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Autore: TotalEclipseOfTheHeart    05/02/2018    2 recensioni
Helena Montgomery non ricorda nulla del suo passato.
Semplicemente, un giorno di mezza estate, si risvegliò, sola e abbandonata, in un campo di grano presso la città di Los Angeles.
A quel tempo, lei non sapeva, non poteva sapere.
Non ricordava nulla, né della sua identità, come l'amata figlia di Regina della Foresta Incantata, né di come fosse giunta in quel mondo, messa in salvo per sfuggire alle ire di Lui.
Costretta a vivere in un mondo che non le appartiene, capisce in fretta di essere, in qualche modo, "diversa".
Abbandonata la sua famiglia adottiva, inizia a viaggiare, alla ricerca di sé stessa.
E' solo quando, anni e anni dopo, Emma Swan giunge a Storybrooke che, finalmente, i suoi ricordi tornano.
Ora, non deve far altro che ricongiungersi alla madre.
Ma gli anni sono passati, riuscirà a ricondurre la donna sulla via della luce?
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Baelfire, Emma Swan, Nuovo personaggio, Regina Mills, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3
La ruota del tempo
 

Vento, solo vento.
Vento fresco, vento ristoratore … vita, movimento, emozione.
Per questo Helena adorava andare in moto. Saltare su quella sella, senza avere un’idea precisa su dove andare, soli con sé stessi nel brivido del viaggio. Su quella moto, lei poteva finalmente volare via, lontano, in luoghi inesplorati lasciandosi alle spalle ogni preoccupazione, ogni incubo, ogni timore.
Sorrise, forzando l’acceleratore.
Superò alcuni vecchi supermercati, sfrecciando attraverso le strade ormai solo radamente illuminate della città e lasciandosi rapidamente alle spalle il centro di New York.
Accadde con scarsissimo preavviso.
Proprio come quando ricorreva alla Voce, sentì una stretta stringerle lo stomaco, una sensazione pressante e insolita, che la spinse e frenare bruscamente, esibendosi in un’ampia sgommata prima di finire dritta di fiancata contro un albero.
Gemette appena, mentre il peso della moto la schiacciava contro la corteccia umida di frescura serale quando, improvvisamente, un lampo le attraversò gli occhi, facendola collassare a terra priva di sensi.
 
Helena Montgomery non aveva memorie della sua vita Prima.
Si era risvegliata, in un giorno di piena estate, nel bel mezzo di un campo di grano presso la provincia di Los Angeles.
Era accaduto 20 anni prima.
E, da allora, erano cambiate molte cose.
Inizialmente era stata presa in cura dai Servizi Sociali, i quali avevano cercato d’indagare, senza successo, all’interno del suo passato. Tuttavia visto che, oltre al proprio nome, ricordava poco altro del suo passato i risultati erano stati a dir poco scadenti: nessuna denuncia che potesse corrispondere, nessuna sparizione.
Niente di niente.
Semplicemente, sembrava comparsa dal nulla.
E nel nulla sarebbe rimasta, se non fosse riuscita a trovare una famiglia.
Venne quindi affidata all’Orfanotrofio Pascal, in cui si ritrovò a crescere, assieme a un gran numero di bambini, grandi e piccoli.
Eppure, almeno, loro avevano un passato. Per lei invece non c’era nulla, niente a cui aggrapparsi.
Nessuna ancora a sostenerla nei momenti di bisogno, solo il suo silenzio, la sua camera ma, soprattutto, i suoi libri.
Quando Helena si era risvegliata, aveva perso tutte le sue memorie passate. Praticamente, era come se il suo cervello si fosse completamente resettato … non sapeva parlare, non sapeva leggere né scrivere. Il mondo era un mistero eterno, un luogo misterioso e pieno d’insidie di cui, nonostante tutto, non riusciva a sentirsi parte in alcun modo, per quanto si sforzasse.
Come aveva imparato a leggere, poi, non era più stata in grado di fermarsi.
Adorava passare le sue ore a immergersi nelle fiabe, volando su paesi lontani e su terre sconosciute, conoscendo personaggi fantastici e combattendo battaglie epiche. Era quello il mondo che desiderava conoscere, il SUO mondo.
E poco le importava che, così facendo, finisse con l’essere isolata dai suoi stessi compagni.
Purtroppo, però, quel suo atteggiamento ne aveva anche altri, di risvolti negativi. Nessuno desiderava una bambina così strana, così … così insolita. Persino gli istruttori preferivano starle alla larga.
Perché, quindi, una famiglia avrebbe dovuto volerla?
C’erano così tanti bambini. Più piccoli, più socievoli, più … più tutto.
Fu così quindi che, lentamente, Helena iniziò a rinchiudersi in sé stessa. Quei libri divennero il suo rifugio, la sua casa, la sua famiglia.
Essi erano il solo mezzo con cui potesse dimenticare gli incubi che, notte dopo notte, venivano a perseguitarla.
Eppure, a volte, è proprio quando la fiammella della speranza si fa più lieve che, inaspettatamente, la ruota del destino ricomincia a girare a nostro favore.
 
“Stia tranquillo, Signor Parker. La sua amica si rimetterà presto.”, stava dicendo il medico, controllando nuovamente la cartella della paziente.
Helena era giunta all’Ospedale Santa Maria Novella di Brooklyn alle 22.00 di sera, in ambulanza.
Un vecchio giardiniere, che abitualmente era solito potare l’erba del prato di fianco al quale lei era collassata, passava per caso da quelle parti quando si era reso conto della moto, abbandonata sul ciglio della strada. E di Helena, a terra.
Fu lui a chiamare i soccorsi, che la portarono all’ospedale.
Il medico, un giovane avvenente dall’aria decisamente professionale, osservò nuovamente la giovane donna, per poi spostare lo sguardo su Matt: “E’ sicuro che qui in città non abbia dei parenti o … insomma, qualcuno da chiamare?”
L’altro scosse il capo: “No io … ecco. Ci conosciamo solo da qualche mese. Lavora nel mio stesso locale ma non ha mai parlato troppo della sua famiglia. So che viaggia molto e non è di qui … oltre a questo, poco altro.”
Il medico annuì, sospirando.
“Comunque sia, la sua amica sta bene. Ha subito solo una lieve contusione ma, con il giusto riposo, si riprenderà presto. Per stanotte vorremmo tenerla qui ma, già da domani, potrà tornare alla sua dimora.”, concluse, per poi congedarsi.
Matt annuì, tornando a osservare l’amica che, finalmente, pareva iniziare a riprendere i sensi.
“Ehi …”, esordì, sedendosi al suo fianco mentre quella, la gola ancora impastata e gli occhi offuscati dall’incidente, cercava di guardarsi attorno, confusa.
“Che cosa …”, cercò di articolare, nervosa, “… che cosa è successo?”, chiese.
“Hai avuto un incidente in moto. Hai preso i sensi e quindi sei stata portata qui, i medici dicono che non è nulla di grave. Tu come ti senti?”
Helena dovette riflettere per qualche istante.
Ricordava solo quella stretta allo stomaco e poi … poi …
Si alzò si scatto, sorprendendo Matt che, preoccupato, cercò di rimetterla sdraiata: “Ehi, i dottori hanno detto che devi riposare. Si può sapere che ti prende?”
Helena lo osservò, perplessa.
Perché, per qualche strano motivo, ora ricordava tutto.
E, finalmente, il suo viaggio aveva una meta.
Sorrise: “Sto bene … ma domani devo assolutamente partire.”
L’altro la osservò, perplesso: “Partire? Nel senso che … che te ne vai? Aspetta … domani c’è l’inventario. Hai idea di cosa farà lo stronzo se verrà a sapere che ti sei licenziata all’ultimo momento?”
Helena sorrise, cercando la sua mano prima di continuare: “Senti Matt … lo so che ti sto prendendo in contropiede ma … non posso spiegarti subito tutto. Però io devo andare, è una questione molto importante e …”
“Riguarda la tua famiglia, vero?”, la fermò lui, sorridendo appena.
Lei si bloccò, osservandolo perplessa, quindi sorrise a sua volta.
Sin da quando si erano incontrati, aveva capito subito che il giovane era decisamente sveglio. Un peccato … forse, in altre circostante, avrebbero potuto persino stare assieme.
Annuì: “Si, beh … è una questione abbastanza delicata.”
“Ve bene. Va … se è la tua famiglia non posso impedirti di andare. Al capo ci penserò io.”
Helena sorrise, abbracciandolo.
Ora, doveva solo partire per Storybrooke.



Note dell'Autrice:
Rieccomi!
Allora, come mai questo capitolo tanto in anticipo?
Ebbene, a dire il vero ci sono due motivi. Tanto per iniziare, è un modo per ringraziarvi, ho visto che anche il secondo capitolo ha ricevuto 100 visualizzazioni e io non potrei proprio esserne più felice. E poi tra pochissimo ci sarà il venticinquesimo anniversario dei miei, e volevo approfittarne per dedicare loro un capitoletto speciale.
Un po' più corto degli altri, qui finalmente la nostra Helena sembra aver recuperato la memoria (Emma Swan Effect, in termini scientifici) e abbiamo anche un piccolo squarcio sul suo passato dopo essere giunta nel nostro mondo. Se però volete scoprire maggiori informazioni sul suo misterioso potere, la Voce, e sul perchè non parli spesso della sua famiglia temo che dovrete attendere ancora un pochetto.
Il titolo del capitolo, "La ruota del tempo", rimanda al fatto che Emma, decidendo di restare a Storybrooke, ha fatto si che anche lì il tempo ricominciasse a scorrere e lo stesso vale per Helena che fino ad allora non aveva idea delle sue origini. E si ... ho inserito una semicitazione di Harry Potter, altro Fandom che amo moltissimo, vediamo chi sa trovarmela!
Per ora, ringrazio nuovamente Ghylliam ed EragonForever per le recensioni, assieme a tutti i miei lettori.
Alla prossima!

Teoth

 
   
 
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