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Autore: Chocolat95    02/02/2018    0 recensioni
"I miti raccontano storie senza tempo, che possono essere accadute oppure no, in un modo o in un altro. Ognuno ci legge quello che vuole e decide se crederci o meno. Ma un fondo di verità ci sarà sempre"
I miti greci e la JongKey possono avere qualcosa in comune? Scopritelo se volete
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Storie autonome l'una dall'altra.
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NOTE: La maggior parte dei capitoli è da revisionare però in generale si posso leggere anche prima che io li sistemi
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jonghyun, Key
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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I patti sono chiari, gli dei degli inferi sono irremovibili: se vogliono tornare indietro entrambi, non devono vedersi.

Jonghyun è in dubbio, come può fidarsi di loro? Come può sapere che non lo inganneranno e alla fine gli toglieranno tutto? Perchè è solo questo che a loro interessa, rubare gli affetti ai vivi per averli loro che non ne possono godere.
Ma non può fare altrimenti, se non accetta, lo perderà sicuramente.

Kibum è poco più di un'ombra, pallido anche più di quanto potesse mai essere stato in vita, e di fianco ai signori della morte, anche lui riflette un'aura sinistra. Ma forse è questo a convincerlo, vuole ridargli la vita che gli è stata tolta, il calore sottratto al suo corpo e soprattutto al suo spirito ora così mesto. Lo guarda negli occhi vacui e con sicurezza dice "Accetto" e subito gli sembra che un brillio per un attimo riaccendi gli occhi dell'amato, ma non fa in tempo a bearsene.

"Dal momento che ti allontanerai per andartene dunque, non potrai più voltarti fino a che tornerai alla luce. Se non vuoi che lui rimanga con noi..."

No, glielo ha promesso, sul suo corpo esanime mentre la morte ingiusta se lo portava via glielo ha promesso, lo sarebbe andato a riprendere.
E così fa, con coraggio muove i primi passi, fiducia ne ha poca, ma vuole sperarci. L'antro è lungo, è buio ed è spaventoso come solo l'oltremodo può essere. Jonghyun procede, forzandosi a non avere fretta e soprattutto a non girarsi per assicurarsi di essere seguito. Perchè ha l'impressione che a rimbombare siano solo i suoi passi e che in realtà nessuno gli sia dietro. Prova a chiamarlo, nessuno gli ha detto che non può farlo

"Kibum... ci sei?"

E con sollievo una voce risponde "Sì, sono qui" è fioca, sottile, ma gli sembra di riconoscere una dolcezza familiare. Sa che le ombre ingannano, che sembrano tutte uguali, ma vuole convincersi sia quella che lui pensa.
Ancora cammina, ancora ha dubbi.
Ancora decidere di chiamarlo "Kibum, cosa vuoi fare, appena usciamo?"

"Vorrei ascoltare la tua voce che canta per me"  il cuore gli si riempie ed è impaziente più di prima ma non sente ancora quella vita.
Forse sono arrivati, forse quella è la luce del sole ma ancora il dubbio lo assale. Non può girarsi a verifica però, deve trovare una soluzione.

"Kibum - lo chiama - l'unica cosa che voglio con tutto me stesso è riportarti alla luce, alla vita con me, ma ho  ancora paura che tu sia un'illusione e che non potrò davvero stringerti tra le mie braccia poi... scusa questa mia debolezza, ma il pensiero mi impedisce di procedere con coraggio" gli ha dato le spalle, si è sforzato tutto il tempo di non girarsi a guardare e magari scoprire di star parlando solo con un mucchio di rocce.
 È inconsolabile, il terrore dell'illusione lo attanaglia, ma ecco che riceve una risposta inaspettata "Jonghyun, chiudi gli occhi"

Quasi non si aspettava una risposta, di sicuro non di questo tipo, ma obbedisce anche se preso alla sprovvista e subito una corrente leggera gli sfiora il viso. Si sforza di mantenere le palpebre serate e resistere alla curiosità di capire cosa stia succedendo
"Ora riprendi a camminare" la voce sembra più vicina ora, e il tono è sempre più familiare. Procede a passi misurati, fino a che riconosce la morbidezza dell'erba sotto i piedi e i raggi del sole sulla pelle. Ma anche un altro tipo di calore gli preme sempre più sul viso e sugli occhi ancora ciechi

…sembrano…  delle mani

Incerto, fa ancora qualche passo e poi solleva le sue e incontra  una pelle morbida che da tanto non accarezzava
Vorrebbe piangere, il suo cuore trabocca di emozione

“Ora, ti posso guardare vero?”




Angolo dell'autrice:
stesso discorso del precedente capitolo; questa è più una bozza, nei prossimi giorni la sistemo per bene
  
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