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Autore: edoardo811    10/02/2018    1 recensioni
Come un orso che si sveglia dal letargo, Chris McLean è tornato a fare danni dopo anni di silenzio, e questa volta, vuole farlo per davvero.
Una nuova location, sedici nuovissimi concorrenti, il burbero Chef ed alcune vecchie glorie che, malgrado il loro continuo negare, sono sempre pronte a tutto per mettersi in tasca qualche centesimo in più.
Una nuovissima edizione di A Tutto Reality sta per cominciare, mi raccomando gente, non cambiate canale!
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Blaineley, Chef Hatchet, Chris McLean, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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«Nell’ultima puntata…» La voce fuori campo di Chris cominciò a parlare, mentre immagini provenienti direttamente dalla sfida sulla Giostrapulta iniziavano ad apparire sullo schermo. «I nostri sedici nuovi concorrenti hanno dovuto affrontarsi in una sfida a punteggio su una delle molte, mortali, attrazioni presenti nel parco, la Giostrapulta, in una sfida che inizialmente sembrava quasi a senso unico. Nonostante la piccola scaramuccia tra Lucy e Stephanie…» L’immagine di Lucy che abbandonava i propri compagni, lanciando un’occhiata omicida allo stesso Chris, apparve alla visuale.  

«… I Taco hanno proseguito a testa alta, fino a quando i Boxer non sono riusciti a redimersi grazie all’esuberanza di Rosa e la schiettezza di Seth ed Haru. Alla fine, si è giunti ad uno spareggio, dove ad affrontarsi avrebbero dovuto essere i capitani delle due squadre, Edward e Tonya. La vittoria è successivamente andata ad Edward, a causa di un… piccolo inconveniente.» Tonya che vomitava addosso a Chris fu l’immagine che apparve in quel momento, seguita da un verso disgustato dell’uomo.

«Bleah. Mi sono fatto tre docce ed ancora mi sembra di avere quello schifo addosso. In ogni caso, alla fine a salutarci è stata Light, la quale, forse, avrebbe fatto meglio a realizzare di trovarsi in un reality ad eliminazione, e non in un liceo.»

L’immagine seguente fu quella che raffigurava Light che fuggiva via terrorizzata da Chef.

«Ancora quindici concorrenti rimangono in partita, che cosa accadrà adesso? Lucy ha giurato vendetta a Stephanie, Xander si comporta in maniera strana, Seth ha mostrato una bizzarra simpatia nei confronti di Rosa, George probabilmente verrà ucciso da Tonya per colpa delle sue continue provocazioni e a noialtri non resta altro che metterci comodi ed assistere allo spettacolo. Quindici concorrenti, un solo campione. Questo è: A tutto Reality…»

Ripresa aerea.

«BLIZZARD PARK!»

 

Sigla I Wanna Be Famous e dissolvenza

 

 

Gara di abbuffata (pt1)

 

 

Nel dormitorio dei Boxer, dalla parte dei ragazzi, Travis sbadigliò sonoramente, mentre indossava il pigiama blu scuro con pantaloni lunghi e maglietta dalle maniche corte. Si passò una mano fra i capelli disordinati, senza berretto sopra ed afferrò la maniglia della porta del bagno. Tirò con forza per aprirla, ma questa non si smosse. Il ragazzo sollevò un sopracciglio, perplesso. Afferrò la maniglia una seconda volta, con entrambe le mani, e ci riprovò. Tirò talmente forte da diventare rosso, ma, di nuovo, la porta rimase sigillata.

«Ehi, li fuori! Non lo vedi che è occupato?!» sbottò una voce irritata proveniente da dentro il bagno.

«George?» domandò Travis, sorpreso.

«Travis? Ma certo, chi altri poteva provare ad aprire una dannata porta chiusa?!»

«Sei ancora lì dentro?» domandò ancora l’altro, ignorando il tono scontroso del compagno di squadra. «Sei lì da ieri sera! Che cavolo stai facendo?»

«Questo è l’unico posto in cui sono al sicuro da lei!»

Travis sollevò un sopracciglio. «Lei?»

«Tonya! Se quella mi vede mi uccide!»

 

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Confessionale George:

George si abbracciò le ginocchia, accucciandosi sulla sedia, mentre si guardava attorno, tremante. «Mi sono chiuso in bagno nel momento stesso in cui abbiamo rimesso piede nel nostro dormitorio. Per quanto… mascolina, perfino Tonya si terrà alla larga dal cesso degli uomini… spero…»

 

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«Ohhh… ma a me scappa la pipì…» protestò ancora Travis, cominciando a saltellare sul posto mentre si copriva la zona delicata tra le sue gambe.

«Arrangiati!»

«Ehi, ma si può sapere che avete da urlare?» sbottò Haru, avvicinandosi alla porta. Perfino Seth, rimasto sdraiato sopra il suo letto con le braccia dietro il capo, sollevò un sopracciglio.

«George si è barricato dentro!» protestò Travis.

«George» sospirò l’asiatico, massaggiandosi le tempie. «Esci dal bagno.»

«Col cavolo! Qui c’è la mia vita di mezzo!»

«George» ripeté Haru, con tono di voce inquietantemente calmo. «Se non esci subito, sfondo la porta. Hai capito?»

«Cos… vorrai scherzare!»

«Ti assicuro che non sono mai stato così serio. Se non esci subito, giuro che Tonya si trasformerà nell’ultimo dei tuoi problemi.»

«AH! Se credi di farmi più paura di lei ti sbagli di grosso, amico!»

Haru sollevò tre dita. «Ok. Hai tre secondi. Tre…»

«Ma non ci sono altri bagni in questo parco?!»

«Due…»

«Oh, andiamo Haru! Perché devi comportarti così?»

«UNO!»

L’asiatico cominciò a riempire la porta di spallate, mentre George cominciava ad urlare come un pazzo dall’interno. «Oh cavolo ma lo stai facendo veramente! Ehi! Ehi! Smettila! Smettila subito! Io non uscirò mai da qui, hai capito?!»

Un verso soddisfatto provenne da Travis, il quale gettò la testa all’indietro, mentre una strana macchia appariva sui suoi pantaloni all’altezza del cavallo. «Ahhh… non mi scappa più…»

«Oh, dio…» mugugnò Haru, osservandolo disgustato. «Non posso credere che tu l’abbia fatto davvero…»

Nel suo giaciglio, Seth scosse lentamente il capo, sospirando. «Razza di idioti…»

 

***

 

Stephanie riaprì lentamente gli occhi, avvolta tra le coperte. Una figura apparve nel suo campo visivo, sfocata per via della stanchezza dei suoi occhi. Era alta, slanciata, con i capelli lunghi, e si trovava esattamente di fronte a lei. La mora strabuzzò le palpebre, svegliandosi di soprassalto e gridando.

Sunry stava rifacendo il letto quando sentì quell’urlo. Si voltò di colpo e gridò a sua volta per lo spavento.

«Che succede?!» Anna uscì dal bagno come un tornado, armata di spazzola per i capelli. Teneva indosso solamente l’accappatoio chiuso e aveva un asciugamano avvolto sulla testa. «Ci sono i ladri?»

Le due ragazze si voltarono verso di lei. Anna le osservò confusa, rendendosi conto di non trovarsi di fronte a nessun pericolo. «Ehm… va tutto bene?»

Stephanie batté le palpebre un paio di volte, ancora confusa, per poi arrossire imbarazzata quando si rese conto che quella di fronte a lei era Sunry, e non chi aveva creduto. «Ehm… ops…»

 

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Confessionale Stephanie:

«Lucy mi ha detto che me l’avrebbe fatta pagare…» mugugnò la mora, sospirando. «Mi sorprende che non mi abbia uccisa durante il sonno…»

 

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«Scusa, Sunry…» borbottò Stephanie, scendendo dal letto. «Ti ho scambiata per Lucy…»

«Oh. Non preoccuparti…» rispose la rossa, incassando la testa tra le spalle, gesto che avrebbe funzionato meglio se avesse avuto indosso il suo tradizionale giaccone, e non il pigiama nero.

«Pensi che davvero voglia ancora vendicarsi?» domandò Anna, togliendosi l’asciugamano da sopra i capelli, per poi iniziare a spazzolarseli.

«La sfida… l’abbiamo pure vinta…» mormorò Sunry, ad occhi bassi.

«Non… non lo so» ammise Stephanie. «Ma sinceramente preferirei non doverlo scoprire a mie spese…»

«Sono certa che non diceva sul serio. Dico bene Sunry?»

«Non saprei… a me era sembrata piuttosto incavolata…»

Anna schiuse le labbra, guardando la compagna quasi accigliata. Non parve gradire molto la schiettezza di Sunry, che dal canto suo arrossì imbarazzata. La Rilassata le rivolse un cenno del capo, probabilmente per incitarla a dire qualcosa di incoraggiante a Stephanie, e non l’esatto contrario come invece aveva appena fatto.

«Volevo dire… secondo me non ce l’ha più con te…» mormorò ancora la Timidona, massaggiandosi dietro il collo.

Stephanie incrociò le braccia, per poi sospirare rumorosamente. «Lo spero… grazie, ragazze.» Sorrise, venendo ricambiata immediatamente da Anna, e successivamente anche Sunry riuscì a sorridere debolmente.

Appoggiata contro la parete fuori dal dormitorio, vicino alla finestra dalla quale aveva appena udito tutto, Lucy fece schioccare la lingua, con un sorrisetto sadico stampato sul volto.

 

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Confessionale Lucy:

«Mi dispiace, Steph» biasciò la Provocatrice, sogghignando freddamente. «Io sono una che serba parecchio rancore… ma non credere che io mi vendichi mentre dormi, oh no. Che gusto ci sarebbe altrimenti? Bisogna aspettare…» Lucy si inumidì le labbra. «… l’occasione giusta…»

 

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«Squadre!» la voce di Chris trillò dagli altoparlanti sparpagliati per il parco. «Siete pregati di raggiungere il Fast Food Hurricane per la colazione e per alcune delucidazioni sulla prossima sfida! In marcia, su, hop hop!»

I concorrenti, chi più volenteroso e chi meno, cominciarono a marciare verso il luogo stabilito.

La colazione, come al solito, era terrificante.

Tonya continuava a rivolgere occhiatine e sorrisetti malvagi a George, il quale, dal canto suo, si era seduto esattamente tra Haru e Seth, pregando che quei due decidessero di intervenire se l’afroamericana avesse deciso di alzarsi e spezzargli il collo. Naturalmente, né il castano, né l’asiatico avrebbero mai mosso un dito per lui.

Rosa osservava Travis intento a mangiare la colazione, divertendosi un mondo ad osservare le sue reazioni disgustate ogni volta che si metteva il cucchiaino in bocca. La cosa ancora più divertente era che, malgrado fosse chiaramente schifato da essa, continuava a mangiarla imperterrito. Accanto a lei, Kristy fece schioccare la lingua, disgustata. «Avremmo dovuto liberarci di lui…»

«Perché?» Rosa sollevò un sopracciglio, divertita. «A me è simpatico.»

«Hai dei concetti piuttosto strani di simpatia…» mugugnò l’altra, puntellando la poltiglia biancastra di fronte a lei con il cucchiaino.

«Io trovo che quella strana sia tu» proseguì Rosa, ridacchiando. «Ad ogni minima occasione ti accanisci contro di lui. Secondo me sei un po’ ossessionata…»

Kristy fermò il cucchiaino a mezz’aria. Si voltò verso la compagna. «Cosa vorresti insinuare?»

«Ehm… niente» replicò l’Iperattiva, notando lo sguardo omicida dell’altra. Ma non appena la bionda grugnì di disappunto, per poi distogliere lo sguardo da lei, Rosa abbozzò un altro sorriso divertito.

Xander stava rimescolando svogliatamente il proprio pasto, mentre Edward e Paul, seduti di fronte a lui, lo scrutavano in silenzio. Non riuscivano ancora ad inquadrare quel tizio. Era evidente, ormai, che avesse qualche piccolo squilibrio, ma ancora dovevano capire in base a cosa il suo umore mutasse tanto radicalmente.

«Che c’è, volete un autografo?» sbottò il ragazzo all’improvviso, alzando lo sguardo verso di loro.

Paul sussultò e distolse lo sguardo, con una smorfia, mentre Edward lo mantenne saldo su di lui. «Va tutto bene, Xander?»

«Certo che va tutto bene! Perché non dovrebbe? Abbiamo vinto!»

«Lo so, ma…» Edward si sporse verso di lui, appoggiando i gomiti sul tavolo. «… vorrei assicurarmi che non accadano più inconvenienti come quello di ieri. Non dobbiamo più litigare tra di noi. Avremo anche vinto, ma dovresti saperlo meglio di me che è stato solo un colpo di fortuna. Dobbiamo restare uniti. Abbiamo già Lucy che fa di testa sua, non mettertici anche tu.»

Xander lasciò cadere il cucchiaio nella poltiglia con uno scatto secco. Si sporse sul tavolo, imitando Edward, arrivando ad una mezza dozzina di centimetri di distanza da lui. Lo scrutò per qualche istante, gli occhiali da sole impedirono al castano di poter decifrare meglio la sua espressione, dopodiché Xander sogghignò e si portò la mano verso la fronte, rivolgendogli un saluto militare. «Sissignore, signor capitano. Vedrò di non deluderla!» annunciò, con tono sarcastico.

Edward serrò la mascella, infastidito dal suo tono di voce. Paul scosse lentamente il capo.

 

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Confessionale Paul:

«Quell’idiota ci rovinerà…» mugugnò il biondo, con espressione infastidita.

 

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Una mano si posò sulla spalla dell’Amicone. Paul si voltò, per poi osservare Sunry rivolgergli un tenue sorriso. Dopo un attimo di stupore, il ragazzo riuscì a ricambiarlo, rivolgendole anche un cenno di gratitudine con il capo.

«Uhhh… capto delle strane vibrazioni…» osservò Jericho, seduto di fronte a loro, osservandoli e facendo vibrare le mani. Accanto a lui, Anna ridacchiò coprendosi leggermente la bocca.

Paul roteò gli occhi, mentre Sunry ritraeva la mano imbarazzata.

«Concorrenti!» esordì McLean, entrando di buona leva nel locale, spalancando le braccia. «Allora, come vi sentite questa mattina, il giorno dopo la prima sfida? Fantastico! Seguitemi, prego!»

I membri delle due squadre si scambiarono alcune occhiate perplesse, poi si accinsero a seguire il conduttore.

Raggiunsero una zona più in disparte del parco, più precisamente un grosso chiosco dei dolci. Il giorno precedente era chiuso e vuoto, ma ora era completamente imbandito. Di fronte ad esso, due grosse tavole piene zeppe di dolci: caramelle, torroncini, zucchero filato, lecca-lecca, marshmallow, bastoncini di zucchero, qualunque cosa possedesse del saccarosio al suo interno. L’incubo di ogni dentista, il sogno di ogni bambino. E di Travis. Il Logorroico fece un verso indescrivibile, per poi cadere in ginocchio, osservando ammaliato i dolci. «Zu…cchero…» sussurrò, come in trance.

«Ehm… sì, esatto!» esordì Chris, sorridendo. «Spero che non abbiate esagerato a colazione, perché quella di oggi sarà una gara di abbuffata!»

Kristy sollevò un sopracciglio, facendo una smorfia mentre osservava Travis. «Con dei dolci? Sul serio?»

«Già…» fece eco Stephanie. «… a tutti piacciono i dolci. Perché dovrebbe essere una sfida difficile?»

 «Inoltre loro sono in otto, noi invece in sette!» protestò Rosa. «Sono avvantaggiati!»

«Oh, ma davvero?» domandò Chris, lanciando un’occhiatina a Travis, il quale era tenuto fermo a stento da Haru per evitare che si fiondasse sul tavolo per spazzare via tutto quanto. «Io credo che l’assenza della vostra compagna sia ben compensata…»

«Mh… sì, forse hai ragione…» borbottò Rosa, osservando sbigottita il suo compagno.

«Non hai risposto alla domanda» proseguì Edward. «Qual è la fregatura, McLean? Perché vorresti propinarci roba… "buona"?»

«Beh…» L’uomo sollevò le spalle, con fare noncurante. «… potremmo aver nascosto qualche sorpresina dentro alcuni dolci. Inoltre, tutti i concorrenti che vomiteranno verranno eliminati dalla competizione e non potranno più aiutare la loro squadra. Se un’intera squadra viene eliminata, allora la vittoria andrà all’altra. Ingurgitare troppo zucchero tutto insieme, posso assicurarvi, non è molto benefico per lo stomaco.»

«Shì, shì…» biascicò Travis, con la voce storpiata dalla saliva che scivolava a fiotti dalla sua bocca. «Voglio zucchero…»

«Un’ultima cosa!» lo interruppe il conduttore. «Avrete due ore di tempo in totale. Alla fine di esse, se nessuna delle due squadre ha finito, sarà quella che ha mangiato di più a vincere! Potrete prendervi tutte le pause che volete durante la gara, ma sappiate che dovrete giocarvi bene le vostre carte. Non battete troppo la fiacca, o l’altra squadra potrebbe superarvi, ma allo stesso tempo non esagerate, o potreste essere eliminati! Bene, ho detto tutto, ora potete…»

Non riuscì nemmeno a finire la frase che Travis aveva urlato in maniera disumana, costringendo Haru a lasciarlo andare, per poi fiondarsi sul tavolo della sua squadra.

«… iniziare…» sussurrò Chris, per poi ridere di gusto osservando la voracità del Logorroico. «Accidenti, quel tizio è un Owen più magro!»

Travis aveva già ingurgitato una trentina di caramelle e aveva frantumato tre leccalecca insieme tra le proprie fauci, e non sembrava minimamente intenzionato a rallentare. Un tabellone sopra le loro teste, nel frattempo, aveva cominciato a segnare il tempo che diminuiva.

«Immagino che dovremmo fare come lui…» borbottò Paul, osservando Travis che, come un’aspirapolvere, stava spazzando via tutto quello che aveva la sventura di trovarsi a portata di mano.

«Oh, ma davvero? Dimmi qualcosa che non so!» replicò Xander, per poi avvicinarsi al tavolo dei Taco. Paul strinse i pugni, irritato dalla provocazione.

«Rilassati» lo calmò Edward, a bassa voce. «Gioco di squadra. Hai presente?»

Paul lo osservò per un breve momento, poi annuì.

«Bene. Forza, diamoci da fare» esordì Edward al resto della squadra. I Taco raggiunsero il loro compagno, imitati dal resto dei Boxer che invece raggiunsero Travis.

Mentre i ragazzi cominciavano a darsi da fare per ripulire i loro tavoli, Chris entrò nella stanza della produzione, con un sorriso smagliante rivolto verso le telecamere. «Molto bene, gentili spettatori, siamo finalmente arrivati alla seconda sfida ad eliminazione di questo reality! Chi vincerà la sfida? Chi sarà il migliore? Quale concorrente andrà a fare compagnia a Light nel tunnel della Vergogna? Chi vomiterà, o peggio?» Chris sghignazzò, interrompendosi per un istante. «Beh, c’è solo un modo per scoprirlo: restate qui, con noi, su A Tutto Reality Blizzard Park!»

 

***

 

«A… ahia…» mugugnò Travis, contorcendosi sul suolo, reggendosi la pancia con forza. «Fa… fa male…»

«Per forza!» sbottò Kristy. «Hai mangiato come un animale per un quarto d’ora di fila! Mi sorprende che tu non abbia ancora vomitato…»

«Ahia…»

«Ma dove diamine è finita quella mozzarella?!» sbottò Tonya, guardandosi attorno accigliata. «Se crede di poter scappare per sempre da me si sbaglia di grosso! Ehi, tu!» esclamò, indicando Haru. «Dov’è quel perdente?!»

Il Belloccio sollevò un sopracciglio, rendendosi conto solo in quel momento dell’assenza di George. Sospirò pesantemente, scuotendo il capo. «Non ne ho idea. So solo che se quell’imbecille ci farà perdere, il prossimo ad andarsene sarà lui.»

«Non prima che io gli possa mettere le mani addosso!» esclamò Tonya, per poi partire alla carica, allontanandosi dal tavolo.

«Ehi, dove diamine vai?!» esclamò Haru, venendo tuttavia ignorato. Il moro pensò di correrle dietro, ma decise di lasciar perdere con un grugnito infastidito. «Maledizione a loro…» mugugnò, infilandosi una caramella gommosa in bocca. Non appena lo fece, tuttavia, sgranò gli occhi. Diventò rosso come un peperone, mentre la "caramella" generosamente riempita di peperoncino gli mandava il cervello in fiamme. L’asiatico urlò e corse via, alla ricerca di acqua, mentre Chris si sbellicava dalle risate nella sua stanza.

Rosa si massaggiò la pancia, facendo un verso di dolore. Amava anche lei i dolci, non in maniera ossessiva come Travis, ma comunque li apprezzava, e nonostante questo non c’era voluto molto prima che anche lei iniziasse a sentirsi male. Quelli non erano dolci normali, erano delle vere e proprie bombe. Perfino dopo aver mangiato poco niente a colazione e anche il giorno prima, a causa dell’atroce cibo di Chef, si era sentita piena dopo pochi minuti. E il tavolo era ancora pieno zeppo. Dubitava davvero, a quel punto, che a vincere sarebbe stata la squadra che avrebbe finito più roba. Era chiaro che Chris volesse vederli tutti andare di stomaco.

«Ehi, Rosa.» La ragazza si voltò sorpresa. Accanto a lei, Seth stava esaminando una strana caramella gommosa. Spostò lo sguardo su di lei, sorridendo freddamente. «Stavo pensando ad una cosa, prima. Saprai meglio di me che queste squadre non dureranno per sempre, e che presto o tardi ognuno di noi dovrà giocare per sé. Ma… tu che ne diresti di continuare a giocare in squadra fino alla finale?»

Rosa spalancò la bocca, facendo cadere il dolcetto che teneva tra le mani, basita. «V-Vuoi… vuoi davvero… allearti con… con me?!»

 

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Confessionale Rosa:

L’Iperattiva non disse nulla. Si limitò a spalancare la bocca oltre il limite umano conosciuto.

 

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«Sì» annuì Seth. «Io ti guarderò le spalle. Farò in modo di farti arrivare fino alla fine insieme a me. Tu, però, in cambio dovrai fare quello che ti dico…» Le porse la caramella che stava esaminando, prima che lei potesse dire o fare qualsiasi cosa. «La vedi questa? Dobbiamo farla mangiare a lui…»

Seth indicò Edward con un impercettibile cenno del capo. Rosa sollevò un sopracciglio, osservando il capitano della squadra avversaria intento a ruminare svogliatamente i suoi dolci, capendoci sempre di meno. «Ehm… perché?»

«Perché, questa caramella qui, il buon McLean l’ha cosparsa con uno speciale lassativo che fa rigettare tutto il contenuto dello stomaco al primo contatto col palato. Se Edward dovesse mangiarla, finirebbe con l’essere immediatamente eliminato dalla gara, e la sua squadra perderebbe il suo prezioso capitano.»

«C-Cosa? Come fai a saperlo?»

«Riconosco questa viscosità» spiegò lui, passando il dito sulla superficie del dolcetto. «Anche io l’ho usato, una volta, per fare uno scherzetto nella mensa del collegio. È stata una ecatombe. La colpa di tutto è ricaduta poi sul cuoco. Il tizio usava comunque ingredienti scaduti da mesi, quindi nessuno ha sospettato di me. In ogni caso…» Seth agitò la caramella, sogghignando. «… questo è il nostro lasciapassare gratuito per la sfida di domani.»

L’Iperattiva batté le palpebre un paio di volte, prima di riuscire a realizzare quale piano avesse il suo compagno di squadra. «Vuoi… vuoi sabotarli?» domandò. «Ma… perché? Non è corretto!»

«Preferisci perdere un’altra sfida?» ribatté Seth, mentre il suo sorriso vacillava. «Lo sai meglio di me che non abbiamo speranze nemmeno questa volta. Non con loro» ed indicò la sua squadra, o meglio, quel poco che restava. Travis a terra dolorante con Kristy che sbottava contro di lui e Haru che svuotava la terza bottiglia d’acqua da un litro di fila a causa del bruciore dovuto alla caramella piccante. Di Tonya e George, nessuna traccia. «Io e te siamo gli unici con un cervello, qui dentro, gli unici che hanno una possibilità di sopravvivere in questa squadra da due soldi. Ma per farcela, dobbiamo collaborare.»

Rosa osservò i propri compagni, pensierosa. Non era corretto quello che Seth aveva intenzione di fare, però… aveva ragione. Con Travis fuori gioco, la loro unica speranza di vittoria era andata a farsi benedire. I Taco, mangiando con molta più calma del Logorroico, ormai stavano quasi per raggiungerli di nuovo, ed erano in otto, mentre loro solo in sei, sempre considerando il K.O di Travis. Anzi, quattro, escludendo pure Tonya e George. Non che Haru e Kristy si stessero comportando molto meglio, in quella sfida. La bionda mangiava sì e no una caramella al minuto, probabilmente per non manomettere la sua linea, mentre Haru ancora non si era ripreso dal peperoncino. 

L’iperattiva sospirò, tornando a guardare Seth. «Ok, hai vinto. E come vorresti fare per dargli quella caramella?»

«Io? Nulla. Dovrai essere tu a fargliela arrivare.»

«Cosa?!» sbottò Rosa, con voce molto più alta di quanto avrebbe voluto. Sbiancò, credendo di aver ottenuto l’attenzione di tutti, ma fortunatamente ognuno era troppo impegnato con i propri problemi per accorgersene. «Cosa?» ripeté, a voce più bassa. «E perché mai dovrei pensarci io?!»

«Credi che io riuscirei ad avvicinarmi a lui senza che senta puzza di bruciato? Quello non è stupido. Ma se lo fai tu, invece…» Seth sorrise nuovamente, volgendole un cenno del capo. «... non avrai alcun problema.»

Le porse il dolcetto. «Ecco a te. Ti sconsiglio di morderti le unghie dopo averlo toccato. Faresti meglio a lavarti le mani per bene.»

«Ma… e come dovrei fare?» mormorò ancora lei, sempre meno convinta.

«Qualcosa ti inventerai. Fallo, e avremo la nostra alleanza.»

L’Iperattiva prese la caramella, con un’espressione perplessa. Seth la incitò a proseguire, dopodiché si voltò, fingendo di concentrarsi di nuovo sui dolci.

Rosa lo osservò confusa ancora per un momento, dopodiché il suo sguardo cadde di nuovo su Edward ed i Taco. Ormai li avevano perfino superati, e continuando di quel passo avrebbero perfino potuto finire tutto quanto. La ragazza fece una smorfia infastidita. Non era finita in una squadra che non le piaceva solamente per perdere tutte le sfide in quel modo. Di quel passo avrebbe finito col diventare lo zimbello di tutti, e non era assolutamente ciò che voleva. Era lì per vincere, per dimostrare a tutti di cosa era capace, e lo avrebbe fatto, a qualsiasi costo. Prese coraggio, strinse la mano a pugno per nascondere la caramella, e si avviò verso il tavolo dei Taco.

Haru si accorse della propria compagna allontanarsi, diretta verso i loro avversari, e corrucciò la fronte. Fece per avviarsi verso di lei, ma Seth drizzò lo sguardo all’improvviso, folgorandolo. Malgrado non temesse minimamente il Silenzioso, quell’occhiata lo lasciò talmente perplesso che non pensò nemmeno più a Rosa.

Anche Kristy notò l’Iperattiva allontanarsi e sollevò un sopracciglio, ma non si mosse.

Edward aveva appena sollevato una caramella alla liquirizia quadrata nera, gialla e rosa, e la stava osservando perplesso, quando si accorse di Rosa avvicinarsi a lui. Spostò lo sguardo su di lei, assottigliandolo, credendo di vederci male, ma non appena la ragazza parlò, o meglio, gridò, come al suo solito, intuì di non starsi affatto sbagliando.

«Oh, cavolo!» esclamò Rosa, indicando la caramella del castano con la mano libera. «Non posso credere che tu abbia trovato una di quelle! Le adoro!»

«Ehm… cosa?» domandò Edward, perplesso.

Xander si sporse dalla sua postazione, udendo il baccano proveniente dalla Boxer. Si abbassò gli occhiali da sole, anche lui credendo di vederci male. «Ma che diavolo…?»

Il resto dei Taco non ci misero molto ad accorgersi di quella bizzarra situazione. Paul, Jericho, Stephanie, Anna, perfino Sunry osservarono confusi la nuova arrivata. L’unica che non badò minimamente a quella situazione fu Lucy, che continuò a masticare i suoi dolci incurante.

«Quelle caramelle! Sono fantastiche!» trillò ancora Rosa, sentendosi avvampare per l’imbarazzo. Ormai gli occhi di tutti quanti, perfino dei suoi stessi compagni di squadra, erano posati su di lei.

«Questa?» domandò ancora Edward, rigirandosi il dolcetto tra le mani. «Ma… ce ne sono un casino così. anche voi sicuramente ne avete qualcun…»

«No, no, tu non capisci, quella lì è… diversa! Sì, sì, diversa!» insistette Rosa, avvicinandosi ulteriormente a lui. Si ritrovarono faccia a faccia, un solo metro di distanza li separava.

«Ahm… no. Non credo proprio che sia diver…» L’Apatico si interruppe di colpo, sbigottito, quando l’Iperattiva gli strappo letteralmente la caramella di mano per ingurgitarla in un solo boccone.

Edward dischiuse le labbra. Lo stesso fecero praticamente tutti gli altri. Rosa si sentì morire sotto tutti quegli sguardi. Sentì le guance cominciare a bruciare terribilmente. All’inizio pensò che fosse per l’imbarazzo, ma ben presto scoprì che, in realtà, era per tutt’altro motivo.

Divenne rossa come un peperone, mentre il suo palato e la sua lingua cominciavano a bruciare terribilmente. A quel punto, sgranò gli occhi, realizzando di aver appena mangiato un’altra trappola piccante targata Chris McLean.

La ragazza cominciò a strillare e a saltare sul posto, tirando fuori la lingua e grondando di sudore come una fontana. «AHHHHH! Bruza! Bruza!» urlò, non riuscendo nemmeno a parlare correttamente a causa della lingua in fiamme. Cercò di farsi aria con la mano libera, mentre continuava a tenere la bocca aperta e a saltellare come una matta. «AHHH!!! Aliuto! Aliuto! Chiamae i pompievi

Il resto del cast la osservò basito, senza né dire, né fare, nulla. Pure Seth sembrava scioccato. L’iperattiva continuò a saltellare a disperarsi, implorando un aiuto che nessuno le avrebbe dato, anche perché nessuno riusciva a capire cosa diamine stesse dicendo, fino a quando l’espressione stupita di Edward non mutò radicalmente. Il freddo e distaccato Apatico si coprì la bocca con una mano, per cercare di soffocare una risata che fuoriuscì ugualmente dalle sue labbra. Il castano cominciò a ridere divertito, osservando il comportamento assurdo di Rosa.

L’Iperattiva si accorse della sua risata e si accigliò. Smise di saltellare e sbottò: «Ehi! Che hai da videve?! Non z’è niente di divevtente!»

Parlare con la sua voce storpiata non fece altro che aumentare ancora di più l’ilarità del castano, che finì col piegarsi in due. Rosa lo osservò infuriata, sempre tenendo la lingua, divenuta rossa come un pomodoro, fuori, anche se, poco a poco, sentì i propri nervi sciogliersi lentamente. Senza che nemmeno se ne rendesse conto, si ritrovò a ridere insieme all’avversario, dapprima in maniera leggera, poi sempre più sguaiatamente. I due ragazzi risero insieme, di gusto, sotto gli sguardi sempre più scioccati degli altri concorrenti.

Kristy era con la mascella spalancata, osservando Edward, il suo Edward, ridere con la sua compagna di squadra.

«Oh… cavolo…» sussurrò Edward, asciugandosi una lacrima, per poi drizzare lo sguardo verso di Rosa. Non appena i suoi occhi castani entrarono in contatto con quelli verdi di Rosa, l’Iperattiva provò un brivido salirle lungo la schiena, e la sua risata cessò quasi istantaneamente.

«Ehi, ti senti bene? Vuoi un po’ d’acqua?» domandò Edward, riprendendo fiato.

«E-Eh? N-No, va… va tutto bene…» mormorò lei, sempre con la voce leggermente storpiata. Si massaggiò dietro la testa, imbarazzata, distogliendo lo sguardo da lui. Sentì le guance colorarsi di nuovo, ma questa volta dubitava che si trattasse del peperoncino nella caramella. «Fcufa… fcufa fe ti ho difsturbato…»

«Ehi, non c’è problema. Mi hai salvato la vita, a dire il vero, visto che stavo per mangiare io quella roba.» Edward sorrise, volgendole un cenno di gratitudine con il capo. «Per mia fortuna hai degli strani gusti…»

«Ah-ah…» borbottò l’Iperattiva, strappando un'altra risatina al castano. Anche lei sorrise, riuscendo finalmente a chiudere di nuovo la bocca. «Beh… meglio che torni dalla mia fquadra…»

Edward annuì. «Certo. Buona fortuna.»

Rosa chinò il capo, sincera come mai lo era stata. «Anche a voi.»

Si voltò e si allontanò, ma nonostante questo riuscì perfettamente a sentire gli occhi di lui posati sulle sue spalle.

Tornò dalla sua squadra, sotto gli occhi inquisitori di tutti meno che Travis, che ancora era a terra dolorante. Cercò di fare finta di nulla e ritornò da Seth, il quale, di nuovo chino sulle caramelle, le scoccò un’occhiataccia furtiva. «Ti avevo detto di dargli la caramella, non di fare amicizia!» bisbigliò, con tono chiaramente infastidito.

Per tutta risposta, Rosa sorrise trionfante, mostrandogli entrambe le mani, ove non v’era più alcuna traccia della caramella contaminata. «Dizevi?»

Seth sgranò gli occhi. Si voltò di scatto, osservando la teglia dalla quale Edward stava mangiando, dove riuscì ad intravedere la caramella. Un sorriso cattivo prese lentamente forma sul volto del Silenzioso, che si voltò di nuovo verso la compagna. Doveva averla lanciata lì sopra mentre tutti erano distratti dalle sue urla. «Accidenti… ottimo lavoro!»

Rosa annuì, sorridendo soddisfatta. Ma la gioia durò ben poco. Kristy arrivò alle sue spalle come un tornado, afferrandola e costringendola a voltarsi di peso. Non appena si ritrovò di fronte agli occhi della Sgarbata, Rosa deglutì. «Perché diavolo stavi facendo la gatta morta con lui?!» sbottò la bionda, sempre indicando Edward. «Vorresti forse morire giovane?!»

L’Iperattiva sollevò le mani, cercando di farle capire che si trattava tutto di un malinteso, quando un verso orribile si sollevò in aria all’improvviso. Entrambe le ragazze sgranarono gli occhi, mentre il sorriso di Seth non fece altro che accentuarsi ulteriormente. Nello stesso momento, Edward si voltò e liberò lo stomaco sul suolo.

 

   
 
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