei suoi passatempi preferiti adesso che non poteva più cacciare la gente nei boschi o torturare i prigionieri nelle segrete. Ci si adatta a tutto, nella vita…

Theon, come si può immaginare, era rimasto molto turbato nel rivedere Rickon e la cosa che più lo aveva ferito era stata notare lo sguardo del ragazzino: non aveva mostrato alcuna sorpresa nel vederlo in mezzo ai suoi nemici… e perché avrebbe dovuto, del resto? Era stato proprio lui il primo a occupare Grande Inverno con la forza, dopo aver tradito Robb, e a minacciare la sua vita e quella di Bran. A pensarci bene, era così diverso da ciò che avevano fatto i Bolton? A parte lo scuoiare la gente, intendo… No, lui non poteva considerarsi poi tanto migliore del suo attuale Lord. Però questo pensiero non gli piaceva per niente e riteneva che avrebbe dovuto fare qualcosa per aiutare il giovane Stark, possibilmente senza perdere qualche altro dito o altri arti nel tentativo.

La lettera a Jon Snow era stata scritta e inviata tramite corvo messaggero e quella sera, mentre si preparava per coricarsi, Ramsay pareva molto più tranquillo. Theon pensò di sfruttare il momento favorevole per tentare di intercedere per Rickon, sempre con molta, moltissima prudenza…

“Mio signore, perdonami se ti disturbo, ma mi chiedevo… sempre se posso permettermi…” iniziò, titubante.

“Non fare tante storie, se hai qualcosa da dire dilla subito!” replicò, spazientito, Ramsay.

“Pensi di uccidere il giovane Rickon Stark, mio signore?” buttò fuori Theon, prima di avere il tempo di pentirsi di aver fatto quella domanda.

“Potrei risponderti che non sono affaracci tuoi, ma chissà, magari lo sono” rispose criptico il giovane Bolton. “No che non lo voglio ammazzare, mi prendi forse per un cretino?”

Per un cretino magari no, ma per uno psicopatico sì e chi lo sa quali possono essere le reazioni di un maniaco omicida? Comunque Theon non disse nulla, si avvicinò ancora di più a Ramsay e si fece audace nell’insistere, sempre sperando che al suo Lord non saltasse in testa di fare uno dei suoi giochetti, tipo ogni domanda che mi fai ti taglio un dito

“Quindi non intendi fare del male al ragazzo Stark?” ripeté il giovane Greyjoy. Quella sera si sentiva di sfidare la sorte, vai a sapere…

“Ma no, te l’ho detto adesso. Cos’è, sei sordo per caso?” ribatté Ramsay, ma per fortuna non sembrava indispettito, più che altro divertito e forse anche imbarazzato. In fondo il dialogo si stava svolgendo nella sua stanza, da solo con Theon, entrambi seduti sul letto… beh, la cosa poteva farsi interessante. “Sarei proprio un pazzo se ammazzassi la mia gallina dalle uova d’oro. Scherzi? Proprio questo pomeriggio ho scritto a Jon Snow informandolo che il suo fratellino è mio ospite e che, se vuole riaverlo sano e salvo, dovrà rimandare i suoi luridi bruti oltre la Barriera e ritirarsi nel Castello Nero senza più metter fuori la sua brutta faccia da bastardo. Se lo farà, manderò il suo caro Rickon alla Barriera, scortato dai miei uomini, il ragazzo dovrà anche lui diventare un Guardiano della Notte e così staranno per sempre insieme. E’ quasi commovente, no?”

Non è proprio la parola che avrei usato io, ma ritengo che possa andare bene, pensò Theon. La decisione di Ramsay gli aveva tolto un peso, lui aveva pensato che sarebbe stato disposto a sedurre il suo signore pur di ottenere la salvezza di Rickon e adesso pareva non ce ne fosse bisogno. Beh, forse, con Ramsay non si poteva mai sapere, magari sarebbe stato meglio insistere un pochino.

“E’ una decisione molto saggia, mio signore. Sono certo che anche tuo padre sarebbe fiero di te, se sapesse come sei stato astuto” lo lodò Theon, avvicinandosi a lui un altro pochino. “Spero che Snow sia altrettanto saggio e accetti la tua proposta. Ma se non volesse farlo?”

“Beh, proprio di quello parlava la seconda parte della lettera. Ovviamente, se il bastardo fosse tanto ingrato da rifiutare la mia generosa proposta, riavrebbe il suo fratellino… un pezzo per volta. Così gli ho scritto. Ma tutti speriamo di non dover arrivare a questo, no?” disse Ramsay, molto soddisfatto della sua arguzia.

“No, infatti” convenne Theon, che aveva anche lui i suoi buoni motivi per sperare che Jon Snow facesse marcia indietro e si chiudesse nel Castello Nero con Rickon. “Snow è sempre stato una testa calda, ma penso che l’affetto per suo fratello sarà più forte.”

Ramsay, sempre più contento di se stesso e molto tranquillizzato dalla prospettiva di avere un’arma di difesa contro Jon Snow e la sua gang, si sistemò nel letto, sicuro di fare una bella dormita libero da qualsiasi preoccupazione, come ai tempi felici di Forte Terrore.

Poi, siccome Theon restava lì a guardarlo con l’aria di chi si aspetta qualcosa, gli sovvenne che, in effetti, il suo scudiero dormiva con lui da qualche notte.

“Ah, già” mormorò, sentendo un vago disagio che non riusciva a mettere a fuoco. “Sì, beh, ti faccio posto…”

Theon, come ho già sottolineato, si era preparato a sedurre Ramsay per aiutare Rickon; adesso pareva non essercene più tutto quel bisogno, eppure, stranamente, si sentiva deluso.

Si raccontò che era perché non si fidava di Ramsay, che quello era un pazzoide e che, magari, la mattina dopo avrebbe già dimenticato tutti i piani lungimiranti che aveva fatto sul ragazzino Stark. Insisté nel ripetere a se stesso che doveva per forza fare qualcosa per assicurarsi che il giovane Lord non avrebbe fatto a pezzi Rickon se si fosse svegliato con la luna storta e, con questo pensiero in testa, si coricò accanto a Ramsay.

“Mio signore, perdonami se sono ancora così importuno, ma mi chiedevo… se Snow decidesse comunque di marciare su Grande Inverno con il suo esercito di bruti, tu faresti davvero ciò che hai detto? Gli manderesti suo fratello… fatto a pezzi?” domandò. Beh, in effetti l’insistenza di Theon poteva essere un bell’azzardo, ma il ragazzo aveva fatto bene i suoi conti e, mentre diceva queste parole, si era avvicinato talmente tanto al suo Lord che avrebbe potuto baciarlo.

E questo, lo sapeva, metteva Ramsay a disagio in un modo che nessuno avrebbe mai potuto immaginare, lui per primo!

“Ah, no” ribatté il giovane Bolton, che era una continua fonte di sorprese. “Non sono mica scemo! Non ho paura del suo esercito di disperati e, se vorrà tentare di combatterci, faremo a pezzi lui e i suoi selvaggi. No, quello che mi preoccupa è che quel bastardo possa allearsi con la puttana Stark e l’esercito degli uomini della Valle. Per cui il piccoletto mi servirà comunque: se il bastardo in nero ci attaccherà, peggio per lui, ma a quel punto sarà la Stark a ricevere una bella letterina tipo Tornatene a Nido dell’Aquila da quel tuo marito demente, altrimenti ti farò recapitare il tuo fratellino un pezzetto per volta… o qualcosa di simile.”

Theon dovette ammettere che Rickon Stark sembrava proprio in una botte di ferro, ritrovandosi a svolgere il ruolo di assicurazione sulla vita per Ramsay. Nonostante tutto, pareva che nemmeno il giovane Bolton sarebbe stato tanto idiota da privarsi di una polizza così vantaggiosa!

E non l’aveva nemmeno pensata male, pur essendo Ramsay Bolton. Evidentemente il famoso neurone solitario aveva deciso di fare gli straordinari in quel periodo…

“Hai preso delle decisioni molto sagge e la tua strategia è davvero encomiabile” lo elogiò ancora Theon, stringendoselo un po’ e assicurandosi che la cosa non dispiacesse al suo Lord… al quale, com’è ovvio, non dispiaceva affatto. “Penso che tu stia diventando ancora più scaltro di tuo padre e che meriti più di ogni altro di essere il Lord di Grande Inverno.”

Ramsay non era abituato ai complimenti e anche questo, oltre alla vicinanza di Theon, lo spiazzò completamente.

“Lo pensi davvero?” chiese, sgranando tanto d’occhi in faccia al suo scudiero.

“Certo che lo penso” dichiarò Theon, “e sono onorato di essere al tuo servizio e di poter fare di tutto per compiacerti.”

E, visto che si parlava di compiacere il suo Lord, Theon cominciò a baciarlo, dapprima con molta prudenza (il pericolo di perdere dita o qualsiasi altra cosa era pur sempre presente…) e poi sempre più profondamente quanto più si accorgeva che Ramsay non aspettava altro. Le altre notti si era sempre fermato qui, ma quella notte in particolare pensò che tanto valeva provare e così, continuando a baciarlo, prese l’iniziativa per compiacerlo anche in un’altra maniera…

Se solo avesse notato la minima esitazione, il minimo diniego da parte di Ramsay, si sarebbe fermato all’istante… ma a Ramsay, pur senza sapere il perché, non passava nemmeno per l’anticamera del cervello l’idea di fermarlo. Era piuttosto sperduto e inesperto in quel frangente (le sue abilità riguardavano principalmente lo stupro e la tortura, come ben sappiamo, e sentirsi travolto da sentimenti e emozioni sconosciute non era certo qualcosa che sapesse gestire) e si lasciò trascinare dall’impetuosità di Theon, finendo per ritrovarsi totalmente in sua balìa, stordito da un piacere che non si era mai lontanamente figurato. Il giovane Greyjoy non si dovette sforzare poi tanto per compiacere il suo signore, anzi se la godette il doppio nel poterlo dominare e soggiogare così completamente, divertendosi nel vederlo stravolto e nel sentirlo sospirare incredulo, mentre cercava inutilmente di soffocare i gemiti per una sorta di insolito pudore.

“Lord Ramsay, perdonami, non volevo mancarti di rispetto” mormorò poi Theon, con tono umile e mortificato ma nascondendo un sorrisetto sfacciato. “Non ho saputo trattenermi, ma non volevo offenderti, io… volevo solo compiacerti, avresti dovuto fermarmi, io…”

“No, va bene… credo… hai fatto il tuo dovere, mi hai compiaciuto” rispose Ramsay, talmente sconvolto da non rendersi conto di cosa aveva appena detto (ossia, in pratica aveva suggerito a Theon che era suo preciso dovere possederlo ogni qual volta gli fosse venuto in mente!).

Theon, che in quei giorni raccoglieva soddisfazioni come i bambini fanno con le figurine dei calciatori, non si trattenne dal sottolineare la sua vittoria e riprese con il solito tono dimesso, fingendo di volersi scusare per aver appena dato una strapazzata fatta bene al suo Lord…

“Mi sono lasciato trasportare, non sapevo se ti avrei compiaciuto, forse ho sbagliato” disse.

Hai capito Theon? Si divertiva a mettere in imbarazzo Ramsay sull’unico ambito nel quale era più forte di lui. Ramsay avrebbe dovuto ammettere apertamente di essere stato molto compiaciuto per far credere di aver mantenuto lui il controllo della situazione ma, così facendo, avrebbe anche ammesso di dipendere dal suo scudiero e di essersi lasciato travolgere da lui… Una bella pensata!

“Ti ho detto che mi hai… compiaciuto, ecco, altrimenti ti avrei fermato subito e te ne saresti accorto, puoi starne certo” replicò di nuovo Ramsay, cercando di riguadagnare i pezzettini della sua dignità andata in fumo.

“Se è così, allora ne sono felice” concluse Theon, “io voglio solo essere al tuo servizio e farti contento. Prima lo facevo per paura, ma adesso che ti stai dimostrando un vero Lord sono onorato di stare al tuo fianco.”

“Beh, allora meglio così, se siamo contenti tutti e due” commentò Ramsay, tanto per dire qualcosa. Ora iniziava a pensare di aver fatto bene, quel giorno di tanto tempo prima, a tagliargli il mignolo del piede piuttosto che l’altra cosa… e il fatto che Theon continuasse a lodarlo e a elogiarlo lo faceva sentire bene, come non gli era mai capitato prima. Era come se la rabbia che lo aveva invaso continuamente per anni si fosse placata, era come se la presenza di Theon lo facesse sentire più calmo, tranquillo e sicuro.

Addormentandosi tra le braccia del suo scudiero, Ramsay ebbe appena il tempo di pensare che tutto sarebbe andato bene, che aveva in pugno Jon Snow e Sansa Stark e che nessuno gli avrebbe tolto Grande Inverno, che sarebbe rimasto lì tranquillo e beato… insieme a Theon Greyjoy!

Ma il suo neurone solitario era stato troppo ottimista e una tempesta si preannunciava all’orizzonte, mentre lui nemmeno ci pensava alla lontana…

Fine capitolo settimo

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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