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Autore: changeling    08/02/2018    0 recensioni
Doveva essere una cosa rapida.
Un giorno solo, dicevano, più e una settimana di osservazione. Cinquecento dollari per non fare niente.
Doveva essere per il bene della scienza, anche, ma a rimetterci sono stato io.
Quell'esperimento ha stravolto totalmente la mia vita, il mio mondo, me stesso!
La colpa, ovviamente, è tutta degli scienziati, e il giorno in cui mi capiteranno tra le mani saprò come rifarmi. Ma c'è un'altra persona che ritengo responsabile. E' la causa principale di tutti i miei problemi da quel maledetto giorno. E' insopportabile, intrattabile, odiosa e, con mio sommo sconforto, sempre con me.
E' l'unica persona di cui non posso liberarmi. Perché è nella mia mente.
...
Agh! Ma che cazzo!
Genere: Mistero, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dopo una lunga pausa (scusate tanto) ecco un nuovo e altrettanto lungo capitolo di IYM! Grazie a Biblioteca per le sue graditissime recensioni, continuate a mandarmi il vostro feedback! A presto
 Changeling

#10_Reese
-Sei agitata da stamattina. Perchè.-
Bè, per sbaglio ti ho invitato a cena insieme al tuo e al mio fidanzato. Per favore, cerca di non fissarlo come se fossi stato nella mia testa tutte le volte che abbiamo fatto l'amore. Puoi portare le lasagne?
-Non è da te non lamentarti a pieni polmoni quando qualcosa non va come vuoi tu. Lo sai, vero, che volente o nolente domani mattina avrò scoperto di che si tratta?-
Lo ignorai. Stavamo entrando nella sala conferenze della Game Vanguard, la compagnia produttrice delle piattaforme per la realtà virtuale più popolari del momento. La sala era piena di giornalisti occhialuti con le camice a scacchi e le penne che spuntavano dal taschino. Ero finita in un raduno di nerd. 
-Per il tuo bene, spero che non abbia niente a che fare con me. Non ho intenzione di farti altri favori nel prossimo futuro.-
-Forse è il caso di concentrarci sulla presentazione, adesso.-
Milo si strinse nelle spalle, guardandosi attorno con blanda curiosità. -Io sono concentrato. Tu no.-
Aveva ragione. Strinsi i denti e cercai ritrovare il mio centro. Mi guardai attorno, sentendomi vagamente a disagio in mezzo ad una massa di patiti del computer. Io ero a malapena in grado di accendere il mio telefono senza rischiare di farlo esplodere.
-Sai cosa mi ricordano tutti questi nerd? Tu, prima che scoprissi la luce di Dolce&Gabbana. Sul serio, con questi vestiti non riesco a vedere niente! E' la perfetta tenuta anti-rimorchio.-
Milo storse la bocca, nauseato. -Sai, non tutti sono maniaci sessuali come te. Per queste persone rimorchiare non è una priorità.-
-Ah-ha. Soprattutto da quando è nata la realtà virtuale. Ora le ragazze immaginarie sono anche 3-D.-
Milo non si degnò di rispondermi. Lo guardai, e vidi che i suoi occhi erano puntati sulla piattaforma rialzata al centro della sala. Tre uomini stavano salendo e prendendo posto dietro a un leggio. I due ai lati si fecero indietro, lasciando che l'attenzione si concentrasse sull'uomo in completo grigio al centro. Aveva tutti i tratti di un affascinante signore di mezza età: i capelli castani spruzzati di bianco vicino alle tempie erano pettinati ordinatamente da un lato, la barba corta e curata incorniciava una mascella squadrata e zigomi pronunciati. Rughe d'espressione segnavano la bocca, lo spazio tra le sopracciglia e gli occhi scuri, e non aveva l'aria di una persona particolarmente allegra. Al momento, però, il suo sorriso esprimeva la soddisfazione coccodrillesca di un uomo d'affari sul punto di fare qualche altro milione. Potevo non intendermi di computer, ma in questo campo ero un'esperta.
-Quello è Brendan Foss- sussurrò Milo.
-Non ha la faccia di un Brendan- commentai continuando a studiare l'uomo in completo, che si era fermato un'istante per rivolgere qualche parola ad uno dei giornalisti in prima fila, probabilmente una vecchia conoscenza veterano dell'elettronica -Lo vedo più come un Vernon.-
Milo assunse un'espressione confusa. -Chi, il nonno ripulito? Quello è Jacob Winger, il CEO della Game Vanguard. Io sto parlando di lui.- precisò indicando l'uomo alla sinistra di Winger -Quello è Brendan Foss. Il tecnico informatico più quotato della storia dei videogiochi. E' lui che ha trasformato la Vanguard in una compagnia multinazionale, inventando di sana pianta il sistema Lucid Dream.-
-Ah, questa la so!-
Lucid Dream era, dopotutto, il rivoluzionario sistema di realtà virtuale che era il prodotto di punta della compagnia. In sostanza si trattava di un paio di occhiali futuristici, che, una volta inseriti, immergevano il giocatore in uno stato di semi-incoscenza. In questo modo, sembrava di vivere un sogno, mentre in realtà si interagiva direttamente con il programma di gioco, garantendo l'esperienza virtuale più realistica mai raggiunta. 
Per essere il genio inventore di questa straordinaria tecnologia, Brendan Foss non sembrava particolarmente entusiasta o ricco, anzi, se l'avessi incontrato per strada, probabilmente gli avrei allungato una monetina e gli avrei indicato il rifugio per senzatetto più vicino. I suoi capelli erano lunghi e disordinati, la sua barba non doveva essere stata rasata da un po', i suoi vestiti sembravano appartenere ad un adolescente rocchettaro mai cresciuto. Stringeva gli occhi quasi spasmodicamente, come se non riuscisse a vedere due centimetri più in là del suo naso, ma non indossava occhiali, nè li teneva agganciati al collo della sua lisa maglietta dei Green Day. Teneva le spalle curve e gobbe, come se stesse cercando in tutti i modi di non farsi notare rannicchiandosi su sè stesso, e le sue mani continuavano a giocherellare in maniera maniacale con il bordo dei suoi polsini. A dirla tutta, mi ricordava uno di quei ragazzini reclusi con le finestre della loro stanza sbarrate, che un giorno era stato trascinato fuori, aveva scoperto di avere vent'anni di più di quando si era auto-murato vivo, ed era stato accecato permanentemente dalla luce solare.
La mia prima, spontanea reazione fu: -Ew-
Milo mi guardò come se avessi appena commesso un'eresia. 
-Senti, non puoi dirmi che questo Foss non ha bisogno di un bel bagno. Come minimo.- commentai storcendo il naso. Milo non riuscì, nonostante i suoi migliori sforzi, sono sicura, a darmi torto. Diede una lunga occhiata al suo idolo e poco dopo distolse lo sguardo. -E' la sua mente che importa.-
Lo guardai con pietà, sapendo che stava cercando in tutti i modi di negare l'evidenza con sè stesso. Gli avrei senza dubbio generosamente elargito una perla di saggezza per superare quel difficile momento di scontro con la realtà, ma finalmente Jacob Winger smise di chiocciare con il giornalista (che probabilmente per allora aveva già mezzo articolo pronto) e prese la parola avvicinandosi al microfono.
-Buon pomeriggio a tutti! Scusate l'attesa, non tutti hanno la vostra pazienza.- 
Sorrise. Se la metà di queste persone fosse stata interessata all'articolo, si sarebbero sentiti una quantità di sbuffi e commenti sarcastici, ma la maggior parte dei presenti era più attratta dalla nuova tecnologia piuttosto che da un potenziale scoop. E questi si ritenevano giornalisti. Roteai gli occhi per tutti i professionisti non presenti.
-Il mio nome è Jacob Winger,- proseguì l'amministratore -e sono qui per mostrarvi in anteprima quello che diventerà il nuovo prodotto di punta della Game Vanguard. Una nuova, straordinaria tecnologia portata qui davanti a voi grazie al genio del nostro incredibile tecnico, Brendan Foss, che per l'ennesima volta ci ha permesso di elevare la realtà virtuale a nuove vette! Ecco a voi, in anteprima nazionale, il Sistema Full Dive!-
Sullo schermo alle sue spalle apparve l'immagine proiettata di una specie di casco ridotto all'osso. Aveva l'aspetto di un cerchietto per capelli a cui qualcuno avesse attaccato una veletta di plastica semisferica, che probabilmente doveva essere una specie di schermo. Accanto al poco impressionante casco Full Dive cominciarono a scorrere paragrafi interi di dati e descrizioni, abbastanza lentamente perchè il pubblico potesse leggere con agio. Jacob Winger cominciò ad esporre la particolarità del nuovo sistema: -Full Dive è un sistema che si è direttamente evoluto da Lucid Dream, ma ne travalica di gran lunga le possibilità. L'esperienza garantita dal nuovo sistema è talmente avanzata che vi sembrerà di vivere nel gioco!-
-In che modo Full Dive è diverso da Lucid Dream?- chiese un nerd in terza fila, alzando la mano munita di penna. 
Jacob Winger sfoggiò un sorriso scintillante da diecimila dollari. -Come tutti sapete, LD, per quanto sofisticato, ha delle limitazioni notevoli per quanto riguarda il tempo di utilizzo e lo sforzo mentale imposto al giocatore, ma nel nuovo sistema migliorato Full Dive questi difetti sono stati totalmente cancellati, e l'esperienza di gioco è stata drasticamente migliorata in modo da includere non solo effetti sonori e visivi del tutto realistici, ma perfino olfattivi e gustativi! Il giocatore potrà godere di...-
Mentre il CEO della Game Vanguard continuava descrivendo tutti i fantastici modi in cui ci si poteva ingozzare virtualmente, io mi voltai per chiedere un chiarimento a Milo. -C'è un limite di tempo per l'utilizzo di Lucid Dream?-
Milo, gli occhi incollati al testo scorrevole accanto alle immagini del simil-cerchietto, annuì. -Lucid Dream induce il cervello a cadere in una fase REM forzata per permettere la sincronizzazione tra le onde cerebrali e il gioco, ma il tempo passato a giocare non equivale al sonno, perchè la mente continua ad elaborare costantemente un'enorme massa di dati senza riposo. Lo stress è considerevole, perciò il tempo di utilizzo del sistema è regolato ad un massimo di novanta minuti consecutivi.- spiegò.
Aggrottai le sopracciglia. -Quindi è nocivo per la salute?-
-Se si seguono le restrizioni, no. Ma ci sono stati alcuni, in passato, che hanno provato a bypassare il sistema di sicurezza per prolungare l'esperienza, e sono finiti con un bel po' di complicazioni. LD ha rischiato di essere ritirato dal mercato.-
Tornai ad osservare Jacob Winger, tutto preso dalla sua presentazione. Avevo fatto delle ricerche prima di venire alla conferenza, e non avevo trovato queste informazioni da nessuna parte. Strinsi gli occhi, e i miei sensi giornalistici presero a ronzare come una mosca nell'orecchio. -Perchè non è scritto sulle specifiche del sistema? Una cosa del genere dovrebbe essere indicata a caratteri cubitali sulla confezione.-
-Non è di dominio pubblico, a saperlo sono in pochi. Lucid Dream riceve gli aggiornamenti con un sistema wireless indipendente, quindi dopo le prime furbate Brendan Foss ha riscritto il codice di sicurezza senza bisogno di ritirare il prodotto. Nessuno è più riuscito a superarlo, quindi le autorità competenti hanno chiuso un occhio sulla faccenda, ovviamente dietro lauto incoraggiamento.-
Avevo voglia di chiedergli come mai lui sapesse tutte queste cose, ma avevo una mezza idea che il metodo coinvolgesse l'utilizzo illegale del computer, quindi anche se me lo avesse spiegato non ci avrei capito niente. Detto ciò, la sua abilità di ficcanasare nella rete era sinceramente impressionante. Forse prima o poi sarei riuscita a convincerlo a lavorare per me... va bene, era improbabile al 99%, e, anche fosse, non avrei avuto i soldi per pagarlo, ma come si dice, sognare non costa.
-In che modo siete riusciti ad eliminare i limiti di utilizzo?- chiese uno dei "colleghi" a poca distanza da me. Jacob Winger si produsse in un umile mezzo inchino, come per scusarsi della sua ignoranza, ma dalla mia posizione riuscii a vedergli sul volto l'espressione di chi ha preso all'amo proprio il pesce che desiderava.
-Ahimè, i dettagli tecnici mi sfuggono, ma per ovviare a questa mia mancanza ho portato con me il capo della nostra sezione Ricerca & Sviluppo. Ho il piacere di presentarvi Ron Roberts, ingegnere e neurologo, che ha seguito il progetto fin dalla sua genesi.-
Il pubblico di giornalisti applaudì educatamente ma senza entusiasmo quando l'ultimo dei tre uomini si fece avanti prendendo il posto di Winger, il quale gli lasciò il centro del palco, ma non arretrò. Ron Roberts era il tipico ricercatore sottopagato ma appassionato. Gli si leggeva sul viso acneico che riteneva il Sistema Full Dive il lavoro della sua vita, e si lanciò con entusiasmo a spiegarne il funzionamento nei dettagli.
-Il sistema Lucid Dream si basava sulla stimolazione delle onde delta per indurre il sonno profondo nel paziente, cioè, nel giocatore, seguita dalla successiva sollecitazione contemporanea e alternata di altri tre diversi tipi di onde cerebrali, alfa, beta e theta, in modo che cadesse rapidamente in uno stato analogo alla quinta fase del sonno e, tramite la calibrazione degli stimoli, vivesse l'esperienza programmata dal gioco. Tuttavia, il livello di complessità e di penetrazione necessario perchè la sollecitazione avesse effetto imponeva un elevato livello di stress al cervello, che comportava quindi una limitazione nei riguardi dell'utilizzo prolungato del dispositivo. Abbiamo tentato in vari modi di assottigliare il flusso di dati, ma molti esperimenti si sono rivelati inconcludenti, o addirittura dann...-
-Signor Roberts, vada al dunque, la prego.- lo interruppe Jacob Winger. Lanciò un sorriso accattivante alla platea, come a dire "perdonatelo, è fatto così" -I signori vorrebbero tornare a casa entro la mezzanotte.-
Una risata leggera si diffuse tra gli ascoltatori, ma la sua intromissione proprio mentre si cominciava a parlare di possibili pericoli puzzava così tanto da farmi lacrimare gli occhi. Ron Roberts arrossì fino alle orecchie. -Sì, ehm, scusate, mi sono fatto prendere...-
-Signor Roberts- lo richiamò ancora Winger.
Il neurologo chiuse la bocca e inspirò profondamente, quindi si fece coraggio e riprese la sua relazione. I suoi occhi tornarono a scintillare quando descrisse il punto di svolta delle sue ricerche. -Abbiamo concluso che non era possibile alleggerire il flusso dei dati in una fase così compresa del sonno, quindi abbiamo spostato l'attenzione sullo stato stesso del cervello e siamo arrivati ad una conclusione- guardò il suo pubblico, emozionato -Se non potevamo alleggerire il flusso di dati, avremo alleggerito la mente stessa!-
Mi guardai intorno per capire se qualcun'altro, oltre a me, non avesse capito a cosa si riferisse. Vidi solo volti confusi, o scettici, o spazientiti, chiaramente nessuno aveva idea di cosa ci fosse di tanto sensazionale in quell'affermazione che sembrava promuovere il lavaggio del cervello come soluzione finale. Accanto a me, Milo sussurrò un "oh!" impressionato. I suoi occhi brillavano come quelli dello scienziato sul palco. -Giusto- mormorò -Geniale!-
-Hai capito che cosa ha detto?- gli chiesi sottovoce. Lui annuì. -Almeno credo. Chiedigli se hanno spostato lo scopo della stimolazione dalla fase REM alla fase 1 del ciclo del sonno.-
-Che cosa?-
-Chiediglielo!-
Strinsi le labbra e alzai la voce. -Vuol dire che avete spostato lo scopo della stimolazione a... cosa?-
-Dalla fase REM alla fase 1 del ciclo del sonno- mi suggerì Milo.
-Dalla fase REM alla fase 1... del ciclo del sonno?- ripetei, completamente inconsapevole di cosa avessi appena detto. Lo scienziato, che sembrava essere rimasto deluso dalla mancanza di reazioni da parte della platea, si aprì in un sorriso radioso. -Esattamente!- esclamò. Un sacco di occhiatacce furono dirette verso di me, e all'improvviso mi sentii come il compagno secchione che tutti abbiamo avuto a scuola, quando l'intera classe non sapeva rispondere a una domanda e lui era l'unico che alzava la mano. Mi pentii amaramente di come avevo trattato Lucy Jennings durante le elementari, ora che sperimentavo la sensazione per la prima volta.
Il giornalista con cui aveva parlato Jacob Winger prima della conferenza prese la parola, apparentemente infastidito perchè non aveva capito cosa fosse stato detto anche dopo che Winger gli aveva fatto il riassuntino, e chiese: -E per chi non parlasse lo scenziatopazzese?-
Un'altra ondata di risatine risentite, ma stavolta Roberts era lanciato e colse al volo l'opportunità di esporre il suo genio. -Il sonno, come la signorina ha giustamente fatto presente, è composto da un ciclo di cinque fasi, di cui l'ultima è la fase REM, cioè la fase in cui si sogna, e su cui ci siamo concentrati fino ad ora. C'è un momento, però, la prima fase del ciclo, appunto, in cui ci troviamo in una sorta di trance, ancora non del tutto addormentati, ma nemmeno svegli, e il nostro cervello produce onde estremamente simili a quelle attivate durante la fase REM. Ci si trova in uno stato di profonda tranquillità e concentrazione altamente ristorativo, che ci permette di riposare senza chiuderci completamente agli stimoli esterni, che perciò permette un minor consumo di potenza, sollecitazioni meno invasive, e un lavoro di finezza...-
-In parole povere, signori- intervenne nuovamente Jacob Winger. Riprese la posizione centrale sul palco, davanti a Ron Roberts che indietreggiò, mogio, e lasciò a lui le luci della ribalta -Il Sistema Full Dive vi permetterà di sperimentare il gioco con più nitidezza, più precisione e più confort di sempre! Abbiamo finalmente raggiunto lo scopo che ci eravamo prefissati! Un'esperienza praticamente reale... mentre dormite!!-
  
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