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Autore: jarmione    07/02/2018    1 recensioni
TITOLO E RATING VARIABILI!!!!
CROSSOVER tra: Supercar - I Dalton - Star Wars - Harry Potter
Possibili citazioni di altri film
Kitt, Amy ed Evelyn (quest'ultime sono mie OC) vanno ad Hogwarts per la prima volta.
Stringono amicizia con Benjamin Solo e dimostrano che la collaborazione fra case è possibile.
Ma ognuno di loro ha un segreto e quando verranno allo scoperto il resto della loro permanenza ad Hogwarts non sarà più la stessa.
ATTENZIONE: Cercherò di seguire la base che ha dato la Rowling nella storia originale ma lo farò fino ad un certo punto.
Critiche ben accette, non siate timidi di dirmi "schifo" oppure "bleah"
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Altro personaggio, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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“Mamma guarda!” esclamò Amy correndo verso il negozio di scope a Diagonalley “la nuova Nimbus 2000!”
Bonnie sorrise nel vedere la figlia così entusiasta di fare compere.
Quando la portavano a Diagonalley era difficile trascinarla via dai negozi.
Si incantava su tutto.
“Ti immagini se un giorno andrò su questa scopa e batterò tutte le squadre di Quidditch?”
“Oh sarebbe fantastico tesoro”
“E noi verremo a tutte le partite” aggiunse Michael, suo padre.
“Conoscendo il tuo equilibrio…”si intromise Kitt “per me cadrai giù a un metro da terra” ridacchiò
“Kitt!” lo rimproverò Bonnie “non si dicono queste cose!”
“Ma è vero che non ha equilibrio” ribattè “allo stesso modo che io non so divertirmi come lei vorrebbe”
“Confermo!” disse Amy
“Ok ragazzi adesso basta” si intromise Michael “siamo qui per fare le ultime compere della scuola e non accetto che il pomeriggio venga sprecato a litigare”
“Scusa papà” dissero i due bambini in coro
“Molto bene” si voltò e fece strada, mentre Kitt ed Amy si fecero la linguaccia a vicenda.
“Badate che vi vedo” ridacchiò Michael, facendoli smettere subito.
Girarono per i negozi, recuperando i libri mancanti e la divisa di Amy.
Poi toccò alla bacchetta di Kitt.
Quest’ultimo si immobilizzò davanti al negozio e si portò una mano al petto, mentre Amy si spiaccicò contro al vetro a guardare dentro.
Michael si avvicinò a Bonnie “Ho un presentimento, porta Amy lontano”
“Che succede?” si preoccupò la donna
“Nulla di grave ma fidati, non vorrei che spuntasse fuori qualcosa…capisci che intendo”
Bonnie annuì e si avvicinò ad Amy “Tesoro verresti con me?”
“Dove andiamo?”
“A prendere qualche caramella per i ragazzi ed a chiedere informazioni sulla scopa vista”
“Siii!” e saltellò dietro a Bonnie.
“Coraggio figliolo, entriamo”
Entrarono nel negozio di Olivander, uno dei più famosi venditori di bacchette.
La campanella trillo, segnalando il loro arrivo.
Si udivano dei pasi dietro agli enormi scaffali che adornavano il negozio.
“Buongiorno…signor Olivander?”
Altri passi e un uomo molto anziano fece il suo ingresso.
“Michael Knight” sorrise “non la vedevo in questo negozio da…cinque anni ormai”
“Mi hanno rimpiazzato” ricambiò il sorriso
“O lo so, adesso mandano il suo collega, il signor Lucky” si avvicinò “a cosa devo l’onore?”
“Devo acquistare la bacchetta per mio figlio, Kitt”
Kitt fece un passo avanti e deglutì.
Olivander sgranò gli occhi.
“Kitt…quel Kitt?” Michael annuì “mi domandavo quando e se l’avrei vista, signor Knight” disse, poi, rivolto a Kitt.
Senza aggiungere altro, iniziò a frugare fra gli scaffali, alla ricerca della bacchetta che lui stesso considerava adatta al giovane ragazzo.
Fu un lavoro difficile.
Gliene fece provare alcune ma il risultato fu che alcuni oggetti finirono in pezzi, Michael li riparava subito.
“Mi chiedo se…” osservò Kitt e osservò anche un pacchetto in mano sua.
Lo aprì e porse a Kitt la bacchetta che conteneva.
L’aria si mosse.
La luce sembrò più luminosa.
Kitt avvertì un brivido lungo la schiena.
“Curioso…davvero curioso”
“Mi scusi…” intervenne Kitt “perché curioso?”
“Ho venduto molte bacchette ma questa è particolare…è curioso che lei sia destinato a questa bacchetta” se la fece ridare e la esaminò per bene.
“Legno di agrifoglio…nucleo di piuma di fenice…bella flessibile…lei è destinato ad una bacchetta il cui nucleo ha generato un'altra piuma di fenice” spiegò “una sola e basta e la sua gemella è colei che le ha inferto la sua cicatrice”
Kitt si portò istintivamente una mano al petto.
Nessuno disse niente.
Olivander non aggiunse altro.
Michael pagò la bacchetta ed uscì, seguito da Kitt che sembrava un cagnolino bastonato.
“Papà…”
“Si kitt?”
“Non mi piace essere considerato il bambino sopravvissuto” mormorò
Michael sospirò e lo portò fino alla panchina più vicina.
“Tu non sei il bambino sopravvissuto” gli disse “tu sei Kitt Knight, sei nostro figlio, niente e nessuno potrà metterlo in dubbio”
“Però io so di non esserlo realmente”
“Perché? È il sangue che determina una famiglia? A me non risulta” sorrise Michael, mettendo un braccio intorno alle spalle di Kitt.
“Qualunque cosa accada, non dubitare mai di te stesso”
Kitt annuì “E…con Amy?”
“Per lei sei il suo fratellone” gli passò una mano fra i capelli e glieli sistemò.
“Grazie papà”
“Di nulla Kitt” gli baciò la fronte.

 
************************
Il mattino fu un supplizio per quasi tutti, specie per gli studenti del primo anno.
Amy era abituata ad alzarsi presto e così fu anche quel giorno.
La problematica si rivelò più avanti quando, dopo colazione, doveva cercare l’aula di trasfigurazione.
Appena sveglia aveva trovato un rotolo di pergamena in cui c’erano scritti gli orari e le lezioni da seguire.
L’aula si trovava al primo piano.
Lei si era ritrovata al secondo, nonostante stesse scendendo.
Non capiva come fosse possibile.
Poco dopo, al suo fianco, apparvero due ragazzi più grandi che correvano come matti con i libri in mano.
“Dannatissime scale!” urlò uno di loro
“Gli lancerei un immobilus se non fosse che mi tornerebbe indietro!”
“Esatto al diavolo se a loro piace cambiare”
Amy scosse la testa, cercando di ricomporre meglio il discorso, prima che i due scomparvero.
Alle scale piaceva cambiare? E perché nessuno glielo aveva detto?
Ah già…la sera prima, mentre veniva scortata nella torre dei Grifondoro, non aveva prestato la minima attenzione al prefetto, talmente intenta a guardarsi attorno.
Era già tanto che avesse ascoltato la parola d’ordine.
Attese alcuni istanti poi iniziò a correre, raggiungendo finalmente il primo piano.
Trovò Ben Solo, il ragazzo Serpeverde che conosceva Amy.
Entrambi stavano correndo nella stessa direzione.
“Da quando una Grifondoro fa tardi alle lezioni?”
“Potrei farti la stessa domanda, Serpeverde”
Ben sorrise appena e fra i due si scatenò una specie di gara a chi arrivava primo.
Raggiunsero l’aula all’unisono e, prima di entrare, ripresero un attimo fiato.
“Corri veloce…”
“Benjamin…Benjamin Solo” rispose alla domanda muta di Amy “anche tu non scherzi…”
“Amy”
“Ah…la sorella di Knight”
“Qualcosa non va?”
“Come ci si sente ad essere sorella di una celebrità?”
Amy non capì
“Kitt è…mio fratello! Che celebrità può essere?”
Ben fece un altro piccolo sorriso
“Ne riparleremo Grifona” detto questo, non la lasciò ribattere e spalancò la porta.
C’erano tutti gli studenti del primo anno già seduti ai loro posti e che scrivevano, sorvegliati solo da un gatto.
Mancava la professoressa.
“Ti immagini la faccia della McGranitt se ci vedeva arrivare a quest’ora?” mormorò Ben.
Ma la risposta giunse velocemente.
Il gatto fece un balzo in avanti e, a metà strada, si trasformò in una donna.
Si trasformò nella professoressa.
“Un animagus!” si lasciò sfuggire Ben
“Caspita…fantastico!”
“Oh grazie signorina Knight” rispose la professoressa “forse dovrei trasformarla in un orologio da taschino, almeno uno di voi due sarebbe puntuale”
“Ci siamo persi” si giustificò Ben
“Vi occorrerà una mappa” tagliò corto la McGranitt “spero troviate i vostri posti”
Amy e Ben cercarono di trattenere le risate e andarono a sedersi.
Ben vicino ad Evelyn ed Amy in mezzo fra lei e Kitt.
“Ciao Evelyn”
“Ciao Amy”
“Dov’eri finita?” domandò Kitt con sguardo serio
“Sono finita al secondo piano a causa delle scale”
“Non sei stata attenta ieri sera?”
“Non farmi la paternale Kitt” sbuffò Amy “e comunque buongiorno”
“Ciao” e tornò a scrivere
“Che state facendo?” chiese ad Evelyn
“Devi leggere il primo capitolo e prendere gli appunti più importanti senza dimenticare di copiare il nome degli incantesimi”
Amy annuì ed iniziò a lavorare.
Quando la professoressa si ri tramutò in un gatto, Evelyn si voltò verso Ben.
“Ridi con i Grifondoro e non con i Tassorosso?”
Non era una domanda posta per invidia, ma non capiva il motivo per cui con Amy avesse avuto la forza di parlare mentre con lei no.
L’aveva respinta in malo modo.
“Che c’è? Sei gelosa?” ridacchiò lui.
Evelyn non sapeva cosa dire e non sapeva se prendere bene il fatto che lui ridesse oppure no.
Ben si guardò attorno, assicurandosi che nessuno li stesse ascoltando o guardando.
“Mi prendi in giro?” chiese Evelyn.
Ben ridacchiò poi le fece l’occhiolino.
Evelyn si sentì leggermente più tranquilla, ma lo tenne d’occhio.
Finita la lezione, che sembrò infinita, la McGranitt si trasformò di nuovo e si sistemò le vesti.
“La lezione è finita, prendete le vostre cose e correte a pozioni”
Tutti gli studenti sospirarono di sollievo e, dopo aver raccolto i loro effetti, uscirono dall’aula.
Si sentivano solamente commenti e osservazioni.
Amy fu sollevata di uscire.
L’amante delle lezioni era Kitt, non lei.
“Bel modo di cominciare le lezioni”
Per l’appunto
“Eddai Kitt, non accadrà più”
“Se papà sapesse del tuo ritardo…”
“Ma non lo saprà se non sarai tu a fare la spia”
“Un Corvonero che fa la spia?” si intromise Ben, camminando vicino ad Evelyn “mi aspettavo le spiate dai Grifoni e non da voi”
“Sono affari nostri…”
“Benjamin Solo”
“Si giusto” si era scordato del suo nome, sarebbe stato un genio ricordarseli tutti “e comunque non ti riguarda”
Ben rise “Scusami Corvo”
“Mi chiamo Kitt”
“Oh lo so benissimo, ti conoscono tuti” e affrettò il passo.
Evelyn sospirò “Me lo ricordavo meno odioso”
“Perché era simpatico?” domandò Amy con tono sarcastico.
“Un tempo”
“E tu invece” Amy tornò a rivolgersi a Kitt “come mai ti conosco tutti?”
“Io non conosco loro” anche lui affrettò il passo.
Raggiunti i sotterranei, dove si trovava l’aula, Amy rimase un attimo fuori.
Evelyn fece lo stesso.
“Qualcosa non va?”
“Perché ho la sensazione che mio fratello mi stia nascondendo qualcosa?”
“E’ un maschio!” rispose l’amica “e i maschi sono tutti uguali”
“Buono a sapersi”
Ed entrarono.
Poco dopo, quando tutti furono al loro posto, l’insegnante fece il suo ingresso.
Un uomo vestito interamente di nero, i capelli lunghi sino alle spalle e dall’aria unta, il naso più lungo di lui e uno sguardo omicida stampato in volto.
Ad Amy stette subito antipatico e stessa cosa sembrò per tutti tranne che per i Serpeverde.
“Io sono il professor Piton e il primo che parlerà e sventolerà una bacchetta finirà dritto nelle segrete di questo castello!” sbottò mentre raggiungeva la sua cattedra.
“Non mi aspetto che voi capiate la sottile arte del preparare pozioni e non mi aspetto nulla di diverso che un mucchio di disastri”
Ben si guardò con Evelyn ed Amy guardò Kitt, che era pronto a prendere appunti.
“Io posso insegnarvi come stregare la mente, irretire i sensi, posso dire come imbottigliare la fame, approntare la gloria fino anche mettere un fermo alla morte”
Lievi –wow– si levarono da tutti quanti.
“Qualcuno sicuramente si crederà al di sopra di tutti e con un talento tale…da NON prestare attenzione!”
Il suo sguardo si posò su Kitt, che stava prendendo appunti.
Amy se ne accorse e diede una leggera gomitata al fratello.
Lui, dopo un attimo di sgomento, capì e guardò il professore.
“Signor Knight” Piton si allontanò dalla scrivania e si avvicinò “la nostra nuova celebrità”
Amy sentì un prurito alle mani tale da farle stringere i pugni.
“Dimmi Knight, cosa ottengo se verso dell’asfodelo in un infuso di artemisia?”
Kitt deglutì e divenne rosso dall’imbarazzo.
Lui sapeva sempre tutto ma, in quel momento, non aveva idea di che cosa gli stessero parlando.
Tremò visibilmente.
“Non lo sai? Bene Knight e se ti chiedessi di trovarmi un Bezoar?”
“Non lo so signore”
Amy restò senza parole.
Come poteva suo fratello non conoscere qualcosa?
“E qual è la differenza tra Conit e Luparia?”
Ancora niente.
Kitt sembrò andare in panico.
“Non lo so signore”
“Peccato” rispose Piton con lo stesso tono di uno che sapeva benissimo che Kitt non aveva idea dell’argomento trattato “la fama non è tutto e adesso lo sa”
Tornò alla sua scrivania “E adesso seguite le istruzioni e preparate una pozioni anti odore, a pagina dieci trovate gli ingredienti”
Tutti eseguirono ed iniziarono a lavorare.
Kitt sembrava sentirsi male.
“Kitt che hai?” domandò Evelyn
“Ehi Corvo che ti prende?” chiese Ben, seduto al suo fianco, anche lui preoccupato.
Ignorò gli altri Serpeverde, che non facevano altro che commentare su di lui e su Kitt.
Perché un Serpeverde non poteva parlare con qualcuno delle altre case?
Si era pentito di aver trattato male Evelyn la sera prima, voleva rifarsi e mostrare che non la detestava.
Ad ogni modo, Kitt non rispose.
“Non ama non sapere” mormorò Amy
“Un Corvo che fa la spia e che non sa la lezione?” domandò Ben “ora sì che le ho viste tutte”
 
****************************
 
L’ora di pranzo passò lentamente.
Kitt non mangiò niente ed Amy non potè spronarlo perché stava nel tavolo opposto.
Persino Evelyn e ben lo guardarono sperando di sostenerlo a distanza.
Un piccolo aiuto giunse a metà.
Uno stormo di gufi, civette e barbagianni fece il suo ingresso dalle finestre della sala grande.
Volavano per tutto il soffitto e qualcuno degli studenti si alzò in piedi.
I gufi avevano pacchetti, buste e oggetti vari.
Evelyn ricevette un pacchetto e una busta, Amy una busta, Kitt anche e Ben niente.
La sua amica si accorse.
“I tuoi non ti hanno scritto?”
Lui scosse la testa
“Mia madre è troppo impegnata nel lavoro e papà…non lo so”
“Mi spiace Ben”
“Tu invece? Ti hanno scritto i tuoi fratelli?”
Evelyn controllò.
La busta era da parte di Luke e il pacchetto da parte dei fratelli.
Evelyn sentì una morsa al cuore “Si…pare di si”
“Non sembri felice”
“Non sanno che sono Tassorosso” spiegò “non gliel’ho detto”
Ben capì e non disse altro.
Si voltò e lasciò Evelyn immersa nei suoi pensieri.
Evelyn scartò per prima cosa la busta della madre e di Luke.
La lettera era piccola ma era scritta da entrambi.
Luke aveva detto tutto a Mamma Dalton.
 
Mia dolcissima Evelyn,
Luke mi ha detto tutto, mi dispiace sapere che pensi che io ti odio.
Sappi che non è così e il primo che parla lo rinchiudo in una cassaforte! (Dopo averla svuotata, ovviamente)
Non c’è Casa di Hogwarts che possa farmi smettere di volerti bene.
Sono fiera di te tesorino mio e renderai fieri anche i Tassorosso.
 
Ti Voglio bene, Mamma
 
Ciao Evy!
Congratulazioni, sei una Tassorosso.
In qualità di ex prefetto mi sento onorato.
Non ho potuto non dire nulla a tua madre, lo sai che ha degli ottimi metodi persuasivi.
Come vedi non è stato un errore andare ad Hogwarts, hai chi ti vuole che ancora ti adora.
Io e tua madre ti possiamo assicurare che non diremo niente a Joe e agli altri ma tu cerca di farlo il prima possibile.
Averell era curioso di saperlo e Joe fremeva.
Manchi tanto anche a loro.
 
A presto Evy, Luke
 
PS: insieme alle nostre lettere dovrebbe esserti arrivato un pacchetto da parte di Averell.
 
Evelyn si sentì più rilassata, ma il solo pensiero di dover dire a Joe di essere Tassorosso la faceva impazzire.
Strinse la lettera e la rimise nella busta.
Osservò il pacchetto.
Aveva quasi paura ad aprirlo.
Se lo mise nel mantello, senza scartarlo.
Lo avrebbe letto più tardi.
Era comunque contenta di aver saputo che la madre non la odiava.
Si sentiva più sollevata.
Felice.
 
**************************
Kitt prese al volo la sua lettera e la scartò quasi con foga.
Iniziò a leggere, ignorando chiunque gli stesse attorno.
 
Caro Kitt,
Congratulazioni per essere un Corvonero!
È la Casa giusta per te e sono fiero di ciò.
Tua madre, appena lo ha saputo, è scoppiata in lacrime di gioia.
Per quanto riguarda la cicatrice stai tranquillo.
Quello che senti è solo un fastidio ma vedrai che passerà presto.
Con Amy cerca di andare d’accordo, sai quanto sia impulsiva ma sai anche quanto ti vuole bene.
Mi raccomando fate pace e guai se sento che litigate ancora.
 
Ci sentiremo presto
 
Papà e mamma
 
PS: Bravo! Ti sei fatto una nuova amica, è una cosa buona! Circondati di amici Kitt e vivi.
 
Sospirò e mise via la lettera.
 
*****************************************
Amy scartò la busta, arrivando persino a romperla.
Poco le importò, a lei interessava il contenuto.
Iniziò a leggere riga per riga.
 
Carissima Amy,
Congratulazioni tesoro, sapevo che saresti finita in Grifondoro rendendo fieri me e tuo padre.
Non temere, non mi offendo per niente! Qualunque Casa va bene, a me basta che la mia Amy rimanga semprela meravigliosa bambina solare di sempre
Per quanto riguarda Kitt stai tranquilla.
Lo sai com’è fatto.
Avrà avuto tanta ansia da sentirsi male, nulla di cui preoccuparti.
Ad ogni modo sosteniamo Kitt, non devi prendere le gelatine tutti i gusti più uno.
Ti ricordi cosa è successo due anni fa?
Ci sentiremo presto amore mio e, mi raccomando, fa la brava!
 
Ti voglio bene bambina mia.
 
Un bacio, Mamma
 
Amy rimise a posto la busta e sorrise.
Sua madre era fiera e suo padre pure.
Quasi non badò che sostenevano Kitt sul fatto che lei non doveva mangiare le gelatine tutti i gusti più uno.
Se erano fieri così, li avrebbe resi ancora più fieri.
Non si sarebbe arresa.
  
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