~~Il suono della campanella segnò la fine di un’ altra giornata alla UA. Il prof Aizawa si ritirò nel suo sacco a pelo per cadere in letargo:
-La lezione è finita, cercate di non morire mentre uscite. Non voglio rogne.-
Ojiro iniziò a sistemare gli appunti e i libri nella borsa, nel chiacchericcio generale. Come sempre, gli si avvicinò Hagakure, già pronta per uscire.
-Ojiro non ho seguito bene la lezione di oggi, potresti passarmi i tuoi appunti?-
-Certamente, ma credo che Yaoyorozou potrebbe dartene di migliori. Abbiamo imparato molto di più studiando da lei che in due mesi di scuola.-
-Dici sul serio? Allora vado subito da lei. Ci vediamo domani.-
Sorrise nel vedere la ragazza invisibile allontanarsi verso la vice-rappresentante e si diresse verso l’ uscita. Nel corridoio si erano radunati i ragazzi della 1 A: Midoriya stava con Iida e Uraraka, Kaminari importunava Jirou, accompagnata da Yaoyorozou e Hagakure, mentre Shouji sollevava di peso Mineta per impedirgli di importunarle, Tokoyami osservava da lontano Tsuyu.
-Non faresti meglio a parlarle?- chiese il biondo.
-… Non so a cosa tu ti riferisca.- rispose il corvo indifferente, lasciandolo con un sorrisetto divertito.
Ormai era arrivato agli armadietti e si sedette su una delle panche per cambiarsi le scarpe mentre arrivavano anche gli studenti delle altre sezioni. Si alzò e si rimise la borsa in spalla, quando sentì qualcosa che lo bloccò sul posto.
-Accidenti Shinsou! Anche a questo  compito hai preso il massimo dei voti. Vorrei davvero essere te.-
-Dai  smettila, lo sai che lui non ama le lusinghe.-
-Quelli del corso per eroi sono pazzi a non aver preso uno come te.-
Shinsou? Era il nome del ragazzo del festival sportivo, quello con cui aveva fatto squadra per la lotta sulle spalle. Era passato un po’ di tempo da quell’ evento, ma non poteva dimenticare quello che era accaduto. Sapere da Midoriya i problemi del ragazzo, però, gli aveva reso più facile superare la cosa. Gli sarebbe piaciuto parlargli, ma con tutte le lezioni e l’ esperienza sul campo non c’ era stata più occasione di farlo.
Non sentì il ragazzo replicare, ma vedendo i suoi compagni andarsene senza di lui, suppose che Shinsou fosse ancora là. Fece un respiro profondò e si affacciò sull’ altra fila di armadietti. Lo vide seduto a cambiarsi le scarpe, i capelli viola spettinati come sempre e le occhiaie sul volto ancora più scavate. Non riusciva ad avvicinarsi: il solo pensiero che l’ altro potesse controllarlo di nuovo lo bloccava lì, a spiarlo da dietro un armadietto, una cosa davvero poco onorevole.
Shinsou si alzò, prendendo le scarpe e riponendole nell’ armadietto, per poi richiuderlo, rimanendo fermo qualche secondo.
-La coda… puoi smettere di muoverla, per favore?-
La voce piatta dell’ altro lo fece raggelare mentre si rese conto che la sua coda si agitava, riflettendo il suo umore e tradendo la sua posizione. Ormai scoperto, Ojiro si fece avanti, stringendo forte la cinghia della borsa per sfogare la tensione. Il solo stare vicino a quel tipo lo mandava in tilt; ora che Shinsou gli aveva parlato non avrebbe potuto più dire nulla altrimenti sarebbe caduto vittima del suo potere.
-Cosa vuoi? Non ho tempo da perdere.- continuò scontroso il viola, voltandosi a guardarlo.
Quando comprese il motivo del suo tentennamento chiuse gli occhi, trattenendo un sospiro frustrato.
-Stai tranquillo, il mio quirk non è attivo adesso.-
Quella dichiarazione sollevò Ojiro che, seppur con timore, fece un passo avanti progendo la mano all’ altro.
-Volevo presentarmi: sono Mashirao Ojiro. Ti perdono per quello che hai fatto al festival sportivo.-
Il ragazzo rimase qualche istante a guardare la mano dell’ altro, per poi superarlo ed andarsene verso l’ uscita, ignorandolo. Il biondo lo seguì indignato:
-Potresti almeno ricambiare il saluto. Non ero tenuto a perdonarti, sai?-
Si piazzò davanti a lui, impedendogli di proseguire oltre. Entrambi erano evidentemente contrariati.
-Non mi interessa.-
Lo sguardo cinico di Shinsou sembrò trapassargli la carne. Anche per uno calmo e ragionevole come Ojiro, questo era troppo.
-Come ti perme…-
Il suo corpo si bloccò di colpo, le parole gli morirono in gola e la mente gli si annebbiò. Dannazione! Lo aveva fregato; eppure aveva detto che non avrebbe usato il suo potere.
Con aria scocciata, Shinsou guardò Ojiro, immobile davanti a lui.
-Ora torna a casa tua e non scocciarmi più.-
Impartito l’ ordine, se ne andò via, mentre l’ altro iniziò a muoversi secondo il comando. Tentò di liberarsi dall’ ipnosi, ma nulla da fare. Prima di perdere di vista Shinsou, lo vide voltare l’ angolo, con un espressione triste.
Dopo qualche minuto venne liberato dall’ urto di un passante. Lo aveva fatto di nuovo. Si era impossessato di lui e lo aveva gettato via. Frustrato ed offeso nell’ orgoglio ritornò a casa promettendo che la questione non sarebbe finita così. Quello che Ojiro dimenticò, però, fu che i ricordi dell’ ipnosi spesso risultavano sbiaditi. Così quel volto triste che gli aveva fatto battere il cuore, sparì dalla sua memoria.




Angolo dell' autore: Ciao a tutti, sono nuovo e questo è il mio primo lavoro. Spero vi sia piaciuto. Ho conosciuto da poco My Hero Academia ma me lo sono divorato e ormai lo adoro. Ojiro è uno dei primi personaggi di cui mi sono innamorato e mi sembrava giusto partire con una storia su di lui. Fatemi sapere cosa ne pensate, datemi consigli e ditemi se ci sono errori (ho controllato più volte ma non si sa mai). Grazie di tutto e spero di pubblicare al più presto la prossima parte!