Capitolo 7 – Revelation and jealousy
Il viaggio fino all’albergo di Kaori si svolse nel
silenzio più totale. Mick era discreto e comprensivo e non voleva turbarla
ulteriormente con domande inopportune, mentre lei non riusciva a smettere di
rivivere nella sua mente la scena appena svoltasi con Ryo. Come aveva potuto
lasciarsi andare così? Mettere a repentaglio tutto quello che aveva costruito in
quei due anni? Tuttavia, la cosa che la turbava più di tutto erano le parole di
Ryo. La risolutezza e la sicurezza con cui le aveva detto di volerla indietro,
il suo sguardo intenso e appassionato, le sue labbra esigenti e bramose sulle
sue…Scosse la testa per scacciare quel ricordo. Non doveva pensarci, l’unica
cosa che doveva fare era tornarsene al più presto a New York.
Arrivati in albergo, Mick l’accompagnò alla porta
della sua stanza.
-Stai un po’ meglio?- le chiese, accarezzandole una
guancia
-Vorrei dirti di sì…Ma sarebbe una bugia- rispose
Kaori
-Senti, io non ti farò domande, perché è una faccenda
che riguarda solo te e Ryo, ma se c’è qualcosa che posso fare, anche se fosse
solo ascoltare, sarei felice di poterti aiutare in qualche
modo…-
Lei sapeva che era sincero, l’americano era una delle
persone migliori e più comprensive che avesse mai conosciuto.
-Ti va di entrare e sopportarmi mentre piagnucolo un
po’?- gli chiese indicando con un cenno della testa la porta della sua
camera
-Ho le spalle larghe e forti, puoi piagnucolare quanto
vuoi- sorrise Mick
Un’ora dopo, quando Kaori accompagnò Mick alla porta,
si sentiva un po’ meglio. Aveva parlato con l’amico, gli aveva raccontato tutto
quello che era successo, gli aveva svelato il segreto che si portava nel cuore
da due anni, e ora si sentiva un po’ più leggera. Mick le aveva consigliato di
parlare con Ryo, ma lei era ancora dell’idea che lo sweeper non avrebbe mai
dovuto sapere niente e che prima se ne fosse tornata a New York, meglio sarebbe
stato.
Prima di uscire, Mick si voltò verso di lei.
-Kaori, capisco quello che stai passando, ma non puoi
continuare a tenerti tutto questo dentro, ti distruggerai. Vi distruggerete
entrambi-
Kaori fece un sorriso amaro.
-Credo che Ryo
sopravvivrà…-
L’americano scosse la testa.
-Tu non lo hai visto in questi due anni. Quella luce
di vita che tu avevi acceso nei suoi occhi se n’è andata. Io che l’ho conosciuto
prima e dopo il tuo arrivo posso dirlo. Con te Ryo aveva conosciuto il vero
significato della parola vivere e la tua partenza lo ha distrutto. Ho
temuto seriamente che tornasse ad essere quello di una volta, l’uomo che sfidava
la morte con divertimento e leggerezza-
-Mick, non capisco perché mi stai dicendo tutto
questo- lo interruppe lei –Non me ne sono andata di mia scelta, ho dovuto
farlo. Non potevo restare sapendo che quella notte per lui non aveva
significato niente, che le mie speranze di essere amata da lui erano solo una
pura illusione-
-Non ti sto dicendo questo, Kaori. Ti sto dicendo che
Ryo non può vivere senza di te e credo che ormai se ne sia reso conto anche lui.
E se ti ha mandato via è solo perché è uno stupido imbecille che non sa
affrontare quello che prova per te-
-Mi dispiace, io…non posso fidarmi ancora di lui, non
posso rischiare…Questa volta non sarei solo io ad andarci di mezzo-
-Kaori…-
Ma una voce roca e profonda interruppe quello che Mick
stava per dire.
-Ma bene…Guarda un po’ chi abbiamo qui…- la voce di
Ryo trasudava sarcasmo –Che c’è, Mick, prima di sposarti hai voluto tentare
un’ultima chance con il tuo primo amore?-
Mick si irrigidì e si voltò verso Ryo.
-Se non sapessi che è solo la gelosia a farti parlare,
ti cancellerei quel sorriso da bastardo a suon di pugni- sibilò
-Mick, lascia stare- Kaori gli appoggiò la mano sul
braccio per calmarlo –Ci parlo io, tu torna pure da Kazue-
L’americano la guardò.
-Ne sei sicura?-
-Sì, va tutto bene. Non voglio che ti perdi la cena
per il tuo fidanzamento per colpa mia-
-D’accordo. Buonanotte, Kaori-
-Buonanotte-
Mick se ne andò e Ryo e Kaori rimasero soli. Lei gli
fece cenno di entrare nella stanza.
-Si può sapere che diavolo ti è preso per trattare
Mick a quel modo?- lo aggredì non appena si richiuse la porta alle spalle –E poi
che cosa ci fai qui?-
-Sono venuto per parlare con te e invece ti ho trovato
ad amoreggiare con Mick!- rispose Ryo con sarcasmo
-Stavamo solo parlando!- replicò lei –E poi, perché
sono qui a giustificarmi con te? Io della mia vita posso fare quello che
voglio!-
-È proprio qui che ti sbagli- Ryo le si avvicinò in
due falcate –Tu sei mia ed è ora che tu te ne renda conto-
Detto questo la prese tra le braccia e prese possesso
della sua bocca. Brutalità, voglia di soggiogare, passione, istinto…Questi
furono gli ingredienti di quel bacio. Puro istinto di possessione.
Kaori tentò in tutti i modi di resistere, ma il suo
corpo fu sopraffatto dal desiderio, e ben presto si ritrovò a corrispondere con
tutta se stessa. Quando poi lui fece scorrere le mani dai suoi fianchi al suo
seno, non poté trattenere un gemito. A quel punto, Ryo fece scendere la lampo
del suo vestito, che cadde ai suoi piedi, lasciandola con indosso solo la
biancheria. Senza scattare le labbra dalle sue, Ryo si slacciò i pantaloni, poi
la liberò anche degli ultimi indumenti. E lì, appoggiandola al muro, la fece sua
con bramosia selvaggia, spingendosi in lei con foga.
Kaori urlò e il mondo intorno a lei scomparve.