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Autore: la_presuntuosa_94    28/06/2009    2 recensioni
Semplicemente Chuck, Blair, e tanti intrighi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Chuck le legò un foulard di seta nero a coprirle gli occhi.

Non era quel genere di cose che faceva spesso, richiamava a vecchi telefilm smielati.

Ma era romantico.

- Sono sorpresa… -

Sussurrò Blair sorridendo.

Chuck aveva raggiunto il suo scopo, a quanto pareva.

La limousine continuò a sfrecciare tra le strade romane, trafficate e brulicanti di cittadini e turisti.

Blair fremeva dalla curiosità. Era abituata a pianificare tutto, a conoscere tutto ciò che le si poneva davanti. Ma, dopo la storia dell’esclusione da tutte le università dell’Ivy League, aveva capito che molto spesso le cose non vanno come vorresti. E ne rimani ancora più deluso.

- Aspetta qui tesoro. –

Chuck scese dall’auto.

Tesoro. Detto da Chuck Bass. Il diciottenne che aveva conosciuto carnalmente quasi tutte le donne di New York, non contando quelle straniere. Stava proprio cambiando. E Blair ne era profondamente felice.

 

Bass rimase per un attimo interdetto dall’imponenza della costruzione che gli si stagliava dinanzi. Come per Blair, aveva già visto varie volte durante i suoi viaggi il Colosseo, ma illuminato in quella calda serata estiva, al di sotto di un cielo limpido impreziosito dalla luna piena, gli pareva un qualcosa di sovrumano. Con il suo fare elegante e fiero allo stesso tempo, accompagnato da due guardie del corpo, si avvicinò al gruppo di custodi all’entrata.

Scambiò poche parole con loro, aveva già pianificato tutto la settimana precedente. Ordinò ai due uomini massicci di rimanere lì, e si avviò verso l’auto che avrebbe aspettato al di fuori.

- Siamo arrivati, bellezza. –

Il cuore di Blair batteva all’impazzata. Quasi come la prima volta con lui, dopo il ballo al Victrola.

- Spero che non sia uno dei tuoi soliti giochetti. –

- I giochetti sono finiti, B. –

La sorresse. Blair camminava con le braccia tese in avanti, con la paura di sbattere contro qualcosa.

 

I custodi guardarono quei due ragazzi. Dovevano essere infinitamente ricchi, pensarono, per potersi permettere una sera da soli in una delle costruzioni più antiche e suggestive del mondo, una delle sette meraviglie. Li invidiarono. Loro, poveri italiani, che a stento riuscivano ad arrivare alla fine del mese.

 

Chuck e Blair erano soli, al centro di quell’antica meraviglia. Quanti combattimenti disputati, quante morti. E adesso quanta pace, quanta tranquillità.

Con il suo tocco leggero, C. le sfilò il foulard di seta.

Blair non aveva parole.

- Chuck…come…come hai fatto? –

- Essere un ricco ereditiere ha i suoi vantaggi. –

Qualche passo più in là era apparecchiato tra le rovine un piccolo tavolino, il massimo che gli avessero permesso, con due lunghe candele accese. Le sedie erano drappeggiate con velluto scarlatto.

- Andiamo a sederci e godiamoci la cena. –

Entrambi avevano mangiato nei ristoranti più spettacolari, ma niente poteva essere paragonato a quello splendore. Erano completamente soli.

I piatti erano già riempiti del cibo preferito di B., i bicchieri colmi di vino bianco pregiatissimo. E, naturalmente, al lato delle posate d’argento, gli amaretti di Pierre Hermè.

- Non so come ringraziarti. Qui è…non trovo nemmeno un termine per descrivere tutto questo… -

Afferrò la mano di Chuck. E questo è niente, amore mio.

 

La serata trascorse tra le chiacchiere dei due e i commenti sul cibo squisito. Parlarono dei due anni passati, delle loro macchinazioni, delle relazioni rispettive con Vanessa e Nate solo per cercare di allontanarsi l’uno dall’altra. Risero pensando a Dan “l’infiltrato”, al fallito tentativo di scoprire l’identità di Gossip Girl.

A mezzanotte si trovarono sazi, divertiti, incantati dalla location e più che mai innamorati.

- Scusa un secondo… -

Chuck si allontanò.

Blair avrebbe voluto chiamare immediatamente Serena, per rinfacciarle quanto fosse stata frettolosa nello giudicare C. , di quanto lo fossero stati tutti. E anche per condividere virtualmente quell’immensa gioia con la sua migliore amica, la persona più importante per lei dopo l’uomo con cui stava trascorrendo quella magica serata.

 

Chuck sfoderò il suo costoso palmare e scrisse un messaggio. Lo inviò e attese quello di conferma. Sarebbe stato tutto perfetto.

Diamo il via.

Tastò la tasca dei suoi pantaloni. Sì, il pacchetto era ancora lì. Sorrise e tornò al tavolo guardando la luna sopra di lui.

 

Quando C. tornò a sedersi, l’immenso Colosseo venne invaso da una musica forte.

 

With me – Sum 41

 

A Blair cominciarono a luccicare gli occhi. Quanti ricordi legati a quella canzone.

Chuck le afferrò la mano e la fece salire attraverso delle scale fino al punto più alto dell’ edificazione. Tutta Roma si stagliava dinanzi ai loro occhi, la musica continuava a suonare.

 

‘Cause it’s true, I’m nothing without you.

 

Quelle parole vennero scritte nel cielo attraverso fuochi d’artificio rossi e gialli.

Chuck continuava a stringere Blair, che aveva ormai il viso rigato di lacrime.

 

Everything is nothing without you.

 

Blair guardò Chuck negli occhi. Un momento interminabile, un eternità. Gli sfiorò il viso e lo baciò. Un bacio sofferto, ripensando alle tante volte che nei due anni precedenti avrebbe voluto farlo. Ma adesso era lì con lui, e le sembrava un sogno.

 

Cause I’d bleed my heart out to show, that I won’t let go.

 

Chuck trattenne il fiato mentre il rumore dei fuochi d’artificio e la musica lo inondava.

 

Blair, I love you.

 

La scritta bianca e azzurra invase il cielo.

Chuck trasse fuori dalla sua tasca il pacchetto, le ultime note della canzone.

Con mani tremanti Blair lo aprì.

All’interno della pregiata scatolina di tessuto blu, luccicava un anello di diamanti di Tiffany, ad occhio e croce 12 carati. Blair se ne intendeva.

Allontanò il pacchetto con la mano.

- Non posso accettarlo, Chuck. –

- Un anello di questo valore non potrebbe stare meglio a nessun’altra. –

Lo prese dallo scatolo con infinita delicatezza, e lo mise al dito medio di Blair.

 

Lo fecero nel retro della limousine, alla fine della serata.

Blair spese parole su parole di ringraziamento, ma a Chuck bastava essere lì con lei.

Tornarono all’hotel all’alba.

Blair salì immediatamente in suite, era distrutta, mentre Chuck fu trattenuto dal consierge.

- E’ stato recapitato questo biglietto per lei, Mr Bass. –

- Grazie. –

 

Chuck lo lesse. Era scritto al computer.

 

Alle 12.00 all’aeroporto.

Ti consiglio di non portare la tua dolce metà

o chiunque altro con te

o saranno guai.

G.

  
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