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Autore: LunariaScrittrice    08/02/2018    0 recensioni
[storia completa ]
Questa è la terza serie della crossover di Yu-gi-oh.
Stavolta è mescolata con: Magica Doremi, Detective conan. Lisa& Seya, Magic kaito 1412.
trama: Gli Dei hanno fatto rinascere Yugi e Yami nelle loro famiglia nello stesso giorno divenendo così gemelli a distanza in famiglie diverse; quella di Yami ricca, quella di yugi povera.
Yugi e Atem ricordano la loro missione e sanno che devono portare in un mondo privo di magia, il gioco delle ombre ma hanno solo 1% di probabilità per farcela.
Doremi harukaze amica d'infanzia di Yugi vuole essere una strega.
Yugi Mutou vuole usare la magia.
Yami vuole regnare nel suo regno.
kaito Kuroba vuole vendicare suo padre cos divenendo kaitoKid.
Lisa Elison per fermare Kid si traveste da Seya.
Shinichi Kudo diventa un detective e Ran Muuri la sua migliore amica.
ma loro sono amici d'infanzia di Yugi e solo con l'amicizia, l'amore e il sacrificio Atem e Yugi veranno acetati nella loro comunità di Dei.
Intanto Atem e Yugi iniziano a testare gli umani in modo sanguinolento con il gioco delle ombre.
Note: i personaggi sono tutti OOC! questo è un sequel della serie che ho scritto.
Genere: Avventura, Erotico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Dark/Yami Yuugi, Yuugi Mouto
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'anime gemelle'
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Ciao a tutti ragazzi
Questo capitolo è più lungo ed è un aneddoto su Key e Mikami, un approfondimento delle loro personalità e il passato che sarà approfondito perchè merita.
Questa storia è un romanzo quindi si centra un po' su tutti i personaggi.




 

 

oscurità che conduce alla pazzia.

Yami, rimane seduto a terra sul sentiero sovrastato da filamenti di nebbia bianca, per riflettere a fondo su tutto ciò che Key gli ha rivelato.
Lui, ha sempre sospettato che non fosse gradito più nella comunità.
L'aveva capito solo da come nei momenti di pericolo, lui e Yugi, non sprigionavano nessun potere, e che tutto é stato a causa degli interventi dei loro altereghi.
Ha molte volte pensato sul perché non venissero mai a prenderli.

Yugi, l'aveva detto una volta: che quella vita umana era solo una condanna per sbarazzarsi di loro.
Se ne è accorto, ma Yami mai, e lui è quello che si reputa il più logico ed analizzatore nella coppia.

Sentirsi abbandonato in quella landa piena di lapidi, una foresta nera, e mille personaggi dall' aspetto di umani che lo tormentano usando le stesse frasi che pensa, lo fa impazzire.

Se per Yugi quella prigionia bianca è il modo per ragionare e capire i suoi errori, per Yami, quel cimitero, è il metodo per impazzire e perdere il senso del giusto sbagliato.

Yami, vorrebbe poter zittire quelle persone dagli occhi bianchi, ma non ci riesce perché è ancora schiacciato dalla gravità che Key ha imposto contro lui.
Rimane sdraiato a terra, premuto senza una via di scampo.
Prova a teletrasportarsi, ma non ci riesce.
Gli è stato vietato ogni potere in quel luogo maledetto.
- Devo riottenere ciò che ho perso, ma come faccio? -
Per lui pare impossibile: nemmeno se iniziasse ora a recitare potrebbe nascondere il suo disappunto, rancore contro tutti.

Key, è stato infimo, lo sa, ma non ne è dispiaciuto perché è convinto che doveva farglielo sapere, anche perché, è il suo modo per vendicarsi ed eseguire il piano escogitato nella riunione segreta famigliare. 

Rimane sempre nel suo regno per poi aprire la porta di un abitazione e sospirare.
- Non avrei mai creduto che ci sarei tornato. - 
Apre la porta di casa che è solo un castello inquietante.
Al suo interno trova un personale curato in ogni minimo dettaglio, che corre subito da lui per fare un inchino. « Ben tornato signore, è un millennio che non la vedevamo qui. »
Key, lo sa, bene, e ci sperava di non tornare mai più là. « Già, sono qui solo perché ho voglia di testare una cosa.» Esprime passando tranquillo.
Un uomo che ha una lista scritta in mano, prende parola « Mio signore, questi sono i suoi compiti da svolgere. »
Key si secca; c'è un perché se ha lasciato quel luogo. « Grazie »

Prende i fogli ed inizia a scrivere compilando diversi fascicoli, e nel contempo commenta. « Noto che avete tenuto tutto come un tempo. » 
dà uno sguardo al candelabro, alle tovaglie non cambiate, al pavimento che è cigolante. « Male! » afferma senza guardarli continuando a scrivere con furia.

Una delle signore dai capelli raccolti ed occhi bianchi esprime. « Non ci aspettavamo il suo ritorno. Siamo mortificati. »
L'altro non si sente amato. « Tu non sai nemmeno cosa è il dispiacere! 
Se mi voleste davvero bene, questo posto sarebbe curato! 
Magari un vostro pensiero che sarei tornato poteva sorgervi in quella testa vuota, no? »

La in quel regno si è sentito sempre e solo preso in giro, perché è vissuto per anni sotto l'illusione di essere voluto bene, ma non era così perché sa che suoi servitori, fantasmi, non possono provare sentimenti per lui come: amore, affetto, amicizia ed altro, ma solo timore, paura e rispetto. « Se lei ritornasse qui potremmo...»
« Silenzio! Ormai ho deciso che qui mai più ci vivrò! 
Non amo vivere nel mondo dei balocchi. » ordina continuando a scrivere facendo attenzione ad ogni dettaglio.
« Lei però non ci richiama mai. » Afferma un altro che appoggia da bere al tavolo dove sta Key.
Il padrone di casa guarda lo spettro in modo torvo. « Avevo chiesto silenzio! »
Prende il bicchiere asahgiando il liquido rosso, per poi pulirsi le labbra. « Non mi cibo più di sangue, anzi mi fa assai schifo...
Siete rimasti a ciò che amavo, ma non sapete che sono cresciuto, cambiato e maturato.
Mi guardate senza un sorriso, non c'è un minimo di accoglienza.
Tutto è morto. » 
Riapre gli occhi portando lo sguardo sui dodici che sono in fila allineati a fissarlo con gli occhi senza pupille.« Non amo le bambole, non amo vedere tutta questa finzione, ma mi sembra di avervene già parlato. 
Ho imparato che siete solo anime che non sanno ragionare, che amano solo stare i miei comodi perchè sapete cosa sono; è per questo che sono scappato da voi. Odio questo posto!» Afferma terminando di scrivere per poi guardare tutti i dodici che sono zitti, incapaci di ribattere. « Chiediamo scusa. »

Key, assume una smorfia che mostra il suo dissapore. « Scusa?! Nemmeno la paura provate.»
Non li guarda più e tutti stanno zitti immobili aspettando solo ordini.

Key, si secca di essere fissato da quegli occhi bianchi senza anima. 
Lancia sul foglio la penna che fa un grande rumore. « Smettetela di fissarmi!! » 
Si alza guardando tutti con scintille rosse di rancore, e decide di voler stuzzicare una loro reazione, per valutare se hanno sentimenti o no.

Prende uno dei fantasmi a caso, quello che non gli è piaciuto a primo impatto: un essere mingherlino, vestito con abiti del cinquecento.« Adesso vediamo se sai implorarmi pietà, se senti il dolore...»

Il fantasma viene circondato da scintille nere e bianche mentre sente il dolore che lo fa urlare.

Key, ama quelle urla così identiche a quelle sentite sulla Terra. 
Il fantasma, anche se urla, non implora, non chiede nulla, anzi, accetta tutto. « ora è felice? »
Key, si vuole aspettare che venga sgridato, una reazione da chi assiste. 
Prende il fantasma che diventa per lui corporeo e lo sbatte con la faccia sul tavolo.« smettila, reagisci, non lo sopporto!!»
ma nessuno fa nulla e questo riporta a lui i ricordi di quando cercava affetto da qualcuno, e solo due ci ci erano riusciti, il suo famiglio e Mikami.

Si arrende.« inutile... Sei solo una bambola sparisci da questo regno. » 
Il fantasma, inizia a scomporsi, e solo allora c'è un minimo di coscienza.« no la prego, pieta!»
Key lo fa sparire definitivamente il fantasma. 
Dà lo sguardo agli altri che sono rimasti impalati a fissarlo sconvolti. 
« Mi avete stancato! Non vi mancavo, non provate nulla, vi odio! 
Sparite subito dalla mia vista, ed andate a tormentare Yami!! » Esclama alzando la voce.
I fantasmi se ne vanno e raggiungono Yami. 

Gli spettri dalle sembianze umane con gli occhi bianchi che ricordano molto degli zombie del film Horor, non smettono per un solo istante di deriderlo, umiliarlo, rinfacciandogli le parole del loro re, ovvero, Key.

Yami, ha da sempre sospettato che Key fosse molto oltre ad una semplice divinità: sapeva che era figlio diretto del capo, e che potesse essere una sorta di principino, ma lo vedeva così svogliato, freddo, e menefreghista che pensava che non s'importasse delle loro leggi e che le infrangesse senza pensarci, che fosse un tipo poco responsabile, egoista, pieno di sè che usa il suo "cognome" come parata contro il reato che compie.

La colpa di Yami è che al contrario di Atem, è stato troppo: ingenuo,  incauto, ha sottovalutato i poteri loro, e sopratutto il loro cuore.

- Quello che ha detto Key è vero, perché io e Yugi abbiamo cercato la magia? -
Ci riflette e non ne trova una grande risposta poiché tutto viene attribuito a Doremi che ha sempre, a suo modo insistito con Yugi che dovevano ricercare la magia, ma anche se fosse perché lui l'ha cercata? 
- Perché Yugi insisteva, voleva che riusassimo il nostro potere.
All' inizio non ci credevo e lo respinsi.
Quando però l'ho trovato, l'ho usato per me stesso, per vendicarmi coinvolgendo anche Kameo, illudendola e ferendola.
Volevo solo ciò che mi era stato strappato, ecco perché ho usato la magia.
Non mi importa di essere in questa società malata, io voglio solo stare con Yugi. 
Come faccio ad avere il perdono di loro? 
Se sgarro e lo scoprono, mi elimineranno. -

Quanti errori ha commesso? 
Se li potrebbe contare sulla dita?
Non crede, sono troppi, ma sa che doveva accadere che era il destino, ma sa anche che ciò è dettato dalle scelte fatte.

Non sa a chi attribuire la colpa se su se stesso, Yugi o Doremi, ma sa che è stato una vera catena fuori dai programmi degli Dei.
Se è proprio così, allora gli Dei non possono sapere tutto di tutti, no?
Ma allora come ha fatto Key?

Yami ci riflette a non finire ignorando quelle voci fastidiose, acute, gravi, infantili, mature sia di uomo, donna e bambino.

Si ricorda che Mikami aveva avvisato Key di ciò che Yugi disse nel tempo in cui erano presso la porta del loro mondo dove hanno vissuto.
Da qui nasce un impeto di rabbia contro Yugi. - È lui che voleva l'azienda, lui voleva, non io! Io ci sono solo vittima! -
Nonostante ami Yugi, quel luogo, e le stese parole sussurrate dai fantasmi incaricati di Key di farli perdere la ragione, lo incitano al non trovare pace con se stesso, le sue colpe ma sopratutto a trasformare i suoi sentimenti in rancore e vendetta nei confronti del suo partner. 
Poco a poco viene soggiogato dalla forza oscura del luogo che ha il compito di dannare nelle colpe chiunque ci sia dentro.

Key pure a furia di stare dentro quel cimiero desolato si sente impazzire nei ricordi passati, di quando era senza un amico, di quando era convinto che i suoi servi fossero amici, di quando piangeva e nessuno lo abbracciava.
Solo una bambina era riuscito a regalargli la felicità ed era Mikami.

-Cosa diavolo mi era accaduto.
Non ho mai sentito così tanta rabbia.
Questo posto è l'inferno.
Ho eliminato un che da piccolo volevo.bene. 
Perché l'ho così trattato? 
Credevo di sopportarlo... 
Questo posto mi fa sentire crudele.-

Chiude un attimo gli occhi e riflette.

Non scorderà mai il giorno in cui Mikami era con suo padre e le disse " Tesoro, questa è la tua nuova partner." 
All' inizio, non lo capiva, pensava che fosse solo per giocare.
Mikami era l'unica a poter togliergli la solitudine, finché un giorno dopo moltissimi millenni, loro non erano diventati secondo la legge, emancipati e quindi erano stati separati, catapultati nel mondo umano per poi scordare la loro vita da divinità e riscoprire i loro poteri e la natura.

Il ragazzo ricorda anche tutte le pene di gelosia, invidia, paura, sgomento, attribuite sia a se stesso, ai suoi poteri e a Mikami che l'ha conosciuta mentre faceva l'università.
Per lui e lei era una scintilla rinata, loro inconsciamente, si conoscevano ma non compresero che era l'amore ad unirli, finché non iniziarono a lottare per quel sentimento che gli umani volevano solo distruggerlo con la gelosia e che loro hanno sofferto mentendosi spesso a vicenda.

Dopo questi amari ricordi, ritorna in sé ad occhi zefiro. -Al diavolo, credevo di poter dare una possibilità a questo luogo, ma non ci riesco... -

Se ne torna a casa per abbracciare la moglie e baciarla senza un perché.
La donna, è rimasta senza parole. 
A primo impatto non l'aveva riconosciuto. «Ma che ti prende? »
Key, benchè sembri senza cuore, ha un animo sensibile, dolce. « Sono tornato nel mio regno e ho ricordato ciò che non voglio...»
Mikami sa cosa è quel posto, dopotutto è la sua casa, e anche lei non si è mai sentita amata da quei fantasmi se non da key. « Tranquillo, è tutto passato, ora ci sono io. Mon sei cattivo, non ascoltare quei ricordi.»
L'altro la sdraia sul divano mettendosi sopra lei baciandola con passione e ardore. -Mikami non cambierò mai... Tu sei la mia luce. -

Come tutti gli uomini anche lui ha idee, sensazione di attrazione che si accendono solo quando è solo con lei. « Lo so, per questo sono scappato ancora. , mi sentivo impazzire la dentro. 
Ora sto meglo.»
La donna sorride muovendosi un po' sinuosamente sul corpo ell' altro. « Tranquillo. Andiamo da qualche parte? »
Il ragazzo dopo quella mossa si morde le labbra e assume uno sguardo lascivo. « Già, una serata soli io e te senza i nostri figli, me la concedi? »

L'altra si alza di scatto e si cambia d'abiti rendendosi molto sensuale con una sciarpa rosa e dei collant trasparenti che mostrano le sue gambe lunghe e snelle dalle forme sensuali.
L'altro ci riamane a fantasticare.
Ne consoce di ragazze del suo mondo, ma nessuna l'ha mai preso quanto lei.

Anche lui decide di cambiarsi per uscire sembrando più appariscente.
Lui, di per sé, è molto bello agli occhi di Mikami, ma non lo vedeva mettersi degli abiti comuni da tempo.
Ora lui ha una maglietta a maniche lunghe, un giubetto blu elettrico e dei pantaloni in jeans.
La ragazza ne viene attratta e cammina verso lui guardandolo « Così ti guardano le altre. »
Key, sospira sentendosi accaldato.
Fa un passo verso lei metendo una mano dietro la schiena guardandola intensamente.
Lei, inizia a perdercisi nei suoi occhi non capendoci più nulla.
Key pure non è a meno e attratti si ribaciano.

Sabina, passa per il soggiorno con i mano i suoi giocattoli e vede i suoi genitori baciarsi. 
Per lei la cosa è normale anche se non capisce perché si siano vestiti come se dovessero essere ad un appuntamento. - I miei genitori sono proprio strani. - 
« Mamma, papà, come mai siete così rossi in volto? » Lei anche se è con un corpo da adolescente, ha la mente di una di dieci anni.
«Ah, ecco, io e tua madre andiamo fuori oggi, puoi chiamare tu tuo nonno, così ti controlla. »
La ragazza inclina la testa. « Dovete lavorare? Non uscite mai insieme, perché ora sì? »
Mikami inventa. « per parlare... »
Key regge il gioco. « Già, quindi per favore chiameresti mio padre? »
Intanto un ragazzo si presenta. « Andate pure ci penso io, così sto con mia nipotina.ti porto al luna park. »

Mikami guarda il padre di Key che è un ragazzo dai capelli verso il blu scuro, occhi zefiro e un visetto regale. Apparentemente si nota che non è comune anche se sembra un quindicenne, ma questo per sua scelta, più che Altro per non farsi conoscere.

Key sorride per po teletrasportarsi via con sua moglie. 
Sabina si trasforma in una bambina e salta in braccio a suo nonno. « cosa è il luna park? Una bambola? »
L'altro scoppia a ridere coccolandola. « no, e comunque ti porto a vedere tuo fratello in stage, ma ricorda, non si ricorda chi è. »
La bimba sorride perché gli manca suo fratello. «Segreto tra noi, promesso.»

Intanto Kaito, cerca di usare la sua magia cercando di capire il meccanismo, ma ci fatica e molto.
- Non è possibile, è talmente debole questo potere che non esce? 
Cosa è una trappola? Posso seriamente fidarmi di questi esseri? -

Lisa, seduta accanto a Kaito che ha l'altezza di un fagottino, cerca anche di usare la magia, ma con scarsi risultati. - Sono ore che ci provo, e non riesco, come fanno gli altri? -

Shinichi è l'unico tra tutti che cerca di usare la furbizia e la collaborazione di tutti, quindi, vergognandosene, gattona presso un gruppo di bambini che torturano delle bambole parlanti dall' aspetto umano che non muoiono.
Lui alla vista di ciò, rimane senza parole, e si chiede perché loro siano così diseducati, ma non può fare il moralista, e nemmeno può mostrarsi alla difesa degli umani, quindi costretto, senza farsi vedere, prende una di quelle bambole. - Perdonami, scusami, non ho scelta. - Ed inizia a giocare con la stessa metodologia usata dagli altri.

I bambini lo osservano, all' inizio con diffidenza ma poi quando vedono che crea con degli strumenti chimici come un' arma chimica per poi immergerci la bambola e trasformarla in uno scheletro, li conquista che gesticolano amichevolmente.

Shinichi non sa che significa quel sorriso ma il già che è stato inserito al loro interno, gli va bene. 
- Adesso devo solo capire come ci riescono... devo comunicare con loro, ma come si fa? -
Non essendo di testa infantile, opziona per i disegni.

Prende degli acquerelli ed inizia a disegnare delle figure con dei punti di domanda.

Una bambina con i capelli rossicci a due code, prende il foglio e batte le mani facendo apparire un oggetto molto simile ai cavi ellettrici che servono per misurare le frequenze celebrali dei pazienti.
La piccola se lo mette in testa.

Shinichi prende il display notando che ci sono due tipi di onde con scritto " Logica, fantasia" 
- Questa bambina ha un tasso massimo di fantasia, quindi la chiave è la fantasia? 
Forse devo immaginare? 
Possibile? -

Indica il display, e cerca di rappresentare a suo modo con i gesti la " Fantasia" ma non è molto semplice ed alcuni non lo capiscono, e lo prendono in simpatia per come sia a loro parere goffo e ridicolo.

Un bambino dai capelli castano ed occhi arancioni, si avvicina a Shinichi e gesticola indicando lui, il suo gruppo e se stesso, per poi porgergli la mano. 
Shinichi, spera che voglia dire qualcosa di positivo, quindi annuisce e gli dà a mano, e i bimbi iniziano a loro modo a spiegargli come usare la magia.

Kaito e Lisa rimangono increduli di come il detective ci sia riuscito. 
Lisa si guarda attorno. - Come ha fatto se lui è così logico e logorroico? Ah, ce la posso fare anche io. - 
Persino Kaito si sente di meno a Shinichi. - Ma che tipo, prima dice che non servono loro e poi ci fa amicizia? Tsk, devo farmi accettare, se hanno preso a cuore quel detective non resisteranno a me. -

I due gattonano verso altri bambini che giocano stavolta con diversi elementi.
Lisa con timidezza guarda cosa loro fanno, e li vede plasmare il tutto per poi soffocare un bambola di pezza che è travestita da orsetto.
Lisa rimane con il volto allo stomaco a vedere come quel fumo creato, divori la pelle facendo uscire molto sangue.
Lei non regge che si aggrappa a Kaito tremando sentendo la nausea salire.

Kaito pure è contro ciò, ma non può dire nulla, o mostrarsi debole. 
- Lisa per te che sei così sensibile sarà come vivere nel Horror, ma è ciò che dobbiamo, perciò non odiarmi, ti prego. -

Quando Lisa è assai lontana da Kaito e dal gruppo per piangere, lui ferma una bambina a giocare con una bambola.

La piccola da capelli biondi guarda male Kaito, e si chiede che voglia, ma nota che ha tra le mani un pezzo di corda e che indica la bambola. « Uhm...»
Lei poco si fida, ma decide d passargliela, e Kaito si fa coraggio. 
- Papà, scusami, se infrango le tue parole, perdonami... ma è per salvare me e la mia famiglia. - prende diversi oggetti per poi creare una ghigliottina.

I bambini, non avendo mai visto una cosa simile, rimangono incuriositi, e guardano le mosse di Kaito che piazza la bambola tra due legni per poi chiudere e imprigionarla, infine, fa scendere la lama sul collo della bambola facendole cadere la testa. - Scusa... -

Questo gesto, lascia stupiti loro che rimangono ad ammirarlo, e gli indicano il nuovo gioco che ha creato come per dire di crearne altri.
Kaito si arma di pazienza per creare altri giocattoli della Francia dell' età medievale.

Una volta fatto, i piccoli iniziano a ghigliottinare le loro bambole, ma il risultato è che Kaito viene accettato senza problemi tra loro, perciò il furbetto, inizia, un po', come Shinichi, a gesticolare spiegando che non sa usare la magia. 
Un bambino di loro indica la mente e l'oggetto poi esso diventa un codice per Kaito che si trasforma in lettere. - desidera e immagina. 
A Kaito basta questo per capire che è solo la fantasia la chiave. - Devo smetterla di cercare la logica, forse devo proprio non ricordarla.
Questi bambini sono geniali, hanno un loro codice, parlano tra loro a gesti, e capiscono tutto.
Per aiutarmi hanno scritto pure nella mia lingua madre, forse questo bimbo voleva ciò pensandolo e l'ha realizzato senza sapere che fosse una lingua?
Perciò vanno a istinto? Quindi devo distruggere il controllo e a logica!
Ma come si fa? 
Mi hanno insegnato ad avere controllo di me, delle mie emozioni, e sopratutto di fare tutto con dietro la logica.
Questo è andare contro i miei principi...
È difficile, e se non fossi all' altezza?
No, non esiste! Hanno sempre detto che ho in me una specie di abilità che è quello del stupire, ma forse serve solo per farmi simpatico a loro, ma se vedranno che non riesco forse potrebbero allontanarmi.
Devo provarci, ormai l'ho capito devo scordare tutto ciò che ho imparato in famiglia. -

A saperlo ci prova, ma anche se ha fantasia, lui pensa con la logica dietro e non riesce a farcela, così anche Shinichi, mentre Lisa ancora piange sentendosi assai sola, e questo per alcuni è un pretesto per infastidirla e farle male.

Kaito, sentendo le urla di Lisa guarda il tutto. - E ora cosa faccio? Se la difendo il mio piano fallirà, ma se non lo facessi lei soffrirebbe.
Hanno detto che non posso mostrare segni d'amore, significa che Lisa verrà presa in giro da loro?
Questo è il primo giorno, e domani potrebbe non avere la loro simpatia...
Quesi bambini sono intelligenti sì, ma spietati con chi è diverso,però sono collaborativi, forse posso ingannarli... -

Gattona verso Lisa mettendosi alle sue difese con le braccia aperte per negare di toccarla.
I suoi amici, lo guardano, e cercano di capirlo finché non lo vedono dare un bacino a guancia a Lisa perciò fraintendono pensando che Lisa sia sua sorella, proprio per questo teletrasportano i due nel loro gruppetto indicando Lisa e passargli un giocattolo sempre una bambola ma più piccola.

- Ma è una bambina vivente, cosa devo farci? - pensa lei confusa fissando il giocattolo urlante che implora pietà.
Kaito l'ha compreso che ha salvato Lisa per il rotto della cuffia.
Non sa cosa loro abbiano capito, ma sa che se lei non si sbriga loro la prenderanno di mira.

Kaito, prende un pennarello e scrive nella sua lingua. 
- Devi ucciderla, ho constatato che le bambole sono immortali, quindi facci ciò che vuoi. -
Lisa a saperlo strizza gli occhi e scrive - Non ho nemmeno ucciso una mosca e devo con un essere così piccolo e indifeso? - 
Per lei è troppo, e Kaito insiste. - Se non lo farai finisci nei guai, qui loro sono spietati, per favore, non voglio vederti piangere Se terminiamo la scuola torneremo a casa! -

Lisa, guarda Shinichi che usa la scienza come modo per spaccare le bambole brutalmente evitando anche la loro cura, e questo fa passare Shinichi come uno da temere perché nessuno di loro è mai riuscito a fare ciò.

- Se persino Shinichi lo fa, posso anche io. - Pensa Lisa con occhi determianti. 
Prende un contenitore, ci versa dell' acqua e lega la bambola che piange su una specie di tappo più piccolo rispetto alla conca del contenitore.

I bimbi si chiedono che cosa faccia, e Lisa strizzando gli occhi spinge il tappo in profondità per poi indicare la bambola come trattenga il fiato per poi soffocare.
I bimbi esclamano solo. « Wow!! »
Lisa guarda i piccoli che hanno proprio l'innocenza e l'ingenuità. 
- Sono simili agli umani che guardano uno spettacolo di magia. - 
Kaito, poi scrive a Lisa. - Li hai conquistati, ora mantieni questa linea, intanto ho scoperto una base per usare la magia, lascia fare a me, vedrai che se ci inseriamo tra loro potremmo imparare più velocemente. -
Lisa lo spera vivamente.

Shinichi, non si accorge di come i bimbi lo guardano ad occhi ammirati e che vogliono essere come lui, prendendolo come un leader.
L'amicizia di quei bambini è sincera e pura, infatti fanno di tutto per aiutarlo a loro modo usando ogni loro giocattolo.
Shinichi di ciò si congratula per l'organizzazione. 
- È incredibile, non ci sono adulti, eppure nessuno litiga, sono collaborativi, e anche così spontanei, come se vogliano il meglio per gli altri
Sono purissimi, non c'è proprio cattiveria.
Sono primitivi, ma con ordine.
Nessuno qui pare avere problemi, se non noi che ci vedono diversi, eppure adesso con solo giocare con loro, pare che mi vogliano bene.
Pare che sia dentro il gruppo, ed è bastato solo creare dei veleni?
Questi bambini sono di testa molto facili da manipolare, però c'è il problema, come uso questi poteri? Li ho, o no? Non capisco. -
Persino Kaito a lungo andare si chiede se ne disponga o meno, ma non si arrende e così Lisa. 
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Doremi intanto, grazie al patto stipulato e firmato con gli Dei più la regina delle streghe, le viene donato un cristallo fatato di colore magenta.
Lei, però non ne è molto felice, anzi si sente di aver abbandonato tutto per la magia.
Hanna, guarda la ragazza e le chiede curiosa. « Credevo che volessi, perché quel musone? »

La rossa, da sempre brama la magia, ma non vuole sacrificare i suoi ricordi con Yugi, Yami, perché anche se lui le ha fatto patire l'inferno, lei è capace di perdonare, e sente che non è la sua strada.
« Ho sempre pensato che la magia risolvesse i problemi, invece li crea. »

La regina ascolta le parole della ragazza in modo interessante, e decide di seguire il piano del padre di Key. - Lui mi aveva detto che Doremi avrebbe potuto rifletterci, ma non credevo... - 
Prende parola per capire. « Doremi, perché volevi tanto essere una strega? Cosa ti ha spinta a sognarlo? »

Per la ragazza è una grande domanda che più volte non ha mai trovato risposta.
Le parole di Yugi alle medie le tornano in testa del fatto che lei ha più fortuna di quanto creda e che è l'unica a non capirla. « Pensavo che avrei risolto ogni mio problema, ma ora che ho diciassette anni... » Guarda il posto che è stupendo: colorato, incantanto, ma troppo solare e felice.
« Sento che un mondo simile non mi renderebbe felice senza i miei amici. »

Hanna non riesce a capirla. « Allora perché sei qui? »
Lei, non si è accorta che è stata ad un udienza perché è ancora una apprendista, principessa del regno che deve imparare a regnare il suo popolo.

La regina sospira per poi affermare. « Nel regno delle streghe ci sono regole.
Prima che tu accetti devi saperle: Il contatto con gli umani può avvenire solo dopo aver frequentato una scuola, ed avere la certificazione di essere strega.
In più le streghe della musica hanno il compito di esaudire i sogni dei bambini vendendo i loro talismani, ma se loro venissero scoperti avrebbero una maledizione: si trasformerebbero in rane.
Questo incantesimo è stato scagliato dalla mia precettrice che è stata tradita dagli umani e si è rifugiata nella foresta oscura.
Accettando di essere parte di questo mondo, devi accettare il fatto che la tua famiglia, i tuoi amici, non potrai più vederli.
La scuola dura cento anni, e ciò significa che se anche tu potessi tornare sulla Terra la tua famiglia sarà morta. 
Gli Dei ti hanno omesso questo perché non credo che ti vogliano.
Adesso devi scegliere la tua strada. 
Cosa vuoi essere? »

Doremi, non sa cosa scegliere.

Vivere lontana da Bibi non vuole, è pur sempre sua sorella che anche se è altezzosa, egoista, una furbetta che se la tira, l'ha sempre aiutata e ha sempre rispettato le sue scelte. 
Le mancano i suoi migliori amici che anche se distanti per più tre anni, lei sa che loro le vogliono bene.
Il gioco delle ombre in lei è sparito, lo sa, ma non lo accetta.
Ha amato averlo, non gli è dispiaciuto quel tempo quando si è vendicata perché ha potuto capire meglio come gira il mondo. « Yugi non mi vorrà più, lo so. 
Ma ho i miei amici, e mia sorella.
Non voglio abbandonarli, per me sono come una famiglia!
Ci siamo promessi che mai avremmo spezzato la nostra amicizia.
Rifiuto di essere una strega, l'unica cosa che voglio è stare con i miei amici senza Yugi.
Mi va bene essere una mortale, priva di poteri, ma non voglio essere priva dell' affetto per i miei amici, non voglio perdere la crescita di mia sorella. » 
Presa la decisione poggia sulla mano della regin il talismano. « allora perché hai detto a loro questo desiderio? »
Doremi lo sa « Dovevo spiegare come ho fatto ad avere quei poteri, e così ho parlato di voi.
Loro hanno deciso così per me senza darmi il tempo di riflettere. Yugi me l'aveva detto che loro non guardano in faccia gli umani. »
La regina spiega. « Possono sembrare chiusi di mente, ma sono più aperti, ed hanno una grande esperienza oltre alla nostra.
Se loro ti hanno donato questa opportunità è perché forse hai fatto una buona impressione. »
Doremi, non crede, anzi pensa di essere stata sfacciata. « Forse perché Yugi prima mi ha calmata. »
La regina afferma. « Il portale che conduce al loro mondo è ancora aperto. Se hai deciso torna da loro e digli ciò che hai deciso. 
Non posso portarti nel mondo degli umani senza avvisarli. »

La ragazza si volta guardando appunto il portale magico che è un vortice color argento che poco a poco si sta chiudendo. « Grazie regina. » 
Hanna mormora. « Un' umana che rinuncia ai poteri, quella è pazza. »

Doremi, non si aspetta che Hanna comprenda, del resto non la conosce nella sua indole mentre la Regina ha compreso mlto da quella ragazza ormai priva dalle influenze negative.
La rossa, con i capelli lisciati corre presso il portale e prima che si chiuda urla. « Aspettami! »
Spica un salto a panciata per poi entrare nel buco e sparire.

Hanna borbotta. « Maestà, non crede che la manderanno via? »
la regina spiega. « Non è un nostro problema. 
Doremi, sarebbe stata una perfetta strega, ma ha scelto i suo destino. » Spiega camminando con lei per il prato fiorito.
« Sì, ma ora come tornerà a casa se finisce in quel mondo là? È umana no? »
la regina tiene per mano la bimba con i codini e gli occhioni oro. « A parlarci ha trasmesso buoni sentimenti, credo che la valuteranno da questa sua scelta.
Lei sa cosa vuole, è il capirlo alla sua giovane età è un grande passo che molti non riescono.
Guidata dai buoni sentimenti, la sua anima verrà risparmiata.
Se il destino vorrà lei otterrà più di ciò che ha avuto. »
La bimba, non comprende molto quel discorso profondo. « E cosa puo' avere oltre al titolo di strega? »
La regina non lo sa. « Qualcosa che non possiamo immaginare... »

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Note autrice: parliamo di questo capitolo.
è stato difficile descriverlo, più che altro ero molto indecisa se approfondire le personalità di Key e Mikami, o di prosseguire con la trama.
Abbiamo visto un nuovo personaggio: per ora è introdotto ma sarà importante.
Per qunto riguarda Doremi, non ve la tolgo tra i piedi.
So che alcuni me la odiano ( il come ci sia riuscit poi è assurdo perhcè Doremi è amata nella serie magica Doremi) va beh.
per quanto riguarda Shinichi, Lisa, Kaito, dovranno cambiare.
Questa scelta è un po' legata al me come persona che ho imparato che per vivere bisogna adattarsi.
La trama della storia pare essere entrata su una svolta che sembra quasi una nuova serie, e potrebbe nche rivelarsi (perchè io non ho ancora i piani di come si concluderà. )
Ma stavolta non creo una nuova pagina dove ci piazzo i capitoli, non ritengo neccessario finchè nono si cambia tutta la trama.
Beh, fatemi sapere che ne pensate di queste piccole idee^^

A presto.

   
 
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