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Autore: la_presuntuosa_94    26/06/2009    1 recensioni
Semplicemente Chuck, Blair, e tanti intrighi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Erano passate circa 4 ore dall’ultima volta che aveva visto Chuck. Era uscito senza dare troppe spiegazioni, lasciandola sola su quel letto che, in quel momento, le pareva troppo vuoto.

Blair Woldorf si guardò intorno. Una suite di lusso nel bel mezzo di Roma, una delle città più belle del mondo. Luci soffuse, cuscini di seta rosa, due bicchieri di champagne quasi pieni che sembravano fluttuare su un delizioso tavolino in ferro battuto.

 

Si trovò a sorridere.

Il sorriso che rendeva il suo volto ancora più spaventosamente bello di quello che era.

 

Non avrebbe mai pensato che a diciotto anni si sarebbe trovata in quella situazione.

Solo due anni prima si sognava protetta dal principe azzurro Archibald, da tutta la vita il suo unico scopo era Yale. L’università che aveva frequentato suo padre, il suo amato padre. Adesso invece, era con l’uomo che amava più di se stessa, un principe oscuro però, riflettendo su quello che sarebbe stato il suo futuro alla NewYorkCity University, un istituto di bassa qualità che non avrebbe potuto raggiungere con la sua limousine. E tutto quel pasticcio per quale motivo? Per aver calunniato un’insegnante. Calunnia che poi si era rivelata vera, tutti avevano scoperto che Mss Carr aveva fatto sesso con Dan Humphrey. Pensare a lui la fece rabbrividire. Era storia passata ormai. Si era lasciata complotti e vendette, tutto ciò che era stata la sua vita fino a quel momento, alle spalle. Anche se stava attendendo il re dei complotti e delle vendette. E dei sentimenti non rivelati.

 

Ma alla fine ce l’aveva fatta, il suo Chuck, a dirle che l’amava. E le era sembrato di toccare il cielo con un dito. Perché Chuck era diverso. Tutti pensavano che fosse un viscido approfittatore, ma solo lei sapeva che dietro quella facciata si nascondeva un bambino bisognoso di amore. L’amore che lei aveva deciso di dargli. Con tutta la sua anima.

 

 

 

Chuck Bass varcò l’uscita di quell’edificio. Salì nella sua limousine, non sarebbe passato inosservato. Stringeva tra le sue mani un pacchetto. Quella mattina, a letto con Blair, la sua Blair, dopo un’incredibile nottata, aveva guardato il suo viso addormentato. L’aveva guardato a fondo, come del resto aveva sempre fatto da quando l’aveva conosciuta. Era perdutamente innamorato di lei. Per la prima volta poteva dire di amare realmente qualcuno. Si era alzato, vestito, ed era uscito. Voleva renderla felice. Con la sua voce che molto spesso poteva essere confusa  con un sussurro, intimò al suo autista di accelerare. Non voleva far aspettare la sua donna un minuto di più. Prese il suo cellulare e scrisse un messaggio:

Indossa qualcosa di elegante B.

Sto arrivando.

Sorrise. Il sorriso che rendeva il suo viso ancora più spaventosamente bello di quello che era.

Sì, poteva finalmente dire di essere felice.

 

 

 

- Miss Blair? Il signor Bass è qui sotto che l’aspetta! –

Blair riconobbe la voce di Dorota, la sua adorata cameriera. L’aveva portata con lei, non avrebbe potuto lasciarla nell’Upper East Side. Era nella suite sotto la loro.

- Arrivo Dorota! –

Si guardò di nuovo allo specchio. Era incantevole. Aveva un Missoni nero che le arrivava al ginocchio, con una lunga scollatura sul decolté impreziosita dalla stupenda collana di rubini che Chuck le aveva regalato. I capelli corvini raccolti che lasciavano scoperta la nuca, il punto debole di Bass, orecchini coordinati. Chissà cosa avrà in mente Chuck. Ma non le importava saperlo. Con lui sarebbe andata in capo al mondo.

 

Chiuse a chiave la loro stanza esclusiva, in quell’albergo italiano che apparteneva alle industrie Bass. Scese le scale con grazia, stando attenta alle sue inestimabili Jimmy Chou nere con rifiniture rosse che riprendevano la collana e gli orecchini.

 

Chuck era di spalle. Stava parlando con il consierge.

Blair si fermò sulle scale, fingendo un fare regale. Anche se non c’era bisogno di fingere, lei era una regina. Queen B.

Chuck si voltò. Rimase folgorato. Era abituato alla bellezza di quella ragazza, ma ogni volta lo sorprendeva. Era avvolto nel suo completo scuro di Dolce &Gabbana, i capelli perfettamente ordinati e pettinati all’indietro.

 

Mosse qualche passo verso di lei, tendendole la mano. Blair la strinse e scese gli ultimi gradini. Poi Chuck le porse il braccio.

- Allora Bass-tardo, dove andiamo? –

Adorava dargli quegli sciocchi soprannomi. Nonostante si erano arresi al fatto che si amavano reciprocamente, non smettevano di punzecchiarsi.

- Sul retro della mia limo per cominciare. Tu adori il retro delle limo, sbaglio? –

- Beh, se mi è servito il retro di una limo per trovare l’uomo della mia vita, allora sì, le amo. –

Chuck sorrise e la baciò.

Si avviarono insieme verso l’auto. Tutti li guardavano. Erano belli, ricchi, americani, innamorati. Cosa desiderare di più?

 

L’autista chiuse la portiera dietro di loro. Fecero qualche metro, e poi Chuck interruppe quel silenzio.

- Ho vinto io, comunque. –

- Come scusa? –

Blair cercò di fare l’offesa.

- Tu mi hai detto ben due volte che mi amavi prima che te lo dicessi io. –

- L’accordo non era chi lo dicesse prima, ma chi lo dicesse e basta. E si da il caso, che l’abbiamo detto entrambi. E non ce ne vergogniamo, vero? –

- Certo che no, sweet darling. –

Altro bacio. Intenso.

- Non mi hai ancora detto dove andiamo. –

- E’ una sorpresa B. Non essere impaziente. –

Poi Chuck la guardò con il suo sguardo penetrante, dal viso alla profonda scollatura, sfiorandola.

- Ma se vuoi, possiamo rimanere qui dietro… -

- No Chuck, voglio godermi questa sorpresa. –

  
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