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Autore: adorvlou    08/02/2018    0 recensioni
Era il febbraio del 1922 quando Miss Collins, figlia di una famiglia benestante londinese, vide per la prima volta quel giovane di cui tutta Londra parlava negli ultimi tempi.
Come ogni domenica mattina Elèna era solita sedersi su una panchina sotto il viale alberato vicino Buckingham Palace per rilassarsi con una buona lettura.
Mr Harry Styles, era il nome del giovane ragazzo che tanto desiderava conoscere. La descrizione che avevano fatto di lui non gli rendeva giustizia, era molto di più: elegante, posato, una bellezza fuori dal comune. Elèna non aveva mai conosciuto nessuno come lui.
Le passò a pochi metri di distanza, ma le bastò guardarlo negli occhi una sola volta affinché ne rimanesse totalmente affascinata.
"So che è sbagliato amare qualcuno che non si conosce.
So che è sbagliato desiderare l'uomo di un'altra donna,
ma io provo per lui ciò che i poeti hanno sempre scritto nelle loro poesie: quel sentimento di appartenenza incondizionata, quella fiamma che arde dentro, senza mai spegnersi.
Ogniqualvolta i miei occhi incontrano il suo viso, il mio cuore accelera e sento il fuoco ardere sempre di più dentro me.
Non so se questo sia amore, ma so che è ciò che più
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È probabile ci siano errori di battitura o altro, nella fretta non sono arrivata a ricontrollare. Nel caso doveste trovarli, segnalateli e li correggerò il prima possibile 😘
Buona lettura 

Londra, 18 giugno 1922

Erano passati tre giorni da quella domenica ed Elèna non aveva più visto Mr. Styles in città.
Quella mattina sarebbe dovuta arrivare la posta e questo implicava ricevere l'invito alla festa di Miss Robinson. 
La ragazza sperava vivamente che anche la sua famiglia potesse prendere parte al grande evento, sarebbe stata l'occasione giusta per provare a dialogare con quel giovane da cui era tanto attratta. 
Era rintanata nella sua stanzetta, in attesa di veder arrivare quella busta che tanto l'avrebbe resa felice, ma più il tempo passava, più le sue speranze di poter prendere parte alla festa svanivano. 
Lei e Miss Adeline non si erano mai presentate nonostante le famiglie si conoscessero. Certo, era una conoscenza molto lontana dall'amicizia, ma i Robinson sapevano molto bene chi fossero i Collins e viceversa.
-Che sciocca sei.- Elèna si allontanò dalla finestra rattristata. -Passi il tuo tempo aspettando una stupida busta nella speranza di poter vedere Mr. Styles, pur sapendo che lui non avrà occhi se non per Miss Adeline.- Non era raro che la giovane parlasse da sola ad alta voce. L'aiutava a realizzare il concetto e metabolizzarlo più velocemente, soprattutto quando si trattava di questioni di cuore che tanto le erano difficili da accettare. 
Si sedette sul letto sconfortata e prese il suo diario.
"Caro diario, 
più i giorni passano, più mi rendo conto di quanto io mi senta sciocca. Non faccio altro che sperare in un incontro con Mr. Styles, un incontro che possa cambiare del tutto la mia vita. 
Ogni mio sogno è dedicato a lui, non posso smettere di pensarvi. È così affascinante che solo immaginarlo mi fa tremare le gambe. 
È normale provare queste emozioni per una persona che non si conosce, della quale non si sa nulla? 
Tutti ne parlano bene in città, ma nessuno, a parte Miss Adeline, lo conosce realmente. 
Sono seduta nella mia stanza ormai da troppe ore aspettando un qualcosa che non mi verrà mai recapitato. Se mai dovessi ricevere quella lettera non riesco a pensare a quale potrebbe essere la mia reazione. Ne sarei felice? 
So che la mia timidezza mi impedirebbe di avere un semplice dialogo con Mr. Styles, diverrei tutta rossa in viso e comincerei a balbettare. Non voglio che lui abbia un tale ricordo di me. 
Non è un miracolo quello che desidero, ma vorrei semplicemente poter essere visibile ai suoi occhi color smeraldo. 
La scorsa notte ho sognato di danzare con lui, è stato meraviglioso. Ma quando mi sono svegliata, il mio mondo, le mie fantasie, era tutto scomparso. 
Non posso aspettare per tutta la vita che quel giovane mi noti. Prima o poi dovrò dimenticarlo e trovare un altro uomo da guardare con così tanta ammirazione. 
Ma se anche convincessi il mio cervello, il mio cuore cosa farebbe? 
Sono così confusa e sconfortata."
Elena ripose il diario sul comodino al lato del letto e si distese fissando il soffitto.
Pensò a quando riteneva sciocche tutte quelle ragazze che correvano per le strade della città alla ricerca dell'uomo perfetto da sposare, o le sue coetanee che si struggevano per amore con tanta facilità. 
Al tempo non comprendeva quella sofferenza, quel continuo bisogno di vedere la persona per la quale si provava un così forte sentimento, ma adesso non poteva che biasimarle. 
Era divenuta come loro, a volte anche peggio e non riusciva a riconoscersi in quelle vesti. 
Era sempre stata una donna indipendente, non aveva mai avuto il bisogno necessario di una presenza al suo fianco. Sapeva badare a se stessa senza sentirsi mai sola. 
Ma da quando i suoi occhi avevano visto il giovane Styles, tutto era cambiato.
-Elèna, posso entrare.- Una voce leggera parlò da dietro la porta della camera della ragazza. 
-Sì madre, entrate pure.- Si alzò dal letto mettendosi seduta sul bordo mentre la madre faceva ingresso nella stanza con una busta bianca fra le mani. 
Che bella donna era Mrs. Collins. Così delicata e solare. Trasmetteva sempre una tale calma che era impossibile essere arrabbiati con lei. 
-Cos'avete fra le mani? È ciò che penso sia?- La ragazza, piena d'euforia si alzò con uno scatto veloce. Era arrivata. La lettera tanto attesa era finalmente stata recapitata nella dimora dei Collins ed Elèna si sentiva sempre più vicina a quel concetto che lei aveva di felicità. 
-Fra due giorni Miss Robinson festeggerà il suo ventunesimo compleanno e siamo stati invitati nella loro villa qui a Londra.- Disse la madre sorridendo alla vista della felicità sul volto della figlia. -Ma dalla tua reazione deduco che tu ne fossi già al corrente.- Come poteva non esserlo? Era l'unico evento che le interessasse realmente. L'unico a cui aveva una voglia matta di partecipare, senza alcuna incertezza. 
Prese la lettera dalle mani della madre e la aprì per leggerla: "In onore del ventunesimo compleanno di nostra figlia Miss Adeline Robinson, siamo lieti di invitarvi giorno 20 di questo mese alle ore 20:00 per festeggiare insieme il compimento dei suoi anni. 
Il ricevimento si terrà nella nostra villa in città. 
Saremo ben lieti di avervi con noi. 
I nostri cordiali saluti, 
La famiglia Robinson."
Elèna quasi non poteva crederci. Fra esattamente due giorni avrebbe avuto la possibilità di parlare per la prima volta con l'uomo che occupava la maggior parte dei suoi pensieri. 
-Madre!- esclamò mentre la donna scendeva le scale per tornare in salotto. -Madre, che vestito indosserò quella sera?- Come ogni festa o ricevimento che si rispetti, ciò che più doveva essere importante era l'abito. Per Elèna era sempre un'ardua scelta, soprattutto dal momento che proprio quella sera sarebbe stato presente anche l'uomo del quale cercava di attirare l'attenzione. 
-Nel primo pomeriggio andremo a far visita a Rosaline nel nuovo negozio. Vedremo se ci sarà l'abito adatto alla serata.- Le parole della donna furono come musica per le orecchie di Elèna. La giovane sapeva bene che lo scopo della madre era ben diverso dal suo. Jocelyn, così si chiama la donna, voleva solo che la figlia trovasse marito al più presto per sposarsi in giovane età, proprio come aveva fatto lei. 
Elèna voleva incontrare l'uomo dei suoi sogni, non le importava di tutti gli altri pretendenti, esisteva solo Mr. Styles. 
Più felice che mai prese un quaderno di appunti e vi scarabocchiò sopra il tipo di vestito che aveva in mente per la grande festa. 
Lo voleva lungo, che aderisse perfettamente ad ogni curva del suo corpo. Sulla parte posteriore doveva esserci un leggero taglio a V, così da lasciare leggermente scoperta la schiena. Sul davanti non voleva nulla di eccessivo. Le spalline dovevano essere sottili ma non troppo. I ricami dovevano essere dorati, così che risaltassero sul tessuto dell'abito. 
Non era bravissima a disegnare, ma credeva che quella bozza avrebbe dato più o meno un'idea su ciò che desiderava indossare. 

-Ti ho vista molto felice prima.- Elèna e la madre erano da poco uscite di casa per dirigersi verso il negozio di Rosaline Hutch. I suoi vestiti erano fra i più belli di tutta Londra e le famiglie più facoltose usavano comprare lì per le occorrenze più importanti. 
-È da molto che non vado ad una festa e sono molto felice di poter prendere parte a questa.
Margaret mi ha detto che sarà qualcosa di strabiliante.- Elèna cercò di nascondere il vero motivo per cui non vedeva l'ora di prendere parte all'evento dei Robinson. Sua madre era brava a capire quando le veniva detta una bugia, ma ormai la ragazza aveva trovato il modo di nascondere i sentimenti che provava verso Styles a chiunque non fosse Margaret. 
-Quindi non c'è altro motivo per cui tu voglia così tanto partecipare ai festeggiamenti di Miss Adeline.- Jocelyn conosceva bene i punti deboli della figlia e cercava di carpirle informazioni per mezzo di quella semplice chiacchierata. 
-Sai, mi hanno riferito che qualche giorno fa ti hanno vista scambiare delle parole con Mr. Harvey. Sarà per caso lui l'oggetto di tanta felicità?- La donna continuava a scrutarla in viso, soprattutto dopo aver pronunciato quel nome, ma non riusciva a capire se le stesse mentendo o meno. Era la prima volta che accadeva una cosa simile.
-Madre, ma cosa dite!- esclamò mentre sul viso le apparve un'espressione carica di disgusto. Come poteva mai pensare ad Elena interessasse una persona viscida come Mr. Harvey? -Mai, nemmeno se dovessi rimanere l'unica donna su questa terra e lui dovesse essere l'unico uomo. È così meschino e viscido. Dovreste sapere bene quali sono le mie opinioni verso di lui. 
Jocelyn tirò un sospiro di sollievo. Non riusciva ad immaginare che la sua unica figlia potesse essere attratta da un giovane così privo di valori, ma d'altro canto si struggeva nel vederla così poco interessata a trovare marito. -Figlia mia, non desidero vederti al fianco di una persona come Mr. Harvey, ma il tempo passa e la bellezza svanisce.- Quelle parole ferirono molto Elèna. Sapeva di avere un certo fascino e che invecchiando il suo viso e il suo corpo l'avrebbero fatto con lei, ma tutte quelle pressioni da parte della madre e quelle parole dette con tanta schiettezza l'avevano colta alla sprovvista. 
-Lo so bene, madre, ma come ho sempre detto, non sposerò mai un uomo che non amo o che non ricambia il mio amore.- Fortunatamente la discussione poteva dirsi terminata. Le due donne erano appena arrivati di fronte il negozio di Miss Rosalie. 
Jocelyn non replicò, si limitò a sospirare, tormentata da mille pensieri. 

Elèna aveva mostrato il modello che desiderava a Miss Hutch e le aveva fatto provare una decina di vestiti, ma nessuno somigliava lontanamente a quello che aveva disegnato sul suo quaderno. -Mi dispiace Miss Collins, non credo di aver nulla di simile a ciò che cerca. Potrei mostrarle altri modelli se lo desidera.
La ragazza era sconfortata, sperava davvero di poter indossare quell'abito, ci aveva persino fantasticato su per tutto il tempo. 
-È sicura di aver controllato bene?- Jocelyn notava la profonda tristezza nel volto della figlia ma non riusciva a trovare una soluzione al problema. 
-No, mi dispiace Mrs. Collins. Potreste provare a farlo fare su misura ma non basterebbe il tempo.- Era un'idea che aveva già attraversato la testa di Elèna, ma i tempi erano troppo corti e non voleva rischiare di arrivare al giorno della festa senza nulla da indossare. -A meno che... Aspettatemi qui!- Rosaline scomparve dietro la tenda del negozio. 
Quando fece ritorno gli occhi della ragazza di illuminarono alla vista di quell'abito. Era ancora più bello di come l'aveva immaginato: i ricami in oro erano meravigliosi, come non ne aveva mai visti. Lo spacco sulla schiena era perfetto ed era seguito da un altro spacco verso la fine dell'abito così da lasciare scoperte le gambe dal polpaccio in giù. Sul davanti un leggero scollo a V era ornato dagli stessi ricami in oro presenti sulla parte posteriore. -Era questo il vestito che cercavi?- Elèna non riusciva a rendersi conto come fosse possibile che Rosaline avesse un abito così simile a quello da lei tanto desiderato. 
-È perfetto... Posso provarlo?- La donna le porse l'abito e Elèna corse nel camerino. 
Quando uscì da dietro la tenda la reazione delle due donne le fece capire quanto bene le stesse quel vestito. Stretto sui fianchi e sul seno, fasciava perfettamente il corpo della ragazza, esaltando ogni curva del suo corpo. -È quello giusto.- Disse Elèna guardandosi allo specchio e passando la mano sul morbido tessuto. Poi si voltò verso la madre che sorrideva compiaciuta. Fece un semplice cenno di assenso alla figlia, che la abbracciò per quanto era felice.-Grazie madre, grazie davvero.

I due giorni successivi passarono velocemente. Elèna cercò di preparare ogni minimo dettaglio per quella sera. Scarpe perfette, capelli perfetti, gioielli abbinati con i dettagli in oro del vestito, e ovviamente, l'abito perfetto. -Mi sembra quasi impossibile.- Disse all'amica mostrandole il vestito. Margaret era andata a farle visita per vederlo in anteprima e quando Elèna lo provò, l'espressione di stupore dell'amica rese ancor più felice la ragazza. -Sembra fatto su misura per te. Domani sera sarai tu la protagonista della festa, ne sono certa.- Le disse con totale sincerità. Nella sua testa pensò a quanto bella fosse quella ragazza e a quanto poco valorizzasse se stessa. Poteva avere tutto ciò che desiderava, sarebbe stata capace di avere tutti i ragazzi ai suoi piedi se solo avesse permesso al suo cuore di provare sentimenti per altri uomini al di fuori di Mr. Styles. 

Il giorno della festa arrivò senza che Elèna ci facesse caso. I due giorni che aveva a disposizione per far sì che tutto fosse perfetto, erano scaduti. Mancavano oramai meno di due ore al grande evento e non riusciva a contenere l'emozione. 
-Elèna, sei pronta? Fra pochi minuti dovremmo partire.- Jocelyn bussò ed entrò nella stanza della figlia. Vedendola rimase immobile sulla soglia della porta. Aveva sempre riconosciuto la bellezza di Elèna, bellezza che lei non tendeva a valorizzare spesso. -Sei bellissima.- Disse cercando di soffocare le varie emozioni che provò nel vederla in quell'abito dorato. 

Nonostante ci avesse fantasticato su per così tanto tempo, una volta arrivata di fronte la dimora dei Robinson sentì il cuore bloccarsi in gola. I piedi e le gambe le tremavano e sentiva lo stomaco contorcersi. "Puoi farcela. Devi farcela. Adesso scendi e goditi la serata." continuava a ripetere nella sua testa. 
Scese dalla vettura e si guardò attorno. Sembrava di essere in un regno incantato. Era tutto così bello e pieni di luci e di gente che rideva e correva verso l'entrata. 
La ragazza fece un profondo respiro e raggiunse i suoi in fondo alla scalinata. 

Quando entrò nella sala principale della villa dei Robinson, rimase a bocca aperta. Era enorme e decorata come un vero e proprio castello degno di una principessa. 
Dal soffitto pendevano dei lampadari enormi che illuminavano le grandi scalinate ad entrambi i lati della sala. Sul corrimano in marmo delle scale erano appesi dei lunghi drappeggi bianchi con dei fiori intrecciati tra essi. La musica risuonava da quello che doveva essere il salone dove tenevano i balli e tra camerieri che sfrecciavano trasportando vassoi con flûte di champagne si udivano le risate e le espressioni di stupore degli invitati. 
-Elèna.- Una voce femminile risuonò alla sue spalle, era Miss Margaret in un vestito blu notte di lunghezza poco più su del ginocchio e pieno di frange che si muovevano ad ogni suo passo. 
-Sei bellissima, amica mia.- Disse Elèna abbracciandola. -E devo ammettere che i capelli raccolti ti donano molto, evidenziano i tratti delicati del tuo viso.
-Grazie Elèna cara, tu anche sei splendida. Fra tutte le ragazze che ho visto finora, sei senza alcun dubbio la più bella ed elegante.
Le due amiche, dopo essersi complimentate l'una con l'altra per l'ottima scelta nel vestirsi, si allontanarono dalle rispettive famiglie e andarono a fare un giro. Entrambe rimasero stupite da quanto bella fosse la villa dei Robinson. Si posero diverse domande su quanto fossero venuti a costare tutti gli addobbi, più che una villa sembrava una reggia. -Lo hai già visto?- Margaret era curiosa di sapere se la sua amica e Mr. Styles si fossero già incrociati, ma dall'espressione della ragazza evidentemente non v'era nemmeno l'ombra del giovane. -Tranquilla, sarà qui da qualche parte.
-Beh, nonostante io non veda l'ora di incontrare Mr. Styles, non posso nasconderti che questa musica mi fa venire una voglia matta di andare a ballare. Che ne dici?- Elèna guardò l'amica cercando di convincerla e Miss Margaret non se lo fece chiedere due volte. Si presero per mano e corsero verso il salone da dove proveniva la musica. 

Ballarono tre, quattro, cinque canzoni senza mai fermarsi, con i piedi doloranti ma i sorrisi che risplendevano sui loro volti, finché Elèna non lo vide. 
La porta del grande salone si aprì e vi fece ingresso Mr. Styles. Aveva uno dei completi più belli che la ragazza gli avesse mai visto indosso. La camicia nera era abbottonata fino al penultimo bottone e sopra indossava una giacca dello stesso colore ma con un tocco d'oro dato da alcuni ghirigori che partivano dal colletto della giacca e arrivavano fino alla fine di essa. Anche i pantaloni e le scarpe erano dello stesso colore. Elèna si rese conto di quanto gli donasse il nero, lo rendeva così misterioso e attraente allo stesso tempo. 
Passò una mano fra i capelli, perfetti come sempre e cordialmente ricambiò il saluto di tutti coloro che lo avevano fermato. 
La giovane lo guardava con occhi affascinati e pieni di stupore mentre camminava lungo la stanza, con passo deciso verso Miss Adeline. 
Lei era bellissima, una vera dea. Il vestito bianco latte che indossava faceva risaltare sempre di più il colore dei suoi occhi e dei capelli. Aveva delle spalline finissime. La seta del vestito si adattava perfettamente ai fianchi stretti di Adeline per poi ricadere morbidamente lungo le gambe. I suoi capelli erano raccolti in uno chignon impeccabile che faceva risaltare il collo magro ed elegante dal quale pendeva una collana nera lunga quasi fino l'ombelico. Harry le prese le mano e le diede un leggero bacio. -Siete bellissima. I miei più cari auguri, Adeline.- Sussurrò al suo orecchio affinché solo lei potesse sentire quelle parole. 
Elèna, dall'altro lato della sala desiderò di poter essere al suo posto, di sentire anche lei la voce di quel giovane, quelle parole che sarebbero rimaste fra lei e Mr. Styles.
-Non potrei mai competere con lei, è... è perfetta.- Sconfortata si mise a sedere lasciando che la tristezza prendesse spazio sul suo volto. Margaret si avvicinò tentando di consolarla, ma Elèna non voleva sentir ragione. Forse non era stata una così buona idea presentarsi a quel ricevimento. 
As un tratto la musica terminò e un tintinnio di bicchieri attirò l'attenzione di tutte le persone presenti nella sala. -Buonasera a tutti. Io e la mia famiglia siamo lieti di darvi il benvenuto in casa nostra.- Era il signor Robinson a parlare. Al suo fianco si trovavano la moglie, il fratello minore di Adeline e Adeline. -È una così bella sensazione avervi tutti qui a questa festa in onore del compleanno di mia figlia. Proporrei quindi di alzare i calici e brindare a lei.- Tutti presero un bicchiere, Elèna compresa, e lo sollevarono in alto. -A mia figlia, Adeline. Che possa questo essere il primo di tanti altri giorni felici. Auguri a te!- Esclamò l'uomo guardandola e sorridendo soddisfatto. 
-Tanti auguri Miss Robinson.- Un coro di voci si sollevò mentre i bicchieri tintinnavano l'uno contro l'altro.
Lo sguardo di Elèna corse verso Harry che stava brindando con tutta la famiglia Robinson. Guardava Adeline come si guarda un qualcosa che non si vorrebbe mai dimenticare e alla giovane Miss Collins si strinse il petto. 
La musica ripartì, era un lento ed Elèna sapeva bene che non sarebbe riuscita a sopportare la vista di Mr. Styles e Miss Robison mentre danzavano su una delle melodie di cui lei era più innamorata. -Penso che andrò a prendere una boccata d'aria.- Non aspettò nemmeno la riposta dell'amica, si alzò e uscì fuori nel grande balcone che dava sul giardino anteriore. Al centro vi era una fontana; l'acqua zampillava da ogni parte con eleganza. 

L'aria non era fredda, c'era solo una leggera brezza che spostava delicatamente il vestito di Elèna. 
La ragazza alzò gli occhi verso il cielo e cominciò a fissare le stelle. Erano infinite e brillavano come non le aveva mai viste prima. La brezza trasportava la musica all'esterno della sala ed Elèna chiuse gli occhi lasciandosi trasportare. Ma quel momento durò solo qualche secondo. -Perchè una così bella ragazze è sola su questo balcone mentre dentro c'è una grande festa?- Quella voce la fece tremare. Ogni singola parte del suo corpo gelò, come se d'un tratto si fosse alzato il vento. Elèna quasi non poteva crederci. Si voltò lentamente e lo guardò. L'abito nero si confondeva nell'ombra ma potè vedere i suoi occhi, che brillavano sotto la luce delle stelle. 
Il giovane fece un passo più avanti e fu lì che Elèna lo vide chiaramente. 
Non riusciva a smettere di guardarlo. Con un filo di voce pronunciò le uniche parole che riuscì a formulare nella testa: -Siete voi...

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Bene, bene. Il terzo capitolo finisce qui! Prima di tutto vorrei ringraziare i lettori che stanno seguendo questa storia da poco pubblicata. So che ancora i personaggi e la trama in generale possono sembrare vuoti, ma siamo solo all'inizio, tutto si sta ancora sviluppando. 

Forse avrete notato che questo capitolo è molto più lungo del solito, questo perché nei giorni successivi non so se riuscirò a scrivere per via dello studio e quindi ho pensato di scrivere un po' di più questa volta. Ebbene sì, dovrete aspettare qualche giorno per sapere come continuerà la storia. Per ora spero vi stia piacendo e attirando. Se vi va di farmi sapere cosa ne pensate, fatelo pure, ne sarei ben felice.

Detto questo vi auguro una buona serata. A presto con il prossimo capitolo xx

-Vals🌻

   
 
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