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Autore: fmartinuz    05/02/2018    1 recensioni
La battaglia di Mustafar ha sancito la nascita di Darth Vader. Il nuovo Impero Galattico ha soppiantato la Repubblica proseguendo nell'opera di distruzione definitiva delle sacche di resistenza separatista. Darth Sidious ha ottenuto il controllo totale su un Senato azzoppato e si appresta ad affidare al suo allievo, Darth Vader, una missione di recupero che potrebbe permettere all'ordine dei Sith di riconquistare il vecchio potere...
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader, Obi-Wan Kenobi, Palpatine/Darth Sidious, Yoda
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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V. RELIQUIA DAL PASSATO
 
Quel che restava del corpo meccanico del droide volò fuori dalla stanza della Torre degli Holocron e si schiantò al suolo lasciando attonite le due guardie posizionate all’ingresso. I cloni si scambiarono uno sguardo sorpreso e con timore si voltarono verso l’interno. Darth Vader uscì e i due temettero per un attimo che potesse riversare la propria ira su di loro ma il Sith li ignorò e si diresse verso la biblioteca. Doveva fare rapporto a Darth Sidious.
“Si spiega tutto!” pensò rabbioso Vader “Ecco chi è l’assassino dei due cloni. Non sono stato io a ucciderli, almeno questo lo ricordavo bene. È stato maestro Yoda. Deve essersi infiltrato nel Tempio Jedi mentre ero su Mustafar per conto del maestro a eliminare i capi separatisti, maledetto!”
 
In brevissimo tempo Anakin si trovò nuovamente al cospetto di Darth Sidious che si apprestava a iniziare il suo pasto. Quando vide Vader percepì una forte sensazione di rabbia nel suo allievo e poggiò sul tavolo le posate.
- Percepisco delle turbolenze in te, mio allievo – esordì l’Imperatore.
- L’Holocron che cercavamo è stato trafugato dal Tempio – tagliò corto Vader.
Il viso rugoso dell’Imperatore si contrasse in un’espressione di iroso disappunto che mise in mostra le gengive rossastre.
- Questo non l’avevo previsto. Hai già scoperto chi è l’autore del furto? –
- Il droide addetto ha controllato la cronologia dei prelievi e ha scoperto che l’Holocron è stato recuperato da Yoda –
- Quel maledetto Jedi! – sbraitò Darth Sidious ribaltando con una manata il piatto e spargendo cibo tutto attorno.
– Non pensavo fosse tanto temerario da infiltrarsi nella tana del lupo, ma a quanto pare il nostro servizio di guardia si è dimostrato totalmente inaffidabile. Sarebbe opportuno capire quando è successo –
- Dovremmo verificare le registrazioni del Tempio Jedi, maestro – propose Vader.
- È esattamente ciò che ho intenzione di fare –
 
Sidious premette un pulsante posto sul bracciolo destro del proprio scranno e il tavolo si accese, emettendo una fioca luminescenza bluastra, trasformandosi in uno schermo touch. Il Signore dei Sith si chinò sul tavolo e iniziò a digitare password e selezionare cartelle di file finché non giunse alla sezione in cui erano state archiviate tutte le registrazioni effettuate dalle telecamere interne del Tempio Jedi. Sidious cominciò controllando quelle del giorno precedente non trovando traccia di nulla di anomalo. Proseguì, analizzando quelle della settimana e di quella ancora precedente senza alcun risultato. Vader sentì montare in Sidious una tumultuosa impazienza che si aggiungeva alla fastidiosa consapevolezza di essere stati ingannati da Yoda. Dopo vari tentativi l’Imperatore riuscì a trovare quello che cercava: la registrazione risaliva a diverse settimane prima, per esattezza…al giorno del loro duello in Senato!
- Quel pestifero Jedi si è introdotto qui dopo che mi aveva indebolito, ha sfruttato la mia temporanea fiacchezza per sottrarre l’Holocron. È stato abile, glielo concedo. Colpire il nemico nel momento in cui non se lo aspetta. – disse Sidious.
- Pensa che abbia preso l’Holocron perché aveva previsto il piano? – chiese Vader.
- Questo lo escludo categoricamente. Da tempo sognavo di perseguirlo, certo, ma non avevo rivelato le mie intenzioni a nessuno. Tu sei stato il primo e l’unico con cui l’ho condiviso. Tuttavia Yoda, che non è uno sprovveduto, avrà pensato che quella lista nelle nostre mani potesse essere pericolosa e perciò l’ha presa, prima ancora che potessimo muovere un passo. –
A questo punto Palpatine alzò gli occhi dallo schermo e guardò Vader.
- Devo affidarti una missione di recupero, mio allievo. Tu sei l’unico che può riprendersi l’Holocron, soprattutto perché sei il solo in grado di fronteggiare un Jedi del livello di Yoda – disse Darth Sidious.
- Quello che lei ordina, maestro, per me è legge ma un guerriero senza la sua arma non è un guerriero – rispose Vader.
- Hai ragione, Anakin, per un attimo avevo scordato che avevi perduto la tua spada laser su Mustafar, ma, credimi, è una difficoltà che possiamo superare molto facilmente –
- Non avrà intenzione di separarsi dalle sue spade laser! –
- No, infatti. Perciò ti invito a seguirmi, ho qualcosa da mostrarti – concluse Sidious.
L’Imperatore pigiò nuovamente il pulsante sul bracciolo in modo da spegnere lo schermo e poi girò attorno alla scrivania metallica avvicinandosi a Darth Vader. Lo superò e si diresse verso la porta. Anakin lo seguì senza proferir parola osservando il cibo distribuito disordinatamente sul tappeto della stanza. Darth Sidious, uscendo dalla sala, ordinò alle guardie imperiali, che nel frattempo avevano dato il cambio ai cloni, di scortarli e i due armigeri iniziarono a seguire la coppia di Sith.
Darth Sidious li precedette lungo il corridoio che costeggiava l’aula del Senato fino a quando non giunse di fronte alle porte dell’ascensore. Il piccolo drappello vi entrò e l’Imperatore premette il pulsante che li avrebbe condotti nei sotterranei del palazzo. Quando le porte si aprirono, di fronte a loro si materializzò un muro di oscurità talmente fitto che Anakin pensò potesse essere tagliato con un coltello. Sebbene Anakin avesse trascorso anni a Coruscant e potesse affermare di conoscere l’edificio del Senato come le sue tasche, non aveva mai visto quel posto. Una strana sensazione lo colse in quel mentre e percepì un formicolio al braccio destro. Palpatine estrasse le sue spade laser e si incamminò nell’oscurità che gli si parava dinnanzi rischiarando il cammino con la luce rossastra delle lame sguainate. Anakin si guardò intorno cercando di distinguere qualche dettaglio che potesse fargli capire dove si trovasse; alla sua destra intravide una struttura in metallo composta da sbarre verticali e orizzontali che si intrecciavano a formare delle croci apparentemente indistruttibili…Anakin capì che si trattava di una prigione e prese lentamente coscienza di trovarsi nelle segrete del palazzo del Senato. Maestro Yoda, durante uno dei loro abituali colloqui, gli aveva confidato di essere convinto che, sotto l’edificio che più di tutti rappresentava i principi più alti della democrazia repubblicana, si celasse un terribile segreto. Qualcosa che era riuscito solo a percepire, ma mai a trovare. Ora Anakin aveva involontariamente scoperto cosa intendeva il maestro Jedi.
 
Camminarono per diversi minuti lungo un corridoio costeggiato da entrambi i lati da centinaia di celle dalle quali emanava un pungente e fastidioso odore di aria viziata e miasmi umani. Anakin, grazie al respiratore, percepiva solo lontanamente l’olezzo che invece aveva raggiunto il naso delle due guardie che manifestavano un evidente disagio. Per un attimo Anakin si trovò inaspettatamente a benedire di essere tenuto in vita da una macchina. Ad un certo punto si arrestarono davanti ad una porta di acciaio piena di macchie e solcata da escrescenze di muffa. L’Imperatore premette un pannello polveroso posto sulla destra della porta e questa scattò verso l’alto, sparendo e liberando il passaggio. Si trovarono così, i due Sith e i due armigeri, all’interno di una sala circolare, illuminata dalla fioca luce sparsa intorno da un vecchio lampadario che, notò Anakin, oscillava curiosamente nell’aria, sebbene nella sala non spirasse un alito di vento. Lungo la circonferenza della sala erano state ricavate delle nicchie che a fatica venivano illuminate. Anakin infatti provò a distinguerne il contenuto, ma invano.
 
Darth Sidious gli fece cenno di seguirlo e si diresse senza attendere risposta verso una delle nicchie poste sulla destra della sala. Vader si avvicinò e l’imponenza della sua armatura nera si frappose tra il globo luminoso e l’oggetto che Palpatine stava prendendo in mano, oscurando tutto.
- Questo oggetto lo hai già incontrato, vero Anakin? – domandò mellifluo l’Imperatore umettandosi le labbra con la lingua come un viscido serpente.
Anakin abbassò il volto verso il suo basso interlocutore e prese tra le mani l’oggetto che Sidious gli stava porgendo. Sebbene il suo tatto non fosse più sensibile ed efficiente come lo era in passato, Anakin non fece troppa fatica a capire di cosa si trattava. Il formicolio che lo aveva accolto alla vista del buio corridoio si era trasformato in una tollerabile, ma fastidiosa scarica elettrica. Solo una volta aveva maneggiato quell’oggetto e tanto era bastata. La sua forma arcuata ed elegante, così diversa da quelle che era abituato a conoscere, si adattava perfettamente alla sua mano: la spada laser del conte Dooku. Gli tornarono subito in mente i dolorosi istanti vissuti su Geonosis quando Darth Tyranus gli aveva amputato il braccio destro e riecheggiò nella sua mente l’ordine che Palpatine gli impartì sulla nave di Grievous: uccidilo! Uccidi il mio allievo, ora sarai tu il mio apprendista!
- Ho già avuto modo di maneggiarla, questa spada laser –
- Oh me lo ricordo molto bene, mio apprendista. Devo a te e a quella lama la mia vita – disse Palpatine – Credo che possa servirti bene, almeno fino a quando non andrai su Dantooine a recuperare il tuo primo cristallo Sith. A quel punto potremo completare il tuo percorso. –
Maestro e allievo tornarono sui loro passi raggiungendo le guardie imperiali che si erano tenute in disparte cercando di respirare il meno possibile l’aria insalubre che avvolgeva quei luoghi.
- Penso che il tempo sia giunto, Darth Vader. Hai una missione da compiere: trova Yoda, scopri dove ha nascosto l’Holocron e portamelo qui su Coruscant. Ma non dimenticare di mantenere viva in te quella fiammella di Lato Chiaro che ancora possiedi; se si affievolisse, l’Holocron sarebbe inutile e il nostro piano fallirebbe. Sai come agire… - disse Darth Sidious.
Darth Vader fece un cenno di assenso col capo, attivò la spada laser di Dooku e da solo si incamminò nel buio corridoio.
   
 
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