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Autore: Dimea    01/02/2018    6 recensioni
"Chat si accomoda su una sedia, mentre cerco la teiera in ghisa di mia madre. Guai ad avere un bollitore in casa mia, finirei diseredata anche solo per averlo pensato.
-Sai, nella mia classe si sta parlando di un viaggio a Londra. Ho sempre voluto vederla, quindi temo che ti toccherà sopportare qualche serata senza la mia compagnia-
Improvvisamente mi cinge la vita con le sue braccia, appoggiando il viso sulla mia spalla. Sento il suo respiro sul collo - Ma Chère , ammettilo che sentirai la mia mancanza- sussurra al mio orecchio, dopo avermi spostato i capelli con la punta del naso. Chat Noir ha la capacità di farmi irrigidire e sbottare senza difficoltà: possiede questa innata sfacciataggine e quel carisma tale, che non mi stupisco come possa avere un fan club, prettamente al femminile e con gli ormoni impazziti.
-Gattaccio! Non farmi prendere lo spruzzino come la volta scorsa!- lo vedo scoppiare a ridere mentre il mio indice tremante ed inquisitore sta ancora sospeso a mezz'aria. Ma la strigliata ottiene l'effetto sperato ed il gatto torna al suo posto senza troppe cerimonie. Eppure senza smettere di ridere."
quinto capitolo Aggiunto !!
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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IV
All I Want Is To Fly With You...

Adrien PoV


Marinette mi osserva incuriosita ad ogni canzone. Vorrei quasi urlarle come mi sono sentito il giorno in cui ho scoperto che avevamo in comune le stesse canzoni preferite.

Ed alcuni libri.
E la passione per i Musical.
Sì, la cosa mi traumatizzò, in senso positivo, parecchio, lo devo ammettere.
Eppure non capisco, in questi quattro anni ho avuto modo di conoscerla sotto tanti aspetti e nonostante tutto, lei è come l'universo vasto ed infinito, tanto da non averla ancora capita del tutto... forse non ho ancora capito me stesso.
Se poi ripenso a ieri sera... Dio quanto è stato difficile! Lei sul pavimento, i capelli scomposti che facevano risaltare il suo volto arrossato e le labbra socchiuse. E la sua maglietta dei Kiss, sollevata quel tanto che bastava per far vedere solo parte del suo ventre. Il suo respiro irregolare... No, non è stato il suo intimo provocante a farmi andare su di giri, ma lei. Lei e le sue reazioni esagerate. Lei ed i suoi occhi di ghiaccio. Non so cosa sarebbe potuto accadere se non mi fossi ripreso, ma ciò non toglie che Marinette richiama ogni mio istinto e pensiero, di qualsiasi natura essi siano.
Saranno passati, sì e no, trenta minuti dalla nostra partenza e la sua espressione non è mutata di una virgola. Le sue labbra sono piegate in una sorta di smorfia tra il divertito e l'incredulo, sopratutto quando parte "Detroit Rock City", spalanca gli occhi e sussurra qualcosa di simile a "
adoro i Kiss". Non posso fare a meno di trattenere una risata... almeno prima di sentire le prime note della canzone dopo. Afferro il telefono, il più velocemente possibile e cerco di sbloccarlo.
"You know I want you / It's not a secret I try to hide"
Troppo tardi. Marinette si volta verso di me, appoggiando una mano sulla mia, fermandomi. Continua a sorridere e scrolla leggermente il capo. -Ti prego, lasciala- sussurra, o forse ha solo mosso le labbra - Adoro questo film... e questa canzone-
C'è qualcosa nel suo sguardo, nel suo modo di fermarmi e nel suo arrossire sfiorandomi la mano, di diverso
Per la prima volta, in questo viaggio, sono io a non staccare gli occhi da lei che si appoggia al sedile e si mette a canticchiare in Playback.
I know you want me / So don't keep saying our hands are tied / You claim it's not in the cards / But fate is pulling you miles away / And out of reach from me/ But you're here in my heart/ So who can stop me if I decide That you're my destiny?
-Tutto bene?- sussurro vedendo la sua espressione sconsolata ed improvvisa.
-Sì, sì... tutto bene. Mi richiama strani pensieri. Tutto qui.- Scrolla le spalle, prima di sorridere amaramente - Ah! Guarda, la Hostess. Prendo un caffè, te ne  va uno?- cerca di evadere, spostando lo sguardo. Non aspetta la risposta, si alza avvicinandosi al carrello, senza proferire un altro suono.
-Cosa sta succedendo lì davanti?- sussurra Alya dopo aver assistito alla scena -Una solita crisi di Mari?- scrollo le spalle, cercando una spiegazione razionale
-Stavamo ascoltando Rewrite the Stars e lei...- cerco di spiegare
-Cosa stavate ascoltando?!? - Improvvisamente la rossa salta al posto di Marinette, puntando il suo sguardo inquisitore su di me - Senti un po' Agreste, sei sadico o cosa? - Scrolla il capo incredula - Non sei stupido, conosci il significato di quella canzone... lei la collegava a te! Neanche immagini quanto quella ragazza sia stata uno schifo negli ultimi quattro anni. No, non lo immagini neppure- sibila, puntandomi l'indice ad un soffio dal naso - E voglio sperare che tu non ti stia avvicinando a lei, pensandola come un simpatico passatempo, perché se così fosse, ti conviene contarti le ossa. Non ti salverà essere un modello, tanto meno il migliore amico del mio ragazzo!- Resto impietrito.
-So di piacerle...- distolgo lo sguardo, sussurrando - ed è ricambiata... da un po'. Dunque ora torna da Nino e non preoccuparti- cerco di sorriderle, provando a convincerla.
-Alya, che ci fai qui?- Marinette è alle spalle della sua migliore amica, con un sopracciglio alzato e due caffè tra le mani.
-Niente, chiedevo consiglio ad Adrien su un tatuatore a Londra dove andare quando avremo un paio d'ore buche, sai lui è stato spesso in quella città... ne conoscerà sicuramente qualcuno- La ragazza mi fa l'occhiolino, chiedendomi di reggerle il gioco.
-S...sì, stavo proprio spiegandole di quel tatuatore a Camden Town. Probabilmente io e Nino potremmo accompagnarvi- annuisco, cercando di auto convincermi di ciò che ho appena detto.
-Hai tatuaggi?- Chiede incredula Mari, riprendendo il suo posto accanto a me.
-Non posso averne ma mi sono sempre piaciuti, quindi mi capita di girare gli studi- cerco di tergiversare -Quindi pensavate di tatuarvi?-
-Ehm, sì è una cosa piccola... è un Matching Tattoo o qualcosa di simile. Sarà grande come una moneta da un centesimo o poco più- Cerca di spiegarmi lei, porgendomi uno dei caffè. - Lo faremo uguale. Io sulla sulla destra, lei la sinistra-  Sembra spenta, rispetto a prima
-Qualcosa non va?- provo a chiedere, memore della reazione di poco prima.
-Sono Solo stanca- fa spallucce.
-Beh, in questo caso...- La tiro dolcemente a me, porgendole di nuovo l'auricolare ed invitandola ad appoggiare la testa sulla mia spalla -riposati-
How do we rewrite the stars? /Say you were made to be mine?/ Nothing can keep us apart /'Cause you are the one I was meant to find/ It's up to you/ And it's up to me/ No one can say what we get to be/
Si accomoda dolcemente, le gote ancora arrossate ed il sorriso ancora a fior di labbra.
Due ore, venticinque minuti dopo e, probabilmente, una ventina di foto da parte di Alya, il nostro Euro star arriva in perfetto orario alla stazione di St Pancras.
Sveglio dolcemente Marinette, che resta una paio di minuti ad osservarmi con sguardo interrogativo, prima di stiracchiarsi.
-Riposata?- Mugugno stirando la schiena
-Ehm... s...sì. Grazie- si alza, lanciandomi un'occhiata imbarazzata -Scusa se...-
-Te l'ho chiesto io, Mari, non ha senso che tu ti stia scusando- La aiuto a prendere il suo bagaglio, per poi prendere il mio - Coraggio, Londra ci aspetta-
L'aria è pesante, appena varchiamo la porta d'uscita, pregna di caffè, sudore e pioggia.
-Bene Ragazzi, forza! Tutti qui! Non abbiamo tutta la giornata.- La professoressa Bustier sventola una mano, richiamandoci vicino alla sala d'aspetto. Con la mano sinistra, fa un rapido conto, indicandoci uno per uno, prima di annuire solennemente con il capo. -Ora ci avvieremo a fare il Check in, per poi dirigerci allo zoo.  Vi annuncio che le vostre richieste per le camere sono state accettate, ovviamente nei limiti, e che avrete tutti camere doppie. Confido nel vostro buon senso.-
Il tragitto dalla stazione all'hotel è breve e questo ci rende tutti decisamente felici a causa dei bagagli, ma renderci euforici, è l'assegnazione delle stanze : sarò con Nino, cosa ben sperata e richiesta, ma c'è già un piccolo problema in vista...
- No, dai... non la prima sera!- mi passo una mano sul volto senza smettere di scuotere il capo - Ma non ce la fai a non scopare ?!? -
-Dai Adrien, si tratta solo di un paio d'ore e poi, quasi sicuramente, ci si ritroverà da qualcuno a fare serata- cerca di convincermi il mio migliore amico
-Nino, Alya è in stanza con Marinette! Non posso portarmela in camera la prima sera...- Strabuzzo gli occhi, cercando di far ragionare il mio compagno di stanza, ma nulla.
Improvvisamente si avvicina e mi poggia una mano sulla spalla -Fratello, non ti sto dicendo di passare in terza base... ma, nel caso in cui possiate rimanere soli, beh... buttati.- annuisce- Quando ti sei presentato da me qualche dicembre fa dicendomi che forse ti eri preso una sbandata per lei, ho cercato di farti capire quanto lei fosse persa di te... ma hai fatto orecchie da mercante. Ora che hai finalmente capito, almeno buttati!-
-Non ti sto dando torto, solo che...-
-Aver paura di lei non ti aiuterà. Ripeto: non devi andarci a letto, potete solo passare una serata insieme...- improvvisamente mi lancia qualcosa che prontamente afferro - Ma se dovessero servirti, ti lascio tre preservativi-.

Il Tamigi, durante la sera, è qualcosa di magico nonostante il vento ed il freddo gelido di questi giorni di febbraio. Il London Eye si staglia, imponente, davanti a noi. Non me lo ricordavo così alto.
-Adri...- La voce di Chloè si fa largo tra i miei compagni, ma la mina vagante viene prontamente fermata dalla Professoressa, che le intima di stare al suo posto, situazione che mi fa rallegrare e sperare nella buona riuscita di questa serata.
Tra poco saliremo su uno dei posti più romantici della città e devo almeno giocarmi una delle mie carte in quest'ora di giro.
-Hai scansato un proiettile, eh?- Ridacchia Marinette al mio fianco - In questo modo, lei salirà sulla seconda carrozza, non incollandosi addosso a te per tutta la durata del giro- Sogghigna, salendo sul globo ed allungandomi la mano - Sali?-
Durante il giro allo zoo si è riaperta ed ha anche avuto modo di schernirmi per la mia fobia dei ragni. Per un istante ho temuto di indossare il costume.
Così tranquilla si era mostrata solo con Chat Noir.
Non mi guardo attorno accomodandoci nella cabina, semplicemente la porto verso il punto più esterno... quello dove mia madre adorava andare.
-Guarda che anche tu hai scansato una mina... altrimenti non avresti avuto il tuo personalissimo Cicerone- mi pavoneggio per un istante, facendole scappare un risolino.
-Colpita ed affondata, Agreste- alza le mani in segno di resa - o come diresti in un incontro di scherma, " Flechè"!-
-Non proprio... ma ci sei andata vicina. Non ti ricordi? Ho provato a spiegarti cosa fosse un flechè- Ridacchio di gusto, sperando di non averla offesa, ma lei risponde alla risata in maniera genuina.
Noto ora i suoi pantaloncini di Jeans, appena coperti dal maglioncione grigio che nasconde un dolcevita rosso ed i suoi capelli sciolti, ad incorniciarle il volto, Mi sfilo la sciarpa, avvolgendola alle sue spalle.
-Ma questa...-
-Sì, me l'hai regalata tu-
Man Mano che saliamo, vedo la luce nel suo sguardo mutare. Sembra una bambina con la prima neve, mentre squittisce indicando le luci del parlamento o il London Bridge.
Mi lascia senza fiato, come solo Ladybug è stata in grado di fare.
Istintivamente le cingo la vita con un braccio e, notando la sorpresa nei suoi occhi, poso l'indice sulle mie labbra -Goditi lo spettacolo- la stringo e lei appoggia la testa alla mia spalla, soffiando il più dolce dei sorrisi, mentre la osservo di sottecchi.
L'ora più veloce della mia vita, ma forse una delle più intense. Quasi ci siamo scordati delle persone accanto a noi.
Le tengo un braccio attorno alle spalle, sulla via del ritorno verso l'Hotel e non posso non notare il sorrisetto soddisfatto di Alya.
La professoressa Bustier passa in rassegna la scolaresca e ci chiede di non combinare danni ed andarci a riposare presto, in previsione della giornata impegnativa dell'indomani, un rapido accenno di assenso, classiche rassicurazioni e siamo già nella stanza di Kim e Max.
-Stasera ci sono solo tre bottiglie di vodka... lo so, lo so ma siamo stati perquisiti tutti dalla Bustier e questo è quello che siamo riusciti a salvare- intona Kim -ora, tutti in cerchio e primo giro di shots; quella bottiglia ci serve vuota. Subito!-
Il brusio comincia ad alzarsi irrequieto, mentre prendiamo i nostri posti. Sfortunatamente Marinette viene trascinata tra Juleka ed Alya, mentre io vengo assaltato da Chloè e Nino,
Giusto il tempo di trangugiare il mio shot che, con mio sommo nervosismo, vedo il cadavere della bottiglia venir posizionato in centro al cerchio. Fottuto. Sono Fottuto.
-Nessuno può tirarsi indietro- cantilena Alya, trascinando la mia Princesse per il maglione -Sono le regole-
-Obbligo o verità, ragazzi miei e spero di non dover stare a spiegarvi le regole! - ci squadra Kim
Escono le coppie più disparate e disperate dell'intera classe, ma il gioco si scalda non appena è Chloè a toccare la bottiglia. Con la punta delle dita la fa roteare finendo du di me.
Cala il gelo nella stanza e, spaventato da ogni possibile richiesta, lascio cadere la mia fortuna sull'obbligo... sapendo che non può forzarmi a fare qualsiasi cosa con lei contro la mia volontà...
-Bene bene, Adrikins- la vedo sistemarsi il balsamo per le labbra -Qui tutti, vogliamo vedere un bacio- la vedo socchiudere gli occhi e rimanere a mezz'aria con le labbra protese.
L'aria si è fatta stranamente pesante, attorno, e qui tutti si staranno chiedendo come ne uscirò -Quindi, volete un bacio?- Vedo Alya sogghignare e mi rendo conto di avere la mia finestrella fortunata. -Allora avrete un bacio...-
Mi alzo in piedi, per poi scendere davanti a Marinette.
Non doveva andare così... non l'avevo pianificato in questo modo.
Deglutisco a fatica, mentre lei mi chiede cosa stia succedendo. Le afferro il volto tra le mani e lascio che le nostre labbra combacino.
Attorno a noi percepisco il silenzio dello stupore e i grugniti di Chloè.
Mi allontano dalla sua bocca, pur volendo di più, sorridendole - prometto che dopo farò di meglio- sussurro a fior di labbra - Non doveva andare così il nostro primo bacio, ma giuro che dopo mi impegnerò di più-
Marinette resta piacevolmente sorpresa. Gli occhi puntati nei miei e mi rendo conto che quella stanza ci sta stretta.
-Beh ragazzi, è stato un piacere donarvi questo spettacolo... ma noi dovremmo parlare in privato- aggiungo prendendo in braccio la mia principessa -Buona serata!- Sento il flash della macchina fotografica della rossa, puntato su di noi.
-Probabilmente, domattina, saranno tutti convinti che non sia in grado di reggere l'alcol- ridacchio cercando di aprire la porta.
La luce soffusa si attiva non appena inserisco la tessera che funge da chiave.
-Era per gioco?- Chiede improvvisamente lei.
-Come ti viene in mente?- la guardo, chiudendo la porta alle mie spalle
-Non saprei... non ti eri mai avvicinato tanto a me- alza le spalle, evitando il mio sguardo. Con una mano le alzo il mento, sorridendole.
- Forse non avrai capito, nell'ultimo anno, quanto mi sia avvicinato a te. In realtà non sono mai stato bravo con le ragazze...- cerco di cancellarmi il sorriso impacciato dalla faccia -Il problema è che più mi avvicinavo e più difficile diventare il controllarmi...-
Non faccio in tempo a finire la frase che lei mi trascina, finendo con le spalle al muro.
Sono su di lei come uno scudo, ma è Mari a dirigere il gioco.
Mi bacia, socchiudendo le labbra e dando dei leggeri colpi alla mia lingua, con la sua. Sembra una danza peccaminosa, qualcosa di troppo sporco e proibito per provenire da lei.
Dio se va avanti così, succede un casino...
Le mie mani passano dai suoi fianchi alla sua vita, scivolando sotto al maglione. Due esploratori alla ricerca di un tesoro vergine ed inesplorato.
Vergine...
Vergine!
Gatto cattivo, gatto cattivo! Non ha mai avuto altre esperienze. Fermati per l'amor del cielo!
La sua bocca scende lungo il mio collo, mordicchiandomi lungo il passaggio...
Non così, NON COSì!
-Marinette... se continui così non va bene- ansimo, cercando di darmi un contegno
-S...sto sbagliando qualcosa?- Spalanca gli occhi come un cerbiatto davanti ai fanali
-No, ed è proprio questo il problema.- Inspiro - Ma io sto perdendo il controllo e non so se tu hai mai...?- lei scrolla il capo -Allora direi di procedere per basi. Quindi, ti prego, lasciami arrivare un minimo di sangue al cervello-
Lei scoppia in una fragorosa risata, prima di tornare sul mio collo.

To be Continued...


Ammetto la mia malvagità ed ammetto che il prossimo capitolo sarà " Peggiore" Eheh.
Ancora grazie a chi commenta, segue e mette tra i preferiti.
Grazie mille
Ci Leggiamo Presto
   
 
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