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Autore: Twixieristess    05/02/2018    1 recensioni
Quirinus Raptor verrà ricordato per essere stato un subdolo servo del male. Un viscido e crudele calcolatore! Nonostante ciò, il ricordo dell'insegnate non coinvolge l'unanimità del pensiero.
Heleonor Golbin, una pragmatica ex docente di Hogwarts, si trova alle prese con un forte conflitto interiore.
"Forza, Helly! Se non fosse stato un infido traditore, allora perché non ha pensato ad un'altra soluzione? La sua intelligenza non è mai passata inosservata! Era un valido insegnante e un abile mago. Avrebbe potuto guadagnarsi il rispetto altrui in altri modi, se solo avesse voluto!"
"I giovani commettono molti errori, Hagrid. Ci sono cose di lui che voi non sapete. La mia unica certezza è quella di aver fallito. Un opprimente senso di fallimento mi sta tormentando!"
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Quirinus Raptor, Rubeus Hagrid
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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L'ALTRA FACCIA DELL'ODIO

"Vieni Hagrid, facciamo due passi."

La donna si accarezzò la lunga chioma argentata. Sguardo basso e passo tranquillo, come se volesse contemplare ogni singolo filo d'erba. I raggi del sole, ormai stanchi, da lì a poco tempo avrebbero lasciato il posto all'oscurità.

"Mi addolora vederti così, Helly!"

Hagrid ruppe il silenzio, ma l'amica rimase assorta nei suoi pensieri. La bellezza di quel volto emaciato sembrava impreziosirsi sempre di più con il passare degli anni! I segni del tempo non facevano che aumentare il fascino di quei vispi e saggi occhi grigi, che Hagrid non aveva mai visto così tristi. Heleonor si sedette su una roccia gelida che giaveva sul terreno e tirò un lunghissimo sospiro accorato.

"Helly, anche a me dispiace per quello che è accaduto! Al professor Raptor e... beh, insomma... Quando l'ho saputo sono rimasto molto sorpreso. Nessuno se lo sarebbe mai aspettato!"

L'attenzione della donna fu rapita da un alberello in fiore poco distante da lei e dal suo amico. I rami si agitavano sfacciatamente sotto le carezze del vento freddo, mentre il profumo dei fiori si liberò nell'aria, inebriando i sensi della strega.

"Osserva, Hagrid. Non è bello?"

Il mezzogigante volse lo sguardo verso l'esile albero tormentato dal vento.

"Già. Ma temo che tra poco assisteremo alla sua fine!"

In pochi secondi, uno dei ramoscelli si spezzò.

"Lo capisci?"

A quella domanda, Hagrid non rispose e guardò l'amica con aria interrogativa.

"Continua ad osservare, amico mio"

Un secondo ramoscello cadde sul terreno umido. Ne seguì un terzo, poi un quarto.
Il vento diventava sempre più violento e un albero così esile non ne sarebbe uscito illeso.

"Credo di non arrivarci, Hally."

La donna sospirò di nuovo.

"Quando un albero è fragile, un vento potente finirà per spezzarlo prima o poi. La bellezza e il profumo delle fronde non saranno sufficienti a garantire la sua sopravvivenza."

Hagrid guardò Heleonor affettuosamente.

"Gli alberi non hanno la capacità di mettersi al riparo quando arriva una tempesta! Neanche se fossero consapevoli della propria fragilità."

Sul volto barbuto del mezzogigante comparve un sorriso appena accennato e con voce sommessa continuò:

"Un albero non ha libertà di scelta, Helly! Non può cercare di mettersi in salvo. Non può chiedere aiuto."

"E se non fosse consapevole della propria fragilità?"

"Cosa faresti? Sradicheresti tutti gli alberi del mondo per metterli in un posto immune alle intemperie? Per una come te, amica mia, è abbastanza insolito fare paragoni... come dire? Inadeguati! Penso che con il passare del tempo e a mente lucida, riuscirai a fartene una ragione."

La malinconica strega sembrava non ascoltarlo nemmeno.

"A volte entrava in aula con gli occhi arrossati dal pianto, altre volte dalla mancanza di sonno. Spesso se ne stava con lo sguardo perso nel vuoto. A cosa pensasse non sono mai riuscita a comprenderlo del tutto! Il fatto che trasalisse a ogni singolo rumore ha sempre suscitato una certa ilarità tra i compagni. Pensa, alcuni si divertivano a spaventarlo di proposito!"

 "Helly..."

"Quegli occhi non sono mai cambiati, Hagrid!! Lo so che è stata una copertura, ma ti assicuro che molti tratti del suo carattere, quelli  che avete conosciuto anche voi, erano gli stessi che conobbi io anni fa! Sono stati ostentati, esasperati per raggiungere uno scopo, ma... in parte erano autentici!"

"Non può essere così indifeso e pauroso un uomo che ha accettato di vivere in simbiosi con Voldemort!! Questo lo sai bene."

"I giovani possono commettere molti errori."

"La tua sofferenza mi addolora, Heleonor. Ma in certi casi bisogna arrendersi al presente. Sei una persona dotata di grande razionalità, non puoi vivere nel ricordo dello studente che fu!"

"Non era cambiato del tutto, Hagrid. Te l'ho già detto!"

"Se non fosse stato un viscido calcolatore, allora perchè non ha pensato ad un'altra soluzione? La sua intelligenza non è mai passata inosservata! Era un valido insegnante e un abile mago. Sarebbe stato in grado di guadagnarsi il rispetto altrui in altri modi, se solo lo avesse voluto!"

"Aveva quell'aria anche quando era un ragazzino."

"Quale aria? Quella da animaletto impaurito? Prendeva ordini da Voldemort, Heleonor!! Quel tremulo scoiattolino ha ingannato tutti noi."

"... la sua anima è stata frammentata, in parte piegata al volere del Signore Oscuro, ma non cambiata del tutto."

"Sono molto combattuto, Hally. Davvero! Ma non riesco a provare il minimo affetto per lui. Mi chiedo come mai potrei, dopo quello che ha fatto!"

"Io invece mi chiedo quale dolore possa aver spinto un ragazzo così brillante e talentuoso a commettere una simile follia. Non intendo giustificare il suo gesto, ma non faccio che pensare a ciò che possa aver provato in tutti questi anni"

"Perchè fai finta di non comprendere che il tenero ragazzino che vive nei tuoi ricordi è stato capacissimo di intendere e di volere?  Se avesse voluto avrebbe sicuramente tentato di ribellarsi al volere di... Tu-Sai-Chi!!"

"Pensi che non l'abbia fatto? Hai questa certezza?"

"Tu quali certezze hai, Heleonor?"

"Ci sono cose di lui che voi non sapete. La mia unica certezza è quella di aver fallito, Hagrid. Un opprimente senso di fallimento mi sta tormentando!"

"Stando al tuo ragionamento, allora l'intera scuola avrebbe fallito! Raptor non è stato solo un tuo studente, avrà avuto a che fare anche con altri insegnanti, o sbaglio? Tante altre persone avrebbero potuto... non so, aiutarlo? Forse è questo ciò che vuoi dire?"

"Non mi interessa l'operato degli altri, Hagrid. Vorrei solo capire... se c'è qualcosa che IO non ho fatto!!"

"La verità, Helly, è che anche il fanciullo più promettente, se particolarmente fragile, durante il corso della sua vita può imbattersi in tentazioni di questo tipo. Magari in preda all'ira, alla tristezza... Come potremmo farci carico delle alterazioni psicologiche di tutti gli studenti di Hogwarts? Bisognerebbe sorvegliarli 24 ore al giorno, assisterli fino al raggiungimento dell'età adulta...! Sarebbe semplicemente impossibile. I ragazzi crescono, sviluppano una loro visione del mondo, una coscienza... Fossi in te non avrei rimpianti. Hai fatto molto per lui. Che cosa avresti potuto fare di più?"

Heleonor abbassò il capo, quasi in segno di resa.

"Provavo una grande tenerezza per lui, amico mio. La proverò per sempre! Mi è capitato diverse volte di essere presente durante i suoi attimi di debolezza, eppure... in tutti questi anni l'ho abbracciato una sola volta. Una sola volta, capisci? E non forte come avrei voluto. Forse è questo il mio rimpianto più grande!"

Il buon Hagrid strinse a sè l'amica, che si abbandonò ad un pianto liberatorio.
 
   
 
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