Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Walt96    04/02/2018    3 recensioni
La Fantasia è il motore che muove il mondo.
Nella città natale di Walt, Athom, la Fantasia era quel potere innato che nei giovani determinava lo sviluppo di un potere piuttosto che un altro; Walt controllava l'elettricità.
È giunto il momento di un nuovo inizio, il ragazzo viene ammesso alla famosissima Accademia dei Sette, dove i sette maestri insegnavano l'utilizzo della Fantasia ai loro studenti.
Vecchie e nuove amicizie andranno a fondersi e il destino di Athom sarà imbrigliato tra Luce e Oscurità.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Kingdom Hearts W'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 12
 
Fallen
 
 
 
 
 
Trascorsero due settimane da quella serata, che Walt passò prevalentemente a letto a causa di una forte influenza estiva che aveva contratto chissà dove e chissà in che modo.
Purtroppo la costrizione in casa al caldo e al riposo quanto fuori la temperatura era  sui trenta gradi non giovò all’umore del ragazzo, che pensava ai suoi amici mentre si divertivano al mare: Al avrebbe mostrato con qualche scusa i suoi bicipiti a tutte le ragazze della spiaggia, Andy l’avrebbe accompagnato, non per mettersi in mostra ma per promuovere animatamente la sua campagna contro il consumo di carne e pesce, essendo vegetariano, Lezia invece li avrebbe ignorati pesantemente tutto il giorno allenandosi in mare per le sue gare di nuoto.
Solo Erik, Cindy e Lilly venivano a trovarlo appena possibile, i primi due lo aggiornavano sugli argomenti delle lezioni e sulle relative novità, purtroppo si perse un’importante lezione di Antonella sulla combinazione dei poteri: «Ha mescolato perfettamente il suo Buio con il Ghiaccio di Frida e ne è venuta fuori un opera d’arte, più che un attacco» disse Cindy riportando la sua testimonianza; con Lilly invece passava il tempo a chiacchierare amabilmente su quello e su quell’altro, lei lo ricoprì di tutti i pettegolezzi possibili che giravano nei corridoi dell’Accademia, sia sugli studenti che no.
Walt notò sempre di più che lei concludeva sempre le sue visite con una domanda ricorrente: «Ma Erik ti ha parlato di me?» rivolgendogli poi il suo sguardo ebete assetato di informazioni fresche.
Purtroppo in quel periodo non ebbe l’occasione di rivedere Lucas, sia perché era ammalato sia perché dubitava che qualcuno lo avesse avvisato della sua indisposizione.
Anche per questo Walt moriva dalla voglia di chiedergli notizie, probabilmente in tutti quei giorni era già riuscito a parlare con qualche maestro e forse anche ad ottenere già qualche lezione.
Sapeva bene che Lucas non aveva confidenza con nessun maestro in particolare e dubitava che si fosse rivolto a Walter in quanto lo si vedeva raramente in giro e, pur dimostrandosi sempre gentile e disponibile, incuteva comunque una certa dose di timore agli studenti. Sicuramente anche Dave, il meno severo tra i maestri, avrebbe saputo come aiutarlo quindi non c’era da preoccuparsi.
La lezione odierna era tenuta appunto da Dave ed Eugeo e spiegava la creazione delle mosse: era una delle lezioni più importanti in quanto veniva eseguita unicamente due volte all’anno e all’esame conclusivo dell’Accademia era richiesto, oltre all’uso di un’arma, anche l’esecuzione di una o più mosse specifiche e ben costruite.
Durante tutta la sua esperienza Walt aveva utilizzato unicamente il proprio elemento, anche se nei modi più variegati a cui potesse attingere, ma fino a quel momento era riuscito a creare unicamente una sola mossa: il “calcio alla velocità della luce”.
Fantasticando ne aveva pensate ad alcune che lo intrigavano molto ma non ebbe mai né il tempo né le capacità per realizzarle.
Da giorni gli girovagava nella mente l’idea di un lampo di dimensioni catastrofiche generato dal vorticoso movimento di numerosi detriti metallici e dei relativi campi magnetici, chissà magari in futuro ci sarebbe riuscito!
Carico di entusiasmo e caramelle per la gola, Walt arrivò al limitare della spiaggia, là dove la sabbia del litorale diveniva sempre più rada per lasciar posto alla terra e all’erba.
Proseguendo con lo sguardo verso sinistra e volgendosi verso i monti, si vedeva chiaramente il Santuario che si ergeva poco dopo lo strapiombo.
Ciò che colpì Walt più di tutto, però, fu l’enorme folla di studenti riuniti per l’evento.
Non si sarebbe mai aspettato di vedere così tante persone, non aveva mai assistito ad un’affluenza di allievi tale da non distinguere tutti i presenti.
«Walt!?» lo chiamò l’amichevole voce di Frida che era accompagnata da Andy formando una più che insolita coppia.
«Ciao ragazzi! Avete visto quanta gente, sta succedendo qualcosa di strano?» chiese lui.
«Non direi nulla di particolare» rispose Frida «Ma ci sono anche studenti più grandi a seguire questa lezione per questo c’è così tante persone».
«Ho capito, sarà meglio che mi metta a cercare Erik e Matt, allora. A proposito voi li avete mica visti?» chiese.
«No» risposero entrambi in coro.
Walt li guardò più attentamente del dovuto e si portò le dita al mento «E voi due cosa ci fate assieme, si può sapere?» chiese in tono canzonatorio facendo finta di averli colti nel sacco.
«È più assurdo di quanto tu possa pensare» gli rispose Frida con tono di stizza «Lo dico io o lo dici tu?» chiese voltandosi verso Andy.
Andy un po’ imbarazzato prese un bel respiro e raccontò brevemente ciò che era successo qualche minuto prima: «Quando sono partito da casa sapevo che la lezione si sarebbe svolta qui, al termine della spiaggia, però mentre camminavo per le vie del centro mi sono messo a viaggiare con i pensieri e invece di venire qui mi stavo dirigendo al bosco che porta al Santuario. Per fortuna Frida mi ha visto e con un grido mi ha destato dai miei pensieri. Così siamo venuti insieme» concluse Andy un altro episodio dovuto alla sua sbadataggine cronica.
«Sei davvero incredibile Andy!» disse Walt con una sonora risata.
«Io la trovo un’assurdità» commentò Frida con una voca apatica.
«Sarà meglio che mi avvii, ci vediamo a fine lezione!» li salutò Walt e si diresse verso il centro della folla separandosi dai due amici, alla ricerca dei suoi compagni.
In realtà cercava anche Lucas in modo da scambiare giusto due notizie prima dell’inizio della spiegazione ma non lo vide, sicuramente coperto dalla folla.
Ad un certo punto, mentre scrutava attentamente cercando di non pestare i piedi a nessuno, avvertì un rapido movimento dietro di lui, una mano che si avvicinava decisa al suo fianco.
Avendo affinato moltissimo i sensi durante quei mesi di allenamento, produsse una scossa di autodifesa.
«Ahio!» esclamò Erik sbatacchiando la mano a destra e a sinistra «Mi hai fatto male».
«Erik! Diamine! Volevi farmi il solletico eh?! Te l’avevo detto di non farlo mai più!» rispose Walt a metà tra l’arrabbiato e il divertito.
«Ma eri così distratto mentre ci cercavi! Non ho saputo resistere!» rispose l’amico scherzosamente ora che la mano non gli doleva più.
«La piantate di essere così infantili voi due? Quasi mi vergogno» commentò aspramente Matt mantenendo invece il suo solito atteggiamento ligio e zelante.
«Oh, piantala di fare il soldato, te» disse Erik e, con un rapido e inaspettato movimento, lo punzecchiò in vita facendo il solletico a lui.
Matt, anche se infastidito, apprezzò evidentemente la naturalezza della battuta e la confidenza che ormai si era creata coi tre compagni.
In quel momento un lampo di fuoco accanto al maestro Eugeo, al centro della folla, annunciò l’inizio della lezione.
 
 
 
 
«Silenzio!» urlò il maestro della Terra richiamando l’attenzione di tutti, che si zittirono.
Dave appoggiò con vigore il suo avambraccio abbronzato alla spalla dell’anziano collega, osservando con interesse tutti i volti della folla di studenti che li osservava.
Eugeo gli scagliò un’occhiataccia velenosa, la quale traspirava perfettamente la sua ira nel dover fare lezione con lui.
«Allora ragazzi, questa è la lezione più importante dell’anno e del trimestre, come sapete per affrontare l’esame e superarlo dovete saper eseguire più di una mossa specifica che deve essere ben strutturata, pensata, ed eseguita alla perfezione in sede di scrutinio» iniziò Eugeo con tono estremamente didattico.
Molti volgevano però lo sguardo a Dave (Walt compreso) nella speranza che animasse al meglio la lezione come solo lui sapeva fare. Rendendola interessante e divertente alla stessa maniera.
«Una mossa non solo aumenta esponenzialmente l’efficacia del vostro elemento, concentrandolo e rendendolo più offensivo, ma alle volte vi permette di ottenere effetti secondari molto utili nelle battaglie e nei duelli» proseguì il maestro recitando a memoria la definizione presa da un libro probabilmente vecchio quanto lui «È vero però che le mosse richiedono tempo di preparazione e alle volte certi procedimenti specifici per essere eseguite, perciò non sempre si ha la possibilità di utilizzarle, soprattutto durante una battaglia molto frenetica. Vi consiglio fin da ora di pensare anche ad alcune mosse semplici e veloci da utilizzare proprio in questi casi. Se vi capitasse di duellare con Kudo all’esame e tutto si basasse proprio sull’utilizzo di una mossa potete star pur certi che perderete» commentò aspramente.
«Orsù maestro non mi sminuisca così!» commentò Dave facendo un passo avanti «Nemmeno con me avreste speranza!» disse facendo l’occhiolino agli studenti mentre Eugeo non poteva vederlo «Ma che ne dice di una dimostrazione concreta, Maestro?» propose lui.
Erik si avvicinò ai suoi compagni e li disse bisbigliando: «Avete notato che Dave da del lei a Eugeo? Avis e Walter non lo fanno, pensate che riceva ancora degli insegnamenti da lui?» chiese.
«Non credo, probabilmente lo fa perché lui è il più giovane ed Eugeo il più anziano» ipotizzò Walt.
«Secondo me lo prende per il culo» fu più diretto Matt, e la loro attenzione tornò sulla lezione.
Dave si era alzato in volo ad una ventina di metri ma i suoi movimenti erano ancora ben visibili.
Avvicinò le mani in grembo e creò una piccola ma molto vivace fiamma per ogni lato, entrambe volteggiavano molto velocemente attorno ai palmi del maestro.
Improvvisamente Dave unì le mani con forza e facendo collidere la traiettoria delle due fiamme queste cambiarono orbita, aumentando incredibilmente di intensità.
Dave allargò di colpo le braccia e le due allegre fiammelle si trasformarono in due intensissimi e luminosi anelli di fuoco che avvolgevano tutta l’area intorno al maestro; il loro diametro doveva essere più di due metri in quanto gli anello lo circondavano completamente ma il corpo di Dave era contenuto benissimo nella loro orbita, non rischiava di toccarli.
Eugeo lo guardò e mosse solo leggermente la mano che reggeva il suo bastone nodoso verso il punto da cui probabilmente sarebbe arrivato il colpo.
Dave alzò le mani come per afferrare gli anelli di Fuoco che bruciavano con un calore immenso, e poi volò rapidamente verso terra facendoli schiantare contro Eugeo.
L’anziano poco prima che il colpo lo raggiungesse, colpì il terreno con il bastone e cinque lastre di terra lo rinchiusero in un cubo difensivo.
Le fiamme colpirono il terreno consumandolo, ma essendo circolari lo devastarono su tutti e tre i lati esposti a Dave.
Una volta che il colpo fu esaurito Eugeo scagliò via il resto del terreno che ancora lo proteggeva, mostrando agli studenti di essere illeso.
«Allora ragazzi, chi è che ha voglia di analizzare quello che è appena accaduto?» chiese Eugeo mentre Dave scendeva dolcemente a terra.
Silenzio tombale.
Walt udì distintamente Erik deglutire a fatica prima di alzare coraggiosamente la mano.
Eugeo lo squadrò dalla testa ai piedi e poi gli diete da parola.
Erik, ancora incredulo del suo coraggio iniziò a esporre la dinamica dei fatti: «Il maestro Dave ha preso distanza in modo da poter preparare in sicurezza la mossa e avere lo slancio per utilizzarla insieme alla forza di gravità naturale. Ha creato delle fiamme che roteavano frenetiche tra le sue mani e facendone collidere le orbite e aumentando significativamente l’intensità del Fuoco ha creato un'unica orbita circolare che conteneva i due intensi flussi, talmente concentrati da avere una sagoma distinta invece che il tipico bordo frastagliato delle fiamme» spiegò Erik.
Walt era incredulo che avesse notato tutti quei dettagli della mossa che nel complesso non sarà durata più di dieci secondi.
«Infine l’ha scagliata con forza contro di lei, sfruttando la forma circolare degli anelli per colpirla con la stessa forza e intensità su tre lati quasi contemporaneamente» concluse.
«Bravo, devo farti i miei complimenti» gli rispose gentilmente Eugeo, «Peccato che non hai notato la mossa difensiva che ho eseguito io» lo punzecchio l’anziano maestro.
Il volto di Erik divenne rosso come un peperone, in imbarazzo.
«Io ho eseguito quello che vi avevo anticipato prima, una mossa rapida, efficace e che è stata in grado di proteggermi da un colpo devastante come quello di Dave. Ho avuto solo bisogno di colpire il suolo con la punta del mio bastone» disse spiegando la lezione.
Erik, come la maggior parte degli studenti, era ammutolito completamente. Erano concetti difficili e astratti per loro, non riuscivano ancora a distinguere bene la differenza tra una mossa e un utilizzo qualunque del proprio elemento.
«Ragazzi è questo che vi chiediamo noi» intervenne Dave «Come avete visto le mosse hanno costruzioni particolari, a volte difficili, a volte semplici ma sono quelle che spesso vi porteranno alla vittoria. Non possiamo insegnarvi una mossa specifica perché sono strettamente personali, non funzionano sulle altre persone. Simboleggiano il legame unico e indissolubile tra voi e il vostro elemento. Usate la Fantasia, fatela scorrere nel vostro corpo e nella vostra mente, sentite il vostro elemento e capite ciò che vi può veramente dare. Solo così si formano le mosse: vivendo il vostro elemento» disse tutto ciò con una mano sul suo petto da ragazzo, glabro ma già ben delineato, sul suo cuore ardente.
«Dave è stato chiarissimo, so che è un argomento difficile e che vi metterà alla prova. Prendetelo come un test a voi stessi, quando avrete scoperto la vostra arma personale e avrete sviluppato delle mosse soddisfacenti, allora sarà il momento giusto per affrontare l’esame. Adesso andate, la lezione è finita!» disse congedando gli studenti.
 
 
 
 
La folla, ancora un po’disorientata iniziò lentamente a diradarsi.
«Ci credo che vengono tutti steccati sulle mosse! Non possono spiegarci nulla di particolare e pretendono che le eseguiamo senza problemi!» si lamentò animatamente Lezia parlando solo con Al senza Andy, evidentemente non lo avevano ancora recuperato da prima.
«Voi ci avete capito qualcosa? Così magari mi aiutate a dare una mano a questa D-in-D, Donzella in Difficoltà» chiese Al a Walt e gli altri quando si incrociarono.
Walt gli indicò di soppiatto Erik, facendo capire che era lui al quale dovevano chiedere.
Si unirono alle lamentela generale anche Frida, July e Andy con i quali si ritrovarono nella massa di ragazzi che tornava verso le mura.
Anche Frida, non apprezzava appieno l’esito della lezione «La dimostrazione è stata utile come al solito non c’è che dire, ma mi aspettavo, come dire, una lezione un po’ più… lezione. Soprattutto da Eugeo che è sempre così discorsivo» disse la ragazza.
«Basta io sono stufa! Non vedo l’ora di diplomarmi!» continuò a lamentarsi Lezia facendo salire l’umidità dal terreno dal nervosismo e dal mancato controllo del suo elemento.
«Pst? Ragazzi?» chiamò sottovoce Walt sia Erik che Matt, in modo che indietreggiassero un po’ rispetto agli altri che stavano continuando a parlare sulla lezione.
«Avete mica visto Lucas? Devo parlargli» chiese Walt.
«Non contare sulla mia vista, sono cecato» rispose Erik.
«È laggiù con quei tipi ambigui della sua classe» disse Matt indicando un punto lontano nella folla.
Walt alzò lo sguardo e lo vide in lontananza, era dimagrito e camminava con le braccia attorno alle spalle dei compagni, in maniera fin troppo amichevole.
«Ma cosa diavolo…?» si chiese Walt fra sé e sé.
Li osservò con attenzione per qualche momento, intanto tutti viaggiavano verso le mura e non li avrebbe sicuramente persi di nuovo di vista.
Ad un certo puntò vide che Lucas lasciò andare la presa sugli altri due e ridendo e scherzando evocò il suo fuoco spettrale violaceo per incenerire tutti i fiori sul prato davanti a lui, come dei petardi.
Non era un comportamento da lui, e se anche fosse stata una dimostrazione per i compagni aveva un atteggiamento troppo gaudio nel farlo.
«Scusatemi un attimo» disse Walt ai suoi amici, allontanandosi e spostandosi verso Lucas.
Il ragazzo non si accorse di nulla, o forse sì e faceva finta di niente, Walt non avrebbe saputo dirlo; poco prima di raggiungere un’imponente arcata che segnava l’accesso ad Athom, lo chiamò.
«Lucas? Hey, come stai?» chiese con una leggera dose di titubanza.
Tutti e tre si girarono e, vedendo Walt con il suo fare ingenuo, sorrisero leggermente divertiti.
David e Jacob si scambiarono uno sguardo del tipo “lasciamoli soli” e si allontanarono leggermente, mettendosi sotto l’arco.
Anche Erik e Matt videro la scena e si misero ad aspettare il loro compagno dall’altro lato dell’arco, opposti a David e Jacob, sospettosi.
Walt notò tutti questi movimenti ma decise di non badarci, era preoccupato per Lucas: «Cosa ti è successo?» chiese anch’egli sospettoso. Ora che lo vedeva da vicino Lucas sembrava quasi malato, con gli occhi scuri e il fisico stanco.
Lucas ignorò completamente la sua domanda: «Eccolo qua! S-s-sai il tuo consiglio è stato più che illuminante!» disse entusiasta, talmente tanto che si avvicinò e lo strinse per un braccio talmente forte da fargli male.
Walt non si scostò, forse per dimostrare determinazione, forse a causa dello shock.
Lucas animò la sua mano in bella vista, davanti alla faccia di Walt, e dal palmo iniziarono a emergere ombre e spettri violacei poi, dopo qualche momento, divenne tutto nero, con venature rosse, lui raccolse velocemente l’energia in una sfera e, stringendo la mano a pugno, la fece esplodere con energia. Tant’è che Walt dovette girarsi per non essere colpito in viso dalla piccola, ma comunque dolorosa, onda d’urto provocata.
Walt era incredulo e anche spaventato… che fosse quello il temibile potere del Tempo? Nero con venature rosse e sferico, esattamente come lo Spazio era rosa e sferico?
«Le lezioni p-private sono state molto utili Walt, e presto conquisterò appieno il mio n-n-nuovo elemento! David mi sta dando una mano, s-senza di lui non saprei come fare, è un vero amico. A-a-dios Walt e grazie!» disse Lucas lasciandolo andare dalla sua presa troppo ferrea per il suo fisico e allontanandosi per raggiungere i suoi compagni.
Da lontano David gli fece un cenno di sfida con la testa, poi se ne andò verso il centro, seguito a ruota dal suo scagnozzo Jacob, come al solito.
Walt era scosso, incredulo e impietrito. I suoi amici lo stavano raggiungendo di corsa preoccupati.
Lui cadde in ginocchio, senza forze: che avesse compiuto uno sbaglio?







Angolo dell’autore:
Abbiamo assistito prima ad una lezione molto importante in cui vengono spiegate (più o meno) le mosse! Cosa ve ne è sembrato? 
Ormai avete preso confidenza con i personaggi? Ho cercato di dare un carattere diverso a tutti rispecchiando i miei progetti.

Il declino del pacifico equilibrio di Athom è già iniziato, cosa pensate possa essere successo a Lucas? La soluzione a questo enigma è molto sottile e importante, ma vorrei sapere la vostra! Avete tutti gli indizi necessari a capire, vedremo se li scoverete;)
Vi comunico che oggi avete letto l’ultima lezione che verrà svolta; d’ora in poi non ci saranno più salti temporali di qualche giorno, sarà tutto consequenziale.

Il prossimo capitolo verrà pubblicato il 18 di febbraio! Consiglio, per chi non l’avesse fatto, di visitare il mio profilo e di iniziare a leggere le altre due storie di questa serie: “Kingdom Hearts W” e “Kingdom Hearts 2W” per godersi appieno la conclusione di questa storia.

See you next time!
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Walt96