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Autore: terryoscar    07/02/2018    3 recensioni
[lady oscar][lady oscar]“ OSCAR STORIA DI UN GRANDE AMORE”
Dopo più di un anno dalla sua pubblicazione, ho perfezionato i dialoghi e le situazioni della mia ff rendendola più emozionante. Grazie a tutti coloro che la rileggeranno. ***** Questi personaggi appartengono a Riyoko Ikeda. Sono stati presi in prestito senza fini di lucro.
Ho letto tante storie su Lady Oscar scritte sul sito ff e devo dire che tutte mi hanno emozionato. Questo anime lo vidi per la prima volta nel lontano 1983 e ancora oggi lo guardo con la stessa passione di allora. Come tutti voi, ho sempre immaginato un lieto fine per i nostri eroi
per cui,ho deciso di catapultare i nostri amati personaggi in una favola meravigliosa.
Premetto che mi sono ispirata al manga e all’anime, il primo capitolo e un po' il riassunto dell'anime ma dopo prenderà tutt'altro proseguo. Oscar e Andrè diventeranno genitori prima e nonni dopo. Spero che vi piaccia.
E’ la prima volta che scrivo una storia. Vi chiedo di perdonarmi se troverete qualche errore. Grazie e buona lettura.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: André Grandier, Madame Jarjayes, Marie Antoinette, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Strani pensieri


Erano trascorse oramai due settimane, da quando Oscar aveva preso il comando della Guardia Metropolitana.
Nonostante che André e Oscar frequentassero la stessa caserma, non avevano modo di parlarsi.
Oscar ripensava alla notte in cui André le dichiarò il suo amore e superato lo smarrimento iniziale, nel suo cuore si fece strada una nuova incomprensibile sensazione. Qualcosa di caldo, nuovo, le faceva palpitare il cuore ogni volta che pensava ad Andrè, ogni volta che lo vedeva allenarsi nel piazzale della caserma. Era come se lo vedesse per la prima volta, con occhi nuovi.

Nei giorni successivi, Oscar e André si ritrovarono a casa per trascorrere un breve periodo di licenza, l’imbarazzo tra i due era tale che a stento si rivolgevano la parola.
 André interpretava i suoi silenzi, come una sorta di rimprovero e di risentimento.
Come spesso avveniva, una sera, durante una cena a cui era presente anche André, il generale non perse l’occasione di esternare il suo disappunto con sua figlia, riguardo alla sua nomina di comandante della Guardia Metropolitana.



“Mi è stato riferito, che i tuoi soldati hanno scritto una lettera a Sua Maestà il Re.”
“Davvero Padre? …E per quale ragione lo hanno fatto?!"
“Non lo immagini Oscar? Lo sai perfettamente, che i tuoi soldati non vogliono prendere ordini da una donna! Tu piuttosto, cosa mi dici al riguardo!?”
“Dico che prima o poi, dovranno rassegnarsi! .. Non rinuncio al mio incarico!” Rispose fiera, sostenendo lo sguardo del padre.

“Oscar, sai benissimo che non approvo la tua scelta, preferirei che rivedessi la tua decisione.”
“Non posso farlo, penserebbero che ho paura. Non gli darò mai loro una simile soddisfazione. ”
“Devo dedurre che ne hai fatto una questione di orgoglio?”
 “Il mio non è soltanto orgoglio, quindi, non intendo rivedere la mia decisione! ....... André, anche tu concordi con mio padre?”
“Preferisco non rispondere, non vorrei metterti in imbarazzo davanti al Generale! .. E poi, lo sai benissimo come la penso ... In caserma se ne dicono di cose!”
“Domani ho un doppio turno di lavoro, preferisco andare in camera mia! ... Ho bisogno di riposare, piuttosto che intrattenere inutili conversazioni. Buona notte!”


Oscar si allontanò, il generale ribatté: “André sono preoccupato … mia figlia non sente ragioni. Vorrei che lasciasse l’incarico.”
“State tranquillo signore, Oscar sa bene come farsi rispettare.”
“In che modo André?! Sfidando i più indisciplinati a duello! Me l’ha detto Bouille’ questa mattina. André, temo che quella marmaglia le possa fare del male!"
"Signore, darei la mia vita per Oscar ..."
"Ne sono certo. Ma ciò che succede in quella caserma, non mi piace per niente! ... Preferisco andare a dormire, piuttosto che ascoltare le gesta eroiche di quell’ incosciente! ...... Proteggila André. Temo per la sua incolumità.”
“State tranquillo Signore, veglierò su di lei come sempre!”
 

Dopo essersi evitati per giorni, la mattina seguente André e Oscar fecero colazione in cucina.


“Bella cosa che hai fatto André, ti sei arruolato senza dirmi niente! Non bastava il colpo di testa di Oscar … anche tu ..."
  Oscar ammonì bonariamente la cara Nanny : “Dai nonna adesso basta! André e io non siamo più dei bambini, sappiamo badare a noi stessi.”
 “Ah si, certo!! … Già mi immagino ... tu circondata da uomini irriverenti e debosciati! Sta attenta bambina, potrebbero importunarti. E tu, André, fa in modo che non le accada nulla! ”
Andrè   guardò severamente Oscar ribatté: “Sta tranquilla nonna, madamigella Oscar sa come difendersi.”
"Si certo! Ma rimane pur sempre una donna e quei soldati non sono dei gentiluomini!"
"Non credi di esagerare adesso?"
"Niente affatto André. E' inutile che tu voglia tranquillizzarmi! Per fortuna che ti sei arruolato, altrimenti ... prima o poi, voi due, mi farete morire di crepacuore!"



Oscar  rimase in silenzio, pensò: André, so che  sei  preoccupato per me, ed è per questo motivo che ti sei arruolato. Sei sempre stato al mio fianco, so bene che non posso più fare a meno di te.
 
“C’è qualcosa che non va Oscar? Forse ti hanno infastidito le mie parole?”
“No ... niente, niente André!”
“Vado a sellare i cavalli, ti aspetto fuori.”
“Va bene André.”


Ma cosa mi sta succedendo?! Perché la sola presenza di André mi turba così tanto?! E poi … spesso mi ritrovo a pensare a quel … bacio. ...
”. 


Una voce severa distolse i suoi pensieri.
“Oscar, sbrigati è tardi!”
“Si, arrivo André.”
 
 


I due arrivarono in caserma ma non videro nessun soldato di guardia.

"André, ma cosa succede? Non c'è nessuno!"
"Non so ... probabilmente il Colonnello Da Guillè li avrà passati in rassegna..."
"E' assurdo lasciare incustodita un'intera caserma! Il colonnello Da Guillé dovrà darmi delle spiegazioni!"


Oscar si presentò nell’ufficio del Vice Comandante.


"Colonnello, cosa sta succedendo, perché non c'è un solo soldato in tutta la caserma?"
"Non ne ho idea Comandante! ... Fino a poco fa, erano tutti ai loro posti!"
"Ho capito, forse so dove trovarli!"
" Un momento Comandante, dove volete andare?"
"Nella sala di ricreazione, sono sicura che mi stanno aspettando!"


Decisa e a passo spedito, Oscar seguita da André e dal colonnello si diresse nella sala ricreazione.

Oscar spalancò la porta ed entrò decisa.
I soldati appena la videro entrare, scattarono in piedi e con atteggiamento canzonatorio si misero sull’attenti, uno di loro esclamò: “Bentornata Madamigella! Cioè volevo dire Comandante!”
“Che cosa significa tutto questo? Perché siete qui, non è certo l'ora di ricreazione!" La voce di Oscar tuonò squillante nella sala, fredda e decisa.
Alain con atteggiamento beffardo, rispose: “Non facciamo nulla di male, bel Comandante! Vogliamo solo darvi il nostro benvenuto! ... Sapete, dopo la breve  licenza che vi siete concessa, dobbiamo ammettere che siamo stati bene con il Colonnello Da Guillè!”
Il Colonnello ribatté: “Muovetevi andate ai vostri posti! Fino a poco fa, eravate tutti schierati nelle vostre postazioni. Che cosa Vi prende, perché vi comportate in questo modo? ”
Uno di loro ribatté: “Possibile che non l'abbiate ancora capito Colonnello Da Guillé!!? Vuol dire che saremo più espliciti: non vogliamo prendere ordini da una donna.”
Un terzo ribatté: "Ben detto Antonin, non la vogliamo, che se ne vada! Che torni da quei damerini dei soldati di Sua Maestà, è il posto che le compete."
Con sguardo fiero e voce sdegnosa, Oscar avanzò verso il soldato e ribatté: “Donna, donna, donna … quasi, quasi mi fa piace essere chiamata così, sapete, nessuno dei miei ex subalterni  si è mai ricordato di questo piccolo particolare, perché no, tutto sommato ne sono lusingata! ..... Cosa ti succede Muriell, arretri  per caso davanti a una donna?!!!” E portandosi la destra sul fianco sguainò la spada, continuò:" Muriell visto che ti senti tanto uomo, prendi la spada e andiamo in piazza d'armi! Ma ti avverto, questa volta non sarò tanto magnanima, come lo sono stata con il tuo compagno! Sta pur certo che non mi fermerò al primo colpo, e non avrò alcuna premura a non farti del male!”
 
Alain sarcasticamente ribatté: “Va bene Comandante, abbiamo ricevuto il messaggio. Non volevamo sfidarvi a duello ma semplicemente darvi il nostro benvenuto.”
“Che io  naturalmente ho apprezzato … Alain!” Rispose Oscar sorridendo beffarda.
Il Colonnello Da Guille, intimò: “Fuori da qui o vi sbatto tutti dentro e vi giuro che stavolta, vi mando davanti al tribunale militare per insubordinazione!”

I soldati mestamente e con sorriso beffardo lasciarono la sala, uno di loro ignorando la presenza del loro comandante, disse:“Alain, non capisco ... dopo tutto quello che le facciamo, perché il Comandante non ci punisce!?”
“Boh! Va a capire le donne.”

Un terzo intervenne: " E' una donna! E le donne sono magnanime! Ah ah ah ..."

Oscar, mormorò: “Che stupidi!”
André protestò: “Dovresti prendere dei seri provvedimenti disciplinari, non puoi andare avanti in questo modo.”
“André a cosa servirebbe!? Diventerebbero più ostili nei miei confronti, non voglio piegarli con la forza e poi, punirli tutti significherebbe svuotare l’intera caserma! Ah ah… Suvvia André non fare quella faccia!"
"Sinceramente non capisco cosa tu abbia da ridere!"
"Per favore André, fa venire nel mio ufficio Alain.”

"E va bene Oscar, come vuoi! Ma io continuo a pensare che dovresti punirli! ...."  
 

Alain era del suo alloggio, intento a lucidarsi gli stivali.
André entrò e disse: "Alain, il Comandante te sta aspettando ..."
Il soldato alzò lo sguardo e con occhi maliziosi, rispose: “Forse il bel Comandante mi desidera nel suo letto?”
"Cosa hai detto?!"

Andrè fuori di sé, gli si avventò contro, lo strattonò e lo colpì, scaraventandolo a terra.
Il trambusto fu tale che venne udito lungo i corridoi, giungendo fino all'ufficio di Oscar, che udendo le urla degli altri soldati, si precipitò immediatamente negli alloggi. La scena aveva dell' incredibile: sedie scaraventate, tavolo rovesciato, i due soldati se le davano di santa ragione.


“Alain, André, fermatevi maledizione! .... Colonnello Da Guillé siete qui, vi prego aiutatemi, dobbiamo separarli ... ”
“Smettetela voi due, non avete sentito il vostro Comandante?!! ... Sassoin, Grandier, BASTA!! ... Comandante è tutto inutile, non hanno nessuna intenzione di fermarsi! ...... Soldati dividete Grandier e Sassoin, MUOVETEVI, ALTRIMENTI VI SBATTO TUTTI DENTRO!" "
"Sissignore!" Risposero in coro.
Uno dei soldati disse: "Avanti, smettetela! Se continuate così, qui finisce male per tutti!"

Andrè e Alain furono divisi e trattenuti dai compagni, con non poca difficoltà.

Alain riluttante inveì: “Grandier sei il galoppino di quella donna, vattene!! Tornatevene a casa, non vi vogliamo!.”

André trattenuto dai compagni, tentò di vincolarsi ma senza riuscirci, replicò: " ALAIN NON NE HAI AVUTO ABBASTANZA?!! ... E VOI LASCIATEMI!!"
Oscar esasperata digrignò: “Basta Alain! Finiscila! Vieni con me, questo è un ordine!”
Da Guille, concluse:: "Hai sentito Sassoin!! SU MUOVITI!!"

Gli animi di ciascuno erano in subbuglio a passo spedito, Oscar seguita da Alain raggiunse il suo ufficio, che con tono severo ordinò: “Entra e siediti.”
“No, preferisco rimanere in piedi.”
“Come vuoi, rimani pure lì!”
“Si può sapere cosa volete ancora da me?”
“No, soldato Sassoin, sono io che pretendo di sapere, cosa TU vuoi da me!”
“Che ve ne andiate …”
“Forse ti metto in imbarazzo con la mia presenza Alain? Oppure ti senti ferito nel tuo amor proprio, perché devi sottostare agli ordini di una donna!… Non è così ALAIN?"
“Non è così.”
“A no! … Allora dimmi, qual'è il vero motivo della tua ribellione, nei miei confronti?! Perché non credo che sia dovuto solamente al mio stato femminile! ... Avanti parla! ........ E va bene, se proprio non vuoi darmi una spiegazione, dimmi perché sei stato degradato, visto che sei un nobile e hai frequentato l’ accademia militare!”
“La cosa non vi riguarda.” Rispose fiero e deciso, senza alcuna esitazione.
“Come vuoi, tanto ci metterò poco a scoprire”.
“....... Ho spaccato la faccia al Comandante che era in servizio prima di voi.”
“E per quale ragione lo hai fatto?"
“Durante una delle visite che mi fece mia sorella, quel porco, ha tentato di violentarla.”
“Cosa!!”

“Di cosa Vi meravigliate comandante?! Non è inusuale che tra gli ufficiali accadano certe cose! … Voi certo non avete questo genere di tentazione, dato la vostra condizione femminile!… Però le cose  potrebbero sempre ribaltarsi!"
"Continui con la tua insolenza soldato Sassoin?!!
" Insolente io?!! Ma no! ... Piuttosto, Voi, mio bel Comandante, che ci fate in un postaccio come questo, se non sbaglio eravate Colonnello delle guardie reali! … Eravate, niente poco di meno al servizio della nostra “amata regina," ...... Forse anche Voi siete stata degradata? Magari avete suscitato delle particolari tentazioni a qualche povero soldato che bramava per Voi, o magari, era un vostro superiore! Ih ih .... ”
“Ti sbagli Alain, non sono stata degradata. Molto probabilmente sono finita in questo posto, perché dovevo confrontarmi con tipi indisciplinati e rozzi come te! Ed ora, fuori di qui!”
“Agli ordini Comandante ah ah ah ah!.” Disse Alain mettendosi sull'attenti e sbattendo i tacchi, uscì e chiuse la porta.



Nei giorni avvenire i soldati adempirono con rigore alle loro mansioni. Spesso accadeva che Alain e André si trovassero fianco a fianco a pattugliare le strade di Parigi.
 
“Siediti Andrè tanto qui non succede nulla, è tutto tranquillo! ..... Rilassati amico, l’unica cosa che potrebbe accadere e che i poveri di Parigi, ci portino via il rancio.” Disse Alain tirando fuori la bottiglia, sorseggiando continuò: “Tieni … dai un sorso anche tu.”
“No grazie, non mi va.”
“Dai amico, non sarai ancora arrabbiato con me! ....... Ih ih .. Soldato Grandier, si vede che sei cresciuto in una famiglia di nobili, hai l’aria di un damerino!”
“Smettila Alain.”
“Oh..su non prendertela! … Capisco che tu l’abbia seguita per amore, ma sai cosa ti dico?!! .. Ho l’impressione che il nostro bel Comandante stia fuggendo da qualcosa! ... E’ una donna da ammirare non d’amare! .. E' inarrivabile per qualsiasi  uomo! ...E' fredda, sembra fatta di ghiaccio.”
“Alain!! Ti proibisco di mancarle di rispetto.” Andrè rispose furioso, quasi sul punto di perdere la sua compostezza.
“Calma amico, non era mia intenzione urtare i tuoi sentimenti! ... André, comunque non capisco, come il nostro Comandante si sia scelto questo genere di vita! E come se non bastasse, è sempre in prima linea, potrebbe delegare a qualcun altro le incombenze diciamo così … particolari, del resto lo fanno tutti gli ufficiali!... Lei invece no, è sempre tra i piedi non ci lascia respirare. Ieri per esempio, la nostra squadra ha ricevuto l’incarico di perquisire un bordello alla periferia di Parigi, sai cosa ha fatto quella donna?!! E' entrata senza riguardo e con una certa disinvoltura. Noi credevamo che mandasse qualcuno a ispezionare, invece niente. Sempre lei in prima fila a dirigere l'operazione!"
"Io non mi meraviglio affatto Alain, è il nostro comandante, quindi, dovrete abituarvi ...."
" André, in tutta sincerità, credevo che in quel genere di posti, ci andasse solo gente alla buona e invece mi sbagliavo: a quanto pare è frequentato da svariati nobili. Pensa, che il nostro Comandante in una di quelle stanze, ci ha trovato perfino una sua conoscenza. Mi pare che fosse un Duca!... ih ih ih .... Dovevi vedere André, il mandrillo era imbarazzato, lei invece era fredda, neanche lo ha guardato. Oh che sia ben chiaro, il tizio non era proprio  svestito, però non sapeva dove mettere la faccia! Ah ah ah ah... Che spettacolo! Lei è rimasta sul ciglio della camera, mentre noi abbiamo fatto la perquisizione! ... André, dovevi vedere il mandrillo, come balbettava: ma … ma ... madamigella ... ah ah ah ... ma il comandante non gli ha prestato la ben minima attenzione.  E' uscita dalla stanza ignorandolo completamente. Che donna!
Ripeto André, sembrava un pezzo di ghiaccio. Maledizione, non mi sono mai imbattuto in una donna simile! ... Senti Andrè, ma il Comandante che accidenti di vita ha condotto? Non è possibile che una donna abbia un atteggiamento simile, se mai poi fosse davvero una donna! Ih ih ih ..."
"Non ricominciare ..."
"No, no, non ho alcuna voglia di discutere con te amico. E poi, siamo di guardia, se litigassimo, verremmo rinchiusi in isolamento, non ci penso nemmeno! .... Ehi André, riferisci al Comandante, che ci lasci un po’ tranquilli e ci onori meno della sua presenza.”
“Perché non glielo dite di persona?!"
“Ti assicuro amico, che lo faremo!”


Terminato il suo turno di lavoro, André aspettava Oscar in piazza d'armi per tornare a casa.

Oscar ripose i documenti che erano sulla scrivania e lasciò il suo ufficio.
A passo spedito attraversò il corridoio, non appena svoltò l'ultimo porticato, qualcuno le mise una mano sulla bocca e la trascinò di peso.


“Oscar sta tardando troppo, meglio che vada a cercarla ….”

André andò nel suo ufficio, vide la porta aperta ed entrò.
“Oscar, sei ancora qui? .... Oscar ..... Che strano, non c'è! .. Ma dove sarà? ...... Non vorrei che .....”


Andrè tornò cercarla in  piazza d’armi ma non la trovandola, si recò nell’ufficio del Vice Comandante.

“Cosa succede Grandier?”
“Colonnello, avete visto il Comandante Oscar?”
“No, non l’ho vista! ... Ma non dovevate tornare a casa?”
“Signore, il comandante non è da nessuna parte. Temo che i soldati le abbiano tirato qualche brutto scherzo.”
“Grandier, io vado a cercarla nella stanza degli ufficiali, tu invece, recati nella sala di ricreazione.”
“Si signore, vado immediatamente!”



Ancora una volta Oscar fu vittima  dei suoi subalterni.
Legata a una sedia, era circondata dai suoi soldati.


“Avete svolto un ottimo turno di guardia, si può sapere cosa volete?”
“Ah-Ah non stiamo mica pensando di ucciderti Comandante … però vogliamo solo farti capire, che sei soltanto una donna, di modo che lasci al più presto la guardia.”
“Non ho l’abitudine di giocare Alain e poi, gli uomini più giovani di me, non sono di mio gusto!”
“AH-AH ... Amici, l’avete sentita? .. Però, non c'è che dire, che fegato! Non credo che sia il caso di dire certe cose Comandante.” Le disse Alain sfiorandola con le dita sulle gote. Occhi negli occhi viso su viso, continuò: “Che bella che sei … saresti una donna splendida se ti vestissi con l’abito da sera, e ti truccassi un po’! .... Secondo me Comandante, è un peccato lasciarti in uniforme.”
Risentita dall'insolenza di Alain, Oscar lo colpì in pieno volto, con un sostanzioso sputo.
Con lentezza, il soldato si portò la mano sul volto pulendosi con rabbia.
Ancora occhi negli occhi e tono minaccioso, continuò: “Vattene dalla guardia, altrimenti non finirà così perché tutti noi moriamo dalla voglia di una donna … se non lo hai capito .... tu ....”

Improvvisamente la porta si spalancò, l'attenzione di tutti si riversò su André che fece irruzione. Era sconvolto. Vide Oscar legata alla sedia e accerchiata dai soldati.
Rosso in viso, respiro affannato e fucile imbracciato, digrignò: “Volete veramente che vi ammazzi, bastardi?”
Uno di loro inveì: “Cosa! Su vieni avanti, provaci galoppino.”

Poche parole e i due soldati vennero alle mani finchè dal fucile di André partì un colpo.


Da Guille udendo lo sparo,  si precipitò in sala ricreazione, spalancò la porta deciso e vide Oscar legata e i due soldati picchiarsi.

“Che diavolo sta succedendo qui? ... Comandante Oscar, cosa Vi hanno fatto? Maledetti soldati, questa volta non la passerete liscia, farò rapporto al Generale Supremo!” Disse liberandola dalle corde.
Fredda e decisa, Oscar esordì :“Colonnello e voi tutti, non è successo niente, tornate negli alloggi e riposate signori! ... Ne avete bisogno.”
Alain indispettito digrignò: “Come niente? E se provassi a punirci? Sei la figlia del Generale, non dovrebbe esserti difficile.”
“Non ho alcuna intenzione di punirvi, tornate ai vostri posti ho detto!… Andate!”
Oscar uscì dalla sala, seguita da André, lasciando i soldati interdetti.

“Oscar aspetta …”
“André, è ora di tornare a casa.”
“Ma perché non li punisci? .... Aspetta non andare, guardami in faccia, e dimmi perché non li hai sbattuti dentro?!"
“A che serve André? Te lo già spiegato! ... Su prendiamo i cavalli e torniamo a casa.”
 
"Come sarebbe a dire?! Ma ti rendi conto di quello che ti hanno fatto? Cosa vuoi che ti accada ancora?"
"André, sta tranquillo, non mi accadrà nulla!"
" Ne sei sicura Oscar? Le loro intenzioni erano più che evidenti e tu dici che, non potrebbe succederti nulla!!"
"Si André, dopo quanto successo, non si permetteranno di commettere altre insubordinazioni!"
"Oscar, tu non puoi, non prendere provvedimenti."
" André, ora basta! Torniamo a casa!"
"Si, ho capito!! Come volete Comandante, sempre ai Vostri ordini!"
"Andrè ma ..."


Cavalli al passo, animo in subbuglio, silenzio assoluto, complice il chiarore della luna e la quiete della campagna, nella mente dei due passarono pensieri opposti.



Andrè è davvero preoccupato per me. Certo, in caserma sta accadendo di tutto ma io non posso andarmene, penserebbero che ho paura! ....... L'unica cosa che mi spaventa e che, i soldati possano farti del male André. Se ciò dovesse accadere, non me lo perdonerei! .... Oh André, solo quando mi sei vicino, mi sento bene. Vorrei che tu .... vorrei dirti che ... non mi sei indifferente ma non ho il coraggio di dirtelo!... Io l'indomito Comandante Jarjayes che non riesce ad ammettere i propri sentimenti, che assurdità!! ”-



Oscar mi sta guardando, chissà a cosa starà pensando?! Stasera è mancato poco che accadesse una tragedia ma non vuole rendersene conto. Vorrei che abbandonasse il suo incarico ma cosa pretendo?! Io non sono nulla per lei!



Mancava poco per varcare il cancello del palazzo, quando Oscar arrestò il cavallo e decise di rompere il silenzio.


“André non hai detto una sola parola durante tutto il tragitto."
" Non sono stato l'unico!"
" ..... André, perché l’altro giorno hai discusso con Alain? ..... André sto parlando con te!”
Tirò le redini del suo Alexander, la guardò severamente e digrignò: “Forse non lo immagini?! Comunque preferisco non dirtelo, tanto non servirebbe a nulla!”
“Non ti capisco, perché mi parli in questo modo?”
“Perché?! lo sai benissimo come la penso. Tu, in quel postaccio non dovresti starci. Non immagini nemmeno, quante oscenità dicono sul tuo conto!"
“Invece lo so André, mi è capitato di ascoltare qualche battuta irriverente nei miei confronti, non credere!"
“Tu dici qualche?! No!! Oscar, ogni giorno se ne dicono di cose, ed io sono costretto ad ascoltarle una ad una senza poter reagire. Sono sicuro che arriverà il momento che, non riuscirò più a controllarmi! ... Sta sicura, che se le cose andranno avanti in questo modo, prima o poi, succederà l'irreparabile! ..... Non so se riesci a comprendere, mio bel Comandante! Sai è così che ti chiamano i più rispettosi.”
“André non devi fare un bel niente, vedrai che si stancheranno e mi accetteranno come loro superiore.”
Stizzito dalle quelle parole, André scese da cavallo.
“Cosa fai André, non vuoi tornare a casa?”
“No, Comandante, ti sbagli! Tu non puoi neanche minimamente immaginare cosa dicono di te!”
“Certo che lo so, cosa credi che non li abbia mai sentiti?!!”
“Se ti riferisci a quella volta che sei entrata in camerata per la rivista,  ti dico che è ben poca cosa in confronto a ciò che devo sopportare! .. Mi capisci ora? Non vorrai mica costringermi a scendere nei dettagli, spero! Non riuscirei ad assere tanto sfacciato con te!”
“Dai su André!… Non dare alcuna importanza a ciò che dicono!
“Come puoi parlarmi così?! Ma ti rendi conto di quello che succede quasi ogni giorno?! Oscar, vorrei che scendessi da cavallo, desidero parlarti.”
"Non ne vedo il motivo!"
" E invece dobbiamo parlare e non lo possiamo farlo così ... su vieni, dammi la mano! ... Sto aspettando! ... E va bene, allora ti aiuto a scendere ..." Disse tirandola giù.
“André, si può sapere cosa ti prende? Sei per caso impazzito, cosa fai?”
“Ora mi devi ascoltare … se proprio vuoi sentirmelo dire, ti accontento: io ...non... posso... rimanere indifferente a tutto quello che ti sta succedendo, chiaro?”


Oscar avvampò per le parole di André e per la poca distanza che la separava da lui.
Il suo cuore batteva all'’impazzata. Arretrò di un passo, un altro, un altro ancora, l’emozione saliva, fino a non riuscire a sostenere il suo sguardo, il suo profumo. Erano vicinissimi.


“Cosa ti succede Comandante, ti è passata la voglia di scherzare dopo quando ti ho detto?”
“A .. Andrè .. non … non fare caso a loro...” Rispose dandogli le spalle.
“Non ti voltare, voglio che mi guardi negli occhi! ... Devi abbandonare l'incarico ..... Disse fronteggiandola.
“Andrè cosa dici, sei per caso impazzito?”
Viso avvampato, un respiro profondo.
“Può anche darsi che stia  impazzendo, ma è soltanto per colpa tua! .. Non pensi che sia giunto il momento di mandare al diavolo tuo padre e questa dannata divisa che ti è stata cucita addosso!?!”
“Ma cosa dici André!”
“So bene che non sono nessuno per … per poterti dire certe cose, sono solo il tuo … attendente però …”
“Basta André, non dire idiozie, non ho più voglia di ascoltarti! Torno a casa ....”-
Oscar mise il piede nella staffa e salì a cavallo partendo al galoppo.


Arrivò alle scuderie legò Cèsar, poco dopo fu raggiunta da André.

“Andrè … non pensare che io non ti capisca! ... Sei sempre stato al mio fianco, mi hai sempre difesa, protetta dai pericoli. So che sei stanco di tutta questa situazione, mi dispiace! … E'  giusto, che pensi un poco a te, che ti faccia una vita … io … io  appoggerei qualsiasi decisione prenderai! ... Desidero solo, che tu sia felice! .. Io vado Andrè! ... Scusami per tutti i problemi che ti sto causando!” Oscar era imbarazzata, titubante, pronunciò quella frase meno decisa del solito, triste persino.

“Un momento Oscar, vuoi davvero, che io sia felice?”
“Si André .... lo desidero con tutto il cuore."
“Ne sei davvero convinta di quello che dici Oscar?! ”


Confusa, rimase di spalle. Un passo dietro di lei e un altro ancora. Sentiva André avanzare lentamente.
I battiti del cuore diventavano sempre più veloci, le mani  sudavano, tremavano, desiderava solo lui.


“Allora Oscar? .. Aspetto che tu me lo ripeta, vuoi davvero che io sia felice?"

Le mani di Andrè erano appoggiate sulle sue spalle, un sussulto, l’emozione saliva sempre di più.

“Sto aspettando... rispondimi ... vuoi davvero che io sia felice?”

La voltò verso di lui, erano così vicini che le  loro labbra quasi si sfiorarono.

“Ti prego Oscar, non abbassare lo sguardo, voglio che tu ora me lo ripeta guardandomi negli occhi. Desideri davvero che io sia felice?”
“Si, desidero con tutta me stessa, che tu sia felice Andrè…”


Andrè, le impedì di dire altro, la strinse a sé e si avventò sulle sue labbra che si schiusero in un bacio dolce e appassionato prima, impetuoso e pieno di desiderio poi.
Oscar sentiva le mani  di Andrè accarezzare i suoi fianchi, per poi risalire lungo la schiena.

André si allontanò appena, sussurrò: “Ti amo Oscar …”

Si avventò nuovamente su quelle labbra inesperte con più passione che, lei ricambiò con altrettanta bramosia.


Una voce spezzò l’idillio.
   
 
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