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Autore: twistedshell    09/02/2018    1 recensioni
Death the Kid/Black Star
FTM!Black Star
"Voglio vivere come le persone comuni" disse.
"Tu cosa?" chiese Black Star. "Cosa vorrebbe dire?"
"Voglio un appartamento, un lavoro, cantare finché la gola mi fa male, quello che fate voi."
"Contaci" rispose Black Star.
Kid non riuscì ad afferrare l'ironia nella sua voce.
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Black Star, Death the Kid
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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"Black Star.." mugolò Kid.

"Cosa vuoi?" chiese Black Star, strascicando ogni parola.

"Voglio andare a casa."

"Sei tu che.. che volevi venire" protestò Black Star.

"Ma non mi piace. Non capisco niente" si lamentò Kid.

"È quello il punto" sospirò Black Star.

"Ma non mi piace! Andiamo a casa!"

"Black Star, perché hai portato qui un bambino?" lo interruppe Liz.

"Guarda che ho sedici anni!" protestò Kid.

Liz non rispose, ma in compenso cominciò a sibilare e chiuse gli occhi.

"Perché?" chiese Kilik, probabilmente il più sobrio del gruppo. Liz si strinse nelle spalle e continuò a sibilare.

Kid si alzò in silenzio e si avviò verso l'uscita del parco.

Black Star sbuffò profondamente. "Mi sa che dovrei accompagnarlo o si perde."

"Come vuoi. Basta che non lo porti la prossima volta, non lo sopporto" disse Soul.

"Allora ciao, eh" salutò Black Star, alzandosi in piedi non senza fatica.

"Mh" grugnì Soul.

Black Star lo fissò con un'espressione offesa per qualche secondo, poi, visto che non sembrava ottenere l'effetto desiderato, cominciò a correre verso l'uscita dove Kid era sparito.

"Dove sei, deficiente?" urlò, non trovandolo immediatamente.

"Black Star" lo chiamò la voce flebile ma inconfondibile di Kid.

"Eccoti. Vieni qui, scemo."

"Black Star, è tutto sporco qui" si lamentò Kid.

"E allora?"

"Allora mi sporco le scarpe."

"Tu sei tutto scemo. Sai a cosa servono le scarpe?"

"Mi prendi sulle spalle?"

"No."

"Per favore..." implorò Kid.

"Salta."

Kid guardò il liquido scuro che ricopriva il marciapiede, poi guardò l'espressione inflessibile di Black Star. Prese un respiro profondo e fece un passo in avanti, senza schizzare una goccia. 

"Così. Vai avanti" lo incoraggiò Black Star."

Lentamente, il ragazzo più grande avanzò, con una smorfia esagerata sul volto.

"Che pena" sospirò Black Star, scuotendo il capo.

"Ci sono quasi..." mormorò Kid. "Ancora un passo.. fatto!" esclamò, balzando all'asciutto.

"Che impresa" si complimentò sarcasticamente Black Star. "Ora muoviti, non voglio stare qui tutta la notte."

Kid si affrettò a seguire il ragazzo. Fortunatamente, la loro destinazione non era molto lontana, e arrivarono in pochi minuti.

Appena aprirono la porta, furono subito salutati dall'urlo di Maka, proventiente dal salotto. "Dimmi che sei da solo" strillò, in un tono implorante.

"Cosa te ne frega?"

"Poi rompete tutta la sera. E quando esce? Mi svegliate con la porta, e comunque farete casino tutta la sera e io non potrò studiare."

"Siamo in vacanza" si lamentò Black Star.

"Tu non fare casino e basta. Vai a farti una doccia, puzzi. E spero che quello lì tu lo conosca, visto che a quanto pare dorme qui."

"Stai parlando a raffica" la avvertì Black Star, in un modo sorprendentemente affettuoso.

Ci fu un silenzio imbarazzante, finché i ragazzi sentirono Maka voltare la pagina di un libro.

"È andata" disse Black Star.

"Sta bene?" chiese Kid, preoccupato. "La lasciamo così?"

"Lei è fatta così. Non ha senso parlarle se non ha più voglia."

"Va bene" sospirò Kid. "Però ha ragione, devi farti una doccia."

"Cavolo, si sente tanto?"

"A quanto pare si sente dal salotto."

Black Star sbuffò.
"Va bene. Però tu stai fuori dal bagno."

"Mi sembra logico."

"Sì, sì. Va bene" concluse Black Star in modo impacciato.

Appena il ragazzo più piccolo fu entrato in bagno, Kid si diresse in salotto.

"Ciao" salutò.

"Ciao" rispose Maka, senza staccare gli occhi dal libro che stava leggendo.

"Vuoi che me ne vada?" chiese Kid.

Maka sospirò e chiuse il libro.
"Farò un'eccezione. Di cosa vuoi parlarmi?"

"Va tutto bene?"

Maka abbassò lo sguardo, che fino quel momento non si era soffermato troppo a lungo sul viso del ragazzo.

"Perché non dovrebbe?"

"Parli in modo bizzarro."

"Anche tu."

I loro sguardi si incontrarono, e restarono in contatto per una manciata di secondi.

"Ti ho già visto" affermò Maka.

"Mio padre è il Sommo Shinigami."

"Capisco" rispose lei, giocherellando con il libro chiuso ma senza prestarci attenzione.
"Spero che tu tratti bene Black Star."

"Hm?" 

"Lo spero per il tuo bene. Lui è praticamente mio fratello, e non esiterò a fartela pagare se dovessi mancargli di rispetto."

"In che senso?" chiese Kid, confuso.

"Non è il mio compito parlarti della sua vita. Lo farà lui se se la sentirà."

Maka aprì nuovamente il suo libro, e Kid capì che la conversazione era terminata.
Il ragazzo decise di andare nella camera da letto di Black Star, ma mentre camminava lungo il corridoio non riusciva ascrollarsi di dosso il pensiero di Maka: non c'era ombra di dubbio che fosse diversa dalle altre persone che aveva conosciuto. Il suo tono di voce era piatto, e sembrava più interessata al suo libro che alla vita reale.
Tuttavia, Kid non la trovava strana, né inquietante, né antipatica. La sensazione che sentiva crescere nel proprio petto era preoccupazione.
Aveva degli amici? Ne voleva? Era a suo agio con un estraneo in casa? Come veniva trattata dai suoi coetanei?

I suoi pensieri vennero interrotti da Black Star, che irruppe nella stanza indossando una felpa blu troppo grande e con i capeli schiacciati sulla fronte.

"Mi serve il gel" disse. "I miei capelli devono sempre essere al massimo!" spiegò, con un sorriso.

"Non dovrebbe essere in bagno?" chiese Kid.

"Non c'è, quindi levati che devo cercarlo."

Kid uscì dalla stanza e tornò in salotto, sedendosi sul divano con Maka ma sull'estremità opposta.

Mentre il ragazzo si guardava intorno, annoiato, la porta d'ingresso scattò e un uomo dai capelli rossi entrò. L'uomo aprì la bocca, probabilmente per salutare Maka, ma appena notò Kid impallidì.

"Cosa ci fa lei... qui?" mormorò.





wow un altro capitolo? e poi cosa, l'aurora boreale localizzata nella mia cucina?
a parte gli scherzi, spero che questo capitolo sia piaciuto , come al solito, recensite pls!

 
   
 
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