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Autore: Gee_Urie    06/02/2018    1 recensioni
| AU ! | Upside Down ! | Larry | Ziam | mpreg |
L'Upside Down, meglio conosciuto come Sottosopra, è tutto ciò che i mass media ed i fanatici hanno sempre ipotizzato; una realtà parallela in cui il pericolo incombe e non vi è via di scampo.
E se, nel Sottosopra, qualcuno sia sopravissuto ?
Ed abbia deciso di tornare al nostro mondo, in cerca di una chiave per siggillarlo definitivamente ?
Louis non aveva mai realmente creduto a quella gran massa di fandonie che, sfigati come Horan e Devine, avevano sempre esaltato.
Sarebbe disposto a crederci quando improvvisamente, la comparsa di due nuovi studenti dai strani modi di fare, lo porteranno ad affrontare il suo destino ?
Genere: Comico, Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Mpreg
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"Louis ? Louis Tomlinson ?"
La voce squillante e contemporaneamente fastidiosa della professoressa di biochimica gli penetrò tra i pensieri, confusi e turbolenti, nei quali si era riparato fino a poco prima.

Aveva sempre odiato quella donna così altezzosa e scortese eppure, per l'ennesima volta, dovette mettere da parte uno sbuffo ed un'espressione contrariata e sorriderle amabilmente, raggiungendola.
Era al suo secondo anno di studi e non aveva mai avuto particolari difficoltà nella sua materia ma in periodo d'esami si trasformava completamente in un'arpia ed il minimo errore incideva nel voto finale in modo a dir poco mortificante.

Sospirando velocemente, sperando di non esser stato notato, si accomodò "sulla sedia" posta innanzi alla commissione.
Commissione piuttosto ristretta, pensò, trattandosi si e no di pochi individui che in ambito di studi s'intendevano poco o nulla.
"Allora, signor Tomlinson."
Sorrise malignamente la sola ed unica donna presente in aula, lo sguardo affilato che lo trafiggeva da parte a parte al di sotto delle lenti degli occhiali.
Pregò vivamente che la sua spontaneità non gli facesse prendere atto di brutti momenti.
"Con che cosa vorrebbe iniziare ? Ha preparato una tesi ?"
Continuò imperterrita, porgendo la mano in attesa.
Più che un'incognita sembrava una chiara affermazione.
Ha preparato una tesi.
Punto.
Estrasse quindi la certellina plastificata dalla borsa e la porse con cura.

Una delle poche cose che non tollerava era il disordine.
Lei sorrise compiaciuta e la sfogliò nel silenzio più totale con sguardo critico.
Okay, si disse Louis, non aveva mai pregato tanto in tutta la sua vita quanto in quell'attimo.
Neppure ai tempi in cui sua madre lo obbligava a chierichetto domenica per domenica, ma forse al tempo era troppo giovane per solo realizzare cosa stesse facendo.

Allontanò quel pensiero, obbligandosi a far mente locale e non farsi prendere dal nervosismo.

"Sembra ben strutturata ad occhio e croce ma credo di aver notato qualche...imprecisione" affermò con voce fintamente gentile.

Stronza, avrebbe voluto dirle.
O meglio, urlarle; quello si che sarebbe stato piacevole.
Notando il suo silenzio alzò lo sguardo sul diretto interessato, scrutandolo da capo a piedi.

"Ebbene ?" proferì dopo un'attenta analisi, inarcando un sopracciglio curato.
"Io ho-"
"Scusate l'interruzione ma c'è stata un'emergenza."

Venne interrotto con prepotenza dallo sbattere della porta, un uomo in giacca e cravatta li guardava e contemporaneamente sembrava non starlo facendo.
Era spiritato, non aveva affatto una bella cera.

"Cosa, di grazia, è così importante da aver appena interrotto un'importante esame di promozione ?"

Chiese con una nota di fastidio la donna, Louis poteva giurare di vederla quasi sbuffare all'idea di perder il suo passatempo momentaneo.

"Un ragazzo. Ferito. Che urla di non voler essere avvicinato da nessuno che faccia parte del personale di sostegno o gli agenti."      












                                       _______________________




Louis, a seguito della professoressa Swift, si appostò sulla "scena del crimine".

Come aveva detto l'uomo- da quando gli inservienti indossavano giacca e cravatta ?- nel bel mezzo del corridoio sostava un ragazzo, all'apparenza sulla ventina, con numerose ferite non eccessivamente gravi e pallido.
A discapito dell'apparenza trasandata e ridicolmente selvaggia aveva un luccichio nello sguardo che sembrava urlare a tutti "sono qui e sono consapevole di cosa sto facendo". 
I capelli, che un tempo erano stati ricci, erano lunghi fino alle spalle ed accompagnavano ogni movimento del ragazzo, ondeggiando qua e là.
Indossava abiti poco consoni e poco attinenti per essere indossati da un ragazzo così giovane ma mettevano ugualmente in risalto la sua altezza e prestanza.

Se solo non si fosse messo ad urlare contro chiunque avesse tentato di aiutarlo, squadrando tutti con occhi di fuoco, avrebbe piacevolmente tentato di intavolarci una conversazione.

"Credi che sia fuggito da un manicomio ? Oh, giusto. Non esistono più. Potrebbe essere dell'indirizzo musicale, ha una voce potente e sembra ben allenato ad usarla."
Trasalì di colpo, udendo una voce alle sue spalle.
Voltandosi sbuffò seccato, altri non era se non quel moccioso di Niall Horan con il quale condivideva qualche lezione.
Non che ce l'avesse con lui per qualche motivo ma si sa, nel mondo si crea una naturale distinzione.
Chi, come lui, era popolare lo sarebbe stato fino alla fine dei suoi giorni in concomitanza con i suoi profondi occhi blu ed i capelli biondi.
Chi, invece, come Niall Horan si accontentava di apparire una nullità lo saprebbe rimasto con i suoi occhi chiari, l'apparecchio ed i capelli tinti.

Il ragazzo, noncurante della sua irrequietezza, andò avanti con la sua tesi secondo cui il nuovo arrivato era un pazzo proveniente da un altro pianeta.
"Senti un po', ma tu non avevi lezione con il tuo amico fallito ?" quasi urlò all'improvviso con un lancinante mal di testa.
"Oh, non oggi. Abbiamo un'ora di buca" sorrise compiaciuto Niall, scuotendo la testa.
"Fantastico, davvero ? Allora perché non te ne vai a fare...le tue cose ? Grazie"
Doveva mantenere la pazienza.
"Te l'ho detto, ho un'ora di buca e trattandosi dell'ultima lezione del giorno non ho nulla da fare. E tu non dovresti essere ad un esame ?"
Gli rispose Niall per le rime.
Okay doveva riconoscerlo, quello sfigato aveva carattere.
"Si, era quello che- Wo. E tu che ne sai ? Ti sei dato allo stalking ora ?" lo fissò come se gli fossero appena spuntate due teste.
Il ragazzo, per di contro, rispose facendo un gesto di disinteresse.
"Non è il mio giorno fortunato."

Disse infine Louis, passandosi una mano tra i capelli ripensando all'inizio di quella mattinata.
Infatti non solo si era svegliato in ritardo, rischiando di perdere la corriera che lo avrebbe portato in università, ma aveva anche rischiato di lasciar a casa il frutto del lavoro dei suoi ultimi 3 mesi.
Che fosse stato quasi investito decise di non includerlo neppure, era solo un effetto elargito del karma.

Niall annuì solennemente, quasi stesse concordando con lo sfortunato, ed in un attimo la sua espressione rilassata si trasformò in puro terrore.

Urlare allora fu inutile, ormai le braccia dello "strano ragazzo alieno"- come lo aveva rinominato il biondino nei suoi pensieri- erano strette attorno alla vita di Louis e non sembravano voler mollare la presa.
Il suddetto, rigido come una statua in marmo, sentì il sangue gelarsi nelle vene ed il cuore balzare fuori dal petto.
Si, aveva apprezzato nel suo io l'aspetto del ragazzo e si, ci avrebbe fatto un pensierino.
Ma il diretto contatto non era nella lista delle cose importanti da fare.
Beh, ricevere.

Le braccia si strinsero attorno alla sua vita con facilità, come se si conoscessero da tempo e ve ne avessero passato altrettanto nella medesima posizione.
Tutti i presenti in aula, chi sconcertato e chi confuso, erano ammutoliti.
Confuso e con la salivazione un'utopia Louis si schiarì la voce, attirando l'attenzione generale.

"P-potresti lasciare la presa ?"
Sussurrò flebile sentendosi arrossire prepotentemente quando l'altro lo guardò diretto in volto.
Per risposta questi se lo avvicinò maggiormente, come a marcare l'idea che no, non aveva intenzione di lasciarla la presa.
Sentì un brivido corrergli lungo la schiena e sperò non fosse così evidente agli altri.

Non sapeva cosa fare e non era neppure certo che l'altro lo capisse effettivamente.
Tutto ciò che aveva urlato fino ad allora era stato proferito in uno sbilenco inglese dalla pronuncia marcata.
Gli lanciò uno sguardo e si sentì incredibilmente idiota nell'avvertire una scossa all'espressione completamente atterrita e nel panico più totale del ragazzo.
Sembrava stesse chiedendo aiuto.

Non seppe come e perché ma decise che aiutarlo era la scelta migliore.
Si guardò qua e là, nella speranza di un minimo indizio che lo aiutasse a tirare l'altro fuori dai guai e si presentò inaspettatamente.


"Hem, oh vi presento un mio parente alla lontana, Harry Styles"




























NdA Hi there and welcome to my tag
Qui apro la mia venuta con questo pseudo capitolo/premessa che spero abbia attirato la vostra attenzione.
Cose insensate e sempre più strane avverranno ma non vi preoccupate, più seguirete i capitoli a venire più sarà semplice.
Attendo vostri pareri
goodbye.
   
 
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